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Autore: ily_okay24    05/01/2016    0 recensioni
E sì, probabilmente lo aveva già capito, ma solo ora la realizzazione lo ha colpito in pieno: Sherlock Holmes è innamorato di John Watson. Già, innamorato. Chi l’avrebbe mai detto!
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O di quando un certo consulente investigativo capisce di essere innamorato di un certo blogger.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stato in quel momento che l’aveva capito. Da quando era tornato a casa sua – casa loro, gli diceva una vocina nella sua testa – non aveva fatto altro che pensare a quel momento, quello nel suo Palazzo Mentale, in cui tutto gli era diventato improvvisamente chiaro. E no, non si riferiva soltanto al caso Moriarty e compagnia bella. Proprio Moriarty gli aveva detto:” alla fine siamo sempre io e te”, ed ecco che appare John, a ricordargli che ovunque ci sia Sherlock, naturalmente, c’è anche lui; e questo era stato partorito dalla sua mente, così come il dialogo con il John vittoriano. E allora aveva ragione Mary a considerarlo il fratello più lento tra i due Holmes, perché era dovuto andare in overdose per capirlo! Ma si sa, i sentimenti non sono mai stati il suo forte. Chissà, forse Mycroft aveva già capito tutto, come sempre… Comunque sia, ora finalmente lo ha capito anche lui, o meglio lo ha accettato, perché a quanto pare la sua mente lo ha compreso molto prima di lui e il suo cuore… Beh, non è che lui abbia mai dato ascolto al suo cuore! Ma quando ha visto arrivare John con quella rivoltella, ha capito che ormai non può più fare a meno di lui, non può immaginare se stesso senza che John appaia al suo fianco. Perché in fondo è lì che è sempre stato: al suo fianco. E capisce di non dover contare più solo su se stesso, perché John c’è stato e ci sarà ancora, sempre lì a proteggerlo, a vegliare su di lui, ad aiutarlo, a tenerci a lui come solo John sa fare. E forse in realtà lo aveva capito già da molto tempo, forse da quando quel dottore appena conosciuto non ha esitato nemmeno per un attimo a sparare al tassista assassino per salvargli la vita, durante il loro primo caso; o forse quando gli ha chiesto un miracolo davanti alla sua tomba, gli ha chiesto di non essere morto, di tornare da lui, in quel posto che gli è sempre appartenuto: vicino a John. E sì, probabilmente lo aveva già capito, ma solo ora la realizzazione lo ha colpito in pieno: Sherlock Holmes è innamorato di John Watson. Già, innamorato. Chi l’avrebbe mai detto! Di certo non lui, non ci avrebbe mai scommesso niente; e invece eccolo lì, a ripensare a tutti i momenti passati insieme al suo dottore – un attimo, suo? – e sono davvero tanti, tanti da poterci scrivere un libro sopra. Ma quello sarebbe il suo compito, è lui lo scrittore. Già, lo scrittore… Non mentiva quando diceva che gli piace vedersi attraverso gli occhi di John, perché davvero lo fa sentire migliore di quanto non sia in realtà. E ora analizzando tutti le storie che hanno vissuto, capisce che John è diventato una parte fondamentale della sua vita, e del suo cuore. E non capisce quando glielo ha permesso, quando ha lasciato che lui diventasse il suo punto debole! Perché alla fine è così, l’unico punto debole di Sherlock è proprio John Watson, che però al tempo stesso è l’unico a dargli quella forza necessaria ad andare avanti. Lui è quello che lo ha tenuto in vita, quello per cui è tornato in vita, e ammetterlo a se stesso è così… sopraffacente. Non credeva di essere capace di provare tali sentimenti per qualcuno, per John, ma a quanto pare è successo. In fondo John glielo ripeteva sempre: anche tu sei umano Sherlock. E come sempre aveva ragione, ha sempre avuto ragione John. Per quanto non gli piaccia ammetterlo, è umano e gli umani sono mossi da sentimenti. E non gli piace ammettere nemmeno che in fondo lui è sempre stato condizionato dai suoi sentimenti: preoccupazione, paura, nostalgia, affetto… e ora amore. Sente che questo amore che prova per Watson è qualcosa di nuovo per lui, ma al tempo stesso così radicato, così antico come sentimento che, nonostante dovrebbe sconvolgerlo, gli fa provare un’estrema calma, una leggerezza insolita. E considera che con l’amore di John, con l’amore per John, potrebbe non aver più bisogno di assumere stupefacenti, perché questa affezione che prova è abbastanza da colmarlo, da renderlo sazio e soddisfatto. E realizzare ciò per lui non è facile, lui che ha sempre pensato di aver bisogno solo di se stesso, che ha sempre pensato che l’amore fosse per i deboli. Beh sì, magari lo è, debole, perché si è fatto travolgere da questo sentimento, ma non vorrebbe mai tornare indietro, tornare ai giorni senza John. John che ha portato luce e calore nella sua vita, John che gli ha fatto capire che amare qualcuno è la cosa migliore che possa accadere, ed essere amati è ancora meglio, John che si è preso cura di lui quando non poteva farcela da solo, John che lo ha aspettato quando non tornava e lo ha perdonato per averlo lasciato solo, per essere morto davanti ai suoi occhi. John ha sempre fatto tanto per lui e ora si chiede se lui abbia mai fatto abbastanza per John. Vorrebbe che fosse così, ma sa bene che ciò che ha fatto finora è solo la metà di quello che avrebbe dovuto fare per dimostrargli quanto effettivamente tenga a quell’uomo così forte, molto più forte di lui, abbastanza forte da sostenere entrambi. E allora pensa che dovrebbe dirglielo, dovrebbe confessargli che lo ama e vedere l’espressione stupita su quel volto che solo ora si accorge di idolatrare, vedere quegli occhi allargarsi dallo stupore, quegli occhi così profondi e duri che sanno però trasmettere una dolcezza e una calma infinita. Sì, deve dirgli che lo ama, lo ama così tanto da sembrargli impossibile.
Quando lo vede entrare dalla porta del suo – loro, è sempre stato solo loro – appartamento a Baker Street sente una risoluzione tutta nuova; in fondo non è mai stato un codardo e mai si è fatto problemi nel dire ciò che pensava. Tutta quella risoluzione però scompare nel momento in cui vede Mary entrare dietro di lui. Già, Mary… e allora capisce che non può farlo, non può dirgli che lo ama, perché vede il modo in cui John guarda Mary, in quel modo in cui egoisticamente vorrebbe che guardasse lui invece. Ma Sherlock non è mai stato egoista, anche se molti pensano il contrario. Potrà essere cinico, sociopatico, ma mai egoista. Ed è per questo che decide di tenere per sé tutto quell’amore, anche se rischia di esplodergli nel petto, anche se soffrirà, ma non può distruggere quella famiglia che Mary e John si sono costruiti con così tanta fatica, non può fare del male a quel bambino che sta per arrivare, quel bambino che avrà due genitori meravigliosi, e magari anche un certo zio che gli vorrà bene, solo perché è suo figlio, solo perché è figlio del suo John. E sa che John non vede l’ora di amare quel bambino con tutto se stesso, proprio come ama sua moglie e come sua moglie, nonostante tutto, ama lui. Capisce che non può infrangere i sogni di quelle due persone a cui tiene per motivi diversi, ma che sono comunque parte della sua vita, non può mettersi in mezzo ad una famiglia a cui non appartiene. Perché sa che se mai si dichiarerà a John verrà rifiutato sì, ma John farebbe di tutto per non farglielo pesare, per non far cadere la loro amicizia nell’imbarazzo e sa che John continuerebbe a pensare alle parole di Sherlock, si farebbe mille problemi e questo lo distrarrebbe dalla sua famiglia, magari potrebbe addirittura abbandonare tutto, solo per lui, come ha sempre fatto, e non può permetterglielo stavolta. Continuerà ad amare John da lontano –come sempre Sherlock, lo hai sempre fatto - cercando però di trasmettergli quanto importante sia nella sua vita, come merita. Ed è quando John gli sorride, sedendosi sulla sua poltrona – quella poltrona sarà sempre sua, non permetterà a nessuno di sedervi sopra - che capisce che non smetterà mai di amarlo, di venerarlo. E chissà, magari un giorno glielo dirà, gli dirà:” John, io ti amo”. Ma quel giorno non è oggi, per oggi farà finta di niente. Chissà, magari domani…
Sì, magari.
   
 
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