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Autore: MelissaMclean    06/01/2016    1 recensioni
Da quando Bianca era nata, Percy non si era mai trovato ad occuparsene senza l'ausilio di Annabeth.
Lei era in viaggio per lavoro e lo aveva lasciato a fare il padre da solo.
Ce la farà da solo a fronteggiare una delle tante richieste della piccola?
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Annabeth Chase, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just an ice-cream
 
Annabeth era partita per lavoro da una settimana. Il suo progetto per la costruzione di un grattacielo nella pittoresca cittadina di San Francisco la stava tenendo impegnata fuori casa da quasi una settimana. Era il suo terzo progetto quel mese, già finanziato e in costruzione, e sempre a San Francisco dove lo stile vittoriano si affiancava all'archittettura moderna, cosa che un architetto di successo come lei non poteva non amare.
Ciò aveva però implicato che suo marito prendesse una settimana di ferie, che tenesse la loro figlia a casa e che si occupasse di lei, tra asilo e tutto il resto che coinvolgeva una bambina dell'età di 3 anni.
In tutto quel tempo non era mai capitato che Percy si dovesse arrangiare e ciò lo rendeva piuttosto in ansia ogni giorno che passava senza di Annabeth. Si sentiva spesso incapace nel mestiere del padre ma lei lo rassicurava dicendogli ogni volta, in modo diverso, che in reltà era adatto ma non si dimenticava mai di rammentargli il suo essere infantile quasi al pari della figlia.
E spesso era quello a fregarlo.
Ogni giorno Bianca aveva una nuova richiesta e Percy tentava, nel limite del possibile, di accontentarla. 
-Papà! Gelatoo!- esclamò Bianca alla vista di una pubblicità passata in tv su un nuovo brand di prodotti dolciari.
I ricciolini biondo miele che scendevano dalla treccia le oscuravano parte del viso rendendo la sua immagine più furba di quanto non fosse già.
Percy la guardò sorridendo.  Quella piccola peste era corsa subito verso il freezer per cercare ciò che aveva visto sul televisore, o un surrogato.
-Papà!- si sentì chiamare dalla cucina.
Lui si alzò stirandosi le gambe e con un paio di passi arrivò nella stanza, a differenza della figlia che con le sue gambine ci aveva impiegato una decina di falcate.
Stava seduta per terra, appoggiata con le mani sullo sportello chiuso del congelatore.
-E' finito il gelato...- disse con viso triste fissando il pavimento. 
-Si Bianca, l'ho buttato via  un paio di giorni fa... era da agosto che era li e ora la temperatura non è delle migliori per uno snack congelato- disse Percy prendendola in braccio, scostò la tenda e indicò i fiocchi di neve che scendevano in abbondanza dal cielo blu della sera.
-Si ma la pubblicità l'ha fatto vedere!- incrociò le braccia dopo che il padre la adagiò sul divano, cosa che fu inutile dal momento che si alzò e corse verso la porta. -Andiamo in gelateria!- esclamò con entusiasmo iniziando ad indossare la giacca.
Percy sospirò avviandosi un'altra volta verso di lei.
-Non ci sono gelaterie aperte in questo momento- le disse non convinto di ciò che aveva affermato. Ma un pò per pigrizia e un pò per il brutto raffreddore che aveva preso le tolse il copricapo cercando di convincerla, invano.
-Bugiardo! Voglio il gelato!- cominciò a piangere sbattendo i piedi per terra e alzando il suo tono di voce fino ad urlare.
Non era una bambina viziata, anzi era piuttosto umile, ma quando si impuntava su qualcosa era difficile farle cambiare idea... come la madre dopotutto.
-No Bianca, niente gelato oggi- sentenziò lui appoggiandosi alla porta.
-Invece si!- rispose la bambina smettendo di piangere ma continuando a lamentarsi.
-No.-
-Si!-
-No, No, No- 
-Si, Si, Si- 
Percy sbuffò e si avvicinò col viso alla piccola con fare serio e paterno.
-No per mille, No al quadrato,  No al cubo, No all'infinito più uno. Ho vinto!- disse lui rialzandosi e correndo euforico per casa sino a che la porta si aprì facendoli sobbalzare entrambi per la sorpresa.
Entrò una donna dai capelli uguali a quelli di Bianca, solo più lunghi e con degli occhi grigio tempesta che si muoevano con trepidazione dalla bambina a Percy.
-Ho sentito che qualcuno voleva un gelato. Anzi, anche i vicini ti hanno sentita gridare. Comunque eccolo tigrotta, mi sei mancata.- le porse il cono dandole dei sonori baci sulla guancia. 
Poi si rivolse a Percy chiudendo la porta e avvicinandosi verso di lui. 
-Quanto a te, Testa d'Alghe, ti volevo dire che anche le tue grida si sono sentite. Più delle sue. Sei così bambinesco!- disse seria per poi abbracciarlo energicamente. 
-Forse si. Potrei pensare di migliorare... Annabeth, non è che hai portato un gelato al puffo anche per me?-.









Angolino Autrice: 
Hello! 
Da quanto tempo! L'ultima volta che ho scritto o aggiornato una storia avevano appena inventato le scarpe con lo strap. c:
Beh, sono tornata più o meno! E quale cosa migliore da fare l'ultimo giorno di vacanze invernali che scrivere una storiella dalla dubbia decenza? Beh avrei potuto studiare ma invece no.
Ecco, ho sempre pensato ad una situazione simile. Percy alle prese  con un bimbo tutto suo senza l'aiuto di Annie. Io lo vedrei così! 
Spero vi piaccia e niente! Buon rientro a scuola per quei poveri cari che ci dovranno tornare e anche a coloro che l'hanno finita ma devono andare a lavorare!  
Solo pensare alla sveglia delle 5.30 mi fa venire i brividi.. 
Okay vado a lamentarmi altrove
Bye Bye e grazie per aver letto! :)

MelissaMclean
   
 
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