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Autore: ChrisAndreini    31/12/2015    4 recensioni
In una notte non buia né tempestosa, nell'ultimo giorno dell'anno, quattro ragazzi vendono arrestati per traffico illegale di fuochi d'artificio.
Ma è tutto un errore!
Dal testo:
-Allora, vediamo un po’: Merida Dumbroch, anni 18, studentessa alla Middleton High School, numerosi premi in tiro con l’arco, atletica ed equitazione. Un allenamento perfetto per una criminale- Max inizia a leggere ad alta voce i fascicoli.
-Infatti ho rubato i fuochi d’artificio entrando a cavallo in una fabbrica e tirando frecce a destra e a manca. Ma fammi il piacere!- risponde Merida, irritata, cercando di mettersi a braccia incrociate ma trovando difficoltà a causa delle manette.
Speciale di Capodanno, seguito dei miei vari speciali sulle festività.
Buona lettura :)
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Speciali! '
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Fuochi d’artificio illegali 

 

 

Il commissario Max osserva con attenzione i ragazzi che stanno scattando la foto segnaletica, pronti per essere sbattuti in cella dopo un interrogatorio molto breve.

Dopotutto mancano un paio d’ore al capodanno, e Max vorrebbe tornare a casa per celebrare il nuovo anno con la sua famiglia.

Però c’è qualcosa di strano in quelle quattro figure chiaramente colpevoli.

Innanzitutto sono ragazzi appena maggiorenni, inoltre hanno reazioni molto singolari di fronte alla macchina fotografica.

La rossa è molto seccata, e lancia occhiate al vetro riflettente come se riuscisse a vedere il commissario e volesse suggerirgli di liberarle le mani così da poterlo picchiare o fare gesti inopportuni.

Il moro è piuttosto tranquillo, ma guarda la rossa alzando gli occhi al cielo, rassegnato dal suo comportamento.

La bionda, che sta facendo la foto segnaletica proprio in quel momento, è terrorizzata, e sembra ce la stia mettendo tutta per non piangere. Molto probabilmente è stata spinta dai suoi amici a commettere il reato. Oltretutto è chiaramente raffreddata, come dimostrano il naso rosso e i continui starnuti.

L’ultimo ragazzo, che sarà il prossimo ad essere fotografato, tenta di rassicurarla da lontano, e poi lancia un’occhiataccia al vetro riflettente, incolpando Max del panico della bionda.

Tutti e quattro sono vestiti con maglioni colorati con la sigla BF, lavorati chiaramente dalla stessa persona.

Max prende un sorso di caffè, poi si rivolge alla responsabile del caso che è riuscita a catturare i quattro giovani criminali.

-Allora, tenente Hopps, come si sono svolti i fatti?- chiese alla giovane poliziotta dagli occhi viola, che era impaziente di dargli tutti i dettagli, con la vivacità che la caratterizzava.

-Allora, ero in giro di pattuglia come al solito quando mi è arrivata una soffiata circa un giro di fuochi d’artificio illegali giù a Evergreen Terrace. Così ho provato a mandare a controllare la pattuglia addetta al luogo, ma Durland e Blubs non erano rintracciabili. Ho deciso quindi di andare da sola a controllare e sono riuscita a scovare un centinaio di fuochi d’artificio in un capannone abbandonato. I ragazzi erano lì e hanno provato a scappare, ma io sono riuscita a prenderli. Alla faccia di tutti quelli che dicono che una donna minuta non può essere una poliziotta!- da tutte le informazioni senza mai prendere fiato, e conclude l’ultima affermazione lanciando a mezz’aria il manganello e poi riprendendolo al volo e rimettendolo a posto, con grande soddisfazione per se stessa.

Proprio in quel momento, l’albino finisce di fare la sua foto.

-Molto bene, tenente Hopps, li porti nella sala degli interrogatori- ordina alla pimpante poliziotta, e poi si avvia nella sala, dove a momenti inizierà l’interrogatorio.

Poco dopo, i ragazzi entrano, uno dietro l’altro.

-Eh, no, però! Non spinga! Fino a prova contraria ho ancora i miei diritti!- la prima è la rossa, probabilmente la più colpevole di tutti, con quella faccia da schiaffi che si ritrova.

-Merida, calmati, vedrai che adesso risolveremo tutto- il moro la segue, con tono calmo di chi è convinto che con qualche parola si scagionerà del tutto. Povero illuso! Max sa bene che sono quelli cauti e all’apparenza gentili i peggiori tipi di criminali.

-Merida però ha ragione! Non meritiamo un simile trattamento!- l’albino da corda alla rossa. 

Max inizia a pensare che vogliano usare una tecnica del tipo criminali buoni e criminali cattivi. Sarebbe una svolta originale.

La bionda, entrando subito dopo l’albino, si limita a starnutire, e l’albino a quel punto si rivolge a Max, come se lo avesse visto solo ora.

-Senti, poliziotto, si può avere un fazzoletto? O non avete neanche una così minima considerazione di noi?- lo sfida, con sguardo duro.

-J_Jack! Non fa nien… ETCIU’!- la bionda non riesce neanche a finire la frase che partono una serie di starnuti a raffica, e Max si vede costretto ad acconsentire alla richiesta di Jack.

-Judy! Porta dei fazzoletti, per piacere- chiede alla poliziotta, che sorveglia la porta, e acconsente subito.

-Allora, ragazzi, sedetevi- chiede agli indiziati, poi prende un altro sorso di caffè e inizia a sfogliare i fascicoli dei quattro giovani trafficanti di fuochi d’artificio.

Judy arriva subito con un grosso pacchetto di fazzoletti, che porge alla bionda.

-Grazie infinite- la poliziotta non si aspettava un ringraziamento così sentito e sincero, e si limita a sorriderle e a farle un cenno con la testa, prima di rimettersi davanti alla porta.

-Allora, vediamo un po’: Merida Dumbroch, anni 18, studentessa alla Middleton High School, numerosi premi in tiro con l’arco, atletica ed equitazione. Un allenamento perfetto per una criminale- Max inizia a leggere ad alta voce i fascicoli.

-Infatti ho rubato i fuochi d’artificio entrando a cavallo in una fabbrica e tirando frecce a destra e a manca. Ma fammi il piacere!- risponde Merida, irritata, cercando di mettersi a braccia incrociate ma trovando difficoltà a causa delle manette.

-Hai già avuto un paio di richiami per eccesso di velocità, passaggio con il rosso e guida senza patente- continua Max, senza scomporsi.

Il comportamento della rossa è davvero sospetto, non c’è che dire.

-L’avevo dimenticata a casa, uffa! E poi è successo una volta sola, ed era una questione di massima importanza. Oltretutto, cosa diavolo c’entra la velocità con il furto di fuochi d’artificio- Merida è davvero spazientita. Odia la polizia con tutto il cuore.

Max passa al seguente fascicolo.

-Hiccup Horrendus Haddock III. Anni 18, Middleton High School. Una serie di premi di falegnameria e il figlio del celebre soldato Stoik Haddock. Conosco tuo padre, non c’è che dire, rimarrebbe deluso dal tuo comportamento- dice senza troppa espressione, continuando a leggere.

-Non credo. Vede, agente, è tutto frutto di un terribile malinteso- Hiccup non riesce a proseguire, perché Max continua con Rapunzel.

-Rapunzel Corona, 18 anni, Middleton High School, eletta al consiglio della scuola come ragazza più amata dell’anno e vincitrice di numerosi premi artistici come il famoso concorso fotografico “Eroe di tutti i giorni”. Nessun precedente- il fascicolo della ragazza è il più scarno e il meno colpevole di tutti, e l’unico commento della ragazza è una soffiata di naso, così Max passa subito a Jack.

-Ed eccoci arrivati a Jackson Overland Frost. Anni 18, sempre Middleton High School, nessuno premio per niente. Parecchi richiami per disturbo della quiete, eccesso di velocità in moto e oltraggio a pubblico ufficiale, senza contare quel piccolo incidente con la neve due anni fa- senza ombra di dubbio Jack è quello con la fedina penale più sporca.

-Per l’ultima volta, stavo cercando di colpire mia sorella con una palla di neve, non il sergente di polizia lì vicino, e per quanto riguarda l’incidente con la neve, è stato, appunto, un incidente- Jack alza gli occhi al cielo, senza scaldarsi più di tanto.

-Allora, ditemi, perché quattro ragazzi di 18 anni erano in un capannone abbandonato e non all’annuale festa di fine anno della Middleton High School?- inizia a interrogare Max, ma contro le sue aspettative i ragazzi non sembrano minimamente preoccupati.

E’ Jack a prendere la parola, lanciando un’occhiata a Rapunzel.

-Se permette, agente, vorrei aprire una piccola premessa- 

***

Due giorni prima

Durante la notte aveva nevicato come non mai, e la strada di Evergreen Terrace era sommersa dalla neve, tanto che non si riusciva ad andare da un luogo all’altro della strada, figuriamoci viaggiare per la città.

E quale momento migliore per Jack, amante della neve, per sfidare il freddo ed andare a trovare la sua ragazza Rapunzel.

Così si era armato di scarponi, giaccone, guanti, sciarpa e cappello ed aveva iniziato a camminare per raggiungere la ragazza. 

Per fortuna non abitava molto lontano, e dopo una mezz’oretta di camminata tra vicoletti e stradine l’aveva raggiunta.

Ma purtroppo non sapeva che durante la notte la neve aveva rotto i pali della luce e del riscaldamento, quindi Rapunzel era rimasta in casa al freddo per tutto il giorno senza avere contatti con l’esterno perché i cellulari e il telefono fisso non funzionavano.

Jack aveva suonato al campanello, e gli aveva aperto una imbacuccata e infreddolita Rapunzel.

-Hey, Punzie, come… Stai bene?! Oddio, sei gelida! Ma cosa è successo?- non si aspettava proprio che Rapunzel fosse così malmessa.

-Oh, Jack! Che bello vederti! Non funziona più niente. I miei genitori stanno cercando di trovare una soluzione ma casa è un posto invivibile- senza dar peso al fatto che il ragazzo era sudato e stanco, lo abbracciò di slancio, e seppellì la testa nella sua giacca, lieta di avere qualcosa di caldo da abbracciare.

-Santo cielo! Per fortuna sono venuto! Da me è tutto normale, se avete bisogno di un posto dove stare per la mia famiglia non ci sono problemi- propose Jack.

Rapunzel lo guardò con quei grandi occhi verdi, incredula.

-Jack, non posso chiederti un simile sacrificio- 

-Per me è un piacere. Signor Corona, signor Corona- …

***

-Scusa, ma questo cosa c’entra?- chiede Max, iniziando ad innervosirsi.

-Non si capisce? Sto cercando di farle capire i motivi per cui eravamo tutti ad Evergreen Terrace- risponde ovvio Jack.

-Stringi, tra un paio d’ore è Capodanno e mi piacerebbe risolvere questa situazione il prima possibile- lo sprona Max, e Hiccup prende la parola.

-Lasci che continui io…-

***

Jack ospitò tutta la famiglia Corona, che sta ancora lì, anche se dovrebbe tornare a casa propria tra un giorno o al massimo due.

Per fortuna la nevicata non intaccò i preparativi per la festa dell’anno nuovo della Middleton High School, e tutti gli studenti erano davvero molto felici di potervi partecipare.

Però quella mattina sopraggiunse un piccolo problema per una ragazza che più di tutte non vedeva l’ora di passare la serata con i suoi amici.

Rapunzel si svegliò con un gran raffreddore, e la mente annebbiata.

Purtroppo la neve e il freddo che l’avevano colpita qualche giorno prima non avevano lasciato scampo, e sarebbe stato difficile per lei andare alla festa.

I suoi genitori infatti non le permisero di andare, e già pregustava un tristissimo e solo capodanno, quando Jack avvertì i suoi migliori amici in una conversazione di Watts App:

 

Jack

Ragazzi! Rapunzel sta male! Non potrà

venire alla festa di capodanno!

Dannazione! Cos’ha?!

Jack

Raffreddore e un po’ di febbre :(

 

Merida

E ora che si fa?!

E se organizzassimo una festa 

tutta nostra

Jack

C’è un po’ d’affollamento in casa

mia, ultimamente, e non credo che

i miei genitori mi permetteranno di 

ospitare gente

Io dico una festa solo noi quattro, 

sarebbe bello, come ai vecchi tempi

Merida

Porto un sacco di snack e i videogiochi

migliori per la Wii! :D

 

Jack

I miei videogiochi non sono niente male

>:(

 

Merida

Si, si, credici pure se vuoi :p

***

Max si interrompe nella lettura della conversazione sul cellulare di Hiccup quando si trasforma in uno scontro tra i videogiochi di Zelda e quelli di Mario, e posa il cellulare sul tavolo.

Poi guarda l’orologio, e sospira.

-Judy, chiama mia moglie e passamela sul telefono dell’ufficio. Sarà una notte lunga. Voi cercate un modo per sintetizzare il tutto. Ci avete messo dieci minuti solo per dirmi che la signorina Corona era ammalata. Ah, a proposito, Judy, portale una tazza di tè- ordina alla vivace agente, che subito sparisce dietro la porta.

Anche Max lascia i ragazzi, e si avvia in ufficio per parlare con la moglie.

La voce di Penelope gli arriva subito come una sirena della polizia impazzita.

-Per la miseria, Max! Credevo tornassi un’ora fa! I tuoi ragazzi ti aspettano, e aspettano anche gli annuali bignè con crema al cioccolato. E’ tardi! C’è bisogno di te a casa!- appena sua moglie cita la crema al cioccolato, Max fa un enorme facepalm.

Si è completamente dimenticato di prenderla, ed ora la pasticceria è senz’altro chiusa.

Sua moglie capisce subito il motivo del suo silenzio.

-Ti sei ricordato la crema, vero?- gli chiede, incredula di fronte alla dimenticanza palese del marito.

-Certo, certo, ma si sta un po’ rovinando sotto il calore della centrale, devo trovare un posto fresco, e me lo stavo dimenticando- mente spudoratamente.

-Uff, quando potrai essere a casa?- chiede poi la moglie, scegliendo di credergli.

-Presto, tesoro, presto. Finisco un veloce interrogatorio, faccio un verbale e arrivo. Te lo giuro. Non mi perderei mai il conto alla rovescia- le promette.

-E poi dobbiamo vedere i fuochi d’artificio tutti insieme- continua la moglie, pregustando l’idea.

-Si, certo.- Judy gli fa cenno di sbrigarsi, e lui chiude la chiamata. -Ora scusa ma devo assolutamente andare. Da un bacio ai ragazzi- poi si precipita dalla poliziotta.

-Cosa c’è?- chiede, preoccupato.

-C’è un complice- afferma con sicurezza l’agente.

-Come fai a dirlo?- chiede Max, sorpreso.

Judy fa un sorrisino furbetto.

-Erano rimasti soli, così ho ascoltato la loro conversazione prima di portare il tè a Corona, e Haddock ha detto a Dumbroch che un tale li caccerà fuori dal quella situazione. Non mi ricordo che nome ha usato, ma probabilmente era un nome in codice. Stoppato, Spelato… Sdentato! Si, Sdentato!- spiega pimpante.

-Sdentato? Mmmm, vediamo che hanno da dire al riguardo- si avvia verso la sala, e mentre entra aggiunge, rivolto solo alla poliziotta ma facendosi sentire da tutti i presenti.

-Facciamo in fretta che devo rimediare una crema al cioccolato da portare a mia moglie- 

-Una crema al cioccolato?- chiede Rapunzel, che sta bevendo il suo tè -Che cosa bella!- il suo entusiasmo è troppo realistico per essere solo un modo per ingraziarsi Max, ma lui non cede alle lusinghe.

-Allora, chi è Sdentato? E’ un vostro complice, il boss dell’affare?- chiede, indagatore.

Con sua grande soddisfazione, i ragazzi sembrano preoccupati dall’affermazione, ma purtroppo è solo un’impressione, perché infatti Merida e Jack scoppiano a ridere senza ritegno, irritando parecchio il commissario.

-Non c’è niente da ridere, vi abbiamo sentito nominare un complice che vi tirerà fuori da qui- li mette alle strette Max, che non ama farsi prendere in giro.

Rapunzel starnutisce, mentre Jack e Merida ridono ancora più forte, cadendo quasi dalla sedie. 

Hiccup scuote la testa.

-Sdentato è il mio gatto. E’ meglio se le spiego- 

***

La sera del 31 Dicembre, Rapunzel era sempre più raffreddata, si era messa il pesante maglione rosa con la scritta BF che la sua amica Mabel le aveva regalato a Natale.

Aveva fatto quattro maglioni per Rapunzel e i suoi quattro amici, perché erano conosciuti a scuola per essere il gruppo dei Big Four. E’ un soprannome che si portavano dietro da quando salvarono la scuola il giorno di una grande nevicata che aveva impedito agli studenti di tornare a casa dopo le lezioni.

Rapunzel aveva preparato da mangiare per tutti e tanta cioccolata calda mentre Merida e Jack spalavano la neve dal cancello e Hiccup trovava e migliorava un mezzo di trasporto da utilizzare per riaccompagnare tutti.

Quello si che era stato un bel giorno.

Comunque era molto triste, con il naso raffreddato e un po’ di febbre, anche se sapeva che Jack sarebbe rimasto con lei, e quindi sperava di poter passare comunque un bel capodanno.

Molto presto, però, suonarono alla porta, e Jack si precipitò ad aprire.

-Chi è?- chiese Rapunzel, confusa, senza aspettarsi nessuno.

-I testimoni di Geova- rispose una voce da lei molto conosciuta, e subito Merida, Hiccup e Sdentato fecero il loro ingresso nella casa addobbata a festa di Jack.

Tutti e due avevano i maglioni abbinati BF e Sdentato aveva indosso un cappello da Babbo Natale, anche se non sembrava molto felice.

-Sorpresa!- dissero la coppia, in coro.

Rapunzel sembrò riprendere colore, e fece un gigantesco sorriso.

-Non ci credo! E il ballo?- chiese, andando ad abbracciare gli amici.

-Al diavolo il ballo! Ho portato i giochi per la Wii e gli snack migliori- mostrò orgogliosa la borsa che si portava dietro e cacciò fuori un paio di giochi e un sacchetto di patatine. 

-Io volevo portare qualche gioco di società, ma Merida mi ha minacciato e quindi dovete accontentarvi di Sdentato- Hiccup prese il gatto tra le braccia, che si tolse il cappello e scese subito, scomparendo dalla finestra.

-Ok, sono ufficialmente venuto a mani vuote. Se volete però faccio una cioccolata calda- propose, posando il suo zaino e dirigendosi in cucina.

-Ti aiuto!- si offrì Rapunzel, per poi starnutire.

-Eh, no, malatina. Tu ti siedi e mi guardi battere Merida a Mario kart!- Jack la prese per le spalle e la fece sedere sul divano.

-Qui l’unico che verrà battuto sei tu, e lo sai!- ribatté Merida, prendendo un telecomando. 

-Suvvia, ragazzi è solo un gioco- Rapunzel si unì a loro, felice di essere insieme ai suoi amici a Capodanno.

E alla fine fu anche quella che rise per ultima, perché nel tempo impiegato a Hiccup per mettere insieme quattro tazze di cioccolata calda, aveva vinto sette partite, utilizzando Baby Peach.

-Si, evviva!- esultò dopo aver vinto l’ottava.

-No, ora mi devi dire come diavolo hai fatto! Quando hai avuto il tempo per esercitarti?!- esclamò Merida, cercando di non far trasparire tutta l’irritazione che le era salita.

Possibile che con Bowser si facesse battere da una Baby Peach.

-Secondo me è fortuna della malata, oppure karma- commentò, Jack, che invece aveva scelto Diddy Kong, e non era poi così seccato dalle vittorie schiaccianti della sua ragazza.

-Cioccolata pronta!- esclamò Hiccup, arrivando in quel momento con le quattro tazze.

Merida vide in lui la possibilità di rifarsi, e fece la proposta della vita, o della morte, nel suo caso.

-Hiccup! Unisciti a noi e facciamo a squadre. Tu e Rapunzel contro me e Jack- il suo sorrisino furbetto faceva trasparire molte cose.

Hiccup prese qualche sorso dalla sua tazza con fare incerto.

-Avverto che sono un po’ negato- disse solo, prima di prendere il telecomando.

Inutile dire che lui e Rapunzel si davano il turno per essere primi o secondi.

***

-In questo racconto il gatto compare solo il tempo di andare via- commenta Max, confuso.

-Si, appunto, ci stavo arrivando, ma servirebbe un’eventuale premessa- spiegò Hiccup, e il commissario si prese la testa tra le mani.

-E’ la fine, non ne usciremo mai- sospirò, rassegnato.

-Capo, ho cercato nella riserva personale di Blubs, e non ho trovato nessuna crema al cioccolato, ma ho trovato latte, uova, vaniglia, zucchero, hot dog, panna, fragole, pane, salsicce, patatine fritte, cioccolato e…- la lista di Judy, appena tornata dal frigo segreto dello sceriffo Blubs in cerca della crema al cioccolato, viene interrotta da Rapunzel.

-Ehi, ci sono tutti gli ingredienti per fare la crema per conto nostro!- esclama, pochi secondi prima di starnutire nuovamente.

-Non abbiamo tempo per simili…- comincia Max, poco propositivo, ma Judy si entusiasma, e inizia a pensare a come fare.

-Ma certo! Perché non ci ho pensato prima! Blubs ha ciotole e cucchiai, e per non sporcarci potremmo usare i giubbotti anti proiettile. Torno subito con tutto l’occorrente- senza lasciare tempo al commissario di ribattere, scompare agilmente fuori dalla porta.

Max alza gli occhi al cielo, poi prende un altro sorso di caffè, e si rivolge nuovamente ai ragazzi.

-Allora, continuate, ma cercate di stringere. Ma che lo dico a fare è ovvio che non stringerete- sospira, rassegnato.

Ma non poteva fingersi malato?!

***

Dopo la diciottesima vittoria della squadra blu, Merida ci rinunciò, e si ritirò con sdegno in cucina, per aprire un pacchetto di patatine e metterlo tutto in una ciotola.

Hiccup si alzò per aiutarla ed assicurarsi che non le correggesse con del veleno per vendicarsi di tutte le volte che aveva perso.

-Allora, adesso che facciamo? Un altro gioco o…- propose il ragazzo alla rossa, che lo interruppe subito.

-ASSOLUTAMENTE NO! BASTA GIOCHI!!- lo aggredì con un dito puntato.

Lui alzò le mani in segno di resa.

-Ooook, allora magari vediamo un film. Che ne dite?- chiese alla coppia rimasta sul divano, intenta a studiare le tecniche di gioco che Rapunzel aveva utilizzato.

-Quindi scuotendo il telecomando si va più veloci… Mmmm, interessa… Cosa? Un film? Va bene. Ottimo- acconsentì Jack, seguito a ruota da Rapunzel.

-A me va benissimo. Però dobbiamo accordarci sul film da vedere, e sarà un po’ complicato- 

Infatti i quattro ragazzi avevano sempre avuto dei gusti molto diversi in fatto di film.

Merida era sempre orientata verso i film d’azione pieni di effetti speciali, Hiccup amava vedere documentari sulla natura preferibilmente in alta definizione, Jack adorava i film d’animazione o le storie di fantasmi e Rapunzel era appassionata di musical e commedie romantiche.

Di solito facevano a turno per scegliere, ma quel giorno fu parecchio difficile capire a chi spettasse l’onore.

Infatti erano lì per Rapunzel, quindi a rigor di logica era lei che avrebbe dovuto scegliere, ma era anche vero che Merida e Jack avevano perso tante di quelle volte a Mario Kart che scegliere un film era un buon premio di consolazione. Ma chi dei due era stato ridotto peggio?

Nessuno voleva ammettere di essere il prescelto, anche se entrami volevano il telecomando.

Prima che la questione si trasformasse in una faccenda di stato, Hiccup ebbe una buona idea.

-Ok, ok, calmiamoci tutti un attimo. Perché non giochiamo a tombola?! E per premio mettiamo i dolci e le patatine. Una giocata amichevole- propose, prendendo il telecomando dalle mani avide di Jack e Merida.

I tre ragazzi ci pensarono un po’ su, ma poi annuirono. 

Merida propose di andare a prendere la vecchia tombola che Jack teneva in cantina, e Hiccup la accompagnò, anche se lei sembrava infastidita dalla cosa.

Jack e Rapunzel prepararono i premi per le varie partite che si sarebbero giocate.

Quando furono in cantina, Hiccup affrontò Merida.

-Va tutto bene?- le chiese, con il tono di chi non accettava un si come risposta.

Merida sbuffò, e si limitò a cercare la tombola tra le varie cianfrusaglie.

Hiccup le si avvicinò, e la cinse con un braccio, per mostrarle tutto il suo sostegno.

-Lo sai che era solo un gioco, vero? Nella realtà sei tu la migliore pilota tra i quattro, senza molta competizione. Sei mai salita in moto con Jack? Al confronto il nostro giro con la bici di GoGo Tomago è stato una corsetta leggera- cercò di rassicurarla, e Merida ridacchiò, ripensando a quando, l’anno prima, avevano preso in prestito quella bici per arrivare in pochi minuti dall’altra parte della città per recuperare una stella di vetro.

-E Rapunzel è brava, si, ma troppo cauta. Tu sei un’ottima via di mezzo. Anche se alle volte saresti capace di fare acrobazie che neanche Mario, Luigi e Peach riuscirebbero ad affrontare- dopo questa affermazione Merida lo spinse leggermente, e poi incrociò le braccia, facendo l’offesa.

-Non mi servono le tue lusinghe ben congeniate, vuoi solo farti perdonare! Ma io non me la bevo. Niente bacio della buonanotte fino all’anno prossimo- lo punì, e lui ridacchiò.

-Ah, beh, non dovrò aspettare molto- ci scherzò su, poi si mise a cercare la tombola, e la trovò subito sotto un vecchio gioco da tavola di nome Moods.

-Bingo!- esclamò, prendendolo e soffiando per togliere la polvere.

-Vorrai dire Tombola- lo prese in giro Merida, avvicinandosi per prendergli la scatola dalle mani.

-Touché!- le diede ragione lui, poi si avviò verso le scale, e Merida lo seguì.

Aveva finalmente recuperato l’allegria, ed era arciconvinta che sarebbe riuscita a battere tutti.

Non ebbe il tempo di dimostrarlo, purtroppo.

***

-Quindi è vero che i poliziotti mangiano tante ciambelle- constata Merida con gusto, mentre assaggia le scorte personali di Blubs.

-Non tutti, solo Blubs!- la corregge irritata Judy.

Sono tutti nella sala degli interrogatori, che sembra diventata una pasticceria.

Hiccup e Jack seguono gli ordini che Rapunzel, tra uno starnuto e l’altro, sta loro dando per preparare la crema, mentre Judy passa gli ingredienti e Max cerca di scrivere il verbale, dato che in tutto quel trambusto è difficile procedere con la storia.

Più la ascolta meno capisce dove voglia andare a parare, anche se probabilmente è solo una tecnica per perdere tempo.

Però sono davvero degli strani criminali, non c’è dubbio.

Merida, al contrario di tutti, è seduta rilassata e mangia le ciambelle. In teoria dovrebbe aiutare Judy a passare gli ingredienti, ma la poliziotta è talmente energica che fa tutto da sola, e quindi Merida si gode la bella vita.

-Ok, sono arrivato alla tombola, poi cosa è successo?- chiede Max, mettendosi in pari con il verbale.

-No, Jack, è in senso orario, la crema viene meglio- i ragazzi però sono troppo occupati, e non lo ascoltano.

Così Max si rivolge a Merida.

-Continua tu, di grazia- la sprona con un cenno burbero, e Merida sbuffa.

-Sbaglio o ho il diritto di rimanere in silenzio?- chiede, con aria di superiorità.

-Merida, ti prego, spiega al signore che è stato tutto un malin…- comincia a suggerirle Hiccup, ma viene interrotto da Judy, che lo richiama all’ordine con un cucchiaio sulle mani.

-Non si parla sul lavoro!-

Merida alza gli occhi al cielo, poi prende un altro morso di una ciambella, e continua a raccontare.

***

Quando Merida e Hiccup tornarono con la Tombola, il grande tavolo della cucina era stato apparecchiato con una tovaglia natalizia, una ciotola di patatine per ogni angolo e dei premi dolci al centro.

Inoltre Jack e Rapunzel avevano preparato quattro bicchieri. Uno di acqua per Hiccup, due di coca cola per Jack e Merida e uno di tè alla pesca per Rapunzel.

-Allora, pronti per gli Hunger Games?- chiese Jack, accogliendo la coppia.

-Possa la buona sorte essere a nostro favore, e a sfavore tuo, ragazzo platinato- rispose Merida, con un sorriso di sfida, prendendo posto e posando la tombola sul tavolo.

Proprio in quel momento, però, un gatto nero fece la sua entrata, con un biglietto legato alla pancia.

-Sdentato- Hiccup si precipitò dal gatto, e gli levò la corda che gli teneva il biglietto attaccato, per poi prenderlo in braccio e accarezzarlo per calmarlo.

Rapunzel, invece, prese il biglietto, e lo lesse ad alta voce.

-“SOS. Cercasi aiuto per spostare fuochi d’artificio ‘legali’ in un posto dove la polizia non li trovi”-

In realtà la frase continuava, ma Merida non lo disse per non rivelare i nomi dei mittenti.

-“Il prozio Ford ha fatto una soffiata alla polizia. L’indirizzo è il 618 Evergreen Terrace” “Mabel, sei pazza, e se lo leggesse la polizia?” “Sei troppo paranoico, Dipper!” “No, non manderai questo messaggio in giro così!” “Oh, guarda, il gatto di Hiccup!”- 

Quando Rapunzel finì alzò lo sguardo per osservare le facce sconcertate dei suoi amici.

Nella conversazione originale ci furono anche le seguenti frasi tra parentesi, ma Merida riportò solo ciò che viene dopo.

(-Scusa, ma quindi hanno scritto ciò che si sono detti?- chiese Jack, confuso.

-A quanto pare- Merida alzò le spalle.

-Probabilmente Stan ne ha fatta un’altra delle sue- osservò Hiccup, continuando ad accarezzare il gatto)

Ci fu un minuto di silenzio, nessuno sapeva bene cosa fare.

Poi Merida si sedette.

-Allora, cominciamo il gioco?- chiese, facendo finta di niente. 

-Merida! Ma come puoi essere così insensibile? QUALCUNO ha bisogno di noi. Dobbiamo aiutarla/o- obiettò Rapunzel, trattenendo uno starnuto.

-Ma noi che ci possiamo fare se sono contro la legge. Noi non siamo criminali e non dobbiamo essere dalla parte dei cattivi- insistette Merida.

***

-Non avrei dovuto lasciare che Merida raccontasse questa parte- commenta Hiccup, scuotendo la testa e pulendosi le mani.

-Hey, non avevo ancora finito- si lamenta la riccia.

-In realtà le cose sono andate diversamente- spiegò Hiccup, prendendo posto davanti a Max e raccontando la sua versione dei fatti.

***

Dopo aver ricevuto l’ANONIMO biglietto di aiuto, inviato da ANONIME persone e senza NESSUNA certezza del destinatario né del mittente, Hiccup, Merida, Jack e Rapunzel decisero il da farsi.

-Allora, a quanto pare “Censura nome” ha bisogno del nostro aiuto. Che facciamo?- chiese Jack, rigirandosi il biglietto tra le mani

-Mi pare ovvio, no? La/Lo aiutiamo!- esclamò Merida, con sicurezza.

-Ma poi non potremmo metterci nei guai?- chiese Rapunzel, incerta e torturandosi una ciocca di capelli.

-I guai sono il nostro pane quotidiano, e poi sembra una cosa seria. Oltre al fatto che… beh, che… non possiamo negare aiuto a chi è in difficoltà- insistette Merida.

In realtà Merida aveva detto una cosa più simile a: -Oltre al fatto che loro sono nostri amici! Non possiamo lasciarli in balia di quell’impiccione di un Nerd serio e irascibile!- ma per non dare l’identità dei loro amici, Hiccup non lo disse.

-Merida ha ragione. Sappiamo entrambi che… ehm… i fuochi d’artificio non sono… ehm… poi così pericolosi- Hiccup le diede ragione.

Ma in realtà la frase era un’altra: 

-Merida ha ragione. Sappiamo entrambi che Stan alla fine è una brava persona, e non merita di passare i guai, soprattutto a Capodanno- 

-Anno nuovo, vita nuova, giusto?- chiese poi Jack, prendendo la giacca e preparandosi per uscire.

Rapunzel era ancora incerta, però poi acconsentì.

-Avete ragione. Immagino che la tombola potrà aspettare, e poi sono fuochi d’artificio legali, no?- anche lei prese una giacca, e si avviò verso la porta.

-Assolutamente. Al massimo poi, se ci accorgiamo che è qualcosa di sbagliato andiamo alla polizia- la rassicurò Hiccup. 

E i quattro si diressero verso il capannone, vennero beccati e fine.

***

-Ecco, come può vedere non c’è niente di strano in tutto questo. Eravamo solo nel posto sbagliato al momento sbagliato- conclude Hiccup, con un sorriso sicuro.

-Infatti. Mi creda, commissario. Noi siamo delle brave persone. Non siamo dei criminali- aggiunge Rapunzel, per poi starnutire.

-E poi, insomma, le abbiamo anche fatto la crema- borbotta Merida a denti stretti.

Max ci pensa un po’. 

In effetti sono troppo giovani per essere dei trafficanti, sono solo studenti delle superiori e si sono comportati abbastanza bene.

Però non gli hanno detto tutta la verità, e questo Max lo ha capito.

Judy si schiera dalla parte dei ragazzi.

-Per me dovremmo tornare al capanno e cercare altre prove- suggerisce, facendo un sorriso rassicurante ai ragazzi.

Max annuisce, guarda l’orologio, si accorge che sono le undici e quaranta e prende la sua decisione.

***

Quando i ragazzi arrivarono nel luogo del biglietto, non furono sorpresi di trovarci Dipper e Mabel Pines.

Furono un tantino più sorpresi di trovarci lo sceriffo Blubs e Durland.

-Ragazzi, siete venuti tutti e quattro! Lo sapevo che il biglietto avrebbe funzionato!- esclamò pimpante Mabel, mollando la cassa di fuochi d’artificio che lei e il fratello stavano trasportando e facendola cadere per sbaglio sul piede di Dipper.

-Humpf. Sarebbe stato meglio se non avessi corso un rischio così inutile- obiettò lui, massaggiandosi il piede.

Certo, quattro mani in più andavano bene, ma non voleva mettere nei guai i quattro ragazzi.

-I rischi sono pane per i nostri denti, Dip Dip- Merida, si avvicinò al ragazzo e gli tirò un pugno amichevole sulla spalla.

Il ragazzo arrossì.

-Allora, ragazzi. Io ho una proposta. Io, Dipper e Soos andiamo con il furgone a liberarci del primo carico di fuochi, mentre voi radunate gli altri fuori dal capanno così ci metteremo prima a liberarci di tutte le prove- propose Mabel, con un sorriso tutto denti e apparecchio.

-Ok, ma prima una domanda. Che ci fanno qui i due poliziotti?- chiese Hiccup, confuso.

-Oh, li abbiamo ottenuti come aiutanti e in cambio daremo a Blubs dei pancakes e a Durland delle lezioni di lettura- rispose Mabel, con entusiasmo.

-Finalmente imparerò a leggere!- esclamò Durland, con le lacrime agli occhi.

-Dovremmo scoppiare qualche fuoco d’artificio per festeggiare!- gli fu subito dietro Blubs.

-NO!- li fermò Jack, che non voleva allertare il vicinato.

-Magari dopo- aggiunse Merida, per calmare gli animi.

E iniziarono a trasportare le varie casse, senonché ad un certo punto Blubs e Durland ricevettero una chiamata e, presi dal panico, fuggirono, mentre i quattro ragazzi rimasero da soli, e vennero presto scoperti da poliziotti incorruttibili.

Hiccup però era preparato, e aveva scritto un biglietto da dare a Sdentato, che avrebbe recapitato a Dipper e Mabel.

***

Sono le undici e quarantadue, Max ha appena il tempo di tornare a casa, ma dovrebbe farcela se parte subito.

Archivia il verbale, si avvia all’ingresso, prende il giaccone, la crema e il cappello, e saluta la guardia all’ingresso, molto rilassato.

Alla fine non ha creduto minimamente a una storia così strana raccontata da ragazzi ancora più strani, e li ha arrestati. 

Ma purtroppo per lui, la serata non è ancora finita.

-Capo! Abbiamo un problema!- Judy rientra in quel momento, e si toglie la giacca della polizia, guardando il commissario con aria grave.

-Cosa c’è, tenente Hopps?- chiede Max, sperando non sia niente di grave.

Nel frattempo i ragazzi sono in cella, e Merida è la più arrabbiata, tanto per cambiare.

-Quel brutto commissario dal muso di cavallo! Gli abbiamo pure fatto la crema!! Non ci credo!! Vorrei ammazzarlo di botte per quello che ci ha fatto! Soprattutto a Rapunzel!!- la rossa cammina avanti e indietro nella cella, lanciando epiteti e borbottando tra i denti.

Rapunzel infatti è ridotta male. Lei non doveva neanche pensare di uscire di casa, figuriamoci entrare in un capannone pieno di fuochi d’artificio e in una cella polverosa.

E’ seduta a piangere e soffiarsi il naso su uno dei letti della cella, e Jack la guarda da dietro altre sbarre con il desiderio di abbracciarla e rassicurarla.

-Merida ha ragione! Non riesco a credere che alla fine ci abbia ritenuto colpevoli!- si lamenta anche Hiccup, sperando con tutto il cuore che Sdentato abbia svolto il suo compito.

In quel momento Max fa la sua comparsa, con faccia scura, e si avvicina alle celle, aprendole.

I ragazzi ci mettono qualche secondo per fidarsi, ma poi escono circospetti.

-Che cosa sta succedendo?- chiede Hiccup, guardandosi intorno.

E’ Judy a rispondere, arrivando zompettando in quel momento.

-Le accuse su di voi sono cadute. Sono tornata al capannone ed è completamente vuoto. Non ci sono più prove, e Blubs e Durland hanno testimoniato dalla vostra parte. Sembra che io mi sia sbagliata. Quindi siete liberi!!- esclama, e fa un occhiolino a Rapunzel, che le sorride riconoscente.

Max alza gli occhi al cielo. 

-Beh, cosa aspettate, uscite e tornate a casa! Io ho un capodanno a cui partecipare- li sprona, burbero e seccato per aver perso tempo.

-Grazie, grazie, grazie grazie grazie!!!- Rapunzel lo abbraccia di slancio, poi si avvia verso l’uscita, insieme agli amici, dove li attendono Mabel e Dipper, accompagnati da Soos.

-Scusate se non siamo arrivati prima, ma ci abbiamo messo un po’ di tempo- si rammarica Dipper, a disagio.

-Il metodo del gatto messaggero è davvero ottimo- Mabel sventola un foglietto davanti ai ragazzi, contenta che la sua idea iniziale sia stata riutilizzata.

Sdentato sbuca fuori da dietro Soos, e sale sulle braccia di Hiccup.

-Meglio tornare a casa, mancano pochi minuti a mezzanotte- Jack fa segno a tutti di entrare nell’auto di Soos, ma dei botti frenetici li fanno voltare tutti di scatto.

Infatti Blubs e Durland, per festeggiare la vittoria, hanno portato molti dei fuochi d’artificio sul tetto, e iniziano a scoppiarli con allegria.

Tutto il gruppetto inizia a ridere, e anche Max, uscito fuori perché allertato dal rumore, decide di lasciar correre.

Dopotutto, anno nuovo, vita nuova, e non ha la minima intenzione di perdere altre tre ore della sua vita per questa storia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Ce l’ho fatta!!!!!!

Voi direte: Ma se è uno degli speciali meno riusciti, che esulta a fare.

Ma in realtà è stato un parto. Pensavo che non l’avrei finito, e tra un’ora devo anche andare in montagna, quindi è meglio che io mi sbriga a pubblicare.

So già che ci saranno molti errori, ma vi prometto che li correggerò tutti non appena tornerò.

I personaggi esterni ai Big Four sono:

Max: Maximus umanizzato (chi altri poteva essere un commissario così rigido)

Judy Hopps: La coniglietta del film non ancora uscito Zootopia/zootropolis, umanizzata anche lei (ho preso il suo carattere da quello che ho visto nel trailer.

Dipper, Mabel, Soos, Stan e Ford: Da Gravity Falls, con anche un piccolo spoiler per chi non ha visto la serie. E’ la prima volta che pubblico su di loro (anche se  sarebbero dovuto comparire nello speciale di ferragosto che non ho pubblicato) e sono molto eccitata.

Comunque, ho preso l’idea da “La banda dei babbi natale”, spero vi piaccia, devo scappare, un bacione e alla prossima :-*

 

P.s. Vi prego siate clementi, è stato davvero difficile per me scrivere questa One Shot :(

   
 
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