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Autore: Emy Potter    09/01/2016    1 recensioni
Tadashi x lettrice
Dal testo: "Stavano insieme da due mesi ormai, lui si era dichiarato dopo il bacio che si erano dati nel laboratorio e da quel giorno il mondo aveva assunto tutto un altro colore. Il solo ricordo le accellerava il battito cardiaco, mentre le guance si imporporivano. (...) Nessun problema, nessun pensiero e quel giorno sarebbe uscita con Tadashi per un picnic al parco."
Seguito di "Tutta colpa di un maledetto scontrino", ma può anche essere letta separatamente.
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tadashi Hamada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se c'era una cosa che (Tuo nome) amava era sicuramente quella di passare il tempo con Tadashi, il suo fidanzato. Stavano insieme da due mesi ormai, lui si era dichiarato dopo il bacio che si erano dati nel suo laboratorio e da quel giorno il mondo aveva assunto tutto un altro colore. Il solo ricordo le accellerava il battito cardiaco, mentre le guance si imporporivano.
Non si era mai sentita più felice: aveva degli amici fantastici, un ragazzo perfetto e i suoi voti scolastici non erano mai stati così alti. Nessun problema, nessun pensiero e quel giorno sarebbe uscita con Tadashi per un picnic al parco.
Da quando stavano insieme non avevano mai litigato e lui non smetteva mai di riempirla di attenzioni. Ricordava che una volta l'aveva chiamata all'improvviso, dicendole di raggiungerla immediatamente perchè aveva fatto cadere per sbaglio un barattolo pieno di mercurio in camera sua, così (Tuo nome) si fiondò subito a casa del ragazzo. Ma quello che l'aspettava non era un disastro chimico sul pavimento, ma una cena romantica per due.
Aveva cucinato tutto da solo, ma per quanto lui si fosse sforzato, il sapore del cibo non era dei migliori, così finirono per ordinare una pizza.
Prese la borsa e uscì di casa e quando aprì la porta rimase un attimo interdetta. Davanti a lei non c'era solo Tadashi, ma anche l'intero gruppo dei nerd.
"Ciao bella!" esclamò Fred battendole il cinque. "Come te la passi?"
"B-bene, ma...siete tutti qui" disse (Tuo nome) forzando un sorriso.
"Sì ehm..." cominciò a spiegare Tadashi grattandosi la nuca imbarazzato. "Hanno saputo del picnic e si sono aggiunti"
La (mora, bionda ecc.) diede subito un'occhiataccia al ragazzo.
"Disturbiamo?" chiese Wasabi che teneva un sacchetto dal contenuto sconosciuto.
"Sì" avrebbe voluto rispondergli (Tuo nome), ma non ne aveva il coraggio. "No, no" mentì. "Siete i benvenuti"
"Bene allora andiamo" disse Gogo scoppiando una bolla di gomma da masticare, per poi girare i tacchi e incamminarsi verso il parco, seguita a ruota dal resto del gruppo.
"Non doveva essere un picnic da soli?" domandò (Tuo nome) a Tadashi, la voce bassa in modo che nessun'altro li sentisse.
"Lo so, ma non potevo dirgli di no" si scusò il ragazzo. "Mi dispiace"
Forse era quello il suo unico problema: Hamada non era in grado di dire di no agli altri a causa della sua indole fin troppo buona.
"Di cosa parlottate voi due?" si intromise allegramente Honey.
"Oh niente" rispose Tadashi sorridendo.
(Tuo nome) si strinse nelle spalle quando vide che la bionda prese a braccetto il corvino. Sapeva che Honey era la sua migliore amica, ma non poteva fare a meno di esserne gelosa. Insomma, lei era alta, bella, intelligente, sempre allegra, dolce, premurosa, praticamente perfetta!
"E Hiro?" chiese ad un certo punto Gogo.
"Ha detto che ci avrebbe raggiunto più tardi" disse il corvino.
Arrivarono poco dopo al parco, beandosi della bella vista che gli si presentava davanti. San Fransokyo non era conosciuta per i suoi spazi verdi, ma quello era di sicuro un posto degno di nota: gli splendidi alberi di pesco era in fiore e i petali rosa volavano nell'aria creando un'atmosfera quasi magica.
(Tuo nome) fece un leggero sorriso al pensiero che quella doveva essere la meta del loro pomeriggio romantico. Peccato però che non sarebbe stato così.
"Al volo!" esclamò Fred passando la palla a Wasabi.
Il povero ragazzo, preso alla sprovvista, cercò di afferrare la palla facendola saltellare un paio di volte tra le mani come se fosse bollente.
"Se questa è una sfida voglio giocare anch'io" disse Gogo togliendosi la giacca in pelle e correndo verso gli altri.
Intanto, Honey prese dalla sua borsa il telo e lo stese a terra, per poi sedercisi sopra con leggero un sospiro stanco, mentre Tadashi si sedette vicino. Troppo vicino.
Va tutto bene, sono solo amici; cercò di convincersi (Tuo nome), ma per quanto si ripetesse quella frase, quel senso di fastidio che provava non voleva saperne di andarsene. Che fosse davvero...gelosa?
Prese posto sul telo senza nemmeno guardare il suo ragazzo, che però le prese la mano. Istinitivamente la ragazza scostò la propria, sotto gli occhi stupiti di Tadashi.
"(Tuo nome), cosa-?"
"Hey ragazzi!" esclamò ad un certo punto qualcuno e, quando tutti si voltarono, Hiro era davanti a loro, allegro come sempre.
"Eccoti, amico" lo raggiunse subito Fred seguito dal resto del gruppo. Tadashi però non potè fare a meno di rivolgere un'occhiata preoccupata verso la sua fidanzata, prima di raggiungere il fratello e salutarlo scompigliandogli i capelli.
Fu in quel momento che alla (mora, bionda ecc.) venne in mente un'idea, così, dopo che tutti tornarono a fare quello che stavando facevando prima, si avvicinò ad Hiro.
"Hiro, posso parlarti un attimo?" gli chiese.
"Certo" rispose il ragazzino. Venne preso subito per mano e portato lontano dagli altri, entrambi consapevoli di avere gli occhi di Tadashi addosso. "Che volevi dirmi?"
"Mi dovresti fare un favore" disse (Tuo nome).
"Ovvero?" domandò ancora il ragazzino, curioso di sapere di cosa si trattasse.
La ragazza rimase un attimo interdetta, cercando di trovare le parole giuste per non far suonare tutto troppo strano. Ovviamente, lei ed Hiro si conoscevano già da tempo dato che era il fratello del suo ragazzo, e doveva ammettere che andavano anche piuttosto d'accordo. Anche se Hiro aveva solo quattordici anni si dimostrava molto più maturo della sua età, così era sempre un piacere parlare con lui, ma questa volta la questione era nettamente differente.
"Dovresti aiutarmi a fare ingelosire Tadashi" spiegò sperando che accettasse.
"Cosa? Perchè?" disse lui, gli occhi splancati dallo stupore.
"Si tratta di una piccola vendetta personale" continuò lei torcendosi le dita per l'imbarazzo, le guance rosse.
Hiro ci pensò su un attimo, indeciso sul da farsi. Non poteva dire che non sarebbe stato divertente vedere le reazioni di Tadashi, ma era comunque suo fratello e se lui avrebbe rotto la relazione a causa sua non se lo sarebbe mai perdonato.
"Si tratta solo di stare vicini e parlare, niente di più" cercò di convincerlo.
"Okay, va bene" sbuffò il ragazzino.
(Tuo nome) saltellò dalla gioia, per poi stringerlo subito dopo in un abbraccio e ripetere più volte "grazie". Hiro, invece, non potè fare a meno di ricambiare ridacchiando e alzando gli occhi al cielo.
Quando finalemente si staccarono tornarono dagli altri, come se nulla fosse.
Il pomeriggio presto finì, tra risate e occhiate vigili, finchè cominciò a farsi buio e cominciarono a ritirare le proprie cose.
Accompagnarono a casa prima Wasabi, timoroso che qualcuno lo derubasse per la strada, per poi salutare Gogo e Fred che prendevano la strada opposta. Erano quasi vicini a casa di Tadashi quando salutarono Honey.
Quando furono finalmente davanti al Neko Cafe, Hiro entrò, mentre Tadashi rimase fuori.
"Non entri?" chiese (Tuo nome).
Senza dire una parola, il ragazzo la prese per mano e la portò in uno dei tanti vicoletti, per poi bloccarla al muro.
"Ora mi spieghi cosa succede" le disse evidentemente arrabbiato.
"C-che vuoi dire?" domandò impaurita lei. Non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo, i pensieri cominciarono ad affollarle la mente e la paura ad attanagliarle lo stomaco.
"Sei stata tutto il pomeriggio attaccata ad Hiro" continuò lui.
Fu in quel momento che lei si rese conto che, per quanto Tadashi potesse sembrare perfetto, anche lui poteva essere geloso e arrabbiato, addirittura possessivo. E doveva ammettere che le piaceva quel suo lato.
"L'ho fatto apposta" ammise lei senza farsi problemi.
Gli occhi del ragazzo si spalancarono all'istante e la rabbia cominciò a scivolargli addosso. "Cosa?"
"Sei stato tutta la giornata insieme ad Honey, ignorarandomi" confessò la ragazza, gli occhi che cominciavano a farsi lucidi.
Subito l'espressione del ragazzo si addolcì, così come i suoi gesti, i quali si fecero delicati come erano sempre. Portò una mano sulla guancia accarezzandola col pollice, mentre cercava disperatamente il suo sguardo.
"Scusa" disse tirandola a se per stringerla al petto. "Non me ne ero accorto, mi dispiace"
(Tuo nome) si lasciò sfuggire una lacrima, tirò su con il naso e ricambiò la stretta. Sentì poi le dita di Tadashi che le alzarono il mento, in modo che potesse unire le labbra con le sue. A contrario dei gesti il bacio fu passionale, quasi disperato, mentre entrambi cercavano di stringersi all'altro, temendo che potessero essere divisi.
La (mora, bionda ecc.)  passò le mani tra i suoi capelli, mentre lui le stringeva i fianchi e alzava di poco la maglietta, in ricerca di un contatto più diretto.
Le lingue si toccava ed esploravano l'una la bocca dell'altro, per poi allontanarsi alla ricerca di fiato.
"Scusami" ripetè lui appoggiando la fronte a quella di lei, ma venne subito zittito.
"Non parlare..." sussurrò (Tuo nome) e lui accettò senza parlare, ne muoversi.
Non seppero per quanto tempo rimasero così, sapevano solo che non c'era bisogno di parlare, che quel silenzio non era imbarazzante, ma al contrario sembrava cullarli. Nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi, anche se sapevano che le loro famiglie si sarebbero preoccupate non vedendoli tornare, volevano che il tempo si fermasse e che loro potessero rimanere così per sempre.
"Ti amo" mormorò Tadashi.
"Anch'io" rispose sorridente lei stringendolo ancora più forte.
"Ohy bro, dove sei finito?" esclamò Hiro in lontananza.
Finalmente sciolsero l'abbraccio e tornarono davanti al locale mano nella mano.
Dopotutto non è andata tanto male; sorrise (Tuo nome), cosciente del fatto che da quel giorno sarebbero stati ancora più uniti.
 
-O-

NOTA AUTRICE: Ciao a tutti, come state? Sono tornata ancora una volta a rompervi su questo fandom ihihih.
Che ne dite di questa one-shot? Vi è piaciuta? Fatemelo sapere con una recensione!
Kisses, Emy.
 
   
 
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