Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pace
Su languido legno siedo,
su solingo prato medito.
Foglie, rami, pietre.
Rimpiango i begli anni,
quel rigoglioso verde
innocente e ingenuo...
Fermati! Ti prego fermati!
Vento divino che assai bramo
ma che stolto disprezzo.
Non proseguire il tuo viaggio
instancabile pellegrino, Crono.
Che pace, che pace!
S'odono blandi i 24 rintocchi,
tace la strada, e il cane, e le foglie.
Tace Eolo antico, tace la fredda brezza.
Dorato silenzio, Argentea quiete, Bronzea pace.
Chiudo le palpebre, s'allontana Eris
spietata, s'allontana cupo il mondo.
Tutto è com'era, niente era com'è.
Vedo un fanciullo, vedo un sorriso.
Misero! Così ingenuo, così ingenuo...
Beata ignoranza! Beato quel sorriso!
Autentico di felicità, sentito nel cuore!
Ora nel cuore vi è solo amaro,
ora di felicità rimembro solo il dolce,
Ora un sorriso è solo il contrario del vero.
Ancora in quel mare,
quel mare di variegato dolore!
Trascinato al fondale dai dannati,
ferito da ciò che fu,
afflitto per ciò che è,
tormentato per ciò che sarà.
Apro gli occhi all'oscuro infinito,
osservo con fascino gli astri lucenti.
Eccola! La luna, antica consigliera,
lucente candeliera della volta celeste.
Che graziosa notte, che silente sera!