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Autore: Relou    03/01/2016    0 recensioni
Questa è quella che sembra l'unica soluzione per tenere al sicuro Molly Hooper. Sarà sicuramente una convivenza curiosa e interessante, sia per Sherlock che per Molly. Chissà quanto durerà, chissà che svolte porterà.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte, passò anche se per lo più in bianco. Molly sentiva un enorme peso sulla bocca dello stomaco e non riusciva a giustificarlo. Si stava illudendo. Stava cominciando a credere che a Sherlock potesse importare qualcosa di lei. Si, la stava proteggendo da Moriarty ma non era questo che intendeva..
-Buon giorno Sherlock. – Molly fu più naturale e rilassata possibile.
-Buon giorno Molly. – Sherlock non doveva sforzarsi di fare nulla, rimaneva sempre indecifrabile.
La quotidianità stava man mano prendendo forma. Molly, accompagnata da Sherlock, raggiungeva il Bart’s e faceva le sue ore di lavoro e nel frattempo, durante la pausa pranzo Ben rubava la sua attenzione per qualche minuto.
Ben le aveva detto che capiva, che non c’era bisogna che lei spiegasse nulla, perciò Molly si godeva la sua compagnia, senza lasciare che strani pensieri le facessero tornare quel fastidioso peso sullo stomaco. Era incredibile come quella faccenda quasi sentimentale la preoccupasse più del fatto che Moriarty potesse trovarla. Molly si sentiva protetta, nonostante Sherlock avesse finalmente imparato il concetto di privacy non la lasciava mai in situazioni che avrebbero potuto diventare pericolose. I due improbabili e curiosi coinquilini ripresero a parlare e a “giocare” come all’inizio. Quei disguidi avuti sembravano appartenere ad un passato molto lontano se non ad un brutto sogno. Sherlock, poi, sembrava quasi di buon umore da quando si sentiva sempre più vicino a comprendere a pieno la rete di Moriarty. Molly si sentiva ancora più stupida, aveva quasi sfiorato il pensiero che Sherlock potesse essere geloso o chissà cosa, quando invece semplicemente era offeso e preoccupato all’idea di tutto il tempo che a lui, il signor Sherlock Holmes, volesse per avere: la pista giusta.
 
Passarono mesi e Molly iniziava a chiedersi quando sarebbe tornata nel suo appartamento. Fino ad allora il pensiero di tornarci non l’aveva neanche sfiorata e neanche adesso avrebbe voluto andarsene ma sentiva nostalgia di tutti gli oggetti che erano rimasti in quella casa e avrebbe voluto recuperare qualche altro indumento.
-Sherlock, vorrei passare dal mio appartamento nel pomeriggio. –
Sherlock, senza distogliere lo sguardo dal suo esperimento, ripose – Hai dimenticato qualcosa di importante? –
-No, non proprio. Vorrei accertarmi che sia tutto a posto e magari prendere qualche altro vestito.. –
C’è già qualcuno che controlla il tuo appartamento ma se hai bisogno di prendere qualcosa allora ci passeremo. –



Il taxi stava svoltando l’angolo, il portone di casa sua era sempre più visibile. Incredibile quanto tempo fosse passato, eppure, arrivata lì si sentii come se non se ne fosse mai andata. Scesa dal taxi, Molly iniziò a ripercorrere con la mente il giorno in cui aveva lasciato l’appartamento per trasferirsi in Baker Street ed un sorriso intenerito le balenò sul volto.
-Ne hai sentito la mancanza.- provò a dedurre Sherlock. Molly lo lasciò nel dubbio e aprì il portone.
La casa era impolverata ma i colori vivaci dell’arredamento continuavano a spiccare. Era così diverso da dove viveva adesso. Molly entrata lì dentro si sentii quasi in una casetta delle bambole, contrariamente al covo del grande Sherlock Holmes.
-Predi ciò che ti serve e andiamo, non ho molto tempo da perdere qui. – Sherlock le fece fretta.
Molly non sprecò molto tempo a guardarsi intorno, sapeva che dovendoci venire con Sherlock non avrebbe avuto tempo di perdersi in sentimentalismi.
-Va bene Sherlock, penso di aver preso tutto. – mentre Molly avvisava Sherlock di ciò, stava cercando di ficcare tutto quello che aveva recuperato in un’unica borsa, in modo da non far pensare che stesse esagerando, infondo sarebbe tornata a vivere lì un giorno non molto lontano, perciò non si accorse di come Sherlock si era perso nello studio di quella casa. Non era sicura lo avesse mai fatto. Sherlock aveva in mano una delle spazzole di Molly, la più vecchia , quella che aveva deciso di non portare ma che aveva comunque conservato in quella casa.
-Stavo cercando di immaginare i tuoi capelli incastrati con i miei nella mia spazzola. – disse Sherlocke, come se nulla fosse.
Molly sussultò a quelle parole. Non seppe cosa dire, non seppe darsi un vero contegno. Sherlock per fortuna sembrò non farci troppo caso.
-Adesso possiamo andare, Molly? –
Molly fece si con la testa e i due non parlarono per tutto il tragitto fino a Baker Street.
 
   
 
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