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Autore: hakuryu    09/01/2016    1 recensioni
due fratelli, così diversi ma così inseparabili,dopo tutto.
questa storia avviene dopo Avengers, dove il nostro caro Loki viene riportato a casa dal fratellone, casa in cui i rimproveri non mancheranno.. ma se ad Asgard il processo con odino padre degli dei dovesse tardare anche solo di un giorno?cosa accadrebbe? io l'ho immaginato così!
buona lettura!
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando i due arrivarono al villaggio l’unica cosa che videro fu la desolazione totale. Non un’anima viva circolava, vi erano case molto rudimentali dalle finestre forate e dalle porte sfondate.
<< Evidentemente qualcuno degli esseri a cui stiamo dando la caccia piace imbucarsi in casa altrui senza invito >> constatò Loki camminando al fianco di Thor con un leggero ghigno.
<< Non mi pare il caso di fare dell’ironia, delle persone sono morte qui Loki. >> gli rispose Thor da bravo paladino del bene, ovviamente a Loki il rimprovero del fratello non importò poi molto. Scrollò quindi le spalle. Dopo un istante di pausa Thor continuò a parlare guardandosi intorno << Dovremmo controllare se  ci sono superstiti nelle vicinanze. Dividiamoci, copriremo un’area più vasta. Laddove ci siano sopravvissuti li condurremo ad Asgard e gli offriremo riparo. Tu vai da quella parte, io vado per di qua. >> disse mentre indicava due parti diametralmente opposte.
<< Thor, credi sia saggio separarsi quando siamo ben consapevoli che non siamo i soli ad aggirarci in questi paraggi? >> finì la frase gesticolando  con una mano volta ad indicare l’area intorno a loro inarcando un sopracciglio per rendere al meglio la sua aria  dubbiosa.
<< Hai forse timore per la tua vita? Vuoi che ti stia accanto per proteggerti? >> gli chiese guardandolo con un sorriso che si faceva mano a mano strada sul suo volto.
<< Non dire sciocchezze, pensa a proteggere la TUA di vita. E stai attento che non sia io ad ucciderti anziché quei mostri. >> gli rispose indignato e voltandogli le spalle andò nella direzione che gli era stata indicata.
Thor scosse la testa sorridendo e scrollando le spalle, e si diresse nella direzione opposta a quella presa dal fratello.
Loki camminando con la silenziosità di un felino si guardava intorno e di tanto in tanto alle spalle, gettava un occhio qua e la con poco interesse per vedere di trovare qualche sopravvissuto. Sperava di non trovarne, sarebbe stato fastidioso portarsi appresso un villico.
<< Che fetore immondo >> disse piano storcendo il naso. C’erano cadaveri sparsi un po’ ovunque, e il veleno degli scorpioni contribuiva alla decomposizione più rapida dei cadaveri poiché ne scioglieva le membra. Non tutti erano andati all’altro mondo da codardi, qualcuno si era fatto onore combattendo visto che tra le fredde articolazioni alcuni uomini stringevano armi di vario tipo.
Chi una padella, chi un forcone, chi una pala e chi ancora qualche spada.
<<  Credo che questa servirà più  a me che a te >>  disse prendendo la spada di un uomo strappandogliela dalla mano rigida e cadaverica.
Ancora continuava a camminare senza successo, poi un rumore colse la sua attenzione e si girò immediatamente  di scatto verso il punto del rumore. Come di qualcosa di metallico che cade in terra.
Avvicinandosi con cautela, potè notare che uno scorpione nero come la pece aveva fatto cadere un secchio di latta vuoto. Allora rilassò le spalle, era già fisicamente e mentalmente pronto al combattimento.
<< Fortunatamente per te non sei tu lo scorpione che sto cercando. >> disse rivolgendosi al piccolo ma letale esserino.
Andando avanti per la sua strada e sbirciando di tanto in tanto in qualche casa a caso, Loki cominciò a sentirsi osservato. Aveva i brividi alla schiena, come se qualcuno stesse monitorando ogni suo infinitesimale movimento.
La sensazione non era delle migliori, con qualche sguardo furtivo cercava di individuare chi o cosa lo stesse tenendo d’occhio.
Poi anche l’udito si stava pian piano aguzzando, e Loki giurò di poter sentire il suono come di decine di zampette che gli si avvicinavano a passo non proprio lento.
TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC TIC.
Di lì  a poco si ritrovò circondato  da decine e decine di neri scorpioni e conseguentemente da altrettante  code avvelenate.
Girando su se stesso Loki constatò che era proprio stato accerchiato, apparentemente non aveva via di fuga.
<< E così mi state spiando eh? Cos’è, il vostro padrone ha troppa paura per affrontarmi di persona e manda i suoi … cuccioli da compagnia? >> disse trattenendo una risata e facendo lo spaccone mentre pensava seriamente a come eludere tutte quelle schifose bestiacce.
<< La nostra razza nessuno teme, figuriamoci un misero dio ripudiato >> a parlare fu una voce femminile all’inizio celata agli occhi di Loki, poi però fece il suo ingresso in scena sbucando da dietro una casa.
I piccoli scorpioni si spostarono per permettere il passaggio a questa creatura, che altrimenti li avrebbe schiacciati senza tanti preamboli.
La creatura che gli si presentò davanti aveva sembianze di un immenso scorpione di colore dell’ebano, quattro lunghe zampe ai due lati dei fianchi ed una particolare caratteristica: invece di iniziare con la classica testa e chele da scorpione, il corpo aveva inizio con un busto da donna per poi continuare con il normale corpo dell’animale.
Questa donna aveva la pelle chiara e i capelli di un nero intenso,lunghi abbastanza da coprire i nudi seni.
<< Ohhh, sapevo che voi donne Najka foste conosciute per la vostra letale bellezza ma non credevo di poterne rimanere così ammaliato >> le disse galante accompagnando le parole da un leggero inchino seguito da un gesto di riverenza della mano, il tutto mantenendo uno stretto contatto visivo.
<< So che te la cavi con le parole, Lingua D’argento. La tua reputazione ti precede. Ma non pensare di poter aver salva la vita con le belle parole. Noi Najka non possediamo solo una bellezza letale … >> le rispose malevola mettendo bene in mostra la velenosa coda quasi divertita dalla scena.
<< Sai anche di questo mio nomignolo, vedo. Cosa si dice ancora sul mio conto, in giro per i nove regni? Belle cose, voglio sperare >> gli chiese con una nota di finta curiosità nella voce tornando  in posizione eretta.
<< Molte sono le cose che la mia razza conosce, soprattutto di te. Ingannevole, malalingua, traditore e reietto. Un principe a cui è stato tolto il trono, il cui fratello è stato preferito poiché il figlio di  un mostro non sarebbe degno di regnare nemmeno un villaggio! >> disse con un sorriso malevolo che si allargava in tutto il viso << e adesso perirai e mi assicurerò che tutti sappiano che il Dio degli inganni è andato all’altro mondo per opera mia … >> disse avvicinandosi lentamente e portando in alto la lunga coda gonfia di veleno.
Quando ormai la Najka era sul punto di avventarsi su Loki, di colpo sparì da davanti  agli occhi del mostro che rimase confuso. Poi un dolore lancinante ad una delle zampe posteriori la fece urlare di dolore.
Loki ricreando la sua immagine intenta a parlarle, aveva approfittato del fatto che la creatura fosse distratta e intenta a finire in bellezza il suo monologo e le era sgattaiolato dietro approfittando anche del fatto che gli altri piccoli scorpioni si erano spostati.
Le aveva mozzato un zampa. Non l’avrebbe uccisa, ma di certo l’avrebbe rallentata.
<< Dovresti prestare più attenzione al nemico, piuttosto che parlare a vanvera >> disse sorridendo beffardo.
Lei traballò poiché le mancava il sostegno di una zampa.
<< Tu … >> sibilò furibonda << IO TI UCCIDERò!! >> disse muovendo la coda verso di lui con il pungiglione che gocciolava veleno.
<< Scusa tesoro, sarà per la prossima volta >> disse indietreggiando e facendo un gesto di saluto con la mano libera.
Corse a perdifiato per sfuggire alla collera della femmina di Najka, aguzzando l’udito la sentiva correre in lontananza gemendo di dolore. Era lenta e dolorante, adesso Loki doveva solo ucciderla. Ma come?
Mentre correva pensava e regolava il respiro che si era fatto pesante per la corsa che non sapeva quando sarebbe terminata.
Si guardava intorno, gli venne un’illuminazione. Creò una sua copia e fece vedere alla Najka  lui che , cadendo, picchiava la faccia in terra. Allora potè sentire quella mostruosa creatura aumentare vertiginosamente la sua corsa, pregustando il momento nel quale lo avrebbe ucciso.
Nel frattempo Loki si arrampicò su una roccia più alta del Najka stesso, nel cui picco vi era un enorme sasso. Il collegamento tra le due cose era chiaro.
Schiacciare quell’essere come uno scarafaggio.
Intanto la Najka arrivò di fronte al Loki sdraiato in terra con un espressione terrorizzata in volto e strisciante di supplica.
<< M- magari abbiamo iniziato con il piede sbagliato e ti chiedo perdono per averti privata di una zampa, abbi pietà e lasciami vivere! >> disse sempre stando sdraiato nella medesima posizione.
<< Tu che supplichi la mia pietà? Ebbene, ti garantisco che sarò delicata quando mi nutrirò di te pezzo dopo pezzo. E mi assicurerò che tu sia VIVO. >> finì la frase e si avventò su di lui.
Proprio in quel momento il vero Loki spinse la pietra verso il Najka.
Fu un attimo.
La Najka intuendo l’imbroglio vedendo la copia scomparire da sotto di lei si  girò di scatto sentendo il rumore del masso sfregare sulla roccia e fece partire uno schizzo di veleno dal suo pungiglione che colpì Loki al braccio nel momento stesso in cui il masso schiacciò e spappolò l’enorme scorpione, facendo schizzare il suo sangue violaceo nelle rocce circostanti il veleno.
<< Arrrghhhh >> mugugnò a tono alto di dolore tenendosi il braccio e inginocchiandosi con un tonfo sordo sulla roccia rovente. Il veleno corrosivo della Najka lo prese di striscio, solo di striscio ma il dolore era come di 100 aghi che si infilzavano tutti in uno stesso punto contemporaneamente. Le vesti si erano sciolte e continuavano a sciogliersi tutto intorno al braccio. La ferita che si era aperta nella sua chiara pelle aveva un brutto aspetto, schiumando in più punti.
Dolorante, legò la spada in vita e scese dalla alta trappola che gli si era per certi versi ritorta contro, poi strappò la maglia di un cadavere e se la legò con molto dolore attorno al punto leso per ripararlo dalla sabbia.
Di lì a qualche ora il veleno avrebbe potuto raggiungere le ossa sciogliendo la carne.
<< Devo trovare quel babbeo e tornare ad Asgard. Non ho intenzione di perdere il braccia perché LUI ha voluto dividersi >> disse furioso, abituandosi al dolore.
Ebbe un’idea. Tramite una runa, tramutò in aspetto di falco. Era difficile rimanere concentrati a mantenere questo aspetto con il dolore che non accennava a diminuire, ma quantomeno in volo poteva individuarlo prima.
Effettivamente fu così: dopo qualche minuto in volo lo trovò. Aveva combattuto contro due Najka, dei quali uno aveva avuto la peggio.
Questa Najka con la quale stava combattendo era uguale a quella che aveva ucciso, con l’unica differenza che i lunghi capelli erano rossi ed il corpo era di un nero lucente.
Thor aveva il mantello bruciato dal veleno ma non mostrava di aver segni di lesioni particolarmente gravi.
Guardò attentamente attorno a quella landa desolata per vedere se ci fossero altri pericoli in agguato, parve di no quindi vagliava l’idea di atterrare  e di mutare nuovamente aspetto e tornare normale.
Thor sembrava particolarmente affaticato dal combattimento tanto che in un momento in  cui stava riprendendo fiato la Najka lo fece sbalzare a terra.
<< “ Dannazione, se fossi arrivato 5 minuti più tardi sarebbe morto senza che io potessi fare nulla per aiutarlo. Stando così le cose sono costretto a darmi da fare.” Pensò controvoglia.
<< Hey tu >> disse ad alta voce  scagliandosi in picchiata contro la Najka << Non osare pensare di ucciderlo! Lui è di mia proprietà, e solo io posso ucciderlo! >> continuò a parlare per fare un po’ di scena e quando fu proprio su di lei,mutando aspetto mentre si trovava in aria impugnò la spada e la trafisse all’altezza dell’attaccatura delle zampe anteriori puntando i piedi sul suo corpo.
Lei urlò di dolore scrollandosi per cercare di togliersi Loki di dosso, e ci riuscì. Nel frattempo Thor riacquistò possesso del suo martello ed evocando una serie di fulmini arrostì per bene l’animaletto.
Sembra essere tornata un po’ di pace, con i combattimenti terminati possono finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Thor si voltò verso Loki che giaceva ancora in terra poco lontano da lui e legando Mijolnir alla vita gli andò incontro.
Una volta raggiunto si inginocchiò verso di lui chiamando il suo nome.
<< Loki? Loki? Mi senti? >> chiese avvicinandosi.
<< Sì che ti sento, non sono certo sordo >> rispose scontroso riaprendo gli occhi e storcendo il viso in una smorfia di dolore. Non era mai stato molto avvezzo a sopportare le cose dolorose, preferiva evitarle.
Tutto ciò che potesse causargli dolore, lo teneva alla larga. Non cercava lo scontro con mostri letali come i Najka, razza bastarda ed infida, proprio per evitare il loro veleno che adesso si ritrovava ustionante sulla pelle.
Rifuggiva i sentimenti, poiché gli bastava essere già stato tradito a morte dal suo fasullo padre. Non sapeva come era riuscito a non cadere in pezzi quando gli confessò che lui altro non era se non una garanzia di un futuro di pace con jotunheim.
Mentre era in questo stato di semi coscienza si ritrovava a pensare a queste cose, non sapeva bene perché. Forse la vicinanza di quel babbeo gli faceva male.
<< Forza, ti aiuto a rimetterti in piedi >> così dicendo lo tirò in piedi mettendogli una mano su un fianco per reggerlo in piedi, poi riprese a parlare << non abbiamo ancora finito su questo pianeta, dobbiamo trovare il capo delle Najka. Ma se sei troppo stremato posso chiamare Haimdall e … >> non poté continuare poiché Loki si sottrasse barcollando dalla sua presa, rimettendosi in piedi con le sue forze.
<< Io sto benissimo. Non è il caso di trattarmi come fossi un bambino. Devo forse ricordarti chi ha salvato le tue regali natiche anche stavolta? >> gli disse acidulo nascondendo il dolore che provava in tutto il corpo e a quel dannato braccio.
Thor a quel punto avanzò verso di lui e poggiandogli un mano sul volto gli disse con un tono delicato << Ti ringrazio, Loki >> disse guardandolo dritto negli occhi.
Per un lungo attimo Loki esitò  a togliersi la mano del fratello dal viso. Era piacevolmente tiepida a contatto con la sua fredda pelle,che nonostante il caldo torrido rimaneva tale. Si sentiva come intontito dal dolore, si ritrovava con i sensi ovattati.
Poi si riscosse.
Col dorso della mano spinse via la mano di Thor, accompagnando il gesto dalle parole << Si certo, prego non c’è di che. Adesso andiamo, prima termineremo questa cosa e prima torneremo ad Asgard >> .
Ripresero a camminare per ore e ore, lasciandosi alle spalle il devastato ed isolato villaggio con nemmeno l’ombra di un’anima viva al suo interno. Il paesaggio era monotono, pressoché  uguale. Sabbia, sassi, sterpaglie e qualche sasso più alto degli altri. Spirava sempre il solito vento afoso che di tanto in tantoo faceva sollevare della sabbia che finiva fastidiosamente dentro agli occhi.
Loki sentiva chiaramente il veleno scavargli ancora più a fondo nella carne, ma avrebbe preferito ingoiare la lingua piuttosto che spiegare a Thor che lui, al contrario del fratello che era rimasto illeso nello scontro con due bestiacce, si era fatto ferire.
Thor dal canto suo di tanto in tanto buttava qualche occhiata a Loki, non lo vedeva stare troppo male ma pensava che accampandosi avrebbe avuto più energie per continuare la ricerca di eventuali altri Najka. Tuttavia avrebbe dovuto inventare qualche scusa, se gli avesse detto che voleva accamparsi per una gentilezza nei suoi confronti si sarebbe sicuramente adirato.
Pian piano il sole cominciava a picchiare sempre meno, e anche il caldo intenso cessava lasciando il posto ad una brezza fresca.
Thor avvistò un punto dove si ergeva una lunga e solida roccia. Un eventuale attacco nemico quindi sarebbe potuto avvenire solo da davanti a loro e non li avrebbero potuti cogliere alle spalle.
Quindi, dopo tutte queste ore passati in silenzio o con qualche grugnito di disappunto da parte di Loki, Thor si decise a  parlare.
<< Accampiamoci >> disse << Non possiamo muoverci nella notte con il rischio tangibile di essere attaccati tra le tenebre. Saremmo dei facili bersagli. Inoltre dobbiamo accendere un fuoco, o rischieremmo di morire assiderati. Le temperature calano di molto in deserti come questo, ed il sole cala velocemente >>.
<< Per me il freddo non è un problema, forse non ricordi che sono per metà gigante di ghiaccio >> rispose mantenendo lo sguardo davanti a se, poi per un istante si zittì e parve pensieroso. D’un tratto continuò a parlare << Ad ogni modo con le tenebre non caveremmo un ragno dal buco, come dicono su Midgard … >>.
<< Che c’entrano i ragni? Noi siamo a caccia di scorpioni, Loki … >> rispose guardandolo interrogativo, incurvando la testa da un lato e inarcando un sopracciglio.
Loki si girò a guardarlo lentamente con la bocca così spalancata che a momenti gli si sarebbe potuta slogare la mascella. Decise di rinunciare a spiegargli cosa volesse dire con questo proverbio appena usato ed assecondò la sua proposta.
Thor prese dei legnetti secchi qui e la per il fuoco che avrebbe dovuto resistere per parte della notte,almeno , e li mise accatastati l’uno sull’altro. Loki invece con uno sfregamento di mani si preparò mentalmente ad accendere il fuoco. Disegnò dei ghirigori in aria che lasciavano una scia verde che contornava le dita e per opera della sua magia quando abbassò la mano si accese il fuoco che all’inizio aveva le tonalità del verde e poi prese ad avere il suo normale colorito rosso-arancione.
Nel frattempo le tenebre non hanno tardato ad arrivare, inghiottendo tutto lo spettrale deserto di Hellheim. Si sentono lamenti di ogni tipo, ma potrebbe anche essere il vento complice nel soffiare e rendere tutto ancora più lugubre.
<< Allora … hai trovato qualcosa di interessante al villaggio?  >> chiese tentennante Thor.
<< Se mi stai chiedendo se ho lasciato qualcuno a morire la mia riposta è no, Thor >> rispose chiudendo gli occhi e tenendosi il braccio fasciato alla bene e meglio.
<< Bhe non volevo insinuare nulla … non era mia intenzione … io… >> disse Thor staccando la schiena dalla roccia dove era poggiato e sporgendosi verso Loki, affannandosi a riparare al danno che non voleva creare.
<< Thor, prima che il tuo cervellino collassi nel tentare di articolare qualche frase di senso compiuto ,ti consiglio chiudere la bocca e dormire >>  gli disse con un sorriso compiaciuto dalla battuta appena fatta.
<< Bhe, quantomeno ti diverte prendermi in giro >> disse riappoggiando la schiena alla roccia  << questa è una delle cose che non è cambiata tra noi >> finì di dire, alludendo a qualcosa.
Anche stavolta Loki decise di non rispondergli. Stava pensando al fatto di curare la ferita da veleno con la sua magia, però non era sicuro che la sua magia avrebbe potuto qualcosa contro il veleno di un Najka.
<< Loki, posso avvicinarmi? >> gli chiese attento Thor, dopo un po.
<< Fa come ti pare >> gli rispose Loki senza dar troppo peso alla cosa. Cominciava a sentirsi la testa leggera e il corpo leggermente accaldato, sensazione che non provava spesso nelle sue condizioni. Il veleno doveva essersi introdotto nel sangue. Si sentiva man mano sempre più stanco e spossato, adesso che l’adrenalina cominciava a venir meno.
Thor dal canto suo non se lo fece ripetere due volte e si accostò a Loki. I minuti passavano e ancora una volta il silenzio regnava sovrano.
Di colpo Thor sentì la testa dell’altro andare a poggiarsi pesante sulla sua spalla.
<< Loki … ? >>  lo chiamò chinando il viso a guardare il suo. Con suo immenso stupore vide che Loki si era addormentato e nel sonno era scivolato sulla sua spalla.
Non sapeva se lo avesse fatto di proposito o se era stato puramente una cosa accidentale, sta di fatto che Thor fu molto felice di sentirlo a contatto col suo corpo. E volendo aumentare questo contatto, decise di passare un braccio attorno alle spalle di Loki e di far poggiare il suo viso al petto. Avvicinandoselo contro posò la mano che lo cingeva sul suo fianco e così si addormentò quieto anche lui.
Quieto non era proprio il termine adatto, dato che Loki si addormentò per lo sfinimento per il dolore …
Poco tempo dopo essere scivolati entrambi nel sonno, non potevano sapere che c’era qualcuno che tramava in agguato nell’ombra aspettando solamente il momento adatto per colpire.
Thor diceva di avere almeno le spalle coperte da quell’enorme tratto roccioso che avevano alle spalle, non poteva sapere quanto si sbagliasse.
Difatti l’ennesima Najka aspettando l’occasione giusta per colpirli si era appostata, arrampicandosi, sopra l’enorme ammasso roccioso.
Questa donna-scorpione aveva i capelli neri e il corpo che contraddistingue la sua specie ibrida era di un nero lucente.
Durante il tempo in cui questa attendeva di attaccare, pensava a quale modo sarebbe stato più atroce per torturare ed infine uccidere quegli stolti che avevano osato uccidere le sue sorelle. Poi ebbe l’illuminazione.
<< “ Scioglierò loro il corpo nel mio acido veleno, sarà questa la punizione nondimeno” >> pensò inarcando le labbra in un sorriso diabolico.
Silenziosa come il più piccolo degli insetti pose la sua coda in aria, in modo  da poter prendere entrambi con il getto,  e proprio quando stava per investirli con il suo veleno … giunse una presenza molto potente, che dal basso cominciò a parlare.
<< Tu, Najka, io ti ordino di fermarti. Non costringermi ad ucciderti, voi creature che abitate il mio regno siete così carine … >> disse una voce femminile a tono abbastanza alto ma pacato.
Al suono della voce della ragazza sia Thor che Loki spalancarono gli occhi e si alzarono di scatto.
<< Che sta succedendo?! E tu chi sei?! >> urlò Thor alla ragazza pronto a sfoderare il  suo martelo.
Loki mise un braccio steso davanti a Thor << Sta fermo, Thor. >> gli disse in un sussurro, riconoscendo la ragazza che aveva davanti.
<< Ma, regina .. questi Dei hanno ucciso le mie sorelle! Io reclamo vendetta!! >> rispose furibonda la Najka.
<< Capisco, capisco. Dovevi essere molto legata alle tue sorelle. Allora è deciso ... >> battè due volte le mani  e dalla sabbia spuntarono 5 serpenti enormi che strisciarono a velocità inaudita verso la donna-scorpione passando davanti ai due Dei che guardavano la scena senza fiatare.
Poi la ragazza che veniva chiamata regina continuò a parlare << … ti riunirai a loro. Consideralo un regalo della tua sovrana >>
Due serpenti si occuparono di immobilizzare e stritolare la Najka  mentre gli altri 3 la azzannavano incessantemente.
Le urla della creatura erano acute, e si dibatteva per cercare di liberarsi ma c’era poco da fare. Soccombette ben presto tra le spire dei serpenti che, una volta compiuto il loro dovere, si rituffarono nella sabbia scomparendo alla vista.
<< Hel, vedo che sei cresciuta. Sei anche più spietata di quanto ricordassi. >> disse Loki abbassando il braccio e parlando alla ragazza.
<< Guarda chi si vede. Ciao paparino >> rispose svogliata la ragazza senza far trapelare un solo sentimento dal suo viso storpiato.
Aveva difatti solo mezza parte del volto che si poteva definire viva, poiché l’altra parte sembrava appartenere ad un corpo in decomposizione, e così sarebbe stato per il resto della sua vita.
<< Cos- lei è tua figlia?! >> chiese Thor girandosi verso Loki con l’aria esterrefatta e più stupida del solito, pensò Loki senza dirlo apertamente.
<< Si, mi chiamo Hell e sono figlia di Loki e Angrbroda. Per gentile concessione di Odino adesso mi ritrovo a governare il regno dei morti. Cosa ci fai qui, padre? >> chiese avvicinandosi e spostando la sua attenzione su Loki, poi riprese a parlare utilizzando sempre un tono atono e privo di reale curiosità << Non credo tu sia venuto a trovarmi, non ti vedo giusto da qualche secolo >>
<< Così mi ferisci, cara Hel. Un padre non può venire a trovare un figlio senza che ci sia un secondo fine? Comunque hai effettivamente ragione, sono qui per assolvere assieme al figlio di Odino una missione. Mio malgrado ho dovuto parteciparvi. >> rispose garbato, sapeva che la figlia era potente e doveva rispondere adeguatamente visto che  era debole e con pochissimo potere in corpo per poter affrontare uno scontro con la regina del posto. Poi riprese << Pare che abbiamo adempiuto al nostro compito adesso, grazie anche al tuo aiuto Hel. Adesso ci ritiriamo. Qualora volessi venire a farci visita ad Asgard, saresti la benvenuta >> finì la frase con un falso sorriso ed una piccola reverenza del capo.
<< Io? Venire ad Asgard con tutte quelle Dee e quegli Dei così pieni di sé? Finirei per uccidere qualcuno, e questo è meglio farlo qui dove posso. Ah, a proposito di morte, curerei in fretta quel braccio. Fra un’ora potresti venire a farmi visita sotto forma di spettro, caro padre. >> disse sorridendo, ma solo la parte viva inarcò le labbra mentre la parte morta aveva la bocca orribilmente deformata e cadente verso il basso. Per non parlare per l’occhio fuori dalla sua orbita …
Hel, voltando le spalle e facendo muovere i suoi lunghi capelli,sparì avvolta da una folata di sabbia mista a vento. Se n’era andata.
<< Loki, di cosa stava parlando? Cos’ha il tuo braccio?! >> chiese Thor allarmato, e con forza prese il braccio di Loki strattonandolo e tenendolo bloccato dal polso fino a quando non tolse la benda di fortuna che si accorse solo adesso essere zuppa di sangue.
Questo provocò un forte lamento di dolore da parte di Loki, che vedendo come era ridotto il braccio pensò davvero all’ipotesi tangibile dell’amputazione.
La ferità si era allargata, era di un anomalo colorito violaceo ed era come se avesse un buco che si stava scavando mano a mano sempre più a fondo. A questo punto senza il tampone della benda, il  sangue prese a gocciolare in terra.
Thor era al limite della sopportazione. Loki sarebbe potuto morire e tutto perché non voleva che ci si preoccupasse per lui?! Adesso Thor gli avrebbe fatto capire cosa questo avrebbe comportato.
Scuro in volto, passo un braccio attorno alle spalle di Loki e un altro sotto le sue gambe così da prenderlo in braccio.
<< Thor!! Mettimi immediatamente giù!!! Non osare trattarmi come una donnetta in pericolo! Mettimi giù oppure io … >> tentò di minacciarlo, agitandosi come un dannato.
Thor lo guardò minaccioso e con gli occhi ridotti quasi a due fessure << Adesso starai immobile ed in silenzio sino all’arrivo ad Asgard, oppure ti colpirò così forte da fare in modo che tu perda i sensi e a quel punto ti prenderò comunque a questo modo per portarti a casa. Scegli tu in che modo vuoi tornare, con qualche ferita o con qualche osso rotto? >> disse serio e dal tono fermo di  chi sa che è sicuro di ciò che dice e di ciò che afferma di voler fare.
Si guardarono negli occhi per qualche istante, gli occhi di Loki sprizzavano odio e voglia di combattere in modo da dare una lezione a quell’energumeno del fratello. Ma c’era un problema di fondo in tutto ciò: no magia, no party.  Quindi Loki si vide costretto ad arrendersi, e si limito a distogliere lo sguardo con un’aria di sconfitta impressa sul volto.
Thor ritornò a guardare davanti a sé, camminò un po’ per essere certo che i bif-rost potesse raggiungerli in facilità e in una zona sgombera.
Fermandosi e levando gli occhi al cielo disse << Heimdall, quando vuoi. >>
Pochi istanti dopo un raggio di luce investì Thor e lo portò via da quel pianeta lasciando inciso sul terreno il marchio del portale.
Nel frattempo Loki perse i sensi. Quando si risvegliò si trovava in una vasca curativa, era immerso totalmente in posizione fetale in un liquido con una mascherina che gli permetteva di respirare. Non appena ripresi i sensi, la vasca si svuotò e si strappò via la mascherina tossendo. Il suo pensiero andò subito al suo braccio, guardandolo vide che era ancora attaccato e con solo un ematoma che se ne sarebbe andato via presto.
<< La aiuto a scendere, principe Loki >> gli disse una donna dall’aspetto prosperoso e dai corti capelli rosso fiammeggianti  porgendogli la mano.
<< Non ho bisogno del tuo aiuto >> rispose scendendo piano lo scalino che separava il terreno con l’entrata della vasca. Nel fare questo movimento l’asciugamani che aveva legato in vita scivolò via costringendo la donna a voltare lo sguardo imbarazzata.
<< Prima ti offri di aiutarmi e adesso per una cosa da nulla ritrai la mano e volti lo sguardo? Forse non hai mai visto … un uomo prima d’ora? >> chiese sogghignando divertito dalla scena.
<< Principe Loki, sono una ragazza nubile e se si venisse a sapere che ho visto un … uomo nudo nessuno vorrebbe più sposarmi … >> rispose con un filo di voce al limite dell’imbarazzo voltando sempre più il viso dal lato opposto a dove stava Loki.
<< Capisco. >>  rispose sempre più divertito << Gentilmente, mi porgeresti un asciugamani asciutto? >> chiese mantenendo il ghigno dispettoso sul volto.
La ragazza dopo un attimo di tentennamento, voltandogli le spalle, si diresse a prendere un’asciugamani pulito da porgergli.
Proprio in quell’istante, sul viso di Loki si abbattè una sorta di accappatoio lanciato dall’entrata della stanza.
Loki lo prese e sbuffando vide Thor all’ingresso che stava dicendo alla donna che poteva andare e che ci avrebbe pensato lui. Lei fuggì via.
Loki mise l’accappatoio e se lo legò in modo che non potesse aprirsi.
<< Se riesci a beffeggiare la servitù significa che ti sei ripreso abbastanza bene >> disse Thor avanzando nella stanza.
<< Se ti aspetti che ti ringrazi ti sbagli >> rispose lui portandosi indietro i capelli ancora bagnati.
<< Ti prenderai un raffreddore se continui  a stare in quel modo >> gli disse squadrandolo da cima a fondo appoggiandosi al muro ed incrociando le braccia.
<< Tu …  mi farai impazzire!! Non preoccuparti per me, non devi e non lo desidero. Vivi e lascia vivere  THOR >> Disse Loki stringendo le labbra e corrugando le sopracciglia, cominciando anche a camminare volendo uscire da quella stanza e dal campo visivo di quell’odiosa presenza.
Non appena gli fu vicino, Thor incastrò il corpo di Loki tra il suo ed il muro tenendo poggiato sopra la testa dell’altro il suo braccio.
<< Io voglio che tu viva Loki. E non te lo sto dicendo perché non ho capito questo tuo … riferimento ad un proverbio Midgardiano. Io non posso pensare che se tre giorni fa non avessimo fatto in tempo a curarti tu saresti potuto morire … >> gli disse a cuore aperto un Dio del tuono sinceramente rammaricato.
<< Io sono … stato nella vasca per tre giorni interi? >> si chiese sbigottito.
<< Si,  e hanno dovuto impegnarsi per fare in modo che il tuo braccio seppur ancora attaccato al corpo non perdesse la sensibilità motoria … queste sono le esatte parole del gran medico. Non devi farlo mai più. Tu hai detto che solo tu avevi la facoltà di togliermi la vita, rimembri queste parole? Bene, se è così allora solo io posso uccidere te. Tu puoi morire solo per mano  mia e di nessun altro. Quindi cerca di ricordartelo, altrimenti troverò il modo di seguirti fino in capo ad Hell se necessario. >> e dicendo questo poggiò la fronte su quella di Loki, che svanì in una nube di fumo verde.
Girandosi trovò Loki  all’entrata della stanza voltato di spalle che cominciò a parlare sentendo che la sua copia era svanita.
<< La mia vita non appartiene a nessuno se non a me stesso >> sbuffò irritato preparandosi ad uscire.
<< Bene, allora farò in modo che tu non possa mai uccidermi >> gli rispose mentre si era avvicinato silenziosamente a lui, poi riprese << Ah, Loki? >> lo chiamò
<< Cosa vuoi ancora? >> chiese spazientito voltando la testa con la mano poggiata alla maniglia della porta.
Inaspettatamente Thor gli stampò un veloce bacio sulle labbra, ma anche stavolta Loki svanì in una nuvola di fumo verde.
<< dannazione, mi gioca sempre … >> disse fra se e se portandosi il dorso della mano sulle labbra.
Nel frattempo, nelle stanze di Thor, Loki era steso sul letto. Forse non tutti sanno che tutto ciò che sente  la copia viene trasmesso, seppur in modo un po’ più lieve, al corpo che le ha generate …
Guardando un punto indefinito e sentendosi stremato, si portò due dita alla bocca poggiandosele leggermente come a volerle accarezzare. Poi, chiudendo gli occhi, si addormentò nuovamente.




angolo dell'autrice: 
bene ragazzi rieccoci qui... ringrazio di vero cuore le anime pie che ancora stanno leggendo questa mia piccola opera nonostante i tempi vergognosi in cui la aggiorno!
mea culpa! non ho scuse stavolta!
per questo ho deciso di fare un capitolo un po più lungo, magari così mi faccio perdonare <3 
spero che vi sia piaciuto e che mi facciate sapere se vi è piaciuto o meno! lo sapete ormai che ci tengo u.u stavolta non ci sono note esplicative, per la vostra felicità!
mi dileguo adesso, ci  becchiamo al prossimo capitolo!! 

 
  
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