[Angolo dell'autore che precede questa storia disagiante: per avere un'esperienza fenomenale con le FF che pubblicherò raggiungetemi su TELEGRAM nel canale disagiowho, che potete raggiungere cercando disagiowho su Telegram oppure seguendo il link telegram.me/disagiowho] Era mattino quando Charming aprì gli occhi. Il sole splendeva splendente in alto nel cielo. La luce solare filtrava filtrante nella camera da letto in cui si trovava da solo attraverso le persiane socchiuse. Un forte mal di testa lo stava affliggendo. “Non ce la faccio a farcela” pensò pensieroso.
Si uscì dal letto, si vestì, si lavò i denti, si mise il pigiama, si tolse il pigiama, si rivestì pronto per andare a lavoro, ma una terribile verità lo sconvolse completamente: “Io non ho un lavoro”, pensò sofferente Charming. Rimpiangeva i bei tempi del passato in cui lavorava ma, a pensarci bene, non si ricordava nemmeno che lavoro facesse prima di essere precipitato in un turbinante turbinio di sofferenze legato al suo coma dovuto al suo parto.
Charming allora, non avendo niente da fare, si sedette sul letto e iniziò a fissare la finestra pensando pensante ai giorni di un futuro passato.
Di colpo, all’improvviso, una strana voglia lo colse coinvolgendolo costringendolo ad alzarsi dal letto, a uscire di camera e a precipitarsi al piano di sotto, dove si ricordò che c’era Lei, la sua amata, ad aspettarlo in cucina.
Scese le scale con calma di colpo, si precipitò in cucina e penetrò nella stanza buia illuminata dai luminosi luminescenti raggi solari. Lei era lì, La vide. Un raggio di sole stava sfiorandoLa. Charming la guardò intensamente prima di ricordarsi i suoi effettivi sentimenti per Lei prima che finisse in coma: lui la amava. Amava Lei così tanto che avrebbe perfino potuto uccidere per il suo amore. Si avvicinò al bancone della cucina sul quale Lei si trovava sopra e la scrutò in tutte le sue forme formose, curvose, spessose. Fu in quel momento che nella sua testa accade qualcosa. Qualcosa di indefinibilmente indefinibile, qualcosa di legato al suo coma appena terminato: a Charming venne voglia di prenderla e di sbatacchiarLa violentemente con violenza come non aveva mai fatto prima.
Lei avrà pensato sicuramente “Mi fai paura! Smettila di guardarmi così!”, ma lui non riusciva a placarsi, la voglia era superiore alla superiorità consentita dai limiti di legge. Charming La prese dal bancone della cucina e iniziò a sbatterla ovunque: a destra, a sinistra, in alto, in basso, dentro, fuori, sotto e addirittura sopra. Non riusciva a smettere. Andò avanti addirittura delle ore e usando oggetti di cui nemmeno conosceva l’esistente esistenza. Usò un imbuto, della farina, delle uova, un mattarello e infine, quando vide Lui, i suoi occhi si illuminarono. Lo prese dalla credenza, lo afferrò a sé stringendolo con forza e iniziò a gettarlo con rabbia su di Lei. Lei, indifesa e sofferente non poteva difendersi, ma non era in grado di proferire parola verso il suo Charming, che continuò con furore a gettare Lui, il pane grattato, sopra di Lei.
“Adesso che ti ho conciata per le feste vedrai che fine farai! Brutta monella di una puttanella!!!!” Urlò ferocemente Charming accecato dal suo attimo di rabbia post coma. Prese Lei con forza e con una certa passione e la gettò nell’olio bollente. “Ahahahaah!!!” gridò Charming. “Ben ti sta, slavata mezzosangue!” continuò a urlare fino a quando non si diede una calmata.
Il tempo di cottura era ormai terminato e Lei era pronta per il gran finale che era stato fin da sempre progettato per Lei: la bocca di Charming. Charming la prese, la leccò tutta ben bene, la assaporò come se fosse l’ultima volta che poteva assaporare il suo sapore saporoso e infine, tutto grondante di Lei, disse con soddisfazione “Questa sì che è una vera cotoletta impanata e fritta! Ahahahahah!!”