Come il suono di un piano.

Capitolo 1 - Perfezione

Era inverno,la neve cadeva fitta sulla città di Aomori.
Era sera,non c'era nessuno nella via,e Minoru si aggirava tranquillo nel bosco,ad ascoltare i rumori del vento,mentre canticchiava una dolce ninna nanna. Era basso per i suoi 17 anni,pallido,occhi colore del mare,labbra carnose e un fisico snello.
Si poteva confondere tranquillamente tra la neve,l'unica cosa che lo distingueva erano i capelli scuri e arruffati.
Camminava lento,non aveva fretta,respirava quell'aria ghiacciata,fino a farla arrivare in fondo,dentro i polmoni,per poi buttarla fuori e creare una graziosa nuvoletta.
Era solo,ma non sembrava triste o spaesato.
Anzi,sembrava perfettamente a proprio agio.
Si sentono in lontananza dei ragazzi che litigano. 'Stupidi.' pensò Minoru 'perché rovinare tutta questa stupenda quiete per delle liti? Sono sicuro che non si sono mai fermati a guardare la neve che cade,o un fuoco che brucia,o un musicista che suona un pianoforte. Tutta questa sensazione di pace,è così perfetta,mi chiedo perché non godersela. Proprio,non capisco.'
Si sedette su una roccia lì vicino e tirò fuori dal suo zaino una Nikon tenuta perfetta,e iniziò a inquadrare le possibili immagini da catturare.
'Questo posto è.. la perfezione.' sussurrò. 'Nulla mi calma più di stare qui. È stupendo..' e continuò a scattare fotografie.
Qualcosa, però, catturò la sua attenzione.
C'era un gatto nero corvino in mezzo a quella vasta pianura candida.
Minoru non perse l'occasione,si alzò e si incamminò verso quella graziosa palla di pelo,e iniziò a immortalarlo in posizioni e angolature differenti.
Non si era accorto, però, che, preso da quel piccolo esserino, continuava a spostarsi e innoltrarsi sempre più nella foresta e, mentre cercava l'inquadratura perfetta per l'ennesima foto, andò a sbattere contro qualcosa e, spaventato, fece un gridolino che sembrava provenisse più che altro dallo stesso gatto, che non da lui.
Si girò per mettere a fuoco che cosa avesse urtato e si ritrovò di fronte ad un ragazzo. Era alto all'incirca quanto lui,occhi color caramello ed aveva un lungo cappotto nero e una sciarpa che lo copriva fino al naso.
'Scusami,scusami' disse il ragazzo 'non volevo spaventarti. Anzi,non dovevi nemmeno accorgerti che fossi qui,in teoria.'
Minoru lo fissò un attimo. 'Ah.. quindi.. è un po' che sei qui.' gli chiese,un po' confuso.
Il ragazzo tirò giù la sciarpa dal viso e sorrise. E arrossì appena. 'Non volevo disturbarti. Eri così preso da quel gatto, sembrava come se non fossi più su questo pianeta.
Mi piaceva guardarti, non ho fatto nulla di male.
E poi, stavo giusto per andare via.'
'Non ti preoccupare' lo rassicurò 'non mi ha dato fastidio. Solo che mi sono preso un bello spavento. Io sono Minoru Nakamura,piacere.' e gli sorrise.
'Kaii Tanaka.' e ricambiò il sorriso. 'Ora scusami,ma devo proprio andare. Non dovrei nemmeno essere qui.'
'In che sens..' ma non fece in tempo a ribattere,che era già sparito nella boscaglia.
'Mh.' pensò tra sè 'poi dicono a me che sono strano.' e rimase fermo a fissare il vuoto.
Erano le 8 di sera,e decise di tornare a casa.
Per tutto il tragitto di ritorno,la cena,fino all'ora di andare a dormire non smise di pensare a Kaii.
'Che strano. Non mi è mai capitato che qualcuno mi seguisse, e per di più sparisse così velocemente. In fin dei conti, gli ho solo chiesto il nome. Non so nemmeno dove abita, oppure l'età. Nulla. Che fastidio.' si girò nel letto.
'..Beh, in fondo che mi importa? Era solo un ragazzo strano.' si rigirò.
'Eppure..'
E si addormentò.