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Autore: Martixzx    11/01/2016    0 recensioni
Luke era appoggiato sul letto aspettando che la ragazza finisse.
Appena la vide uscire, il suo cuore accelerò bruscamente e rimase folgorato.
Di ragazze svestite ne aveva viste tante, ma vedere Nia indossare solo la sua maglietta scolorita dei Nirvana la rese la cosa più bella al mondo.
Il viso leggermente arrossato per l'imbarazzo, le cosce nude e i piedi scoperti che accarezzavano piano il parquet mentre camminava.
I capelli leggermente scompigliati e sciolti che le ricadevano sulle spalle.
Tutto in lei richiamava la perfezione.
Neanche un vestito elegante poteva essere in grado di rappresentarla meglio.
Vederla in quel modo era stato molto più intimo che farci l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una luce fioca filtrava attraverso le finestre della camera di Luke, andando a sbattere sul materasso nel quale il ragazzo era sdraiato. 

Non aveva dormito un gran che, le parole che aveva scambiato con Nia gli avevano in qualche modo scombussolato la testa. 

L'unica cosa positiva era stata la vincita di ieri sera. 
Certo, un po lo doveva alla ragazza che gli aveva fatto provare un senso di rabbia, e la rabbia aumenta la forza. 

Sentiva i muscoli delle gambe intorpiditi e la testa gli pulsava, ma voleva andare a scuola. 
Voleva vedere Nia, anche solo di sfuggita e potere catturare ogni particolare di lei. 

Si alzò massaggiandosi gli occhi contratti e barcollando nella penombra della stanza. 
Quando aprì la sua porta trovò davanti a se la sorellina Evelyn con il pollice destro in bocca e un'espressione assonnata in viso. 

- Che c'è Evelyn, non riesci a dormire?- 
In effetti era un po presto per la bambina, erano solo le sei e mezza di mattina. 

A Luke piaceva svegliarsi presto e fare con calma, pensare ed escogitare ogni cosa. 

- Volevo andare dalla mamma, ma non c'è.- 

La piccola indicò la porta della stanza della madre, tendendo sempre il pollice in bocca. 
La madre usciva sempre presto per andare a cercare lavoro, almeno questo era quello che Luke pensava e sperava. 

- Cosa volevi dirle?- 

Luke si accucciò e arrivò alla aua altezza per poter parlare meglio con la sorellina. 
Le accarezzo il piccolo visino assonnato. 

- Che il mio orsetto Teddy è scappato.- 

La bambina si guardò i piedini, dondolando il corpo da sinistra verso destra. 

Luke alzò un sopracciglio. 

- Sarà il caso che andiamo a cercarlo allora,- sorrise prendendo la sorellina in braccio,- o si sentirà terribilmente triste.- 

La bambina annuì appoggiando le mani dietro al collo possente del fratello per aggrapparsi. 

Appena entrarono nella cameretta Luke notò una cosa che aveva dimenticato da tempo, sullo scaffale dei giochi era riposta, incorniciata e impolverata la vecchia foto di famiglia. 
Quella che Luke aveva buttato nella spazzatura appena suo padre se n'era andato di casa. 
Prese la cornice dorata tra le mani e spazzo via con il pollice destro i rimasugli di polvere, rivelando quella che doveva essere una famiglia felice. 

Un rumore lo fece tornare alla realtà. 

La piccola Evelyn era salita in piedi sulla scrivania e stava cercando di arrivare a toccare la parte alta dell'armadio dove c'erano tutti i suoi peluche. 

Subito Luke si allarmò e le corse in contro evitando che si potesse fare male. 

Cercarono il povero disperso per minuti, finché Luke non toccò qualcosa sotto al letto rosa. 

- Evy ho trovato Teddy!- 

Annunciò Luke tutto felice mostrando alla sorellina il suo amato peluche. 

Subito lei gli saltò in braccio prendendo l'orsetto e stringendolo a se. 

Luke la guardò, immaginandosi  quando sarebbe cresciuta. 
Non voleva perdersi neanche un'attimo della sua crescita, la sorellina era una delle poche persone che lo facevano tornare se stesso. 

- Adesso però si torna a letto Evy,- le sistemò le coperte,- ti porterà all'asilo la signora Turner.- 

Dato che nessuno poteva accompagnare Evelyn all'asilo, una gentile signora, la mamma di qualche compagno di sezione della piccola si era offerta per darle un passaggio. 

Se fosse stato per Luke, l'avrebbe accompagnato lui stesso a scuola. 

Il suono del campanello fece alzare si scatto Luke. 

- Aspetta qui Evy,- andò verso la porta,- sarà la signora Turner.- 

Scese le scale non curante del fatto che indossasse solo una canottiera e dei pantaloncini corti. 
Aveva tutti i capelli arruffati e la voce ancora impastata dal sonno. 

Aprì la porta già preparandosi per usare un linguaggio formale, quando due occhi magnetici si posarono su di lui. 

- Nia...- 

La voce gli uscì ancora roca e impastata di sonno. 

Non riusciva ad aggiungere altro. 
Dopo il modo in cui l'aveva trattata il giorno prima, l'ultima cosa che si aspettava era trovarsela davanti a casa alle sette di mattina. 

- Scusa per l'orario...io- 

Si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 

Un rumore proveniente dalle scale fece girare Luke. 

- Tu,- fece una pausa,- tu non sei solo...oh.- 

Nia era già pronta a fare marcia indietro. 
Aveva colto in fragrante Luke con un'altra ragazza, e si meravigliava pure. 
Chissà quante ragazze portava a a casa sua ogni giorno. 

- No, in effetti non sono solo...- 

Aggiunse Luke abbassando di poco lo sguardo prima di essere interrotto dalla ragazza. 

- Mi dispiace, non volevo disturbarti, eri molto impegnato evidentemente.- 

Era gelosa? 

Stava già andandosene quando due occhi vispi fecero capolino dall'altra parte della porta. 

Il primo pensiero fu: è padre. 

- Lukey, lei chi è?- 

Nia tirò un sospiro di sollievo. 

- Lei è la mia amica Nia.- 

Guardò la ragazza negli occhi. 

- Chiedile di entrare.-

Sussurrò la bambina al fratello facendo sentire tutto a Nia. 

Le guance della ragazza si colorarono di diverse sfumature di rosso. 

- Oh, certo...ti va di...entrare?- 

Sembrava più timido del solito, questo fece sorridere la ragazza che accettò l'invito annuendo con il capo. 

Luke diede un bacio sulla fronte alla sorellina prima di vedere due piedini correre su per le scale. 

- Scusami, è una peste.- 

Il biondo sorrise lasciando che Nia entrasse in casa sua. 
Non era la prima volta che ci veniva, ma sentiva stranamente un'aria tesa attorno a loro.

- È adorabile.- 

Commentò Nia sorridendo e togliendosi il cappotto per poi passarlo al ragazzo che lo posò su un appendiabiti. 

- Non se devi inviatare ragazze a casa.- 

Commentò Luke avvicinandosi a Nia e sentendo il suo profumo dolce. 

Ci fu qualche istante di silenzio prima che il ragazzo arrivasse finalmente al dunque. 

- Mi dispiace per come mi sono comportato ieri, sono stato davvero uno stronzo.- 

Si passò una mano dietro al collo nervosamente. 

Nia non poté non notare quanto fosse attraente Luke. 
Appena sveglio e con la voce bassa, che le solleticava la spina dorsale. 

- Sono io che dovrei scusarmi,- si tirò nervosamente le punte dei capelli abbassando lo sguardo- non avevo il diritto di dirti quelle cose, non conosco niente della tua vita.- 

Luke portò l'indice e il pollice sul mento di Nia facendole rialzare la testa verso di lui. 

- Avevi ragione invece, io cerco di allontanare chiunque voglia aiutarmi.- 

La ragazza socchiuse gli occhi non appena lui le accarezzò dolcemente una guancia. 

- Non hai allontanato me, per quanto tu ci abbia provato.- 

Coincisa, diretta e senza un briciolo di timore. 

Luke la stava davvero cambiando. 

- Dopo la scuola ti voglio portare in un posto.- 

Le strinse una mano e se la portò alle labbra baciandone dolcemente il dorso. 

- Io dovrei studiare e...- 

Non fece in tempo a finire la frase che Luke la bloccò. 

- Al diavolo la scuola!- 

Sorrise ampiamente.  

- Con me ti divertirai sicuramente di più.- 

Sussurrò all'orecchio di Nia procurandole dei brividi che le percorsero tutta la schiena.  

L'aveva pronunciato in un modo talmente basso e suadente, che non poteva non risultare malizioso. 

Era la prima volta che un ragazzo le faceva quell'effetto, non voleva sembrare però una delle tante ragazzine che circondavano Luke. 

- Va bene.- 

Deglutì ripensando al fiato caldo di Luke sul collo poco prima nel sussurrarle quelle parole, si immaginò come doveva essere su tutto il resto del corpo. 

Una profonda sfumatura di rosso le fece arrossire le guance. 

- Forse è meglio se...andiamo a scuola.- 

Sentenziò Nia gesticolando e sentendosi ridicola per essere arrossita solo ad un pensiero. 

- Si,- si giro verso l'orologio che stava appeso in cucina.- però devo cambiarmi.- 

Nia lo guardo da capo a piedi e pensò che per lei poteva anche stare vestito così. 
Pensò che forse indossava una maschera al di fuori di quella casa. 
Lei voleva vedere il vero Luke, quella fiamma che stava al sotto tutti quegli sguardi malinconici e quelle cicatrici, che per ora aveva visto solo sul suo viso.

Erano su altre parti del corpo? 

- Si vai pure,- si appoggiò delicatamente al divano,- io ti aspetto qui.- 

Sorrise con naturalezza. 

- Okay, non scappare via.- 

Salì le scale due gradini alla volta per fare più in fretta. 
Non sapeva perché era così euforico in questo ultimo periodo, sarà la vicinanza con Nia, pensò?

Lei lo metteva di buon umore, e a lui piaceva. 

Tornò di sotto in alcuni minuti e notò che era ancora presto per andare a scuola. 

- Che stupido, non ti ho chiesto se hai fatto colazione.- 

Luke si avvicinò al frigorifero e tirò fuori una confezione di succo d'arancia che posò sulla penisola della cucina. 

- Posso offrirti qualcosa?- 

Le fece cenno di entrare in cucina e lei si appoggiò al bancone scrutando ogni minimo dettaglio in quella stanza. 

- Un caffè va benissimo.-

Luke servì due enormi tazze piene di caffè fumante, e ne porse una a Nia che iniziò a bere senza neanche zuccherarlo. 

- Niente zucchero?- 

Suonava più come un esclamazione che come una domanda. 

- Mi piace così,- rise poggiando entrambe le mani sulla tazza beneficiando del calore che emanava,- è stano?- 

- No, lo trovo semplicemente disgustoso.- 

Risero insieme continuando a guardarsi negli occhi. 

Le offrì anche una fetta di torta al cioccolato che Nia accettò molto volentieri. 

Quando venne l'orario per andare a scuola, Luke prese il suo zaino non curante del fatto che fosse quasi vuoto e si avvicinò alla porta d'ingresso. 

- Aspetta, la bloccò prima che oltrepassasse la soglia,- sei sporca di cioccolato.- 

Nia fece un passo tremolante verso di lui. 

- Proprio qui...- 

Le passò il pollice sull'angolo della bocca soffermandosi per forse troppo tempo, accarezzando le morbide labbra rosse della ragazza. 

- Grazie...- 

Si trovò un miscuglio di emozioni contrastanti dentro di lei. 
Da una parte era lusingata di tutte quelle piccole attenzioni che le stava donando il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, dall'altra si sentiva preoccupata sapendo della sua fama di donnaiolo di prima classe. 
Probabilmente faceva così con tutte. 

Scacciò i pensieri dalla sua mente e uscì di casa stando di fianco a Luke, in silenzio. 
Non era un silenzio imbarazzante, anzi, era quasi rilassante. 

Un sorriso nacque sincero sul viso della ragazza quando Luke la salutò sulla soglia della classe, prima di darsi appuntamento alle 15:30 esattamente fuori da scuola. 

--

Nia stava aspettando ansiosa che il ciuffo di Luke facesse capolino davanti a lei. 
Erano già le 15:38. 
Otto minuti di ritardo per il signorino, meritava una punizione. 

- Nia,- lo vide correre verso di lei,- scusa per il ritardo.- 

Si fermò per riprendere fiato. 

- Ma dov'eri finito? Lo sai che non si fa aspettare una signora?- 

Cercò di rimanere più seria possibile, ma le si incurvarono le labbra in un sorriso. 

- Signorina Baker,- le baciò una mano delicatamente,- la prego perdonarmi per il mio comportamento sconsiderato.- 

Fece un mezzo inchino sempre tenendo la mano della ragazza. 

- Dai, Luke...stiamo dando spettacolo.- 

Disse Nia guardandosi intorno è notando lo sguardo di qualche passante che si posava su di loro. 
Chissà cosa pensavano, erano una bella coppia? 

Lei avrebbe detto di si. 

- Dove mi porti,- iniziò ad incamminarsi,- è lontano?- 

- No, tranquilla, ma se sei stanca posso sempre portarti in braccio.- 

Colse la punta di malizia nella frase di Luke e sfoderò una risata imbarazzata. 

Ci misero circa venti minuti di strada, nel tragitto Nia ripensò alla proposta di Luke, e non le sembrò così male. 

- Siamo arrivati?- 

Domandò la ragazza come una bambina impaziente di andare al parco divertimenti. 

- Quasi,- si avvicinò a lei da dietro è le chiuse gli occhi tenendola stretta a se,- è una sorpresa.- 

Nia si mangiucchiò il labbro inferiore continuando a sentire il corpo caldo di Luke dietro di lei. 

Quando improvvisamente la terra le mancò da sotto ai piedi, e si trovò aggrappata al corpo possente del ragazzo sempre con gli occhi chiusi. 

Perché Luke l'aveva presa in braccio? 
Se ne stava approfittando di lei? 

Quando la rimise giù si sentì senza equilibrio e rimase comunque appesa alla maglietta del ragazzo che la stava conducendo ancora per un pezzo con gli occhi chiusi. 

- Apri gli occhi.- 

Le sussurrò toccando con la bocca il suo orecchio e togliendo la mano, per permetterle di vedere. 

Erano in una casetta.
Una casetta su un albero. 
Nia rise guardandosi attorno, ma venne catturata subito dalla piccola finestrella che era oscurata da due tende rosse un po impolverate. 

Si avvicinò e spalancò le tende facendo alzare una coltre di polvere che la fece tossicchiare. 

Rimase stupita dalla visuale. Capiva perché Luke l'aveva portata lì. 

Si trovavano esattamente su un laghetto, non aveva idea della sua esistenza a Melrose. 

L'acqua limpida e le ninfee le misero voglia di estate, ora che sapeva della sua esistenza ci sarebbe tornata di sicuro. 

All'orizzonte si poteva vedere il sole tramontare lasciando nel cielo solchi di un colore arancione scuro che striavano le nuvole ormai alte nel cielo. 

- È...meraviglioso.- 

Si voltò verso il ragazzo che era indaffarato a recuperare una vecchia chitarra totalmente scolorita. 

- L'avevo costruita con Calum quando eravamo piccoli,- si passò la fibbia della chitarra al collo e si avvicinò alla ragazza guardando un punto indefinito al di fuori della finestra,- ci piaceva venire qui e staccarci dal mondo.- 

Se avesse avuto una macchina fotografica, avrebbe di certo catturato quel momento. 
Luke assorto nei suoi pensieri, il viso illuminato dalla luce tenue del tramonto e gli occhi che sembravano screziati di piccoli fili d'oro. 

Sentiva il malsano desiderio di abbracciarlo, immergere la sua testa nel suo profumo e farsi cullare dal suono della sua chitarra. 

Stava strimpellando qualcosa continuando a guardare il sole che ormai stava calando. 

- Perché mi hai portata qui?- 

Il sottile sussurro di Nia fece svegliare i sogni tormentati di Luke. 

- Sei la prima ragazza che porto qui,- la guardò con i suoi occhi magnetici,- ritieniti fortunata.- 

Qualcosa era cambiato in lui da quando l'aveva incontrato, aveva fatto un brusco cambiamento e a poco a poco si stava aprendo, lasciando che tutto il suo risentimento e le sue amarezze si dissolvessero. 

- Grazie allora,- fece una pausa sedendosi sul pavimento polveroso,- ma sento come se tutto qui dentro ti facesse soffrire, perché Luke?- 

Si sedette accanto alla ragazza poggiando la chitarra di fianco a lui. 

- Ci sono tanti ricordi che credevo di avere cancellato, invece sono ancora vivi.- 

Se si concentrava poteva sentire il suono delle sue risate con Calum, il leggero vento che spirava tramite la piccola finestrina durante le giornate primaverili. 
I segreti confidati all'amico durante l'età delle medie. 
E poi? 
Poi il buio, da quando suo padre si era rifiutato di prendersi la responsabilità di avere una famiglia Luke si era quasi chiuso in se stesso, non permettendo all'amico di avvicinarsi più di tanto o confidarsi con qualcuno. 
Ma Nia, era così delicata, avrebbe voluto confidarsi con lei. 
Ma qualcosa ancora lo bloccava. 

Un fulmine li fece sobbalzare. 

Sentirono il rumore di uno scroscio, segno che stava già piovendo e tra non molto sarebbe iniziato un temporale.

- Cazzo, pensavo che solo nei film succedessero queste cose.- 

Urlò Luke alzandosi e facendo segno a Nia di uscire dalla casetta. 
Non era molto resistente, infatti il pavimento si stava già allagando, segno che nel soffitto erano presenti molti buchi. 

Scesero velocemente dall'albero e corsero verso la strada. 

Luke decise che finché non sarebbe passata la tempesta, era meglio andare a casa sua dato che era vicina. 

Luke fece scattate la serratura velocemente e si catapultò in casa. 
Nia indugiò un poco sulla soglia di casa non volendo dare fastidio ne a lui ne a sua madre. 

- Che fai non entri?- 

Le chiese guardandola dall'altra parte della porta con i suoi occhi scintillanti. 

- Non voglio inzuppare il pavimento.- 

Si giustificò la ragazza stingendosi nelle spalle per non sentire freddo. 

- Hai freddo entra,- le fece cenno con la testa,- o ti prenderò di peso.- 

Nia rise prima di entrare in casa e sentire uno strano silenzio intorno a loro. 

- Forse è meglio se ci facciamo una doccia,- Luke si tolse la giacca di pelle mostrando sotto di essa la maglietta appiccicata al corpo per via dell'acqua,- vai prima tu.- 

La accompagnò al bagno al piano di sopra e Nia poté farsi una doccia rilassante lasciando che i vestiti si asciugassero. 

Finita la doccia si avvolse in un asciugamano pulito che Luke le aveva lasciato e inspirò a pieni polmoni la fragranza che sapeva di lui. 
Anche la sua pelle aveva il suo profumo dolce e frizzante, dato che si era lavata con il suo bagnoschiuma. 

Infilò una maglietta dei Nirvana che Luke la aveva offerto, lasciando che cadesse leggerla sui suoi fianchi arrivando fino a metà coscia. 
I pantaloni però erano troppo grandi e dovette uscire dal bagno con solo quella grande maglia addosso, sentendosi le guancia bruciare per l'imbarazzo. 

Luke era appoggiato sul letto aspettando che la ragazza finisse. 
Appena la vide uscire, il suo cuore accelerò bruscamente e rimase folgorato. 
Di ragazze svestite ne aveva viste tante, ma vedere Nia indossare solo la sua maglietta scolorita dei Nirvana la rese la cosa più bella al mondo. 
Il viso leggermente arrossato per l'imbarazzo, le cosce nude e i piedi scoperti che accarezzavano piano il parquet mentre camminava. 
I capelli leggermente scompigliati e sciolti che le ricadevano sulle spalle. 

Tutto in lei richiamava la perfezione. 
Neanche un vestito elegante poteva essere in grado di rappresentarla meglio. 
Vederla in quel modo era stato molto più intimo che farci l'amore. 

- Il bagno è libero,- disse prendendo una delle suo ciocche tra le dita come le era di abitudine quando era nervosa,- spero di non averci messo tanto.- 

Notò che Luke aveva la faccia pallida e sentiva molto freddo, in più si era anche coperto con un plaid. 

- Non stai bene per caso?- 

Luke si schiarì la voce ancora incantato dalla vista di Nia in quello stato. 

- No...forse...- 

Non finì la frase perché le labbra rosse e calde di Nia si appoggiarono alla sua fronte, facendogli chiudere gli occhi per quel contatto. 

- Sei caldo, penso che tu abbia la febbre.- 

Appena si staccò dalla sua fronte rimase per un po a fissarlo negli occhi, lucenti, forse per via della febbre, ma pur sempre bellissimi. 

Avvertì le mani salde di Luke posarsi sui suoi fianchi e portarla verso di lui. 

Il ragazzo strabuzzò gli occhi quando sentì le parole di uscirle dalla bocca di Nia. 

- Ti ricordi quel primo bacio che è stato interrotto?- 

Lui annuì appena. 
Lei fissò gli occhi in quelli glaciali di Luke. 

- Dammelo.- 




EILÀ
Come sempre spero che la storia vi piaccia e spero sempre che possiate lasciare un commentino per sapere il vostro parere.
Che birbantella questa Nia si vuole sbaciucchiare Lucas :( Forse, e dico forse questo capitolo è un po più lungo rispetto agli altri yee
Ci vediamo alla porossimah
Zaoo
   
 
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