L'espressione più frequente di Reishi era quella concetrata.
Nemmeno quando le labbra del suo amante la coglievano, la giovane donna si lasciava andare.
Ma Mikoto, essendole vicino più di chiunque altro, riusciva a vedere delle espressioni molto diverse.
Rilassata, come quando dopo una lunga giornata di lavoro si godeva un bagno caldo.
Era eccitante guardare le sue gambe lunghe e snelle accavallarsi coperte dalla schiuma, lasciando uscire fuori solo i suoi eleganti piedi, quasi sempre coperti da sottili calze di nylon, di solito nere.
La vedeva abbandonata dopo una notte di passione, gli si addormentava con la testa sulla spalla ed i capelli che le incorniciavano il viso, sempre rigidi, sempre legati, erano lliberi di vagare sul cuscino.
Erano forse queste le espressioni che Mikoto più adorava della sua donna.
Quelle che appartenevano solo a lui.
Certo, non disprezzava la sua aria infastidita quando la tormentava, ma apprezzava molto di più quando si lasciava andare.
Le aveva intravisto la tristezza, era perchè aveva capito che lui non sarebbe durato a lungo, che della sua vita rimanevano solo frammenti.
L'aveva stretta forte, impaurito da ciò che rispecchiavano i suoi occhi.
Le aveva detto 'ti amo' molte volte, sempre con gli occhi, mai con le parole.
Non le aveva mai promesso niente, perchè sapeva che non sarebbe stato in grado di mantenere nulla.
Si rammaricava di non essere mai riuscito a vederla felice.
Forse era colpa del suo carattere troppo severo, che non le permetteva di essere soddisfatta appieno.
Ma era fatta così, e nulla avrebbe potuto cambiarla.