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Autore: Aly23_stories    11/01/2016    0 recensioni
E’ passato un anno dalla sconfitta di Sebastian e si avvicina il gennaio ( ricordo che in COHF Jace accenna al fatto che crede di essere nato a gennaio ) del 18° compleanno di Jace. Come tutti sanno dopo aver compiuto 18, alcuni Nephilim, vengono mandati in giro per il mondo in vari istituti a fare esperienza. Anche Jace dovrà partire, per l’Istituto di Roma, trovandosi lontano da Clary che farà di tutto per raggiungerlo. Intanto però il ragazzo farà nuove amicizie e qualcosa cambierà...
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Spero che questa storia vi piaccia. Ho due richieste da farvi però. La prima è: mi consigliate un altro titolo? Come seconda cosa vorrei chiedervi se ci sono altre storie sulla saga “Shadowhunters” con la trama simile. Grazie a tutte quelle persone che leggeranno a storia.
Genere: Dark, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Allison Part

Andrew. Solo dopo aver pronunciato quel nome si rese conto che tutto quello stava succedendo veramente. Due lunghe dita bianche le stringevano ancora il polso e lei provò a divincolarsi. La presa del ragazzo non mollava.
-Lasciami- sibilò.
-Non c’è problema, tu promettimi che non metterai mano alle armi. Sai che non servirebbe a niente- si allontanò con le braccia alzate. Lei lo guardò male ma non si mosse dalla posizione in cui si trovava. Ne si rilassò. Non ci si poteva mai fidare.
-Sono qui solo per farti una proposta. O meglio non è una proposta, tanto farai comunque quello che ti dico- disse un pò compiaciuto di se stesso.
-Sentiamo,cosa dovrei fare?- chiese Allison con un nodo alla gola.
- Sono qui per chiarire quel piccolo incidente.- sorrise e in lei si rinnovarono quei due diversi sentimenti che facevano a cazzotti dentro di lei ogni volta che lo pensava: disgusto e amore. – Prima però, devi prima morire... e rinascere. Allora appoggerai completamente la mia causa, per forza- sorrise di nuovo. Un crampo prese la ragazza allo stomaco e si sentì immobilizzare. Solo allora vide una sagoma nascosta nell’ombra. Le mani scintillanti: era uno stregone. La stava tenendo ferma. Provò in tutti i modi a muovere anche un solo muscolo ma la magia dello stregone non dava segni di diminuire ne di voler interrompersi. Provò un senso di panico. Poi il ragazzo moro arrivò alla sua altezza.
-Pronta a diventare immortale? Sai, è il lato migliore dell’essere dei vampiri. Spero solo che tu non dimentichi il calore e la luce del sole sulla pelle- le sussurrò all’orecchio. Poi la morse e, con il sangue, la vita defluì da lei. Sapeva che sarebbe rinata ma aveva paura, una paura assurda. Cominciò a piangere senza ritegno sapendo che era impotente. Il buio in cui scese pian piano era incredibilmente denso e caldo. Bruciava e dall’altra parte vedeva un mare fresco e invitante ma non poteva raggiungere l’acqua. Sopra di lei invece sentiva quel fuoco che minacciava di bruciarla. Qualcosa le disse che se avesse superato quel fuoco avrebbe trovato un po’ di sollievo. Allora si fece coraggio e cominciò ad avvicinarsi al fuoco. Le fiamme la lambirono bruciando e lei cominciò a “correre”. Sapeva che tutto quello succedeva solo nella sua mente ma il dolore era tanto. Quando sentì che stava per bruciare viva, improvvisamente, i suoi occhi erano aperti e lei aveva ripreso coscienza della realtà. Doveva essere passato davvero molto tempo perchè avevano avuto il tempo di seppellirla per far si che la trasformazione potesse compiersi. L’aria sarebbe dovuta essere insufficiente sommersa com’era dalla terra ma il suo corpo non ne aveva bisogno. Aveva sete, però e questo lo sentiva. Era diventata una vampira. Era una Nascosta e le sue tanto amate rune ora erano mortali per il suo sangue infettato dalla malattia demoniaca. Provò disgusto per se stessa e solo questo la fermò dal cominciare a scavare freneticamente per uscire da quel posto. Aveva troppa sete per ignorarla e anche se non avrebbe voluto cominciò, piano piano, ad uscire. Debole perchè non aveva molto sangue in corpo. Vide il primo spiraglio di luna filtrare tra la terra. Poi vide quel dannatissimo viso sorriderle e le venne per un attimo l’idea di saltargli al collo e ucciderlo accecata dall’odio. Sapeva come si uccidevano i vampiri e anche molto bene. Poi ci ripensò e da brava cominciò a tirarsi fuori.
-Sei lenta, non hai sete?- chiese il ragazzo sventolando una sacca piena di liquido rosso –Non vuoi assaggiare?-. La ragazza lo guardò fisso e si alzò, poi gli strappò la sacca dalle mani e sempre fissandolo bevve il contenuto. Aveva un buon sapore... Ma Allison non lo avrebbe mai ammesso. Finita la sacca si sentì decisamente meglio. –Contento?-
-Sì, devo ammetterlo- poi le si avvicinò e le mise una mano sula guancia. Lei lo allontanò ma con poco vigore e lui fece scivolare la sua mano, ormai non così tanto fredda, fino a prendere quella della ragazza. Lei lo guardò alla luce della luna e per un attimo tutto l’odio e la repulsione svanirono. 
-Ora andiamo, ti porto in un posto a conoscere della gente. Vedrai che non è poi così male essere una vampira-disse in tono stranamente dolce. Allison sperò che fosse vero. Non le piaceva l’idea di vivere nel suo corpo così cambiato ma aveva sempre odiato le persone che si facevano del male da sole, fino ad uccidersi. Solo il pensiero del suicidio la disgustava di più di ciò che era diventata. Quindi avrebbe preso la sua vita come veniva e avrebbe fatto del suo meglio per essere migliore in quella nuova vita rispetto  a quella precedente. Per farlo, però, doveva imparare come essere un vampiro e solo Andrew poteva aiutarla in questo. Alla fine si decise a ricambiare la stretta di mano del ragazzo e cominciarono a camminare. All’improvviso si sentì meglio e solo allora si rese conto che per tutto quel tempo i suoi canini erano rimasti allungati. -Dove stiamo andando?- chiese per distrarsi da tutte quelle cose nuove che percepiva.
A quel punto erano tornati in periferia e Allison riconobbe la strada per andare all’Istituto. –Cosa? Mi stai portando all’Isituto? Perchè?-. Dicendolo si fermò di scatto, costringendo anche Andrew a restare fermo, e lasciò andare la sua mano.
-Non ho i soldi per ricomprarti i vestiti- disse ridendo l’altro, anche se c’era un po’di tensione nel suo sorriso. –Non posso più entrarci adesso- rispose la ragazza. –Non è esatto. Io sono entarto in camera tua e, credimi, non ho avuto alcuna difficoltà. Non sò perchè ma c’è una strada che è stata costruita per far entrare i Nascosti e porta alla tua camera. Quando sono entrato ovviamente ho anche provato ad oltrepassare la soglia della stanza ma sono rimasto scottato. Una brutta esperienza, ti consiglio di prendere alcune cose e andartene-. La ragazza annuì e tornò a camminare ormai sicur di dove dovesse andare. Arrivata davanti all’istituto il suo cuore mancò un battito.

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Jace Part

Jace era salito per le scale che lo stregone aveva indicato ma tutto ciò che aveva trovato era della gente ubriaca che dormiva. Le stanze al piano di sopra, però, erano grandi quindi si era messo a cercare un po’ in giro. La prima stanza era appunto diventata una specie di ricovero per ubriachi e anche la seconda si trovava in uno stato simile. La terza stanza era più piccola e più buia quindi, all’inizio Jace non aveva visto niente. Si era disegnato una runa per vedere al buio e si era girato verso l’angolo della stanza alla sinistra della porta. Quello che aveva visto lo aveva profondamente turbato e anche in quel momento, mentre scendeva le scale a tre a tre per andare a chiamare gli altri, aveva quell’immagine stampata nella mente: il corpo di una ragazza che penzolava dalle travi del soffitto, che dondolava, completamente esangue con le corde strette intorno al collo e poco sotto di lei una sedia. Il biondo arrivò finalemente da Magnus che stava sorridendo ad Alec mentre gli accarezzava una guancia. Per lo slancio della corsa gli finì quasi addosso. 
-Dovete venire SUBITO di sopra. Adesso. E’ molto urgente. Prima aiutatemi a trovare gli altri-.
La sua faccia doveva aver parlato perchè i deu non fecero domande e andarono subito a Cercare Isabelle e l’amica di Allison. Cinque minuti dopo stavano salendo tutti insieme le scale e Jace li guidò fino alla terza stanza. Magnus accese un fuoco con la magia e tutti si girarono verso l’angolo della stanza indicato dal biondo. E tutti rimasero pietrificati. 
Magnus fu il primo ad avvicinarsi al corpo. Girò subito i polsi della vittima dove si potevano notare due impronte, come di due dita che avevano lasciato un livido. –Qualcuno ha dissanguato questa ragazza con un incantesimo-. Si scambiarono tutti sguardi che esprimevano gli stessi interrogativi: “Perchè? Chi? Perchè proprio lei?”. Ma Azzurra fu l’unica a parlare. –Dov’è Allison?- chiese. –Non lo sappiamo- rispose Jace –L’ultima volta Magnus l’ha vista che saliva quassù-. 
Isabelle che fino a quel momento era rimasta un po’ in ombra dietro agli altri si fece avanti con un espressione confusa. Le parole che disse uscirono, però, sicure dalle sue labbra. –Beh a me sembra evidente che sia stata lei. Poi se ne è andata. Mistero svelato. Adesso andiamocene prima che entri qualcuno e ci dia la colpa di tutto-. Dicendo questo uscì dalla stanza lasciandoli immobili con i loro pensieri.
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(Poco dopoall’Istituto)
Jace erentrò subito nella stanza di Allison per controllare se la ragazza avesse portato via qualcosa, se fosse andata via di proposito. Cominciò a frugare tra le cose ma tutto gli sembrava essere al proprio posto. Cassetti pieni di vestiti, scrivania ordinata, nessun soprammobile mancante. Mentre frugava Jace non poteva fare a meno di pensare che Allison era unpo’ strana ma sicuramente non un’assassina psicopatica. Quello che aveva detto Isabelle non poteva essere vero. E poi non riusciva a capire come avesse fatto ad assoldare uno stregone. Il ragazzo si mise seduto sul letto e appoggiò la testa al muro, guardando fuori dalla finestra. Ormai erano le 4 del mattino. Avrebbe aspettato lì che si facesse giorno. Senza accorgersene si addormentò.
All’improvviso il biondo aprì gli occhi, svegliato da un rumore, e si accorse che la finestra della stanza era aperta. Un attimo dopo una sagoma scura spuntò nella visuale del ragazzo ed entrò nella stanza. Jace rimase fermo mentre guardava quella persona chiudere la finestra, le tende e accendere le luci. Solo a quel punto si rese conto che era Allison ad essere entrata di soppiatto nella sua stanza. Lei nel girarsi soffocò a stento un grido di sorpresa.
-Cosa ci fai nella mia stanza?-. Jce rise per l’assurdità della domanda. –Stupida, sei tu ad essere sparita. Eravamo preoccupati per te, non riuscivo a trovarti e ti sono venuto a cercare per tutto il locale. Abbiamo anchetrovato un cadavere al piano di sopra. Dove sei andata?-.
La faccia di Allison, in qualche modo, divenne ancora più bianca. Era di un bianco cadaverico. Quasi come quello della ragazza impiccata al locale. –Io...non posso dirtelo. Devi fidarti. Aiutami a preparare le mie cose e ad andarmene, non torneròpiù e non darò problemi ma devi lasciarmi andare via-. Si girò dalla parte opposta del ragazzo facendo svolazzare i capelli e scoprendo il collo. Jace vide chiaramente che si era tappata il naso e tremava. –Anzi va via. Due minuti e sarò sparita-. Il ragazzo non le diede ascolto e prendendola per un polso la fece voltare. Con l’altro braccio le scostò i capelli sicuro di quello che avrebbe visto. Due fori perfettamente tondi e minuscoli sotto il tatuaggio a forma di freccia. Poi guardò negli occhi Allison e vide che aveva i canini innaturalmente allungati e piangeva sangue. Istintivamente, Jace l’abbracciò. Non pensò però alle conseguenze: Allison, che evidentemente aveva bisogno di sangue, perse totalmente il controllo e con la sua forza da vampiro neoato lo lanciò contro la parete opposta. In una frazione di secondi gli si fece vicino e comiciò a succhiare il sangue dalle vene del polso. Presto il ragazzo comiciò a senirsi molto debole, tanto da non avre la forza per reagire.

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Magnus Part

Dopo Isabelle anche Jace era uscito dalla stanza ed era toccato a lui e Alec portare via il cadavere senza farsi notare. Non era proprio l’idea di festa perfetta a cui lo stregone avrebbe partecipato volentieri ma il suo ragazzo, per quanto scosso, sembrava sollevato dalla fine improvvisa della serata. Ora Magnus stava esaminando le tracce di magia del cadavere, da solo, in una stanza, mentre gli altri dormivano. Era stato lui a chiedere di essere lasciato da solo. Quell’incantesimo era quasi sicuramente opera di una persona inesperta che aveva lasciato troppe traccie di energia magica nel corpo. Questo poteva anche significare che quello stregone non chiedesse molti soldi per farsi pagare.
Era tutto molto strano. Forse Isabelle aveva ragione ed era stata la ragazzina ma Magnus teneva agli amici di Alec e Jace sembrava essere determinato a scoprire cosa stesse succedendo e quindi lo avrebbe aiutato. Lo stregone comiciò ad incamminarsi verso la camera della ragazza per cercare altre traccie di magia. Mentre si avvicinava sentì un tonfo. Si fermò ad ascoltare. Niente. Allora corse per il tratto di corridoio che lo separava dalla stanza ma la superò e prima che se ne rendesse conto aveva percorso il doppio della distanza fino alla camera. Tornò indietro e spalancò la porta. Trovò Jace mezzo svenuto addosso alla parete dove il  suo corpo aveva lasciato una fossa, come se vi ci fosse stato lanciato contro. Lo aiutò a tirarsi in piedi e nel girarsi trovò Alec alle sue aplle. –Ho sentito che qualcosa non andava e sono venuto a cercarlo. Ma cosa gli è successo?- disse il moro. 
-Niente sono solo caduto- rispose da solo il parabatai di Alec. –E hai fatto una crepa nel muro? Eri più bravo a mentire, prima, biondo-. Jace sorrise debolmente, ancora stanco per la “caduta”. –Allora sono caduto molto forte, okay?-disse mentre Magnus lo sorreggeva ancora. –Almeno è ancora in se stesso, se riesce a far del sarcasmo-. Portiamolo a riposare. Solo in quel momento lo stregone si accorse che la finestra era mezza aperta.
Nota Autrice: Finalmente sono tornata dopo più di un anno (WOW) con un nuovo capitolo. Anche se magari ho cambiato un po' il mio modo di scrivere spero vi piaccia comunque. Grazie a tutti quelli che leggeranno la storia.
   
 
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