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Autore: slanif    02/01/2016    3 recensioni
accenni HanaRu
«Ma siamo sicuri che non ci ucciderà?», domandò Miyagi fingendosi spavaldo, ma con un chiaro sottofondo di puro terrore nella voce. Il sopracciglio ebbe un tic nervoso, confermando in modo visivo quello che gli altri avevano solo pensato di udire.
«Okay che parliamo di Rukawa, ma non penso che arriverebbe ad uccidere qualcuno per una cosa del genere...», cercò di rassicurarlo Kogure con uno dei suoi sorrisi paterni, benché nemmeno lui era sicurissimo delle sue parole.
«Poi non potrebbe giocare a basket. È sicuro che non ci ucciderebbe.», sentenziò invece Mitsui, annuendo convinto.
Nessuno trovò nulla da obiettare, perché le parole del teppista non facevano una grinza...
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Compleanno Dell’Uomo Di Ghiaccio
di slanif

 
 
 
 
«Ma siamo sicuri che non ci ucciderà?», domandò Miyagi fingendosi spavaldo, ma con un chiaro sottofondo di puro terrore nella voce. Il sopracciglio ebbe un tic nervoso, confermando in modo visivo quello che gli altri avevano solo pensato di udire.
«Okay che parliamo di Rukawa, ma non penso che arriverebbe ad uccidere qualcuno per una cosa del genere...», cercò di rassicurarlo Kogure con uno dei suoi sorrisi paterni, benché nemmeno lui era sicurissimo delle sue parole.
«Poi non potrebbe giocare a basket. È sicuro che non ci ucciderebbe.», sentenziò invece Mitsui, annuendo convinto.
Nessuno trovò nulla da obiettare, perché le parole del teppista non facevano una grinza... tuttavia, il terrore che potesse dar fuoco a tutti loro, aleggiava nell’aria come una coltre di fumo che la rende irrespirabile. Persino Akagi, sempre così sicuro di sé e imponente sia fisicamente che d’animo, si sentiva un poco intimorito alla prospettiva di quello che stavano per combinare. Si stava domandando, come tutti, come gli era venuto in mente di dar retta a Sakuragi. Insomma: decidere di star dietro alle boiate della scimmia rossa in maniera volontaria era ancor più suicida dell’idea di fare una festa a sorpresa per il compleanno della volpe! E la cosa davvero sconvolgente – e che gli faceva seriamente dubitare dell’intelligenza di tutta la squadra, e persino della sua, di cui era sempre stato convinto –, è che loro avevano aderito ad entrambe.
«Siamo davvero un branco di fottuti idioti...», borbottò il capitano, sudando freddo.
Ayako, con la solita grazia, diede ad ognuno di loro una sventagliata sulla nuca sbottando: «Smettetela! Se quel ghiacciolo umano avrà qualcosa da ridire, se la vedrà con me!», sentenziò.
All’istante tutti si rilassarono. Se c’era una persona di cui Rukawa aveva rispetto, quella era Ayako. Era certi tutti – nessuno escluso – che avrebbe ascoltato attentamente ogni sua parola e, dopo averle analizzate ed elaborate nel suo cervello narcolettico, si sarebbe trovato concorde nel dire che, in fondo, sopportare un’ora o due di vita sociale non lo avrebbe ucciso.
Tuttavia, quando sentirono il cigolio della porta che veniva aperta e le sagome di Sakuragi e Rukawa si stagliarono scure nella notte, tutti quanti ebbero un fremito di paura che li fece rabbrividire.
Ayako azionò l’interruttore e la corrente si accese, illuminando di luce bianca tutta la palestra. In coro gridarono: «BUON COMPLEANNO, RUKAWA!», in una nota vagamente isterica e fintamente festosa.
Kaede, ancora fermo all’ingresso della palestra, li fissò tutti con le mani in tasca e un sopracciglio alzato. Benché ci fosse quel misero movimento facciale, nessuno poteva davvero capire cosa si agitasse nel suo animo. La realtà è che era sorpreso. A dir poco! Davvero i suoi stupidi compagni gli avevano organizzato una stupida festa per il suo stupido compleanno? Se c’era una cosa che Kaede odiava, quella era di sicuro il suo compleanno. Ma sapeva anche che se c’era una cosa che il do’aho odiava, era il suo odio per il suo compleanno. Doveva per forza essere stata una sua idea... «C’è il tuo zampino, non è vero?», domandò con la sua voce profonda, guardando il suo fidanzato di sottecchi, oltre la spalla.
Hanamichi, un passo indietro perché impegnato a chiudere la porta, sorrise a trentadue denti: «Sì!», esclamò entusiasta. «Sei contento, volpetta?»
Kaede sbuffò. Mai e poi mai, nemmeno sotto tortura, avrebbe ammesso che sì – dannazione! –, lo era! «Nh.», si limitò a dire con un’alzata di spalle. Poi tornò a guardare tutti gli altri suoi compagni, che aspettavano con trepidazione il momento del Giudizio Universale. «Grazie.», borbottò. E lo pensava davvero, perché mai avrebbe pensato che lui, l’uomo di ghiaccio, avrebbe scaturito un simile sentimento d’affetto in altre persone da spingerle ad organizzargli una sorpresa per il giorno in cui era venuto al Mondo. Dovevano essere molto pazzi, e Rukawa fu felice di far parte di quel manicomio, una volta tanto.
E anche se fu quasi inudibile, quel ringraziamento arrivò forte alle orecchie di tutti quanti che presero a far baldoria, a mangiare e ad offendersi, in pieno stile Shohoku, grati di essere ancora vivi e felici di aver strappato una simile parola all’uomo di ghiaccio.
Evidentemente, il giorno del compleanno rendeva tutti un po’ migliori! O, forse, semplicemente felici.
 
 
 
 

FINE


In realtà doveva essere per ieri, che era il giorno effettivo del compleanno della volpe, ma non ho avuto né tempo né ispirazione, perciò è arrivata con un giorno di ritardo. Spero l'abbiate apprezzata lo stesso! <3

   
 
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