Gratiam Ago
O care Muse, d’insano
poetare,
nell’osteria fuori
di porta, ripresi ad amare.
Occhi bruni, di smeraldo cerchiati,
- fia,
Passion, quasi sogno! -
mirai tra i vini beati.
E tu, di lor, con in man il
bicchiere
pieno, per mezzo, Diva,
continua il divin vin a bere.
‘Briache, foste, ancora voi ebbre
sarete,
al mancar di Selena,
redente, io, su strade ferrate.
Finìa Decembre, di stelle
danzanti
Nell’iridi d’ella
disperse, e di labbra lucenti;
Finìa Decembre, di cupo aere,
in cui,
cupo, vagavo,
cercando parole sol mere;
Finìa Decembre, dolci i bisbigli!
con le
man annodate
ne’ suoi lisci crini vermigli.
Erato, mia diletta, mi si mostra,
di nove,
basta una,
a sì far che notte sia nostra,
e volge mie vele a quella
laguna.
Poesia datata 13-Jan-2009, nonostante parli della notte tra il 27 e il 28 dicembre. Dopo le invocazioni, ci sono i ringraziamenti.