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Autore: Natsu_Fire    07/01/2016    2 recensioni
La giovane Lucy, contro le aspettative dei genitori, decide di frequentare l'università a Magnolia, famosa città dello stato di Fiore. La ragazza cercherà di scappare dal suo passato, iniziando finalmente una nuova vita, ma proprio quando si decide di lasciarsi indietro tutto incrocia lo sguardo di un ragazzo. E Lucy sa che da quel momento in poi le cose sarebbero cambiate.
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Le introduzioni non fanno per me, ma se vi va date un'occhiata.. Potrebbe piacervi o potreste dire "che schifo di storia" XD a voi la scelta XD
Buona NaLu ♥
Spero vi piaccia! Un bacio.
Natsu_Fire
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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END & BEGINNING
 

"Sí mamma. Mmh. Te l'ho già detto, non preoccuparti." alzai gli occhi al cielo, esasperata dalle raccomandazioni infantili di mia madre. Dopo l'ennesimo "ricordati di" la interruppi salutandola e chiusi velocemente la telefonata. Era il primo giorno da universitaria e già ero in ritardo a lezione. Corsi lungo il campus incrociando vari ragazzi che come me cercavano la loro aula, mentre il sole era ormai abbastanza alto da farmi sentire accaldata e sudata. Quando trovai la mia emisi un sospiro eccitato fermandosi davanti alla porta, stavo per iniziare la mia nuova vita, sarei diventata una psicologa e me ne sarei andata via, non so dove, via e basta. Stavo per entrare quando qualcuno mi venne addosso, facendomi sbattere col sedere per terra.

"Ops, scusa scusa scusa! È che sono di fretta e non ti ho visto! Di solito non sono mai in ritardo, ma sono nervosa e-"

"Non ti preoccupare, non è niente"

Alzai lo sguardo e incrociai lo sguardo con una ragazza minuta, dagli strambi capelli azzurri. Si torturava in continuazione le mani, stretta in quel vestitino arancione, abbinato alla fascia che aveva in testa. Notai che le era caduto un libro durante l'impatto, così glielo diedi mentre mi alzavo massaggiandomi il didietro. Beh, certo quella giornata non era iniziata molto bene.

"Comunque, Levy McGarden" le strinsi la mano e notai quanto fosse piccola rispetto alla mia. Ricambiai quel sorriso sincero e radioso.

"Lucy Heartfilia"

"Beh, io entro allora, ci si becca in giro!" fece per entrare ma la precedetti.

"Credo che ci beccheremo spesso, Levy-chan" quella ragazza era simpatica, percepivo bontà in lei. Forse potevamo diventare amiche, o qualcosa di simile. Non volevo commettere di nuovo l'errore di fidarmi delle persone, ma dovevo pur ricominciare da qualche parte, no?

Fortunatamente il professore arrivò più tardi di noi e così, alla fine della lezione, io e Levy ci diressimo alla mensa, ancora abbastanza vuota, visto l'orario. Scoprii che anche lei voleva diventare psicologa, e che quindi avremmo avuto lezione sempre insieme. Neanche lei era del luogo, ma mi disse di conoscere abbastanza bene la città universitaria più famosa di Fiore, Magnolia, il luogo che avrebbe dato vita alla nuova Lucy. La poltiglia che facevano passare per cibo era ancora intatta nel mio piatto, e non credo che l'avrei mai mangiata. Guardandomi intorno notai come altri, i più coraggiosi, erano riusciti a ingurgitare il tutto. Lentamente la mensa si stava riempiendo e notai tanta gente strana per i miei standard. Risi - non senza un brivido di terrore - quando una ragazza dai lunghi capelli rossi spiaccicò al muro una ragazza dal capelli verdi (verdi? ma stiamo scherzando? non bastano quelli di Levy-chan?) che con grande ventaglio pestava un energumeno che continuava a definirsi "uomo". Quella ragazza, mi pare si

chiamasse Erza, sosteneva che "la violenza non porta mai a nulla di buono", inutile dire che appena lo disse la saliva mi andò di traverso: ma dico, era seria? Da quella porta entravano le persone più strane che avessi mai visto, e con Levy ci divertivamo un sacco a commentare i gusti orrendi o un brufolo troppo grande. Ma quando entrò un ragazzo mezzo nudo mi ritrovai ad abbassare lo sguardo imbarazzata, ma come diavolo si faceva a venire così a mensa? In boxer, ma dove sono finita?

"Ghiacciolo pervertito stai spaventano le matricole!"

Alzai timidamente lo sguardo per vedere il proprietario di quella voce calda e profonda e vidi un ragazzo dai capelli rosa - davvero? oh mio Dio, ma dove sono finita? - ghignare verso quello che doveva essere il "ghiacciolo". Osservandolo notai, grazie all'esigua distanza che mi divideva dalla porta, che quando rideva metteva in risalto una bellissima fossetta che mi fece subito mancare un battito. Continuai a studiarlo in silenzio, aveva un fisico scolpito e asciutto, si notava grazie alla t-shirt nera abbastanza aderente, i miei occhi cercarono i muscoli delle braccia, ben definiti, e mi soffermai leggermente confusa su un grosso livido sul braccio sinistro, anche abbastanza esteso nonostante stesse scomparendo. Alzai gli occhi e per un attimo i nostri sguardi si incrociarono. Ne fui affascinata: in quel nero pece mi era sembrato di vedere un verde acceso, e mi parve di scorgere alcune ombre dietro quell'aria allegra e divertita, io che di ombre me ne intendevo. Quando mi resi conto della situazione abbassai velocemente lo sguardo, dandomi della stupida: sicuramente quel ragazzo non si era neanche accorto realmente di me ed io già avevo il batticuore. Il batticuore, sul serio? Diedi la colpa allo stress, dopo tutto dovevo ancora abituarmi a tutto quel casino, a quelle persone, alla città...Sì, mi convinsi che era colpa dello stress.

"Vuoi fare a botte, fiaccola?"

"E me lo chiedi anche nudista da strapazzo?" Il ghigno sul suo viso si accentuò, mettendo ulteriormente in risalto quell'invitante fossetta. Non feci in tempo a rendermene conto che già quei due si azzuffarono, colpendo anche un ragazzo pieno di piercing che era appena entrato. Data la potenza che ci mettevano mi spiegai il livido di poco prima, scuotendo la testa. Così diedero inizio ad una rissa coi fiocchi, sotto i miei occhi sconcertati e sotto una Levy imbarazzata.

"Che c'è, Levy-chan?"

"Quell'idiota! Stamattina ci siamo scontrati e mi ha chiamato gamberetto, spero proprio che lo riempiano di pugni" quel broncio infantile mi fece scoppiare in un'allegra risata. In fondo, potevo anche abituarmi a tutto questo.

Il tempo passò velocemente in compagnia dell'azzurra, e poiché lei doveva ancora sistemare le valigie nel suo appartamento, uscii all'aria aperta permettendomi un altro po' di pausa prima della prossima lezione. Prima avevo parlato con Levy sui possibili lavori part-time, non volevo pesare sui miei genitori, non che non avessero disponibilità economica per mantenermi, ma volevo dimostrare loro di sapermela cavare anche da sola. Dovevo farlo, oppure non sarei mai riuscita a lasciarmi dietro le ombre del mio passato. Mi riscossi tornando con la mente alle parole della mia nuova amica: "C'è un pub, il Fairy Tail, che in questo periodo è sempre a corto di personale. Potresti chiedere là". E l'avrei fatto, l'indomani.

Dopo l'ultima lezione mi diressi al mio nuovo appartamento, non distava molto, giusto il tempo di una rigenerante passeggiata. La vecchietta, proprietaria della casa, mi aveva informato che, oltre me, c'era un'altra ragazza che sarebbe arrivata in giornata. Erano poco più tardi delle otto quando entrai in casa, scoprendo non senza un po' di emozione che la nuova coinquilina era già arrivata, viste le valigie lasciate all'entrata.

"Ehi?" Provai a chiamarla ma la casa sembrava disabitata. Quando dal bagno però uscì un ragazzo alto e snello, con l'aria scocciata, subito mi irrigidii, ma cercai di mantenere un po' di contegno. Mi schiarii la voce e lui sembrò accorgersi di me.

"Yo bellezza" alzò la mano in segno di saluto ed uscì dall'appartamento senza aggiungere altro. Sbattei gli occhi non capendo un accidente,mentre mi facevo domande ad alta voce.

"E quello chi era?"

"Bacchus, credo che lo vedrai spesso da queste parti" mi voltai e vidi una bellissima ragazza dai capelli castani, con un top che somigliava a un reggiseno e dei pantaloncini corti. Si diresse verso il frigorifero e con una smorfia lo richiuse appurando che fosse vuoto. Cercai di farmi nuovamente notare, non volevo un rapporto estremamente assente con la persona che avrebbe condiviso con me la stessa casa.

"Umh.. Io mi chiamo Lucy"

Si voltò senza interesse a guardarmi forse per la prima volta, poi sorrise.

"Sono Cana, e credo che dovremmo andare a fare la spesa, mia cara Lucy"

Inarcai un sopracciglio al cambiamento repentino nei suoi atteggiamenti, ma poi sorrisi e annuii.

Su di lei scoprii tutto e niente. Mi aveva detto che faceva Lingue da tre anni e che dopo aver "sfondato anche il letto a furia di fare sesso" (sono parole sue, giuro) avrebbe voluto avere una relazione un po' più seria. Una cosa era certa, ero capitata in un manicomio.

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Finalmente avevo finito con le lezioni, erano le sette ed ero già davanti a quel famoso pub, Fairy Tail. Entrai trovando un'enorme sala piena di divani e tavoli tutta vuota. A parte un vecchietto con un berretto che sorseggiava avido la sua birra. Mi avvicinai cautamente e quando fui abbastanza vicina diedi un leggero colpo di tosse.

"Mi scusi, cerco il proprietario, sa dirmi dove posso trovarlo?" alzò la testa con uno scatto degno di un film d'azione, mi guardò annuendo a qualche pensiero che lo aveva sfiorato, per poi tenersi la testa con un braccio appoggiato al bancone del bar.

"Bella, bella ragazza" inarcai un sopracciglio sentendo in quella voce la chiara presenza dell'alcool. Sbuffai irritata decisa ad andar via, come diavolo si faceva ad essere..

"Già sbronzo, vecchio?" dietro il bancone sbucò dalla stanza laterale un ragazzo.. Quel ragazzo. Sgranai gli occhi sentendo di nuovo quello stupido cuore fare le capriole. Di nuovo colpa dello stress? Maledizione, mi ero promessa di non avere più reazioni simili di fronte ad un ragazzo. Quando mi tuffai in quel pece mi sforzai subito di trovare quelle pagliuzze meravigliose che mi avevano colpito il giorno prima, e magari provare ad indovinare a cosa era dovuta l'oscurità che mi era parsa di percepire.

"Scusalo, è che oggi ha alzato il gomito" rise rassegnato, e giuro, quel suono era il più bello che avessi mai sentito. Mi diedi della stupida e tentai di non sembrare totalmente un'ebete.

"N-Non importa, tanto io ero venuta per parlare col proprietario" mi complimentai con me stessa per aver nascosto il tremolio nella voce.

"Emh.. Eheheh" Sí passò una mano dietro la testa ridendo e scuotendo la testa "è che.. Il proprietario è lui" mi rivelò indicandomi il vecchio, che intanto si era addormentato accasciato con un braccio sul bancone, russando peggio di un rinoceronte e con la bava al naso e alla bocca. Emisi un verso di disgusto e mi voltai verso il ragazzo dai capelli rosa, che tentava malamente di nascondere quel sorriso divertito. E, purtroppo era nel mio modo di essere, la bocca partì prima del cervello, e inarcai un sopracciglio, infastidita.

"Che hai da ridere?"

Lui mi guardò un attimo stupito, poi liberò la risata che aveva trattenuto fino a quel momento.

"È che sei buffa!"

Sbattei le palpebre tre o quattro volte prima di ritrovare le parole. Che aveva detto? Misi il broncio, incrociai le braccia sotto i seni e sostenni imperterrita il suo sguardo.

"Non è vero!"

Con tutte le frasi con cui potevo uscirmene, cosa avevo detto? La cosa più stupida del mondo! Vidi a malapena il suo braccio alzarsi e subito dopo mi scompigliò i capelli, mantenendo quel ghigno da strapazzo. Mi irrigidii all'istante, non mi resi conto nemmeno di aver stretto la borsa che tenevo in spalla fino a far sbiancare le nocche, mentre mi allontanai di due passi. Lui mi guardò interrogativo, spegnendo quel suo sorriso. Mi sentii subito in colpa, non aveva fatto nulla di male, ma era stato istintivo e non ce l'avevo fatta a trattenermi. Odiavo il contatto fisico. Che figura che avevo fatto.. Mi vennero le lacrime agli occhi. Abbassai lo sguardo, con le guance infuocate ed improvvisamente attratta dalle mie scarpe.

"B-Beh, a-allora torno domani, magari lo trovo ancora sobrio" voltai lo sguardo verso la porta del pub, pronta a svignarmela da quella situazione imbarazzante. Lui avrebbe sicuramente pensato che fossi una pazza nevrotica, e forse era anche meglio così.

"Aspetta!" mi irrigidii sul posto, senza voltarmi, pronta ad assorbire qualunque cosa mi avrebbe detto.

"Mi chiamo Natsu!"

Mi voltai repentina con gli occhi ancora lucidi sgranati per lo stupore. Non mi aveva giudicata. Sorrisi timidamente.

"Lucy"

"Bene Lucy, a quanto ho capito vuoi lavorare qui, no?" lo guardai speranzosa annuendo ripetutamente con la testa, mentre mi avvicinano velocemente al bancone per sapere cosa voleva dirmi. Forse ero davvero pazza.

"Chiederò al capo appena si sveglierà, ti faccio sapere domani.. Magari a mensa?" Il sorriso non era scomparso dal suo viso e sentii mancarmi un battito. Si era ricordato. Non risposi e lui pensò di doversi spiegare meglio.

"Ti ho vista ieri in mensa. Eri con la ragazza dai capelli blu, no?"

Mi sentii improvvisamente felice, quel ragazzo sprizzava gioia da tutti i pori e..dai..Mi stava dando un lavoro, la possibilità di ricominciare da capo. Ancora sorridente gli porsi la mano.

"Promesso?" chiesi. Lui fissò la mano temendo un'altra mia possibile reazione, poi si aprì in un ghigno divertito e la strinse in una presa forte e.. Calda. Guardai le nostre mani e notai, questa volta sul polso, un altro livido nascosto sotto una crosta. Ma quanto se le davano forte con quell'altro ragazzo, il "nudista"?

"Promesso!"

Quando si staccò notai la differenza, sentivo freddo nonostante avessimo più di trenta gradi. Sospirai scuotendo la testa, e mi diressi velocemente a casa: se il vecchio avesse accettato di darmi quel posto, avrei potuto dimostrare ai miei genitori e, forse di più, a me stessa che sapevo cavarmela anche da sola.

Dovevo solo aspettare l'indomani. A mensa. Quel ragazzo. Come si chiamava? Ah sì.. Natsu.

 

#Corner

Cos'è questa cosa? Booh XD è che mi frullava in testa da tanto tempo dopo aver letto un libro e... Non ce l'ho proprio fatta a non scriverci su qualcosa. Voi direte: sarà quindi uguale al libro che hai letto? Non vi preoccupate, non farò propriamente un plagio, anche perchè i Natsu e Lucy sono unici nel loro genere, è solo che mi è venuta l'ispirazione! Riprenderò più di una cosa, spero non influisca sul giudizio che darete! :)

Che ve ne pare? Avete qualche critica? L'idea vi piace? Siamo solo all'inizio! Vi piacciono i personaggi di Lucy e Natsu? *-* ok l'intervista è finita XD

Spero di aggiornare molto presto, e magari di sentirvi in tanti! :3

Un bacio, naluiste!

Natsu_Fire ✋

  
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