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Autore: graziiia    02/01/2016    0 recensioni
Natale in stile Klaroline
L'anno che tutte le Klaroline vorrebbero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline\Klaus, Klaus, Liz Forbes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~CAPODANNO
Tutto è perfetto, le luci, l’atmosfera, il cibo, l’intrattenimento. Tutto rende questa citta fantastica, la mia città. Dovrei essere fiero di me, ho quello che ho sempre voluto: la città che ho costruito sotto il mio controllo, la mia famiglia unita, la mia bambina al sicuro, ma mi manca qualcosa, qualcosa che mi fa sembrare questa stanza vuota, nonostante sia piena di gente, la sento vuota, oscura, senza uno spiraglio di luce. Una volta pensavo di poter sostituire quella luce con un’altra, bella come lei, vivace e sicura di sè, è stato l’errore più grande perché non ha fatto altro che ricordarmela di più, vedere Camille ogni giorno della mia vita non fa altro che ricordarmi quello che tanto vorrei oggi, ma che non avrò mai.
Sono uno stupido lo so, ma cerco i suoi occhi nella folla, spero che lei compaia dal nulla, spero che mi abbia fatto questo splendido regalo di capodanno decidendo di passare la sua eternità con me. Ma lei non è qui.
- Klaus vieni a ballare con me.
La voce di Camille attira la mia attenzione. Per un secondo, per un nano secondo ho pensato che fosse lei, ma cosi non è.
- Perdonami Camille ma non mi va, devo andare.
La liquido malamente per uscire da questa casa.
Mi avvicino ad Hayley prendo Hope senza dare spiegazioni e mi allontano da tutti, sopratutto da quella donna che mi ricorda quello che non avrò mai, mi allontano da quella gente che  pensa di sapere cos’è l’amore ma in realtà non ne ha la più pallida idea.
- Dove andiamo papà?
Mi chiede la mia piccola accompagnatrice l’unica che dopo lei, riesce a rendere un giorno bruttissimo uno dei migliori della mia vita.
- Andiamo a fare un giro, ti va?
Non risponde sorride e mi prende prende per mano.
La città è illuminata dalle luci natalizie, sono intenzionato a dirigermi verso un negozio di giocattoli per comprare una bellissima bambola alla mia piccola donna, quando ad un tratto una voce mi giunge forte è chiara.
- No Lizze non posso comprarti la bambola che desideri, ma ti prometto che appena potrò ti comprerò tutte le bambole che vuoi.
È la sua voce, non una riproduzione della mia mente, non un sogno ma la realtà. Mi volto verso il punto in cui giungeva la voce e la vedo con al suo fianco una bambine di circa tre anni con i lunghi capelli castani, vorrei tanto avvicinarmi a lei ma mi sento bloccato.
- Non si sente bene signore?
Mi sento chiedere da una bambina alla mia destra, e identica a quella che si trova accanto alla donna che invade i miei sogni e i miei pensieri.
La bambina guarda prima me e poi Hope che gli sorride teneramente.
- MAMMA, questo signore non sta bene.
Urla in direzione di Caroline che sentendo la sua tenera voce si volta verso di me. I miei occhi sono puntati nei suoi, e nulla ha più importanza.
- Klaus.
Pronuncia il mio nome con molta delicatezza, mentre si avvicina a noi, e subito la bambina che prima si trovava alla mia destra si avvicina a lei cercando protezione.
- Chi è questo signore mamma?
Di nuovo quella parola mamma, lei è la madre di quelle due bambine non è possibile.
- È un vecchio amico della mamma.
Risponde alle due piccole creature che adesso concentrano il loro sguardo su di me, immobile di fronte a loro e poi alla mia piccola Hope che spaventata cerca di nascondersi dietro le mie spalle.
- Tu devi essere Hope?
Gli chiede Caroline gentilemnte, mentre cerca di avvicinarsi a lei porgendogli la sua tenera mano. Inizialmente vedo Hope titubante, ma all’improvviso si forma un grande sorriso sulle sue labbra prima di stringere la mano dell’unica donna che sia mai riuscita a farmi battere il cuore come se fossi ancora umano. Dopo aver allontanato la sua attenzione da mia figlia la riposa nuovamente su di me.
- Klaus ti senti bene?
La sua voce mi riporta alla realtà.
È qui, difronte a me, nella mia città, bella più che mai con al suo fianco due bellissime bambine che la chiamano mamma, sa di Hope, come posso stare bene.
Sembra notare il mio trambusto mentale.
- Bambine che ne dite se andiamo al bar di prima a prendere qualcosa di caldo? Cosi offriamo un caffe a Klaus, sperando che si riprenda, e una buona cioccolata calda per la piccola Hope.
Ride, ride di me e della mia faccia buffa, ma l’amo anche per questo.
- SIII
Urlano contente mentre una di loro prende per mano Hope, che stranamente si lascia toccare da un estranea e l’altra mi prendono per mano e mi tirano affinché le segua, mentre la mia bellissima Caroline resta in disparte per gustarsi la scena..
- Vieni zio Klaus, sei molto pallido.
Zio Klaus, questa è bella.
Dopo che le bambine hanno preso la cioccolata calda e si sono sedute a disparte al tavolino accanto al nostro io e Caroline abbiamo la possibilità di parlare.
- Sei diventata madre.
Non c’è rimpianto nei suoi occhi.
- E tu sei diventato padre.
Mi risponde guardando Hope, che parla e scherza con le due gemelle, colpito e affondato.
- Si chiamano Lizze e Jo.
Guardo le bambine che ridono spensierate, mentre bevono il loro cioccolato caldo.
- Ma in confronto a te, non sono figlie mie.
Gli concedo tutta la mia attenzione.
- Le ho partorite io, si, ma la loro vera madre è morta e poiché faceva parte di una forte congrega le hanno trasferite nel mio ventre.
È  una storia veramente incredibile.
- Dov’è il loro padre?
Guarda la tazza rammaricata prima di rivolgerla verso di me.
- Alaric è morto, per proteggerci
Alaric il suo professore di storia, questo si che è più bizzarro.
- Cosa ci fai qui a New Orleans?
Alza il volto e lo concentra su di me, i suoi occhi, possibbile che riescano ancora a farmi innamorare di se.
- Sono da sola, mia madre, Alaric e Matt sono morti, Damon e Elena sono rinchiusi in una bara, Stefan si è sposato con la sua prima fiamma Valerie, Bonnie convive con Enzo, Tyler si allena con i lupi da qualche parte nel mondo, Jeremy è a caccia di vampiri, sono sola, cosi ho deciso di prendere le mie due bambine e  girare il mondo, ho pensato di passare prima da qui per vedere come stai, è da tanto che non ci sentiamo, volevo vedere come stai, e poi lo sai che non sono mai stata da nessuna parte, volevo visitare New Orleans.
Ha scelto la mia città, come prima tappa per il suo tour intorno al mondo ha scelto la mia città, e voluta venire a vedere come sto, io, l’uomo che gli ho fatto passare le pene dell’inferno ma anche l’unico che è stato disposto ad amare lei e soltanto lei.
- Hai intenzione di andare da sola in giro per il mondo?
Voglio andare con lei, voglio stare con lei, prendere Hope lasciare New Orleans sotto il controllo dei miei fratelli per qualche mese e andare via con lei.
- Lo sai che posso farcela da sola.
E fiera, lo è sempre stata, e l’amo per questo, amo tutto di lei. Sto per rispondergli quando veniamo interrotti dalle nostre piccole bambine tutte sporche di cioccolato.
- Mamma, Lizz ha sporcato il volto di Hope con la cioccolata.
Grida la piccola Jo, mentre in disparte Lizz piange dispiaciuta.
- Lizz!
- Non volevo farla a posta mamma.
Si avvicina a lei, sorridendogli e l’abbraccia e veramente una madre stupenda, perfetta.
- Non fa niente ma vai a dire scusa a Hope.
Nel frattempo la mia piccola principessa è immobile a fissare Caroline, e posso immagginare anche il perché.
- Scusa Hope, non volevo.
Si scusa Lizz, mentre si avvicina a lei con gli occhi rossi per il pianto.
- Non fa niente, è buono il cioccolato.
Sorridendo Caroline si avvicina a lei con un tovagliolo e gli pulisce le labbra sporche di cioccolato, mentre Hope resta fissa a guardarla.
- Ma guarda che bella famigliola Kevin.
Una vecchietta richiama l’attenzione del marito mentre passavano accanto al nostro tavolo.
- Ho miei cari godeteveli adesso che sono piccole che appena troveranno marito, si allontaneranno senza far rumore.
Appena troveranno marito? Solo il pensiero di Hope tra le braccia di un uomo che non è alla sua altezza mi fa salir il crimine alle stelle, ma devo stare calmo sono solo due vecchietti e poi ci sono le bambine e Caroline e non voglio farla arrabbiare.
Per questo sorrido e aspetto che vadano via.
Sono intento a voltarmi nella direzione di Caroline e Hope quando improvvisamente noto ce Hope tiene il volto di Caroline tra le sue piccole mani.
- Tu sei l’angelo di papà!
Esclama. Caroline resta senza parole, prima che la mia principessa continui a parlare.
- Mi ha regalato un tuo ritratto il giorno del mio compleanno, dicendomi che se ti avrei mai vista nella mia vita significava che stava arrivando il bene nella nostra città e che lui sarebbe stato più buono.
Le parole di Hope mi mettono in imbarazzo, sapevo il perché la guardasse in quel modo ma speravo che non gli raccontasse nulla.
Gli sorride prima di mandare le bambina a giocare, per farmi sicuramente uno dei suoi discorsi su “io e te non staremo mai insieme”
- Klaus?
Mi chiama, ma io sono intenzionato ad alzarmi ed andarmene, non voglio sentirgli dire nulla che possa rovinarmi questo bel ricordo di noi due insieme con le nostre figlie.
- Non dirlo Caroline, lo so, non provi nulla per me, e io sono un illuso ad amarti ancora, a provare qualcosa di cosi forte, per te, tu che mi hai reso chi sono, si perché se sono un buon padre è grazie a te, perché sei stata tu ha bucare la mia armatura. Quindi non dire nulla e lasciami questo ricordo di noi due insieme.
Sono intento ad alzarmi e dirigermi da Hope per tornare a casa, quando sento il mio polso strinto da una debole mano.
- Non sono venuta qui solo per allontanarmi dal mio passato, per girare il mondo con le mie bambine, sono venuta qui per te, me lo ripetevo durante il viaggio che non dovevo venire, che questo amore che io nutro ancora per te è sbagliavo, ma più mi avvicinavo alla tua città più iniziavo a sentirmi bene, bene come non sto più da tempo. Io ti amo Klaus, nonostante tu mi abbia rovinato la vita, ti amo perché a modo tua l' hai resa migliore, ti amo perché in te c’è cosi tanta umanità che esce fuori quando te lo aspetti. Ti amo, e non sono pentita di questo, lo urlerei al mondo…..
Non riesco a farla finire che mi avvento sulle sue labbra, quelle labbra che sogno ogni sera, che mi perseguitano da quando lo incontrata la prima volta.
E mentre rendo realtà il mio sogno sento le bambine urlare contente.
- La mia mamma e il tuo papà si stanno baciando. Diventeremo una grande famiglia che bello.
E mente mi perdo in un bacio che vorrei durasse per sempre, l’orologio indica mezzanotte, e l’inizio dell’anno più bello di sempre.

ANGOLO AUTRICE
Prima cosa chiedo scusa di aver pubblicato con un giorno di ritardo, ma meglio tardi che mai.
Dopo un'anno dalla creazione di queste raccolta di storie ci ritroviamo qui. Spero che il capitolo vi sia piaciuto mi piacerebbe avere un commento giusto per sapere cosa ne pensate. Ringrazio la mia bellissima beta, senza la quale non so se continuerei a pubblicare storie. Vi auguro un felice anno nuovo, e che il 2016 ci porti tanto tanto Klaroline.
un bacio graziiia
  
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