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Autore: No_Alibi    09/01/2016    1 recensioni
Quello con i capelli rosa, che doveva essere il cantante mi fissò per un lasso di tempo non ben definito, decisamente troppo, visto che senza rendermene conto sbottai qualcosa come "che cazzo guardi?" guadagnandomi un'occhiataccia da Marie mentre gli altri due ragazzi se la ridevano. Marie si alzò dalla sedia, pronta a scusarsi per i miei modi da scaricatore di porto, ne sono certa, ma il tipo fu più veloce.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardavo la pioggia scorrere lungo le grandi finestre della camera d'albergo in cui ero per l'ennesima volta costretta a nascondermi a causa del giornalisti. Ero una modella da neanche sei mesi e già ero sulla bocca di tutti a causa della mia presunta relazione con chissà quale personaggio famoso questa volta.. Cavolo, avevo sempre sognato questo momento sin da piccola, volevo essere famosa, volevo poter vivere nella città più bella del mondo e guadagnare soldi facendo quello che più mi piaceva eppure.. Adesso eccomi qui ad aspettare che quegli sciacalli se ne andassero e mi lasciassero finalmente vivere la mia via, che in tutta sincerità, iniziavo ad odiare..
D'altro canto, Marie, la mia assistente, mi aveva chiaramente ricordato che tutta quella pubblicità era un bene per me, che mi avrebbe aiutato a rimanere sulla cresta dell'onda e che senza tutti i fotografi, i giornalisti e tutto il resto sarei tornata presto ad essere una ragazzina qualunque, una delle migliaia di persone che provavano a  sfondare nella Città degli Angeli.
Quindi in pratica dovevo anche essere grata a quelle persone che mi rovinavo la vita perché senza di loro non ne avrei avuta una.. Wow, che bello.. Come quando finisci col mignolo del piede contro lo spigolo di un mobile.. I miei felici pensieri furono interrotti da Marie, finalmente tornata da me dopo avermi lasciata per quasi due ore da sola.
"Ehi, ti stai ancora piangendo 
addosso?"
Mi voltai verso di lei con tutta l'intenzione di gridarle qualcosa di orribile. Mi aveva lasciata lì, sola con me stessa e, credete, non avrei potuto avere compagnia peggiore. Un'iguana paralitica sarebbe stata più divertente.
Ma quando vidi il suo sguardo dolce e stanco decisi di non farlo. Marie mi era sempre stata accanto ogni volta che ne avevo avuto bisogno e anche quando diventavo insopportabile e isterica, cosa che, devo ammettere, accadeva spesso. Era bella, più grande di me di quattro anni eppure sembrava anche più giovane. L'avevo incontrata qualche anno prima, quando avevo deciso di fare sul serio e prendere la mia vita in mano e l'avevo scelta perché Marie era buona, simpatica, dolce e sempre sincera. Era.. era Marie.
La guardai per un attimo e le sorrisi.
"No, pensavo alla tua brutta faccia in realtà." 
Lei mi guardò divertita fingendo di metter su il broncio.
"Scherzo, guardavo la pioggia e pensavo quanto sarebbe bello avere un unicorno. Lo chiamerei Adam."
"Oh, Eleonor, non cambierai proprio mai. Dovremmo dire a tutti quei giornalisti che invece di pensare a James Franco te ne stai chiusa in una stanza a pensare a unicorni e cavallucci marini" disse facendomi cenno di seguirla fuori dalla stanza.
La seguii in silenzio immaginandomi un ipotetico articolo di giornale dal titolo *Eleonor Johnson e la sua nuova fiamma* con tanto di foto di me che abbracciavo un cavallino. Chissà quanto avrebbe venduto.. Ma che cavolo pensavo? Stavo impazzendo, avevo bisogno di un periodo di vacanza.. Si, relax per una fine settimana, magari anche di più.. C'era solo un piccolissimo problema..
"Senti Marie..." iniziai con il tono più dolce che le mie corde vocali mi permettessero "stavo pensando, no.. che in questo periodo sono molto stressata.."
"Sì..?"
"Già... Davvero molto stressata.."
"Va al dunque El!"
Ecco, probabilmente quando ho pensato che fosse una persona dolce ero sotto effetto di qualche sostanza tossica che mi aveva bruciato gli ultimi neuroni rimasti.
Tanto valeva dire la verità.
"Voglio una vacanza!"
Marie si girò un secondo solo per incenerirmi con lo sguardo.
"Una vacanza, eh?" Perfida.
"Ehm.. s-si.." Ma perché cavolo avevo paura di lei? 
"Sì, una vacanza!" ripetei questa volta con maggiore convinzione e a voce più alta, forse troppo.
"E di grazia, Eleonor, come pensi di fare con il tuo lavoro? Hai due shooting proprio oggi e un'intervista questa sera.. Per non parlare del fine settimana e degli impegni con Boss"
"Io.." Che palle. Trovava sempre il modo di distruggere i miei piani. Come poteva infierire così su una povera ragazza indifesa?
"Non lo so, Marie, sei tu la mia assistente, trova il modo!"
Così si fa! Nella mia testa mi stavo già battendo il cinque, soddisfatta.
"Mmm.. Trovato!" La voce di Marie mi fece tornare alla realtà.
Già? Cavolo, sapevo che era efficiente ma non credevo fino a questo punto..
"Allora potresti fare così.. Renderti conto che ormai hai 25 anni, che non sei più una bambina.."
Cavolo, avevo cantato vittoria troppo presto.
".. e che hai degli impegni e, in quanto adulta, appunto, dovresti imparare ad onorarli. E smettila di fare smorfie."
E lei che ne sapeva? Si girò trovandomi intenta a farle la linguaccia con l'indice della mano destra sotto l'occhio. Ok, cos'aveva, gli occhi dietro la testa?
Marie sospirò scuotendo la testa mentre io piagnucolavo qualcosa su quanto la vita fosse ingiusta eccetera eccetera.


Un'ora e varie scenate dopo eravamo nella saletta di una stupida radio per una stupida intervista che tanto nessuno avrebbe mai ascoltato, quando io desideravo solo essere su qualche spiaggia lontana mille miglia da lì con un massaggiatore latino di nome Pedro che mi spalmava la crema da sole mentre bevevo latte di cocco. 
"Ok, ragazzina, tra mezz'ora sarai in onda. Comportati bene e fa una di quelle tue magie che ti fanno risultare simpatica e brillante a tutto il pubblico ignaro del tuo essere una gran stronza."
Sospirai rumorosamente senza neanche rispondere alla mia carissima assistente. Avrei dovuto licenziarla, sì, e prendermi una scimmietta ammaestrata. Sarebbe stata di certo meno dispettosa.
"Oh, Pedro, vieni a salvarmi!" piagnucolai ormai rassegnata.
Marie si limitò a guardarmi con l'aria di una mamma troppo indaffarata per badare ai capricci di sua figlia.

"Marie, mi annoio."
Lo ripetei per la terza volta, stizzita dal fatto che la mia assistente non mi avesse dedicato un briciolo di attenzione.
"Perché non mi parli? Non è giusto! Sei la mia assistente, devi assistermi. Su, Marie, assistimi!"

"Che cosa vuoi che io faccia, eh? Tra dieci minuti siamo in onda, sta un po' calma!"
Adesso era esasperata, lo vedevo nei suoi occhi verdi dietro agli occhiali da vista.
Non volevo infastidirla, solo che questi impegni erano così noiosi, avevo bisogno di qualcosa come.. un passatempo. Già, ma cosa?
Mentre riflettevo sull'iniziare o no a punzecchiare lo stagista della radio, magari nascondendogli gli occhiali o strappandogli quella inguardabile camicetta floreale, la porta della saletta si spalancò e fecero il loro ingresso tre uomini -e che uomini- seguiti da una biondina magra e con gli occhi di una che non dormiva da circa tre mesi.
Li riconobbi come i membri di una famosa band di cui qualche volta avevo ascoltato alcune canzoni. 
Quello con i capelli rosa, che doveva essere il cantante mi fissò per un lasso di tempo non ben definito, decisamente troppo, visto che senza rendermene conto sbottai qualcosa come "che cazzo guardi?" guadagnandomi un'occhiataccia da Marie mentre gli altri due ragazzi se la ridevano. Marie si alzò dalla sedia, pronta a scusarsi per i miei modi da scaricatore di porto, ne sono certa, ma il tipo fu più veloce.
"Scusa" cominciò lui, decisamente infastidito dalle mie parole e dal mio tono.
"È solo che non sapevo facessero entrare anche i bambini qui dentro. Comunque sei proprio carina, sembri una scimmietta."
Io.. Lui.. Io.. COSA?!
Mi aveva appena dato della scimmia? Mi alzai con l'intento di schiaffeggiarlo e subito dopo cercare di affogarlo facendogli ingoiare la camicia dello stagista, che ora ci guardava a bocca aperta, ma qualcuno mi trattenne per un braccio. Marie mi trascinò letteralmente  via dalla saletta mentre io mi dimenavo come una matta e gli altri tipi si piegavano in due dalle risate.


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Ciao a tutti! Allora ho scritto questa cosuccia sperando che vi piaccia..
Sono un po' in ansia, devo ammetterlo.. Comunque se vi è piaciuto questo primo capitolo/introduzione alla storia e se vi va lasciatemi un a recensione qui sotto con non so.. Suggerimenti, commenti, insulti... Sono curiosa di sapere che ne pensate.. 
Ps. Abbiate pietà >.<
   
 
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