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Autore: eleCorti    02/01/2016    5 recensioni
Aderisce all’iniziativa: 12 months Captainswan. Una raccolta mensile di fan fiction dedicate ai CaptainSwan.
Per ogni mese 3 elementi come prompt, in cui ognuno potrà scegliere quello che più gli piace.
Gennaio: neve, camino, pattini.
Febbraio: San Valentino, maschera, Super Bowl.
Marzo: donne, risveglio, altalena.
Aprile: scherzo, cioccolato, pigiama.
Maggio: fiori, pik nick; barca.
Giugno: Estate; ciliegie, doccia.
Luglio: spiaggia, temporale, gelato.
Agosto: stelle, calore, mare.
Settembre: vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: compleanno, coperta, zucca.
Novembre: ringraziamento, famiglia, nebbia.
Dicembre: candele, vischio, anello.
Ideata da CSgroup. (Alexies, Alexandra_Potter, Clothy, CSLover, lely_1324, Manu’spirate e Pandina).
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo spiffero d’aria la fece stringere ancora di più nel piumone color bianco; cercò di riprendere sonno, ma il freddo non glielo permetteva, aprì un occhio, cercando di capire da dove provenisse quella ventata di aria fredda e si accorse che la finestra del balcone fosse aperta.
Si alzò di scatto, chiedendosi il perché fosse aperta, eppure si ricordava di averla chiusa la notte prima. Stava per chiudere la porta, quando si accorse che qualcuno era fuori: Killian, infatti, osservava il paesaggio.
“Swan vieni fuori, nevica” le disse, voltandosi verso di lei.
Sorrise, pensando che il suo uomo fosse così tenero, poi si girò e prese la vestaglia appoggiata sulla poltrona davanti al loro letto, la indossò e raggiunse il suo amato in balcone.
Guardò anche lei lo spettacolo che aveva davanti: una Storybrooke imbiancata dalla neve, quella era la prima nevicata dell’anno ed era bellissimo.
“Sai è la prima volta che vedo la neve” le confessò il pirata, perdendosi nell’ammirare i fiocchi di neve che cadevano sul pavimento del balcone.
“Non sai quello che ti sei perso” gli disse, rimembrando la sua infanzia, quando giocava a palla di neve.
“Dai andiamo fuori!” lo prese per mano e lo trascinò dentro.
Si cambiarono, vestendosi con maglioni molto pesanti e indossando i capotti; Emma lo portò fuori in giardino, coperto anch’esso da un manto di neve, il piccolo albero posto davanti alla casa era, infatti, tutto bianco e l’erba non si vedeva neanche più, coperta anch’essa dalla neve.
Emma si chinò per terra, afferrò un cumulo di neve, lo appallottolò e lo tirò in faccia al suo ragazzo, colpendolo proprio sul naso.
“Che ti salta in mente Swan?” le domandò, scrollandosi di dosso la neve dalla barba.
“Sai è un gioco che si fa con la neve” gli spiegò, cercando di trattenere una risata.
“E consiste?” voleva delle spiegazioni, poiché le abitudini di quel mondo ancora non le capiva e molte lo incuriosivano.
“Prendi un po’ di neve, la appallottoli e la tiri addosso ai tuoi amici, cercando di colpirne il più possibile, vince chi colpisce più persone” gli spiegò le regole come si fa ai bambini quando spieghi loro un gioco.
“Mmm... vediamo” si chinò per terra.
“Prendo un cumolo di neve” e afferrò la bianca e gelida neve.
“La appallottolo” formò una piccola palla di neve.
“E la tirò addosso alle persone” e tirò la palla di neve alla sua fidanzata.
BUM una palla di neve si schiantò sul suo viso, facendola rabbrividire dal freddo. Si scrollò di dosso i resti della neve, si chinò per terra, prese un altro cumulo di neve, lo appallottolò e lo lanciò al pirata, colpendolo un’altra volta.
“Sì esatto” asserì, togliendosi la neve dai guanti bianchi.
“Ehi! Non vale! Non ero pronto!” si difese il pirata con una sola mano.
E subito restituì il favore alla salvatrice, tirandole addosso un’altra palla di neve, continuarono così per una buona mezz’ora, fino a quando tra un tiro e l’altro, finirono come i bambini: distesi sul bianco suolo a ridere come non mai.
La aiutò ad alzarsi con la sua unica mano e, dopo essersi rimessi in piedi, si persero nell’ammirare i loro occhi, d’altronde loro si erano sempre fatti quell’effetto.
“Sai questo tuo gioco non è male, love” le confessò, scostandole una ciocca di capelli dal viso.
“Già, erano anni che non ci giocavo” asserì, sorridendo al suo amato.
“Allora dovremmo farlo più spesso” le disse, avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra.
“Già” rispose, cingendogli il collo.
Azzerò la distanza, posandole un bacio a fior di labbra, assaporando quelle magnifiche labbra che sapevano di vaniglia, accarezzandole i capelli e cingendole la vita.
Uno, due tre fiocchi di neve incorniciarono quel magnifico momento, facendo staccare i due innamorati, che sorridenti rimasero a breve distanza l’uno dall’altro.
“Nevica” gli sussurrò Emma a fior di labbra.
“Buon anno, amore” le disse prima di baciarla.
Ancora e ancora le loro labbra s’incontrarono, sotto quei fiocchi di neve che cadevano solo per loro, incorniciando quel piccolo momento di quiete e di tranquillità, fino a quando rientrarono dentro, perché la nevicata si fece più forte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: è il primo contest a cui partecipo per cui beh non so come muovermi, però quando ho saputo di quest’iniziativa, mi sono detta, perché no? Per cui eccomi qui, con il primo capitolo che è il primo mese, ovvero gennaio. Il prossimo ovviamente arriverà a febbraio e vi dico solo che il tema sarà San Valentino.
Alla prossima.
 
 
   
 
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