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Autore: Aconitum    07/01/2016    3 recensioni
Ambientata dopo la 7x09 Klaroline
Indifferenza, infatuazione, amore, frustrazione, odio, disprezzo, vergogna, indifferenza.
L'amore è un ciclo, un ciclo senza fine. A Klaus piaceva stare con Caroline, piaceva vederla ridere, piaceva sentirla accanto. L'aveva amata, l'aveva ammirata come se fosse una dea. Le era mancata terribilmente quando se n'era andato, l'aveva aspettata, ma lei no. Aveva cominciato ad odiarla, fino a disprezzarla e provare vergogna per essersi illuso di un amore che non era possibile e infine l'aveva dimenticata. Ma adesso lei era tornata da lui, cos'altro avrebbe potuto fare se non riprenderla tra le sue braccia e amarla oltre i limiti consentiti? Ma l'amore si sa, è un ciclo. Tutto è fatto per finire e poi ricomonciare, chissá se loro sarebbe stati l'eccezzione alla regola.
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie, Bennett, Damon, Salvatore, Klaus, Stefan, Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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CHAPTER ONE
 
Caroline strozzò un grido di dolore che tentava impetuoso di salirle su per la gola e boccheggiò subito dopo aver posato il suo sguardo sul corpo senza vita di Stefan. 
Cercò disperatamente un punto di appoggiò ma si lasciò cadere sulle sue ginocchia e tenne la testa del suo amante tra le mani. Fu inutile trattenere le lacrime davanti a tale inumanità.
Avevano cercato più volte di impedirle di vivere la sua storia con Stefan, questa volta però le avevano privato un rimedio a quel problema, ma lei dopotutto era Caroline Forbes e Caroline Forbes non si arrendeva cosi facilmente. Ma cosa diamine le stava prendendo? si ritrovò a pensare
Alzò lo sguardo verso Nora che osservava dall'alto quella scena fiera, non le importava nulla di quanto Caroline ne potesse soffrire, lei e quella ciurma di inutili ragazzini le avevano toccato la cosa più cara al mondo e loro non dovevano nemmeno permettersi neanche di pensare di poter sfiorare il suo fiore raro. Potevano anche essere l'una contro l'altra ma nessuno si doveva permettere di toccare Mary Louise, solo lei aveva quell'onore e nessun'altro. 
Si girò su se stessa e abbandonò la vampira al suo dolore, essendo lei superiore a tutto ciò. 
Caroline si ritrovò improvvisamente sola ad osservare quello spettacolo macabro che le si proponeva davanti e non poté far altro che prendere il telefono e chiamare l'unica persona che avrebbe sicuramente risposto a una sua chiamata o per meglio dire, ad un grido d'aiuto.
 
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Klaus teneva stretto il corpo della ragazza senza vita come se potesse spezzarsi da un momento all'altro.
Provò più volte a mordersi il polso per darle un po' del suo sangue ma senza risultato, cosa poteva fare lui di fronte a tutto ciò? Assolutamente niente e per la prima volta Klaus Mikaelson si sentiva inutile e impotente di fronte a qualcosa che non poteva sconfiggere: il suo dolore.
Un ringhio di dolore usci da Klaus che fece rabbrividire chiunque l'avesse sentito e L'ibrido potè giurare di sentire il rumore del suo cuore spezzarsi per la prima volta.
Elijah all'urlo del fratello corse subito a controllare cosa fosse successo, ma alla vista del sangue di Camille sulle mani di Klaus si pietrificò. 
"Klaus" lo chiamò Il fratello turbato da quel basso ringhio inumano e non spostò lo sguardo dalle mani del fratello nemmeno per guardarlo in faccia, nemmeno per constatare quale fosse l'espressione dell'ibrido. 
"Dov'eri?" Chiese l'ibrido avventandosi sul fratello che non fece altro che indietreggiare rapito dalla vista di quel sangue sulle mani del fratello.
"Klaus - non seppe continuare, avrebbe dovuto mentire per forza, da una parte non avrebbe mai deluso Rebekah dicendo tutto a Klaus, ma dall'altra parte c'era quest'ultimo che, una volta venuto a sapere che lo aveva tradito, mentendogli, si sarebbe infuriato ma lui non era un servo di Klaus e quest'ultimo non poteva essere padrone delle scelte altrui - ero nella mia stanza da letto" mentì Elijah.
Klaus fece per indietreggiare mollando la presa dalla camicia del fratello, barcollò un po' e torno a guardare il corpo senza vita di Camille messo in posizione fetale, poteva tranquillamente pensare che stesse dormendo se non fosse per quel taglio profondo che si ergeva sulla gola e l'assenza dei battiti del suo cuore. Klaus non si accorse di quella lacrima silenziosa che si faceva spazio sulla sua guancia, aprì la bocca d'istinto per respirare a pieni polmoni, e rimase qualche minuto senza alcuna espressione come se non avesse più nessuna emozione. 
Elijah spostò lo sguardo sul fratello e non seppe cosa fare, in quel momento apparve Freya al suo fianco e si fermò rimanendo pietrificata da quella scena e il primo gesto istintivo fu portare le mani alla bocca, incredula, mentre delle lacrime cominciarono a scendere lungo le guance della strega.
"Klaus - lo chiamò Freya tra un singhiozzo e un altro - dobbiamo fare qualcosa
"Cosa?!?" Urlò Klaus spostando la sua attenzione sulla strega che subitò lo guardò spaventata "Tu non farai niente" puntualizzò con una nota amara. 
"so chi è stato" rispose sicuro asciugandosi le guance e avvicinandosi in modo pericoloso alla ragazza, carezzandole la guancia spostando i capelli pregni di sangue dal viso
"Freya rimani a casa - disse Elijah mantenendo la sua postura eretta - io e Klaus dobbiamo risolvere delle questioni in sospeso che dovevamo risolvere già dall'inizio" disse mettendo un tono amaro nelle sue parole, nelle sue parole c'era una chiara frecciatina contro Klaus, ma il fratello si limitò ad annuire a quell'affermazione come se si fosse arreso.
"Non esiste - urlò la ragazza asciugandosi le lacrime in modo nervoso - voi non potete fare una guerra e tenermici fuori " disse digrignando i denti. 
"Non se ne parla è troppo pericoloso" disse Klaus chiudendo ogni trattativa dirigendosi a grandi falcate verso l'uscita.
Klaus non l'avrebbe mai ammesso ma aveva cominciato a provare un pizzico di amore fraterno verso Freya e sentiva che se fosse continuato ad aumentare quell'amore sarebbe diventato un amore morboso come quello che provava nei confronti di Rebekah.
Freya fece finta di non sentire la sentenza del fratello e sorpassò Elijah che tentò più volte di prenderla per un braccio e portarla indietro. 
"Freya no - sputò fuori Elijah - non puoi torna dentro "
Freya si fermò guardandolo di sottecchi " non mi fermerò solo perché voi due volete fare i guerrieri che salvano le dame, io combatterò e tu non me lo impedirai " sputò fuori la strega, ma prima di potersi girare per proseguire la sua strada andò a sbattere contro qualcosa che aveva la durezza di un muro ma non lo era, era una persona ed era Klaus.
"Forse non mi sono spiegato - disse in tono duro - torna dentro " disse indicando la stanza della ragazza.
"Klaus con me potreste avere un vantaggio, posso assicurarvi che non mi metterò nelle mani di quei figli di puttana" sbraitò e diventando rossa dalla rabbia. 
Klaus guardò prima lei e poi Elijah come in senso di richiesta.
Degna erede Mikaelson, si ritrovò a pensare Elijah e a quella battuta accettò la presenza della ragazza annuendo come in cenno di assenso alla richiesta silenziosa del fratello.
 
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"Non credo di essere abbastanza forte" disse in tono flebile Valerie dopo essersi ripresa dallo shock.
"Dannazione" e continuò a battere le dita su quell'aggeggio che non voleva dare risposta alle sue richieste "Non so che fine abbia fatto Bonnie" e continuò a mordicchiarsi il labbro. 
"Credo di dover avvisare Alaric" e tornò a digitare qualcosa sul telefono continuando a tirare la stessa tiritera di insulti al dispositivo.
Dopo un po' di minuti decise che era ora di arrendersi, quella sera il telefono aveva deciso di non funzionare per qualche strano motivo.
"Di solito è Stefan ad occuparsi di questi casini" Si ritrovò a dire con un espressione corrucciata.
Valerie alzò lo sguardo poiché aveva catturato la sua attenzione.
"Non ho mai capito come facesse - sorrise a dei ricordi lontani che non sembravano più appartenerle - riusciva sempre a essere quello che aiutava tutti ma mai che veniva aiutato, quello che trovava del buono anche nel marcio" si ritrovò a ricordare una persona con quella frase, ma non voleva pensarci proprio in quel momento, non avrebbe dovuto, sopratutto ora che il suo ragazzo non sembrava dare segni di vita. 
Valerie pensò che effettivamente Stefan era proprio come l'aveva descritto la vampira, ma sopratutto, era capace di trovare del buono anche nel marcio, ed era ciò che aveva fatto con lei.
Non appena la vampira si alzò dal divano per dirigersi verso la cucina, si ritrovò ad asciugarsi una lacrima solitaria, per evitare che la bionda se ne accorgesse.
Caroline si diresse verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ma sapeva che non era per l'acqua che aveva la gola secca.
Non voleva bere troppo sangue, lei non sapeva se faceva del male a quei due esserini bevendo sangue, cosi decise di non esagerare, semplicemente fare piccole dosi, piccole dosi che però a lei non bastavano, a lei ne serviva molto più di piccole dosi.
Senti vibrare il telefono e rispose automaticamente senza sapere chi fosse. 
"Pronto?".
Ma dall'altro lato non c'era nessuno a parlare o a rispondere, pensò che ci fosse la linea disturbata. 
"Pronto?" Riprovò urlando un po' più di prima ma la persona dall'altro capo riattaccò. 
Strano. 
Rimise il telefono nella tasca e torno nell'altra stanza.
"Che strano una persona ha chiamato sul mio telefono ma non rispondeva." Disse mentre tornava nel salone ma Valerie non c'era. 
"Valerie?" La Chiamò Caroline.
Che strano scherzo era quello, non per cominciare a spaventarsi inutilmente ma perchè quella chiamata? Dov'era andata a finire Valerie? 
"Sto arrivando" le rispose dalla cantina la ragazza " avevo bisogno di sangue "
E la vampira cacciò un sospiro di sollievo, erano solo preoccupazioni inutili.
" come facevi a sapere che era li?"  Le Domandò la vampira vedendola apparire finalmente. 
"Beh" disse sbuffando e grattandosi la testa in modo nervoso " vivevo qui" si giustificò la ragazza. 
Caroline si tolse quei dubbi che proprio in quel momento non doveva avere e tornò a guardare il corpo senza vita di Stefan adagiato sul divano e un espressione amara comparve sul viso di Caroline che fino ad allora si era impedita di guardare il proprio ragazzo ma si ritrovò le guance inumidite da delle lacrime che sembravano non volessero mai finire. 
Il telefoni riprese a vibrare e fu un obbligo questa volta mandarlo a quel paese. 
"Pronto?" Si costrinse ad assumere un tono normale.
"Caroline?" Era la voce di un uomo.
"Si?" Rispose lei stranita.
Il tizio dall'altra parte attaccò e lei si senti di nuovo costretta ad insultare l'aggeggio e il tizio dall'altra parte.
 
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Come tre angeli della morte camminavano come in simbiosi, con la stessa durezza in viso.
Freya si fermò e protese una mano contro i due vampiri che se prima stavano correndo contro di loro adesso erano stremati dal dolore provocatogli dalla strega nella loro testa, mentre dall'altra parte Elijah staccava la testa a uno e Klaus il cuore dal petto dell'altro.
I tre proseguirono sui loro passi e continuarono quella guerra silenziosa

 


Ciao a tutti,
come avete letto nella decrizione, questa storia 
riparte dalla 7x09 che, secondo me, dovrebbe proseguire
cosi, poi si sa che la nostra Pleccona tende molto
 a rovinare ogni cosa mettendoci del suo.
Scriverò in terza persona, da narratore esterno,
mettendo in risalto i pensieri di due personaggi,
quelli di Klaus e quelli di Caroline che sarà la ship
protagonista in questa fanfiction, ma vi saranno anche
Delena, Steroline e Klamille e chissà andando vedendo.
Spero che la storia vi abbia almeno incuriositi
e vi chiedo inoltre di essere mooolto clementi con me
Ve ne sarei infinitamente grata se lasciaste anche un
piccolo commento per sapere se la storia
vi sta piacendo e se ho fatto qualche "orrore" haha e 
se volete che prosegua.
Penso di aggiornare ogni domenica
compresa questa che viene.
Un bacione
 
 
 
 
   
 
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