6.Capitolo
La
radio urlava a squarciagola nel
chiassoso silenzio della lucida berlina nera di Richard che li avrebbe
portati
tutti e Quattro nel Ranch di sua proprietà che si trovava a
poche ore di
distanza dalla città.
Rutina
e Will avevano cercato in tutti
i modi di avviare una conversazione nel pesante veicolo ma sia Richard
che
Rebecca non ne avevano voluto sapere di rispondere.
Rutina
sbuffò appoggiando poi la fronte
al vetro e chiudendo gli occhi. Pensò che Richard e Rebecca
erano più simili di
quanto pensasse e che erano talmente orgogliosi nel volersi chiedere
scusa che
preferivano stare giorni interi senza parlare.
Osservò
meglio Rebecca che seduta
accanto a lei dormiva. Provava una sincera simpatia per lei e non
voleva a
nessun costo ferirla partecipando al piano diabolico del suo ragazzo,ma
da una
parte capiva il perchè Richard si preoccupasse tanto per
lei. Le voleva bene e
conosceva quello che sarebbe stato meglio per lei,anche se questo lo
avrebbe
portato a mettere fine alla loro amicizia.
Dal
canto suo,Rebecca,faceva finta di
dormire. Non aveva voglia di sentire chiacchiere inutili e fingere di
apprezzare la compagnia.
Tornò
al momento in cui Richard le
aveva proposto di andare un fine settimana al ranch,di quanto fosse
stata
felice nell’apprendere che aveva comprato una
proprietà che gli ricordasse i
momenti vissuti quando erano giovani e felici.
Pensò
ingenuamente che lo avesse
comprato per lei,sapendo quanto questo l’avrebbe resa felice
e che magari un
giorno,li,avrebbero messo su famiglia.
Lo
aveva abbracciato ringranziandolo di
regalargli quel splendido fine settimana fino a quando lui non gli
aveva detto che
sarebbe venuta anche Rutina e che era un modo di vedere come stava il
ranch e
fare amicizia con il vicinato.
Rebecca
sentì ancora la delusione
scorrergli nell’apprendere quelle parole. Se la portava solo
perchè non voleva
che restasse a casa,sola,a combinare chissà quale guaio.
Sbuffò
pensando a quanto fosse
difficile amare un uomo che faceva di tutto per farsi odiare,eppure
ancora
pensava alle sue labbra così ben assortite nelle sue. Le
mani grandi di Richard
che l’accarezzavano con dolcezza ma allo stesso tempo con
rude possesività.
La
voleva.
Di
questo ormai ne era certa.
Ma
c’era la parte razionale di lui che
lo frenava e cercava di umiliarla con le parole e dicendole che era uno
stimolo
normale che qualsiasi uomo avrebbe con una donna che gli si offre senza
riserve.
Era
questo lei?
Una
donna che lo amava mettendo da
parte la proprio dignità e che per questo veniva scambiata
persino per una poco
di buono?
No,non
glielo avrebbe permesso.
Ed
era per questo che aveva ideato il
piano per cui Will era in macchina con loro.
“Bhè,non
c’è niente di meglio che una
gita tra amici per spaccare la routine del lavoro,non siete
d’accordo?”Will
cercò di nuovo di smorzare l’aria pesante che
tirava nella macchina. Non
riusciva a capire il perchè fossero tutti così
seri,come se fossero diretti ad
un funerale invece che ad una bella uscita tra amici.
“Oh
si,è stata davvero una bella
idea,vero Richard?” ribattè Rutina spostandosi
verso il sedile del guidatore
dando poi un bacio sulla guancia all’uomo che ancora non
aveva perso la sua
compatezza. Rebecca aprì gli occhi proprio in quel momento e
alzò gli occhi al
cielo per quelle smancerie a cui doveva sottostare.
“Decisamente
una bella idea e anche una
bella sorpresa nell’apprendere che ci sarebbe stato un ospite
in più.” Richard
iniziò a scalare energicamente le marce quando vide
l’uscita che li avrebbe
condotti al ranch. Se ancora pensava al messaggio di Will che lo
ringraziava
per l’invito gli saliva la rabbia.
Rebecca
lo aveva invitato senza
chiedergli il permesso,se lo era ritrovato senza poter dire o fare
nulla per
impedirgli di venire. Non riusciva più a sopportarlo dal
giorno in cui li aveva
visti ridere e scherzare come se fossero amici di vecchia data,come se
fossero
due persone destinate a stare insieme.
Rebecca
non sarebbe mai stata sua. Will
era troppo grande per lei e non l’avrebbe resa felice.
Ma
una domanda gli si faceva sempre
strada nella mente mentre piano piano prendeva la strada per il ranch.
Chi
mai avrebbe potuto farla felice?
A
chi mai avrebbe permesso di renderla
felice?
A
chi mai avrebbe permesso di portarla
lontano da lui?
Stava
organizzando quella uscita per
farle fare nuove conoscenze…..ma dentro di se si sentiva
infiammare fino alle
budella se pensava che qualcun altro avrebbe assaggiato quelle labbra e
accarezzato quel corpo.
Strinse
il volante per far sì che la
rabbia lenisse ma non riusciva a togliersi dalla testa che Rebecca
doveva
essere sua e di nessun altro…a costo di tenerla dentro una
gabbia e non
permetterle mai di uscire dalla sua vista.
“Come
ci sistemeremo?”chiese alla fine
Will facendolo tornare alla realtà.
“Bhè,Will,sinceramente
sei stato una
sorpresa…quindi le stanze sono solo due. Qualcuno
dovrà dormire sul divano.” Si
spostò leggermente per guardarlo negli occhi e sorridere e
Will riconobbe che
in quel sorriso c’era una sorta di sfida e capì
che non era propriamento
desiderato.
“Dai
Richard,non ti permetterei mai di
farti dormire sul divano. Mi sacrificherò volentieri e
andrò io.” Fece l’occhiolino
e Rebecca scoppiò a ridere di gusto facendo di nuovo salire
la rabbia a
Richard.
Quella
gita si era rivelata un disastro
e suibito capì che non avrebbe fatto altro che peggiorare.
“Ma
come,Rich?Un uomo come te avrà di
certo provveduto a dei letti molto grandi quindi Will può
dormire
tranquillamente con me.”
La
macchina per poco non finì fuori
strada se Richard non avesse ripreso il controllo della situazione. I
tre
passeggeri rimasero per un secondo impietriti anche se Rebecca
iniziò a
gongolare per la sua reazione. Sapeva benissimo come portarlo al limite.
“Richard
tutto bene?” chiese Rutina
notando che l’uomo stringeva con troppa forza il volante. Non
riusciva a capire
perchè Richard fosse cambiato così tanto da
quando Rebecca era piombata nella
sua vita. Pensava ancora a quella promessa e su come si preoccupasse
per lei,
come se fosse una padre iper-ansioso. Eppure,dentro di lei,sentiva che
c’era
qualcosa di più sotto e soprattutto non concepiva il fatto
che Rebecca facesse
uscire la parte peggiore di lui e lo portasse al limite della
sopportazione. La
stimava e pensava che quello che le stava facendo Richard fosse
ingiusto però,a
volte,avrebbe volute zittirla come fa una madre con la propria figlia
ribelle.
“Non
dirlo mai più.” Rebecca sbiancò
quando lo vide accostare e girarsi verso di lei per dirle quelle
semplici
parole. Sentì il cuore fermarsi quando vide quegli occhi
farsi piccolo e seri e
si chiese se fosse impazzito. Era come se si fosse scordato che in
quella
macchina ci fossero altre persone e di cui,una di questi
era proprio la sua fidanzata che
guardava smarrita i loro visi.
“Preferisci
che dorma con te e Rutina?”
non comprendeva da dove le venisse quella forza di rispondergli. Lo
aveva di
nuovo sfidato e per l’ennesima volta aveva avuto la meglio.
Richard
per tutta risposta si sentì
come sprofondare,la Rebecca che aveva davanti gli era del tutto
sconosciuta. Non
era in grado di conoscerla,non era in grado di capirla e per di
più ne aveva
paura.
L’unica
cosa che riuscì a fare era
riprendere il comando della macchina e far sì che quel
viaggio finesse il prima
possibile.
***
Rebecca
guardava emozionata il panorama
che la sua finestra spalancata le offriva. Quella casa,quel posto,quei
cavalli…quello
splendido ranch,era come quello di casa sua. La sua stanza aveva il
classico arredamento
in legno e il grande letto di ottone faceva da sovrano in tutta la
stanza. Ma la
parte che Rebecca aveva più apprezzato era il tetto. Il
tetto di latta che quando
veniva colpito dalla pioggia,emetteva
un suono capace di far addomentare persino chi soffriva di insonnia.
Quella
casa era il suo sogno. Quella casa
era stata fatta per lei.
Come
poteva rinunciare alla persona che
aveva studiato quella casa pensando a lei e a quello che aveva vissuto
tanti
anni fa?
Rebecca
lasciò che il vento entrasse a
sfiorarle i capelli e chiuse gli occhi quando sentì dietro
di se la presenza di
Richard.
Così
vicino a lei fisicamente ma così
lontano mentalmente.
“Ti
piace?”la sua voce non aveva più
nessuna sfumatura di rabbia o delusione. Era solo una domanda piena di
dolcezza
e curiosità.
“Si,tanto.
E’ come quella che avevamo.”
Si lasciò andare quel tanto che le bastava per avere il
petto di Richard come
cuscino per la sua nuca e le spalle. Potè sentirne il calore
e si lasciò andare
ad un sospiro di sollievo quando le braccia dell’uomo la
circondarono come se
nulla fosse successo prima di quel momento. Come se fosse normale
comportarsi
così in quel luogo che sembrava esser fatto solo per loro.
“Perchè
devi sempre farmi perdere le
staffe?” Quelle parole le vennero soffiate vicino
all’orecchio tanto che
Rebecca ringraziò di aver le braccia di Richard a tenerle
caldo per quel brivido
che le aveva fatto provare.
“Potrei
dire la stessa cosa di te.”
“E’
diverso,Rebb,è diverso.” Ora poteva
sentire le labbra di Richard sul suo collo,come se fosse pronto a
baciarla o a
succhiarle fino all’ultima goccia di sangue per eliminarla.
“Non
lo è,Richard. Noi ci desideriamo
eppure tu non fai altro che rinnegare questa cosa. Come se fosse
sbagliato….ma
io non capisco,è così sbagliato poterci
amare?”
Ma
come risposta ebbe solo il suo
allontanamento. Sentì quel calore spezzarsi e le grandi
braccia dell’uomo lasciarla
andare come se quelle parole lo avessero fatto tornare in se.
“Mi
dispiace,Rebb. Non posso. Meriti qualcosa
di meglio.”
I
suoi passi si allontanarono e lei non
ebbe nemmeno la forza di girarsi. La pioggia iniziò a cadere
fitta e il rumore
che si sparse per la stanza non aveva nulla di melodioso ma sapeva solo
di una
grande e dolorosa e malinconica mancanza.
***
“Quindi
siete andati nella stessa
scuola? Questa è davvero una straordinaria
coincidenza.”
Le
voci si mescolavano nell’allegra tavolata
del loro ranch. Richard aveva organizzato la cena con il vicinato
perchè sapeva
che la coppia aveva due figli della stessa età di Rebecca e
non avrebbe potuto
sperare in meglio quando venne a sapere che già si
conoscevano. Osservava Rebecca
mentre cinguettava come una donna di mondo con gli aspiranti
giovanotti. Si chiedeva
se gli piacessero oppure gli dava corda solo per educazione. Eppure non
gli era
mai sembrata così bella,il semplice vestito rosso le metteva
in risalto la
bella carnagione olivastra,i capelli erano tirati su in una stretta
coda di
cavallo e gli occhi neri e grandi erano messi in risalto solo con un
pò di
mascara.
Sembrava
a suo agio,come lo erano
Rutina e Will nel parlare con gli ospiti.
Per
un attimo pensò che fosse lui
quello che non c’entrava nulla con loro,come se fosse quello
che avrebbe messo i
bastoni fra le ruote a tutti.
“Sai
Rich,ho come l’impressione che
vuoi trovare un bravo giovane per la tua Rebecca.”
Le
voci erano ancora alte e nessuno si
era accorto del messaggio che Will aveva rivolto a Richard.
“Non
capisco di cosa stai
parlando,Will.” Bevve un sorso di vino mentre la madre degli
aspiranti mariti
per Rebecca offriva una seconda portata di carne.
“Bhè,faremo
finta di essere ubriachi
allora. Ma permettimi di dirti una cosa,Richard.”
Richard
lo guardò e fece un cenno con
il capo per dargli il consenso di andare avanti.
“Credo
che qualsiasi cosa tu faccia per
lei,te ne pentirai.”
Si
guardarono e in quello sguardo che
si rivolsero era come se avessero capito l’uno i sentimenti
dell’altro.
“Se
permettete vorrei portare Rebecca a
vedere il lago. Di notte le stelle riflesse sull’acqua sono
meravigliose.” Il pretendente
numero uno si alzò e spostò la sedia a Rebecca
per permetterle di alzarsi e
quando vide il sorriso gioioso e sensuale che rivolse al ragazzo come
ringraziamento,Richard non ci vide più e si alzò
anche lui come se fosse una
calamita legato a lei.
Rebecca
lo guardò confusa mentre
prendeva la mano del ragazzo per farsi guidare e lui imbarazzato
cambiò strada
e si scusò dicendo che serviva altro vino.
“Aspetta
Tesoro,vengo con te.” Rutina si
alzò scusandosi anche lei per poi correre verso Richard.
Rebecca
si mise sottobraccio al ragazzo
mentre Will la guardava con estrema tenerezza,come se,anche lui,capisse
quello
che stesse provando.
***
Rebecca
si strofinava con forza le
braccia per scrollarsi un pò
dell’umidità del posto. Nella fretta di
abbandonare la cena si era dimenticata il giacchetto sulla sedia e ora
si
trovava a battere i denti per il freddo e soprattutto per la noia di
trovarsi
nel posto più bello che avesse mai visto con il ragazzo
sbagliato.
“Vieni,Rebby,guarda
che bello da qui.” Vide
Luke ripresentarle la mano per aiutarla a scendere e godersi quel
paradiso di
posto. Si trovavano l’uno a fianco all’altra mentre
ammiravano come le stelle
si specchiassero sul manto acquatico. Trattenne a stento un sospiro
quando vide
Luke avvicinarsi sempre di più fino a quando le loro spalle
non si toccarono. Si
chiese se avrebbe fatto qualche altro passo per provarci ma per tutta
risposta
il ragazzo iniziò a parlare facendola subito sospirare di
sollievo.
“Ti
ricordi il ballo della
scuola?Sinceramente non attiravi molto l’attenzione,portavi
l’apparecchio a quel
tempo,vero?”
Rebecca
spalancò gli occhi per lo stupore
e per poco non scoppiò a ridere per la dichiarazione del
ragazzo. Se pensava ci
stesse provando,lo stava facendo nel modo sbagliato.
“Si,portavo
l’apparecchio,Luke. Sono
commossa nel sapere che hai un così dolce ricordo di
me.”
“Oh
no,Rebby,davvero…non è solo per
quello che ti ricordo,cioè,adesso saresti davvero da
ricordare ma anche
prima,oddio…sto davvero facendo la figura dello
scemo.”
Scoppiarono
a ridere all’unisono mentre
la luna si faceva sempre più alta e lasciava il suo riflesso
nell’acqua.
“Tranquillo
Luke,ammetto che un paio di
anni fa non ero certamente da ricordare.” E per smorzare un
pò la tensione gli
diede un colpetto affettuoso sulla spalla. Stava per dire altro quando
sentirono dei passi in lontananza e preoccupati si misero
sull’attenti.
“Ragazzi…”
all’improvviso sbucò Richard
che ansimava un pò per la fatica tanto che Rebecca
pensò che avesse corso per
stare in quello stato.
“Sig.
Armitage.” Rispose Luke agitato e
Rebecca trattenne a stento una risata.
“Luke,cercavo
proprio te. Tua madre mi
manda a dirti che ti sono venuti a prendere i tuoi amici per quella
festa. Dovresti
sbrigarti se ti interessa la cosa.”
“Oh,si,mi
interessa signore. Grazie per
la premura.”
Luke
guardò prima Rebecca e poi Richard
come se non riuscisse a capire cosa dovesse ben fare. Fece alcuni passi
all’indietro
guardando ancora Rebecca per poi inciampare,scusarsi e correre come chi
si era
appena reso ridicolo.
“E’
davvero un idiota.” Disse alla fine
Richard non sentendo più i suoi passi e avvicinandosi a
Rebecca che lo guardava
insospettita e ancora con le mani sulle braccia per darsi calore.
“Hai
freddo.” e si tolse la giacca per
appoggiarla dolcemente sulle spalle di Rebecca. Rimasero per un
pò di tempo a
guardarsi e a studiarsi come se fosse la prima volta che si vedessero.
“Puzzi
di alcol,quanto hai bevuto?”gli
mise le mani sul petto per allontanarlo da se ma lui premette la mani
sulla sua
schiena andando così a forzare la presa e incanstrarla
così sul suo petto.
“E
quindi? Cosa vuoi fare? Qualcos altro
di cui poi domani mi farai sentire in colpa?”
Richard
per tutta risposta non smise
mai di guardare i suoi occhi. Rebecca aveva qualcosa di magnetico,un
qualcosa a
cui non riusciva a stare lontano.
Ammetteva
di essere anche brillo ma in quel
momento pensava solo a riprendere quelle labbra e divorarle come se
fosse il
suo ultimo pasto.
Sorrise
sbalordendo Rebecca che ormai
credeva che fosse del tutto impazzito.
Si
sentiva come Hannibal in quel momento.
Aveva
fame.
Fame
di lei.
“Rich,credo
davvero che tu debba
riposare.”
Ma
Richard non la sentì più e la mise a
tacere con un bacio che tolse il fiato a tutte e due. Rebecca
sentì le gambe
mancare e se non fosse stato per Richard che in quel momento la teneva
stretta
a se sarebbe di certo caduta a terra.
Si
staccarono per il tempo di
riprendere fiato e Richard di nuovo attaccò le sue labbra
facendola gemere e
mugolare di piacere.
Era
così diverso in quel momento. Non era
il Richard attento e meticoloso a non fare nessuno sbaglio e Rebecca
sperò che quel
momento sarebbe durato per sempre.
La
spinse a terra e Rebecca tremò per l’erba
fredda a contatto con le gambe nude e per il corpo di Richard addosso a
lei.
Richard
si staccò e la guardò come se
gli stesse promettendo il mondo. Ri-posò gli occhi sulle sue
labbra e poi
riprese a baciarle mentre sentiva il bacino dell’uomo
accarezzare il suo. Rebecca
iniziò ad impanicarsi pensando che la sua prima volta
sarebbe stata li,sull’erba
e con l’uomo che amava.
Rabbrividì
quando Richard le baciò il
collo e lei si aggrappò alle sue spalle pensando che era
pronta,pronta per lui.
Al
diavolo le paure e le incertezze. Era
con Richard e il resto del mondo poteva benissimo sparire.
“Oh
Richard…” disse tra un bacio e l’altro
fino a quando la bocca dell’uomo si fermò tra il
collo e la spalla e non si
mosse più.
Rebecca
gli accarezzò la nuca come
incoraggiamento nel proseguire ma non ebbe nessuna risposta.
Iniziò
a chiamarlo.
Ma
lui non rispose.
Iniziò
ad avere paura di averlo ucciso.
“Rich,oddio,ti
ho fatto venire un
infarto perchè sei troppo vecchio per stare con una
più giovane?” e così
dicendo cercò di spostarlo per vederlo ma il corpo era
troppo pesante per lei.
“Rich…”piagnucolò
pensando davvero che
avesse fatto la stessa fine del padre fino a quando un rumore a lei
familiare iniziò
ad arrivarle nelle orecchie.
“Oddio….”
E
buttò lo sguardo verso il cielo
rassegnata.
“Ti
sei addormentato….brutto imbecille.”
Angolo
autrice:
Piano
piano.
In
punta di piedi e con sguardo di
implorante pietà.
Chiede
scusa per il MOSTRUOSO RITARDO.
Avevo
promesso che per natale avrei
pubblicato ma io mi ritengo un marinaio…le mie promesse non
valgono un
caciucco!xD
Spero
come sempre di riuscire a farmi
perdonare con questo capitolino. Ringrazio ancora tutti nel continuare
a
seguirmi e commentare.
A
presto…spero! :D