Libri > Divergent
Segui la storia  |      
Autore: Lady Nym    07/01/2016    4 recensioni
[Pre Divergent; A cavallo tra l'iniziazione di Eric e Quattro e i fatti di Divergent]
Dal testo:
- Una Candida in pieno quartier generale Erudito? Singolare. Ti sei forse persa, ragazzina? –
Ragazzina?
Ma chi accidenti si credeva di essere quel bell’imbusto?
- Singolare quasi quanto un Intrepido qui dentro. Sei venuto per imparare finalmente a leggere? –
Max, che aveva cominciato a salire la scalinata, si bloccò e proruppe in una bassa risata roca.
- Razza di piccola impertinente, io … -
Non seppe mai cosa stava per aggiungere, soffiando tra i denti in modo minaccioso, perché l’Intrepido più anziano prese la parola.
- Eric, sbrigati, Jeanine non ha tutta la giornata … Oppure preferisci continuare a giocare con una piccola Candida? –
Eric.
Bel nome, decisamente troppo per un essere arrogante come quello.
*
- Questo Capofazione di nome Eric, non è un energumeno dagli occhi grigi, vero? –
Non poteva essere lui.
Insomma, era troppo giovane e doveva esserci un altro Intrepido con quel nome.
Shauna annuì.
- È proprio lui, lo conosci? –
Merda.
Merda, merda, merda.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

 

 

 

Il quartiere generale degli Eruditi era ben diverso da quello dei Candidi. Tanto per cominciare c’era troppo azzurro. Non quella delicata sfumatura del cielo sgombro dalle nuvole, ma una tonalità fredda e glaciale che conferiva all’ambiente un’aria innaturale e robotica.
Non sarebbe mai riuscita a vivere in un posto come quello, circondata da persone che analizzavano ogni minima sfumatura della propria vita come se si trovassero costantemente davanti a un microscopio.
Eppure Christopher aveva lasciato la loro Fazione per andare a vivere lì.
Era quello il motivo per cui una Candida sedicenne si era addentrata di soppiatto lì dentro, alla ricerca del fratello maggiore che non vedeva da due anni.
Chris.
I suoi stessi capelli corvini, gli occhi azzurri e una fossetta che si disegnava nella guancia destra quando sorrideva.
Erano stati inseparabili fino al giorno della sua Scelta, poi tutto era cambiato.
Una parte di lei aveva sempre saputo che c’era qualcosa che impediva al fratello di condurre una tranquilla vita da Candido, ma il fatto che non le avesse mai confidato ciò che lo affliggeva l’aveva ferita.
Sì, era stata la sua mancanza di fiducia a farla stare male, non il desiderio di cambiare vita.
Lei stessa, fresca di test attitudinale, era più che determinata ad andarsene di lì.
Avrebbe voluto vederlo, anche solo per un minuto, sentirsi dire che qualunque fosse stata la sua scelta tutto sarebbe andato per il meglio e che per loro ci sarebbe stata nuovamente la possibilità di incontrarsi… di continuare quel solido rapporto fraterno che li aveva spinti a condividere bravate di ogni tipo.
Dio, quanto le mancava.
Se intrufolarsi lì dentro era stato relativamente facile, tuttavia, trovare Christopher in mezzo a quella massa di secchioni che sembravano tutti uguali era ben altra storia.
Lei dal canto suo, con la gonna a pieghe nera e la candida camicetta inamidata, risaltava come un pugno in un occhio.
Nessuna sorpresa quindi che un piccolo drappello di uomini della sicurezza fosse accorso per immobilizzarla e allontanarla da lì.
E sbatterla, tra le altre cose con molta poca grazia, in uno studio ampio e luminoso da cui si dominava l’intero complesso.
Jeanine, l’inappuntabile leader della Fazione, in quel momento era seduta davanti a lei. Un sorriso benevolo dipinto sul volto da perfetta bambola bionda, che tuttavia non si estendeva agli occhi.
Il suo sguardo era glaciale, tremendamente calcolatore.
Non si era scomposta quando la sicurezza del quartier generale le aveva annunciato la presenza di una giovane intrusa, ma era evidente che una lieve traccia di divertito interesse si stava rapidamente facendo strada in lei.
Quella donna era una maniaca del controllo, ci avrebbe scommesso la testa, e non dovevano essere molte le cose capaci di sorprenderla.
- Arianne Shaw, dico bene? Sei incredibilmente simile a tuo fratello. –
Un guizzo appena accennato, che si costrinse a reprimere.
Mai esporsi, una faccia da poker era la strategia migliore in certi casi … casi come quello in particolare.
- Immagino che volessi parlare con Christopher circa l’esito del tuo test. Desideravi un consiglio fraterno? –
Annuì appena, circospetta.
- Avresti semplicemente potuto rivolgerti a me. –
Quindi funzionava così? Lei chiedeva e automaticamente otteneva?
Sedici anni di vita nella sua Fazione le avevano di certo insegnato a capire quando il suo interlocutore stava mentendo.
- Non sono una bambina, signora Matthews, so benissimo che non sarebbe servito a nulla. Esistono rigidi protocolli per quanto riguarda le comunicazioni tra membri di Fazioni diverse –, ribattè sfoggiando un sorrisetto palesemente finto, - Chiedere un colloquio con Christopher non avrebbe implicato l’ottenerlo, anzi probabilmente una reazione opposta. –
- Dunque hai supposto che agire in modo impulsivo e del tutto inappropriato  fosse la scelta più saggia? –
Paroloni da Erudita.
Se pensava d’impressionarla con la semantica però si sbagliava di grosso.
In effetti in quel momento ciò che davvero le premeva sapere era cosa le sarebbe costata quella bravata.
- Evidentemente ho commesso un errore di valutazione. –
- Già, lo credo anche io – convenne, abbozzando una specie di espressione indulgente che somigliava più che altro a una smorfia terrificante, - Ma suppongo che il test attitudinale sconvolga anche la mente più pacata e ligia alle regole, dunque chiuderò un occhio in quest’occasione. –
Annuì nuovamente.
Cosa si poteva dire a una Capofazione che decideva inspiegabilmente di graziarti?
Probabilmente ringraziare sarebbe stato appropriato, ma lei era una Candida e piuttosto che ringraziare Jeanine Matthews si sarebbe fatta sparare senza pensarci un secondo.
- Puoi andare, Arianne, ma che non si ripeta. Non incontreresti altrettanta flessibilità in futuro – l’ammonì, congedandola con un garbato cenno del capo.
Una frazione di secondo più tardi era fuori dall’ufficio.
Percorse a passo svelto la scalinata che conduceva al pianoterra e, mentre stava per guadagnare l’uscita, la sua attenzione venne attratta da due sagome interamente vestite di nero che avanzavano nell’atrio.
Intrepidi.
L’uomo in testa era intorno ai quarant’anni, il volto dalla carnagione scura solcato da diverse rughe d’espressione e qualche vecchia cicatrice; lo riconobbe all’istante come Max, il “Capo dei Capofazione Intrepidi”.
Quello che veniva dietro di lui era il ragazzo dal fisico più imponente che aveva mai visto; doveva essere all’incirca suo coetaneo, una manciata di piercing e più tatuaggi di quanti riuscisse a contare gli adornavano il corpo dalla carnagione alabastrina.
La cosa più incredibile però, e per certi versi inquietante, erano gli occhi.
Iridi di un grigio pallido, la stessa tonalità dell’acciaio, che fissavano attorno a sé con aria fredda e circospetta.
Occhi da predatore, stabilì all’istante.
Occhi che in quel momento erano puntati su di lei e la fissavano come un cane che punta la preda.
- Una Candida in pieno quartier generale Erudito? Singolare. Ti sei forse persa, ragazzina? –
Ragazzina?
Ma chi accidenti si credeva di essere quel bell’imbusto?
- Singolare quasi quanto un Intrepido qui dentro. Sei venuto per imparare finalmente a leggere? –
Max, che aveva cominciato a salire la scalinata, si bloccò e proruppe in una bassa risata roca.
- Razza di piccola impertinente, io … -
Non seppe mai cosa stava per aggiungere, soffiando tra i denti in modo minaccioso, perché l’Intrepido più anziano prese la parola.
- Eric, sbrigati, Jeanine non ha tutta la giornata … Oppure preferisci continuare a giocare con una piccola Candida? –
Eric.
Bel nome, decisamente troppo per un essere arrogante come quello.
L’indecisione traspariva chiaramente dal suo sguardo.
Da un lato doveva obbedire agli ordini di un suo superiore, dall’altro era evidente che non gradiva dare l’impressione di essere pronto a passare sopra alla faccenda.
- Coraggio, Eric, il tuo padrone ti sta aspettando – soffiò beffarda, passandogli accanto e riuscendo finalmente a lasciarsi alle spalle quel maledetto edificio.
Che razza di giornata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cerimonia della scelta era stata più semplice di quanto avesse immaginato. Persino il taglio alla mano aveva fatto meno male del previsto e, mentre correva lungo i binari del treno, tutto ciò a cui riusciva a pensare era che quello era l’inizio della sua vera vita.
Aveva spesso osservato il modo in cui gli Intrepidi saltavano dentro e fuori dai vagoni in corsa, ma fino a quel momento non aveva mai compreso veramente la sensazione d’euforia che invadeva mentre l’adrenalina entrava in circolo nell’organismo.
Fino a quel momento.
Ora, mentre correva insieme al resto degli iniziati e cercava di calcolare il tempo giusto per spiccare il salto, finalmente capiva.
Mentre si librava in aria, allungò una mano verso il maniglione e vi serrò la presa.
Aveva un piede fuori e uno dentro quando una mano decisamente maschile l’afferrò per una manica e la strattonò in avanti.
Ricadde sul pavimento ligneo dello scompartimento.
Il suo soccorritore era un Intrepido.
Giovane, forse intorno ai vent’anni o giù di lì.
Era appoggiato alla parete con un sorrisetto sghembo sul volto dalla carnagione olivastra.
- Non avresti dovuto interferire – sentenziò una ragazza nell’angolo.
Aveva lunghi capelli rosso rubino, incredibili occhi verde smeraldo e un’espressione contrariata dipinta sulle labbra carnose.
- Sta’ zitta, Cardinal. –
Fece per aprire bocca, indignata, ma la richiuse senza emettere un fiato e rimase a fissarla con aria imbronciata.
- Sai quanto non mi piace dare retta a quella, ma stavolta ha ragione. L’hai aiutata, Dante – mormorò la bionda più vicina.
Aveva lunghi capelli color miele, un’espressione solare e distesa a prescindere dalle parole che aveva appena pronunciato.
Era una semplice constatazione, non un’accusa come quella rivolta poco prima dalla sua compagna di Fazione.
Dante scrollò le spalle. – Puoi sempre farmi rapporto se credi, Shauna. –
- Ad Eric? No grazie, qualsiasi cosa gli crei problemi è fonte di mia personale ed enorme felicità. –
- Qualcuno potrebbe insinuare che tu non sia molto contenta del nostro nuovo Capofazione – sogghignò lui.
Capofazione?
Aveva capito male, vero?
Si schiarì la gola, attirando l’attenzione su di sé.
- Questo Capofazione di nome Eric, non è un energumeno dagli occhi grigi, vero? –
Non poteva essere lui.
Insomma, era troppo giovane e doveva esserci un altro Intrepido con quel nome.
Shauna annuì.
- È proprio lui, lo conosci? –
Merda.
Merda, merda, merda.
Possibile che di tanti bellimbusti avesse dovuto insultare proprio uno dei suoi nuovi Capofazione?
- Più o meno … - cominciò, cauta.
- Da come lo dici non sembra una conoscenza amichevole – osservò la bionda.
Scosse la testa.
- Direi l’esatto opposto. –
- Ti proteggo io, piccoletta –, asserì Dante metà serio e metà divertito, - Mi piace considerarmi il Capofazione divertente. –
Gli rivolse un piccolo sorriso riconoscente.
Avere un Capo dalla propria parte era un ottimo bilanciamento allo stare sulle palle a uno degli altri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

 

 la mia prima fic su Divergent, perciò spero sarete buoni (o perlomeno non troppo severi xD). Ho notato che ci sono molte fic sulla coppia Eric/Nuovo personaggio, ma ho deciso di proporne comunque una mia versione, perché amo Eric dai tempi in cui lessi per la prima volta Divergent (perciò ben prima che scegliessero quel figo di Jai Courtney per interpretarlo) perché ho sempre avuto un debole per i personaggi villain con una psicologia piuttosto complessa e che non viene purtroppo mai spiegata a fondo. Spero di essere il più IC possibile nella resa dei personaggi e vi anticipo che non sarà la classica fic melensa, ma ci saranno numerosi intrighi e segreti nel corso della storia.
Detto ciò spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate e che la storia vi interessi.
Al prossimo capitolo.
Baci,
Lady Nym

Eric Miller

Arianne Shaw

Christopher Shaw

Shauna Evans

Dante Nox

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: Lady Nym