He looks like God
[Uno
di loro]
«I’m Nobody! Who are you?
Are you — Nobody — Too?
Then there’s a pair of us!
Don’t tell! They’d banish
us — you know! […]»
Emily
Dickinson, "Poem 288 (I'm Nobody! Who are you?)”
Mikaela fissa lo specchio come se di
fronte avesse uno sconosciuto.
Non importa siano
passati quattro anni, ancora non ha accettato il fatto di essere diventato un
vampiro – e lo rinfaccia di continuo a Krul, ma lei
sembra ignorarlo.
«“Colui che è uguale a Dio”. Un nome davvero adatto a te, Mika.»
Aveva sussurrato
Lord Ferid la prima volta che gli aveva donato il
sangue – quando era ancora un bambino che non aveva capito cosa davvero
significasse vivere con i vampiri.
Forse, Lord Ferid aveva visto nei lineamenti acerbi da bambino il
ragazzo che sarebbe diventato.
“Uguale
a Dio”.
Ma lui non ha niente di divino. Non
ora che è solo un’anima rinchiusa in un corpo morto e marcio, nonostante il
sangue che continua a scorrere nelle sue vene e il cuore che batte.
Continuerà a
rifiutarsi di bere sangue umano anche a costo di diventare un demone.
Non diventerà uno
di loro.
*
Ha reagito
d’istinto: ha visto quel bambino correre lontano da lui e con uno scatto l’ha
raggiunto, afferrandolo per il collo e affondandovi i canini con forza.
-Mi… Mika…
-
Sgrana gli occhi, Mikaela, riconoscendo la voce.
Abbassa lo sguardo
sul corpicino che ha lasciato cadere a terra dopo aver bevuto il suo sangue e
si paralizza.
Urla, Mikaela, cadendo in ginocchio vicino al corpo esangue del bambino.
Lo solleva
leggermente sperando di sentire ancora un fiato di vita, ma niente: il piccolo
non respira più.
Urla di nuovo –
questa volta un nome e urla una, due, tre volte.
Urla fino a perdere
la voce, mentre quegli occhi color smeraldo ora vuoti lo fissano accusatori.
“Uguale
a Dio”.
Non vuole diventare
uno di loro.
Apre gli occhi
all’improvviso, una sete così forte da fargli quasi perdere la ragione.
-Mika?-
Si volta verso Yuu che lo fissa preoccupato.
-Va tutto bene,
Mika?- chiede Yuichiro, avvicinandosi un poco. –Ti agitavi… -
Mikaela lo allontana con un gesto deciso
e quasi lo fa cadere, poi sgrana gli occhi e lo afferra per un braccio prima
che Yuu batta la testa da qualche parte.
-Ma dico, sei
impazzito?!- sbraita il moro. –Volevi ucci… ?-
Non lo lascia
parlare, affondando con forza i canini nel collo di Yuu.
Lo sente
irrigidirsi un attimo e trattenere un gemito, ma non riesce ad allontanarsi da
lui. Non ne sarebbe capace, il mostro che è diventato brama quel sangue e lo
reclama a gran voce.
«Ancora!
Ancora!»
-…potevi almeno avvertirmi.- sussurra Yuichiro. –Bah, non importa.-
Piega la testa e
sfiora appena i capelli di Mika con la punta delle dita, abbracciandolo quando
lo sente singhiozzare.
Ma Yuu non gli chiede nulla. Non si muove e sembra respiri
appena. Non lo allontana e non gli dice di smetterla.
Ora Mikaela piange, i canini che sfiorano i piccoli fori sul
collo di Yuichiro e il mostro che urla
affamato.
«Ancora!
Ancora!»
-Mika… - sussurra Yuichiro, inarcando la schiena e stringendo di più il
vampiro contro di sé; gli prende il viso tra le mani e lo bacia piano, gli
occhi verdi socchiusi.
Mikaela si stupisce sempre di
questi comportamenti. Yuu non è per niente disgustato
dal sapore di sangue che hanno le sue labbra pallide. Ma,
infondo, tutto in lui aveva il nauseante sapore della morte – la sua bocca sa
di sangue come la sua lingua, come le sue mani sono sempre sporche di quel
rosso cangiante.
Eppure Yuichiro chiude gli occhi e continua
a tenergli il viso tra le mani calde, sfiorandogli appena gli zigomi e le
guance con il pollice e intrufolando le dita trai
capelli, quasi senza riprendere fiato.
E Mikaela non può – non riesce – ad
allontanarsi; scivola con le labbra sul mento e giù sulla gola, per poi virare
verso la spalla e morderlo di nuovo.
“Uguale
a Dio”.
Ma lui non ha niente di divino. Non
ora che è solo un’anima rinchiusa in un corpo morto e marcio nonostante il
sangue che continua a scorrere nelle sue vene e il cuore che batte.
Avrebbe continuato
a rifiutarsi i bere sangue umano anche a costo di diventare un demone, ma il
sangue Yuu è come una droga. Non può farne a meno.
È diventato uno di
loro.
D.P.C.:
Deliri Pre Capodanno wut?
[19:20]
Salve, rotolini alla cannella (??) Maki
cosa c’era nel caffè che hai bevuto prima?
Yay, è l’ultimo dell’anno! Come vola
il tempo, eh? ^^ Mi sento più vecchia—
…
E… niente, MikaYuu.
Così. Perché sono tanto bellini pure loro e sono a tanto così *indica il tanto così
– circa lo spessore di un foglio di carta* dall’essere
canon.
E poi sono
adorabili *scuoricia*
E mi fanno sclerare un po’ meno di Guren e
Shinya, meno male.
Bene. Evaporo.
Buon capodanno,
people. Non ingozzatevi troppo di pandoro. E spero che nessuno voglia fare
di me uno zampone e mangiarmi con le lenticchie, orz.
Ci si vede nel
2016!
Maki