THE GOLDEN HOUR
Il Sole si trovava a metà tra il cielo e il mare, il tramonto era nel pieno del suo splendore e Max Caulfield poteva sentire da lontano i gabbiani che intonavano un canto di fronte a tale meraviglia, sembrava un momento perfetto per scattare un'istantanea con la sua macchina fotografica ma Max aveva ben altro per la testa. Il funerale di Chloe, la sua migliore amica, si era appena concluso, tutto era reale, Chloe non c'era più e la colpa era solo di una persona, e Max lo sapeva bene, eppure in quell'istante, dove ancora una volta il destino la poneva dinanzi ad una scelta, Max scelse sicura, certa di aver preso la decisione giusta: quell'uragano, tutte le persone che avevano perso la vita, tutto non sarebbe mai accaduto, una volta che Chloe avrebbe smesso di vivere.
La scelta era stata fatta, Max era tornata indietro nel tempo, un'ultima volta, era tornata nel ricordo forse più importante per lei, il momento in cui rincontrò Chloe dopo tanti anni, la sua vecchia amica, la sua unica anima gemella. Ma il destino, nel suo giocare le carte, quell'ultima volta aveva portato Max a fare la scelta più difficile della sua vita, a nascondersi in un angolo di quel bagno mentre Chloe veniva uccisa a sangue freddo per mano di Nathan. La prima volta Max aveva scelto di salvarla, usando il suo potere e tornando indietro nel tempo, così Chloe restò al suo fianco per l'intera settimana fino a quando entrambe non si resero conto che la scelta migliore e, forse anche quella più ovvia, era quella più dolorosa, in un momento tutto scomparve e Arcadia Bay non era più destinata a sparire tra le fauci di un uragano, un momento, un secondo e puff, Chloe non c'era più.
Ma se quella era stata la scelta giusta allora perché Max continuava a sentirsi in colpa? Perchè il ricordo di quel giorno nei bagni non abbandonava mai Max nemmeno nel momento del sonno? Ogni notte il sogno si manifestava nelle sue orrende forme: Max in quel bagno che assisteva alla morte della sua migliore amica, senza potersi muovere, senza poterla aiutare salvandole la vita almeno nei suoi sogni. Un segno? Questo tormentava Max Caulfield, una seconda dimostrazione dello sbaglio che la ragazza aveva commesso nello scegliere? Sì perché forse il primo segno poteva essere la completa sparizione dei poteri subito dopo la morte di Chloe. Max si interrogò a lungo sulla questione, se ne stava seduta lì, su quella panchina che era solita condividere con la sua migliore amica dai capelli blu e si perse talmente tanto nei suoi pensieri che non si rese conto che al tramonto si stava susseguendo la notte. Max raccolse la sua borsa a tracolla, se la mise su una spalla e con fretta scese dalla collina, con la speranza di non incrociare il preside Wells mentre sgattaiolava di nascosto nella sua stanza all'interno del Campus.
La scelta era stata fatta, Max era tornata indietro nel tempo, un'ultima volta, era tornata nel ricordo forse più importante per lei, il momento in cui rincontrò Chloe dopo tanti anni, la sua vecchia amica, la sua unica anima gemella. Ma il destino, nel suo giocare le carte, quell'ultima volta aveva portato Max a fare la scelta più difficile della sua vita, a nascondersi in un angolo di quel bagno mentre Chloe veniva uccisa a sangue freddo per mano di Nathan. La prima volta Max aveva scelto di salvarla, usando il suo potere e tornando indietro nel tempo, così Chloe restò al suo fianco per l'intera settimana fino a quando entrambe non si resero conto che la scelta migliore e, forse anche quella più ovvia, era quella più dolorosa, in un momento tutto scomparve e Arcadia Bay non era più destinata a sparire tra le fauci di un uragano, un momento, un secondo e puff, Chloe non c'era più.
Ma se quella era stata la scelta giusta allora perché Max continuava a sentirsi in colpa? Perchè il ricordo di quel giorno nei bagni non abbandonava mai Max nemmeno nel momento del sonno? Ogni notte il sogno si manifestava nelle sue orrende forme: Max in quel bagno che assisteva alla morte della sua migliore amica, senza potersi muovere, senza poterla aiutare salvandole la vita almeno nei suoi sogni. Un segno? Questo tormentava Max Caulfield, una seconda dimostrazione dello sbaglio che la ragazza aveva commesso nello scegliere? Sì perché forse il primo segno poteva essere la completa sparizione dei poteri subito dopo la morte di Chloe. Max si interrogò a lungo sulla questione, se ne stava seduta lì, su quella panchina che era solita condividere con la sua migliore amica dai capelli blu e si perse talmente tanto nei suoi pensieri che non si rese conto che al tramonto si stava susseguendo la notte. Max raccolse la sua borsa a tracolla, se la mise su una spalla e con fretta scese dalla collina, con la speranza di non incrociare il preside Wells mentre sgattaiolava di nascosto nella sua stanza all'interno del Campus.