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Autore: Ciuffettina    04/01/2016    5 recensioni
Gli ornitorinchi erano ottimi nuotatori ma quando si fosse scatenato il Diluvio, non sarebbero comunque sopravvissuti. Gabriel aveva promesso che non li avrebbe più modificati ma aveva anche giurato di proteggerli…
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Gabriel, Metatron, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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- Questa storia fa parte della serie 'Il dietro le quinte della Bibbia'
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Gabriel non riusciva a capire perché non avesse potuto andare lui a parlare con gli umani per riportarli sulla retta via, insomma l’apparizione di un arcangelo, con tanto di sei ali spalancate, avrebbe fatto convertire anche il più incallito dei peccatori, giusto? E invece no!
Il compito era stato affidato a Noé che, nonostante avesse tutte le virtù di questo mondo e il tempo concesso (120 anni!), non era riuscito a convertire nessuno, anzi negli ultimi anni aveva pensato solo a costruire l’arca.

Accidenti a lui e agli altri umani! Gabriel aveva appena scoperto quanto fossero buoni i frutti (specialmente i fichi) e ora mancavano solo 7 giorni prima che la vita sulla Terra fosse annientata.
Noé aveva deciso di fregarsene, suo Padre sembrava determinato come non mai… ma non poteva limitarsi a mandare una bella peste agli umani? Perché colpire anche creature innocenti?
Il suo pensiero volò a quegli animaletti, che Adamo aveva chiamato ornitorinchi, i quali erano proprio simpatici e affettuosi. Gabriel non sapeva se erano stati creati già con quel carattere o se fossero state le modifiche sue e di Lucifer a renderli così, solo suo Padre avrebbe potuto dirlo. Erano anche ottimi nuotatori ma quando si fosse scatenato il Diluvio, non sarebbero sopravvissuti…
Son stato proprio stupido! Non ho pensato a fornirli di branchie… Ora è troppo tardi!
Aveva promesso che non li avrebbe più modificati ma aveva anche giurato di proteggerli, in più quando li coccolava gli tornava alla mente quella giornata con Lucifer, quando era ancora il suo fratellone e poteva chiamarlo “Lucy”…
Adesso gli ordini erano di non considerarlo più un fratello e di non nominarlo mai, se proprio era necessario, bisognava riferirsi a lui come “Satana”…
Gabriel scosse la testa: doveva pensare a come metterli in salvo. Se fossero stati puri, Noé ne avrebbe salvato 14, ma se non lo erano solo due, il problema era che ce n’erano ben 3036.
Guardò la lista per capire dove si potevano collocare. “Accidenti! Sono impuri! Però basterebbe omettere un piccolo particolare…

Noé era proprio insopportabile! Ora che l’imbarcazione era terminata, aveva da ridire su ogni animale che saliva a bordo: «Le mosche sono noiose, devo proprio farle salire? No, dai, le zanzare no! Non è meglio che si estinguano? Pure le vespe? Credo di essere allergico!»
«Un’altra parola sugli animali che possono o no salire e ti lascio a terra!» lo minacciò l’arcangelo, con la lista in mano.
«Allora, quanti di questi buffi esseri?» chiese Noé fissando sconcertato la fila di ornitorinchi che aspettava di salire.
«Qui dice che tra gli animali puri ci sono quelli che hanno le zampe palmate» rispose Gabriel fingendo di leggere, così l’umano ne fece salire 14.
Ora bisogna salvare gli altri 3022.”

Quella notte uscì dalla sua stanza e cominciò a volare pensando a una soluzione… La cima delle montagne? Ma di certo sarebbero state allagate anche quelle, in previsione che gli umani avrebbero cercato scampo lì… Che fare? Cominciò a volare verso l’alto. “Non posso certo portarli in camera mia, gli altri se ne accorgerebbero e non è il loro ambiente.” Sempre più in alto… ma suo Padre avrebbe allagato l’intero pianeta o solo le terre con gli umani? Perché in questo caso una soluzione c’era! Bastava spostarli lontanissimo da lì! Già ma dove? Si ricordò che qualche secolo prima, era stato spedito a raccogliere della terra a sud (molto a sud), proprio perché suo Padre voleva creare gli umani e se loro non fossero ancora arrivati là, c’era la speranza che Egli avrebbe ignorato quel lembo di terra.
Devo andare a controllare.
Volò velocissimo lì e si guardò intorno. «Sì, mi sembra che per loro vada bene, non è desertica, c’è l’acqua… e soprattutto niente umani peccatori, però non ci sono neanche gli animaletti di cui si nutrono… Che il salvataggio abbia inizio!» Calcolò le coordinate per tornare indietro velocemente.


 
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Racconto collocabile nei capitoli 6-8 della “Genesi”
   
 
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