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Autore: Undead    09/01/2016    2 recensioni
Questa storia è stata scritta per un concorso un po' di tempo fa, poi tra una e cosa e l'altra non l'avevo mai pubblicata. Si tratta di due lettere tra Clarisse ed Ares.
Clarisse è confusa, non riesce a comprendere i suoi sentimenti e l'unico con cui può parlare è suo padre, che essendo un Dio non è presente nella sua vita. Questa volta però dovrà fare il padre.
Partecipante al contest “Avviso agli dei: lunedì presentazione carriera a scuola" indetto da Kirame amvs&AnnabethJackson.
[Il contest per diverse problematiche non è stato effettuato]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ares, Clarisse La Rue
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Undead - AlexKF23
Titolo: Confusione
Coppia padre/figlio: Ares/Clarisse La Rue
Altri personaggi: Annabeth Chase, Chris Rodriguez, Percy Jackson
Rating: Verde
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale
Pacchetto scelto: 4) Fiammetta
Avvertimenti (eventuali):
Conteggio parole: 1.213
Note dell’Autore: è la prima volta che mi cimento in una storia del genere, sia per quanto riguarda la modalità della “long-fic” a lettera che, e soprattutto, per il genere angst e spero di non essere andato troppo fuori genere.

 [Partecipante al contest “Avviso agli dei: lunedì presentazione carriera a scuola" indetto da Kirame amvs&AnnabethJackson].




Divino Ares,
Sono mesi ormai che sto combattendo una battaglia interiore, non riesco a razionalizzare quello che provo. Io adoro le battaglie, stare in prima linea ad affrontare il nemico e sconfiggerlo. Questo nemico però non riesco a invidiarlo, come faccio a combattere qualcosa che si trova dentro di me e pur tuttavia non lo controllo e non lo comprendo?
Padre ce la sto mettendo tutta per scoprire come fare a tornare la Clarisse di sempre, la guerriera che tanto orgoglio ti ha procurato (o almeno spero di averlo fatto), purtroppo non credo di potercela fare da sola questa volta e non so a chi altro rivolgermi se non a te.
 
Il mio spirito battagliero mi ha portato molte volte a scontrarmi con la maggior parte dei miei compagni qui al campo, nessuno riusciva a tenermi testa. In molti mi temono, sanno quanto valgo e non osano ostacolarmi. Tutti tranne Percy Jackson con il quale fin da quando è arrivato non è mai scorso buon sangue, certo l’ho potuto anche rivalutare e abbiamo collaborato in alcune circostanze, credevo che potessimo dichiarare una tregua ma il mio odio nei suoi confronti ultimamente è più forte che mai; è diverso da prima però, è come se non lo detestassi più ma lo invidiassi… si può dire che sono gelosa di lui. Non per i suoi successi o per le sue imprese ma perché lui ha una persona al suo fianco che io non ho.
A questo proposito tu penserai che io abbia Chris e non posso darti tutti i torti, in fondo lui è stato ed è importante per me. Mi ha messo di fronte ai miei sentimenti, per la prima volta ho tenuto a un’altra persona… ma ora qualcosa in me è cambiato, non provo più nulla per lui, non sono più innamorata e anzi mi chiedo se lo sono mai stata.
È un po’ di tempo che non riesco a sopportare tutte le sue premure, mi vede giù e vorrebbe aiutarmi con il solo risultato di peggiorare la situazione. Ci ho riflettuto a lungo e la settimana scorsa ho deciso di lasciarlo definitivamente, certo siamo rimasti in buoni rapporti ma non posso parlare con lui di quello che mi sta succedendo, credo ci rimarrebbe male e non penso possa essere in grado di aiutarmi sapendo, appunto, quello che lui ancora prova per me.
 
Non mi piace piangermi addosso e sembrare una debole, non riuscire ad affrontare la situazione come vorrei.
Ho paura.
Per la prima volta in vita mia ho davvero paura.
Mi sento strana, non mi riconosco più. Gli allenamenti e le sfide che facciamo qui al campo non mi stimolano, non sento quella scarica di adrenalina che fino a poco tempo fa mi davano le battaglie, anche se solo simulate. Inizialmente ho pensato che fosse dovuto alla troppa semplicità in confronto alle guerre affrontate fuori dal campo, senza tutti quei reali pericoli… ma ora non credo più sia per quello, non mi riesco a concentrare, appena arriviamo in battaglia e me la ritrovo di fronte non ci capisco più nulla, il cuore inizia a balzarmi nel petto, sento la temperatura che si alza e la voglia di combattere svanisce lasciando il posto a sogni ad occhi aperti che mi ritraggono con lei nei posti e nei modi più impensabili e lontani dalla battaglia possibili.
Quando poi ritorno in me, mi maledico e cerco di rimediare sperando di non trovarla nuovamente sul mio cammino.
La sera, nella mia branda, non riesco a non pensarla e allo stesso tempo mi arrabbio con me perché voglio toglierla dai miei pensieri.
Cerco di evitarla in tutti modi, anche se l’unica cosa che vorrei è andare da lei e baciarla.
Capisci padre la mia guerra interiore? Perché sento il bisogno di avere Annabeth tra le mie braccia?
 
Non capisco quello che mi sta succedendo, vorrei incolpare tutti, vorrei incolpare te perché non mi sei accanto, non mi hai insegnato cos’è l’amore. Non sono nemmeno sicura che tu sappia cosa sia l’amore e se lo sai, non è detto che possa farmelo capire.
Odio me, te, Annabeth, Percy e anche Chris.
Odio te perché non ci sei, odio Chris perché non è stato capace di farmi sua, odio Percy perché ha Annabeth, lei la ODIO perché la AMO e mi ODIO per tutto questo.
 
Ti scrivo perché sono al limite, non so più dove sbattere la testa.
Ti prego non ignorarmi.
Penso di essere stata una buona figlia, degna di portare alto il tuo stendardo e capitanare la tua casa procurando più vittorie di chiunque altro tuo figlio.
Penso di meritare una tua risposta, sperando che possa essermi d’aiuto.
 
Tua figlia, Clarisse



 
   
 
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