CAPITOLO 2
LEI
Lei
Sono tre mesi ormai da quando se n’è andato e la colpa è solo mia. Quando per l’ennesima
volta io e Ranma abbiamo litigato, ho detto a papà di non voler più essere la sua ragazza e
forse l’ho fatto con troppa convinzione in quanto ha stabilito la rottura del fidanzamento,
proponendomi in moglie al figlio di un maestro di arti marziali da poco trasferitosi a
Nerima. Ranma non ha opposto resistenza ed è partito per allenarsi, a differenza del padre
che vive ancora a scrocco da noi in ricordo dei bei vecchi tempi. A me non da fastidio,
anzi, è una speranza che Ranma torni, ma chi la sente Nabiki.
Ukyo dice che tornerà e quindi eccomi al “Ucchan”, come sempre sperando di incontrarti,
con il mio nuovo lui.
Ti assomiglia ma non sei tu.
È un artista marziale, ma tu sei molto più bravo, agile e forte.
Lui con me è gentile ma è come un fratello,
io voglio te come amante
e come al solito mi illudo che tu sia lì.
E ti vedo, sembri così, così…reale.
Ma si! Sei proprio tu.
E mi stai guardando, mi stai guardando come non hai fatto mai.
I nostri sguardi si incrociano e mi perdo in questi tuoi occhi blu; abbassi lo sguardo, l’hai
visto. Ti fisso e lui se ne accorge, ha capito chi sei, gli voglio bene ma come un amico e per
lui è lo stesso, niente di più. Forse proprio per questa amicizia sa che si deve fare da parte.
Tra noi non c’è mai stato niente.
Non l’ho mai visto come qualcuno da amare,
con il tempo forse ci sarei riuscita
ma io ti avrei aspettato all’infinito.
Mi alzo, ci avviciniamo a te e vi presento. Per non tradire le mie emozioni è stato un bene
che non sia rimasta a lungo, ma è stato troppo poco per capire la tua reazione. Torniamo a
sederci. Lo penso ancora, penso alla nostra foto insieme quella che mi hai lasciato prima di
andare, era l’anno scorso e come oggi nevicava, sembravamo una vera coppia. No, non
voglio piangere. Una lacrima che non la riesco a trattenere. Lui mi chiede se ti amo perché
sto ancora con lui. Mi chiede di lasciarlo perché è quello che vogliamo entrambi. Anche lui
ama un’altra: è Ukyo. A furia di venire qui l’ha imparata a conoscere.
Mi ami?!?
Il tuo sguardo da innamorato tradisce la tua solita strategia impostata sulla difensiva.
Non voglio crederci mi hai illuso troppo spesso, non posso ricascarci se no questi tre mesi
saranno risultati inutili.
Ho imparato che da te posso aspettarmi di tutto.
Credo abbia fatto caso hai capelli. Sono diversi un po’ più lunghi ma non tanto, o forse sei
schokkato dalla visione di noi. Usciamo, ma non vorrei, mi volto ancora una volta verso di
te, il mio sguardo è triste, vuoto, sa che è un addio. Speravo che il mio uomo d’azione
facesse qualcosa. Sono fuori. So che non poi vedermi con lui e odio la timidezza che ti
impossibilita a dichiararti…se non a me comunque mi faresti un favore scegliendo
finalmente la tua lei. Davanti ad una sfida non ti saresti mai tirato indietro. Vero?!?
Rabbrividisco, fa freddo. Amore mio baciami. Mi giro, corri verso di me, inciampi nella
neve, sei così buffo. Ma cosa vuoi fare? Nevica, sta attento a non bagnarti tesoro, ti copro
con l’ombrello e…mi baci. È stato un bacio dolcissimo e tanto desiderato da me e, da come
mi baciavi, anche da te. Ora finalmente possiamo essere una coppia, un po’ particolare, ma
pur sempre una coppia. Sono sicura i nostri battibecchi ci saranno sempre ma dice il detto:
“l’amore non è bello se non è litigarello”