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Autore: Julie Phoenix    05/01/2016    0 recensioni
Giulia e Debora non si conoscevano fino a qualche tempo fa, ma nell'ultima settimana di scuola prima di natale si sono incrociate per puro caso. Senza sapere come, si ritrovano a chiacchierare per giorni e giorni. Eppure Debora non ha gli stessi interessi di Giulia, essenziali per parlare con lei ne tanto meno Giulia non spegne il cervello viaggiando con la fantasia come fa Debora. Dunque che cosa le spinge a parlare tra loro?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Lei rimase lì, su quella sedia, per tutta la durata della festa.
Debora non è mai stata una ragazza socevole e nessuno voleva che lo fosse, dunque il fatto che non interagisse andava bene a tutti, anche a lei in un certo senso.
Tanto a lei non importava, non l'è mai interessato avere relazioni con altre persone, lei stava bene da sola, con se stessa e i suo lunghi e lisci capelli corvini.
Non si sentiva mai sola, viaggiava sempre con la mente e in qualche modo riusciva a staccarsi completamente dalla realtà, vedeva mondi che solo lei poteva osservare.
Alcuni carini, rosa e pieni di animali pelosi e teneri.
Altri in cui gli unici colori erano le varie sfumature di nero e grigio, dove la morte regnava, nessuna creaturina pelosa e nessun albero, solo un deserto arido.
Debora non sapeva quale dei due mondi preferiva, in entrambi stava comunque ferma ad osservare.
Perché a lei andava bene così, a lei bastava guardare, studiare con gli occhi il paesaggio senza agire.
La festa finì, tutti brindarono un ultima volta per l'arrivo del nuovo anno.
Ovviamente lei non brindò con gli altri.
Appena tutti se ne andarono saluto con voce un po’ roca i suoi genitori e andò a letto.
Non aveva bisogno di dormire, ma nel letto lei sognava molto meglio.
 
Giulia detestava stare in mezzo a troppe persone, il chiasso derivato dalla festa di capodanno poi era davvero insopportabile.
Perciò decise di stare da sua nonna, al sicuro dai botti “accidentali” e dalla musica sparata al massimo.
Era tutto così tranquillo quella sera, in quella vecchia casa, dove si era rintanata - chiedendo prima ovviamente - con il suo portatile e si mise a guardare un po’ di film.
Sua madre era una cantante, e suo padre un bravo DJ, ed erano stati ingaggiati per la dannata serata e, seppure lei avesse ormai 19 anni, i suoi decisero di mandarla dalla nonna, anziché lasciarla da sola a casa.
Non era importante, aveva il suo portatile e si divertì comunque.
Mentre fissava lo schermo del suo computer un pensiero le passò per la mente.
La sua amica corvina come stava? Sarà stata costretta dai suoi a stare sveglia mentre i suoi parenti e “amici” festeggiavano?
Giulia diede un occhiata al cellulare, magari Deb le aveva inviato un messaggio… ma niente.
“Starà bene, spero.” pensò, non voleva mandarle un messaggio perché sapeva che era uno di quei momenti in cui la sua amica non avrebbe guardato di certo i messaggi, sapeva che non l'avrebbe fatto perché in quel momento Deb era persa in un altro mondo.
Chissà se stava assistendo all'accoppiamento di qualche coppia di conigli o se era ferma in mezzo al nulla.
Arricciò un ciuffo di capelli castano ricci intorno all'indice e prese a guardare un film mentre la notte passava e continuò fino all'alba.
 
Un altro giorno era cominciato. Debora si era appena alzata, non aveva dormito molto, non ne aveva quasi mai bisogno.
Si alzò lentamente dal letto, stiracchiandosi e dirigendosi verso il bagno, prese lo smartphone. Nessun messaggio.
Chissà che aveva fatto Julie la notte prima? Non ne avevano parlato di capodanno, era troppo banale da chiedere.
In fondo Deb avrebbe di certo preferito stare in compagnia della sua amica castana.
Si sciaquò la faccia, si rimise i piercing al naso e alla sopracciglia destra.
I suoi occhi verdi brillavano in controluce con i primi raggi del sole mattutini che filtravano dalla finestra.
Riguardò il cellulare appoggiato accanto al lavandino. Nessun messaggio ancora. Be’ erano passati solo 5 minuti.
Dunque decise Deb di mandare il primo messaggio, perché voleva vederla, voleva parlarle di nuovo.
- Hey Julie, oggi pomeriggio hai voglia di uscire a fare un giro? Magari ‘combo’ bar+libreria? Fammi sapere.. -
 
- Sveglia, è mezzogiorno, su! - incitò la vecchia signora alla nipote.
- Va bene, va bene, mi alzo… - disse sgranchendosi lentamente le ossa.
Non era abituata a quel letto ne tanto meno a dormire fuori casa.
Andò in bagno continuando a stiracchiarsi, tenendosi la schiena come se avesse dormito su delle pietre.
Lavandosi i denti si guardò negli occhi blu, i suoi capelli castani erano completamente fuori posto ma non gli dava peso.
Non gli importava del suo aspetto fisico, tanto mica era una modella, non aveva intenzione di essere popolare a scuola e di certo non voleva avere ragazzi intorno.
A meno che non si parlasse di videogames, anime/manga, libri o film. Se non eri interessato all'argomento era inutile attaccare bottone con lei, lo avrebbe ‘strappato’ subito.
Torno in salotto, dove aveva dormito sul divano-letto. Il suo cellulare era appoggiato vicino al televisore. Lo raccolse come per abitudine e lo attivò subito. “Un messaggio?” pensò.
Il cellulare era un po’ vecchiotto, indicava solo la ricezione del messaggio ma non chi lo inviava.
Lo sbloccò e andò nei messaggi. “Che ci faceva Deb sveglia alle 7 del mattino?! Io sono andata a letto a quell'ora!!”
 
   
 
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