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Autore: cryleshton    10/01/2016    2 recensioni
dal testo:
"Solo che – solo che Derek non c’era e anche il sole si era spento un po’.
E il cielo era meno blu.
E la vita era meno bella.
E la forza era meno presente, non gli sarebbe importato di morire.
Voleva solo piangere
e
Derek."
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A Bro perché è Bro e questo basterà sempre.

 

Without you
I feel torn
All my demons
Are chasing me
 
Can’t run away
I’m in a
Horrible dream
Tears streaming
Down my face
And I am afraid
 
Without you
I am unsure
Of myself

 
Poi Derek se n’era andato.
Era salito in macchina e non aveva guardato indietro – o magari sì, solo che Stiles non se n’era accorto.
E niente era più come prima: il sole non scaldava, il cibo non sfamava, l’aria non faceva respirare e la notte. La notte era spaventosa. Neanche il suo cuscino lo calmava. Neanche il centro del letto sembrava fargli trovare la posizione giusta per riposare. Che poi non chiedeva mai dieci ore di sonno, gliene sarebbero bastate al massimo quattro. Il tempo di riprendersi e smetterla di sentirsi così. Così niente.
Era solo in grado di sbuffare e tagliare fuori dalla sua vita tutte le persone che amava.
Era solo in grado di essere arrabbiato, dannatamente arrabbiato.
Perché Derek se n’era andato e l’aveva lasciato senza dire una parola.
E Stiles provava a non pensarci, ma non era possibile. Ogni volta che cercava di sorridere e andare avanti, il suono della portiera che sbatteva e il rumore del motore che si accendeva lo tiravano giù, nell’abisso più profondo. Riusciva solo a tremare fino al midollo. Riusciva solo a mentire.
Fingeva di stare bene, di ragionare lucidamente e di essere sempre il solito ragazzo spiritoso e positivo. Fingeva e inventava bugie su bugie.
Poi si chiudeva in camera e il silenzio gli rosicchiava lo stomaco, fino a farlo piangere per la frustrazione. Perché – perché, quando era diventato così? Quando, esattamente, aveva iniziato a sentire la mancanza di qualcuno che non si era mai fatto avvicinare realmente? Quando, esattamente, aveva desiderato di provare ancora una volta la sensazione di completezza che lo avvolgeva mentre erano insieme? Quando, esattamente, aveva iniziato a sognare occhi di un blu fosforescente e mani forti come ancore? Perché, davvero, non riusciva a venirne a capo. E quello era tremendamente sconfortante. E, allora, si arrabbiava e l’unica cosa che avrebbe voluto fare era prendere a calci qualche mobile, anche a costo di rompersi le ossa del piede, e urlare. Poi, però, chi lo avrebbe spiegato a suo padre? Chi lo avrebbe confessato a Scott? Cosa avrebbe raccontato a Malia, Lydia e compagnia bella? Non si sarebbe mai permesso di dire a tutti che gli mancava Derek, non in quel momento. Non quando il peso di un omicidio gli aleggiava appena sopra le spalle e doveva sostenerlo da solo, non quando neanche il suo migliore amico gli credeva, non quando suo padre era in fin di vita. Avrebbe affrontato i suoi problemi senza l’aiuto di nessuno, pensando a quanto potesse essere liberatorio aggrapparsi a qualcuno di affidabile e farsi salvare.
Perché, sì, su Derek non avrebbe mai avuto dubbi, non avrebbe esitato, si sarebbe fatto raccogliere e tirare su. Gli avrebbe consegnato l’anima e il cuore su un piatto d’argento. L’avrebbe supplicato di rimanergli accanto; non esisteva orgoglio se erano insieme. Le parole uscivano sempre come un fiume in piena, i sentimenti bruciavano al centro del petto e la verità era la loro unica arma. Eppure – eppure non se n’era accorto finché non l’aveva visto sparire davanti ai suoi occhi. Era stato svegliato, aveva realizzato che quasi tutto quello che faceva gli girava intorno, che in ogni situazione difficile il suo unico pensiero era DEREK. E non aveva capito, fino a quel momento, cosa significasse per lui. Era un amico, era un fratello, era una spalla, era un punto di riferimento, era batticuore e occhi lucidi. Era l’altra parte della mela, l’unico che lo completasse.
E poi era carisma e determinazione, era rinascita e testardaggine, era giacca di pelle e ferite profonde, era stupore e lacrime trattenute troppo a lungo. Era stomaco sottosopra e malinconia, era forza e coraggio, era conquista e disfatta. Era tutto quello di cui Stiles aveva bisogno.
Eppure era svanito e l’aveva lasciato con un pungo di mosche in mano, trascinando via anche il resto. Gli erano rimaste solamente rabbia e oscurità. Niente di più, niente di meno. Proprio lui che trovava una soluzione per tutto, proprio lui che non ammetteva sconfitte e rese, proprio lui che sperava sempre, era stato travolto dallo sconforto e dalla confusione. E aveva reagito come solo i deboli sanno fare: aggredendo chiunque gli si era presentato davanti. Perché solo quello poteva essere, un debole. Senza nessuna forza, senza nessuno scopo, senza nessun appiglio. Affondava sempre di più e non gli sembrava possibile. D’altronde, non aveva Scott, Lydia e suo padre? Non avrebbe dovuto pensare a loro quando tutto andava male? Non avrebbero dovuto essere la sua ancora di salvezza?
Solo che – solo che Derek non c’era e anche il sole si era spento un po’.
E il cielo era meno blu.
E la vita era meno bella.
E la forza era meno presente, non gli sarebbe importato di morire.
 
Voleva solo piangere
e
Derek.
 
 
 
 
Spazio autrice: solitamente non scrivo mai niente sotto alle mie storie, ma stavolta ci tengo a dire una cosa (o forse due) minuscola. La poesia che trovate in alto, all’inizio della fic, è mia e spero vi piaccia. Non sto qui a dire che non dovete copiarla perché l’ho resa pubblica e potrei essere soggetta a queste cose, ma mi piacerebbe essere citata in caso decideste di prenderla e schiaffarla su qualsiasi altro tipo di piattaforma o social network. Basta anche solo il nickname di questo profilo, non importa.
In secondo luogo, vi dico che la storia è brevissima appositamente. Non ho voluto dilungarmi troppo perché altrimenti avrebbe perso e anche tanto. Spero si capisca il senso di quello che ho cercato di esprimere e che sia, soprattutto, di vostro gradimento.
Un abbraccio,
R.
   
 
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