Ho questo ego gonfiato, lo vedi. È tutta aria: quasi nessun merito, così poca sostanza. Tu dici: non fare il saccente!, ma mi sorridi e io sono cieco, fuori dalla tua testa: voglio sapere cosa vedi, come funzioni.
Non sei un indovinello, ma un capo minato- ti voglio più di quanto mi interessi restare vivo.
Ho questo ego gonfiato, è fatto d'aria, ma tu mi sorridi. Mi piace quando mi guardi con gli occhi morbidi. Lo detesto. Sento il cuore che pompa più veloce. Mi fa sentire così umano, volere i tuoi occhi su di me tutto il tempo. Voglio che mi guardi. Voglio che mi guardi. Voglio che mi guardi.
Sei uno scrittore orribile. La tua prosa è ingenua e distratta, non cogli mai i dettagli giusti. Non cogli mai me. Appanni la verità con i tuoi svolazzi. Mi costruisci con le tue parole come mi vorrei, mi disfi con gli occhi.
Sei delicato come un amante, mentre fai scivolare via tutti i veli sotto cui mi nascondo. Mi svesti di soppiatto, mi lascio scoprire. Quasi non me ne accorgo. A volte ti avvicini troppo e sento il freddo che punge la pelle. Sei a un passo dal vedere quello che sono e allora mordo.
Non voglio rovinare la finzione, ho questo ego gonfiato: è fatto d'aria e delle parole che hai scritto e dei tuoi occhi morbidi. Mi piacciono gli specchi sul fondo del tuo sguardo. Mi osservo mentre mi bruci col tuo fuoco e divento malleabile come cera, e divento tutto quello che vuoi.
Ho questo ego pieno di buchi.
Per favore guardami, dimmi cosa vedi.