Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: RobertaShaira    12/01/2016    0 recensioni
E' la prima volta che scrivo una storia Sterek, e che scrivo una storia con più capitoli. Ho provato a restare più in carattere possibile, cercando allo stesso tempo di dare del mio e di metterci il cuore. Spero di essere riuscita a trasmettere quello che provo per questi matti perché Teen Wolf mi ha devastato l'anima :D
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Argent, Derek Hale, Malia Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano ancora tutti sconvolti per quello che era successo. Dovevano rimettersi in sesto, capire cosa fare.
Chris si era rialzato andando a controllare lo stato di Deaton. Stiles e Malia corsero a soccorrere Derek ancora steso a terra privo di sensi. Scott si precipitò ad aiutare Matthew che era rimasto senza forze.
“Che cosa le hai fatto? E’… è morta?” Chiese allo stregone.
“Si… l’ho uccisa…” rispose Matthew incredulo ma finalmente libero.
Derek respirava ancora, ma sembrava come in coma profondo, non rispondeva e non dava segni di vita.
“Ehi, tu!” urlò Stiles verso Matthew “Puoi fare qualcosa per lui?” chiese in una supplica.
Matthew si avvicinò e si abbassò su Derek. Poggiò una mano sul suo cuore e si concentrò.
“Sta bene.” Disse con voce calma. “Si riprenderà presto da solo, non dovete preoccuparvi.” Continuò rivolto verso Stiles e rassicurando gli altri che tirarono un sospiro di sollievo. Stiles si asciugò frettolosamente le lacrime che erano spuntate ai suoi occhi.

Matthew si presentò con il resto dei ragazzi, visto che prima non c’era stato modo. Deaton, finalmente in piedi, gli mise una mano sulla spalla.
“Grazie ragazzo, ci hai salvato la vita. A tutti noi” gli disse riconoscente. Matthew gli porse un sorriso sincero. Era ancora molto combattuto per quello che aveva fatto. Ma sapeva, adesso, di aver preso la giusta strada, di aver fatto la scelta giusta.
“Cosa ne facciamo di quella?” chiese Scott guardando la macchina distrutta dai proiettili.
“Potrei sistemarla…” disse Matthew imbarazzato. Era sempre titubante quando doveva mostrare la portata del suo potere. Era una cosa straordinaria, e fino a quel momento l’aveva usato solo per assecondare i piani malefici di Amelia. Pensare a cosa avrebbe potuto fare, a tutto il tempo sprecato, lo fece rabbrividire.
“Ci faresti un gran favore” rispose Chris sorridendo.
La macchina tornò come nuova in un istante. A quel punto dovevano decidere solo cosa fare. Con Derek in quelle condizioni non se la sentivano di partire immediatamente per Beacon Hills. Decisero di fermarsi in un motel.
Ma prima, Matthew doveva sbarazzarsi del corpo di Amelia.
“Sei sicuro di volerlo fare da solo?” gli chiese Malia. “E’ stata una madre più per te che per me… ma capisco che probabilmente sono io la fortunata in questo caso.” Continuò. “Ti accompagno, se vuoi…”
“Non preoccuparti. Se non ti dispiace, preferisco occuparmene da solo” rispose Matthew. “Mi dispiace di essere arrivato a questo punto, avrei dovuto fermarla molto prima.” Sussurrò con gli occhi bassi.
“Non scherzare, tu ci hai salvato la pelle!” disse lei volendolo rassicurare.
Matthew scomparì davanti ai loro occhi, portando con sé il corpo della Lupa. Prima di sparire però gli aveva dato l’indirizzo di un motel vicino.
Quando arrivarono, c’erano solo tre stanze disponibili: una tripla e due doppie.
Decisero di fare andare Chris e Deaton in una stanza; Derek e Matthew in un'altra e Scott, Malia e Stiles nella tripla.
Al momento dell’arrivo Derek non era ancora cosciente.
“E’ che… ha alzato un po’ il gomito!” disse Stiles al proprietario che li fissava curioso mentre loro trascinavano Derek di peso per la hall. Lo misero in uno dei due letti della sua stanza. Stiles iniziava a chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto prima che riprendesse conoscenza.
In quel preciso momento Derek aprì gli occhi, tentando di alzarsi frettolosamente.
“Ehi, ehi! Calmo, sta giù!” lo intimò Scott trattenendolo.
“Stai bene!” disse Derek quasi più a sé stesso che a Scott.
“Si, sto bene. Grazie a te. Mi hai salvato!” lo ringraziò.
Derek si guardò intorno, erano tutti lì. Stiles era proprio accanto a lui e lo guardava come se avesse un miracolo d’avanti agli occhi.
“Ho una fame da lupi” disse improvvisamente Derek, suscitando l’ilarità generale.
“Oh si, andiamo a mangiare vi prego” ribatté Deaton.
Derek si appoggiò a Stiles per alzarsi dal letto. Quel movimento spontaneo e naturale lasciò Stiles sorpreso per un attimo, ma subito dopo poggiò un braccio sotto la spalla di Derek e lo aiutò a percorrere la strada fino al ristorante del motel. Appena si sedettero, videro entrare Matthew dalla porta principale.
Il ragazzo era stranito, non sapeva neanche perché era tornato da loro. Sapeva solo che era solo al mondo e non aveva idea di dove altro andare.
“Sono passato solo per salutarvi” disse timido.
“Scherzi ragazzo? Ti abbiamo preso anche una stanza! Resti con noi per stanotte.” Si affrettò a dire Chris.
“Sempre se non hai di meglio da fare.” Continuò Derek porgendogli un sorriso.
Il viso di Matthew cambiò immediatamente espressione. Si rilassò e si avvicinò al tavolo, notando con piacere che avevano conservato un posto libero per lui tra Deaton e Derek.
La serata procedette in modo sereno. I ragazzi sembravano aver dimenticato, almeno per quelle pochissime ore, tutto quello che gli aspettava a Beacon Hills. Una volta finito di mangiare Chris e Deaton si ritirarono nella loro stanza, mentre Derek, Stiles, Scott, Malia e Matthew andarono tutti nella stanza tripla per continuare a parlare.
Matthew iniziò a raccontare la sua storia, si lasciò andare e si sfogò raccontando aneddoti su Amelia che avrebbero fatto rabbrividire chiunque. Si rese conto che era stato vittima della sindrome di Stoccolma per praticamente quasi tutta la sua vita.  Ad un certo punto della serata Derek decise di andare nella sua stanza. Era stanco morto e aveva bisogno di fare una doccia, di stendersi e dormire su un letto vero dopo le settimane passate in una cella. Non ce l’aveva con Matthew per quello che aveva fatto. Sapeva cosa significava stare alla mercé di una donna potente e manipolatrice, a maggior ragione se lei aveva rovinato la mente di quel ragazzo da quando era solo un bambino di undici anni.
Scott stava mandando un messaggio a sua madre e Malia parlava ancora con Matthew. Stiles nel frattempo mise il telefono sotto carica e appena lo accese trovò quattro chiamate perse da parte di Parrish. Nonostante l’ora tarda, decise di telefonargli per sapere cosa era successo.
“Stiles, diamine, vi ho chiamati  mille volte! State tutti bene??” chiese Parrish senza neanche salutare.
“Si, stiamo tutti bene! Cosa è successo”? replicò Stiles in ansia.
“Qualche ora fa Lydia ha urlato. Un urlo da Banshee.” Disse Parrish in preda all’amarezza. “Credevo che qualcuno di voi…”
“In realtà Scott è stato in pericolo, ma Derek l’ha salvato. E poi, la Lupa è morta!” rispose Stiles, non credendo ancora a tutto quello a cui erano sopravvissuti.
“Oh meno male. Sono stato nel panico più totale per praticamente tutto il giorno! Comunque Lydia sembra stare meglio. Per quanto possa stare meglio qualcuno in quel luogo infernale. Perlomeno non è più catatonica. Quell’urlo l’ha svegliata.” Disse tutto d’un fiato.
Stiles tirò un enorme sospiro mentre si passava una mano tra i capelli. “Grazie Parrish. Davvero.”
“E’ mio figlio quello con cui stai parlando al telefono?” sentì gridare dall’altro capo del telefono.
“Stiles, stai bene? State tutti bene?” chiese lo sceriffo afferrando il cellulare di Parrish dalle sue mani.
“Si, papà, stiamo bene! Ti avrei chiamato ma mi era morto il telefono! Abbiamo preso una stanza in un motel ma ripartiamo domattina!” rispose Stiles, rasserenato dalla voce familiare del padre.
“Oh figliolo. Mi farai venire un infarto prima o poi… Chiamami mentre siete in viaggio, tienimi aggiornato.”
“Si papà, tranquillo. E’ tutto finito. A domani, salutami Parri-“ ma non riuscì a terminare la frase visto che il padre aveva già riattaccato. Era ancora arrabbiato con lui per essere partito, lo sapeva, ma aveva dovuto farlo. Una prova del perché era a dormire nella stanza accanto.
Stiles tornò dagli altri e notò che stavano bevendo un tè, aggiornò Scott e Malia sulle novità di Lydia e fece per risedersi, quando Matthew lo fermò.
“Vai a vedere se Derek vuole un po’ di tè” gli disse. “Tieni, prendi la mia chiave”.
Stiles non discusse. Prese una tazza, la riempì e si avviò verso la stanza di Derek. Prima bussò piano, non ricevendo risposta aprì la porta con la chiave. Poteva sempre lasciargli il tè sul comodino, pensò.
“Derek, sei sveglio?” sussurrò piano. La stanza era quasi totalmente al buio, a parte le luci che provenivano dagli spiragli tra le tende della finestra.
Non ricevette nessuna risposta. Si avvicinò al letto in cui Derek era sdraiato, appoggiò la tazza sul comodino vicino e si avvicinò al ragazzo addormentato.
Gli mise una mano sulla fronte, voleva sentire se stava bene, dopo tutto quello che era successo.
Era bollente, poteva essere una cosa da lupo però.
“Sto bene Stiles.” La voce di Derek, bassa e profonda, riscaldò la stanza. Stiles si staccò immediatamente da quel contatto fin troppo intimo.
“Ti ho portato un po’ di tè” balbettò.
Derek si voltò guardando la tazza sul comodino, alzando un sopracciglio e sfoggiando un sorriso appena accennato.
“Grazie, ma non dovevi.” Gli disse.
“Oh, figurati, non è niente.” Rispose Stiles mettendosi una mano dietro la nuca.
“No, sul serio. Non dovevi. Non mi piace il tè.” Ribatté Derek ridendo.
Stiles rise abbandonandosi sul letto accanto a quello di Derek, diviso solo dal comodino in mezzo a loro.
“Volevo… volevo solo sapere come stavi. Mi hai spaventato da morire là fuori oggi.”
“Stavo facendo quello che tu mi avevi chiesto di fare…” disse Derek sistemandosi sul letto per sedersi con la schiena appoggiata allo schienale. “E poi, non potevo lasciare che Scott morisse.” Sentenziò.
Stava facendo quello che io gli avevo chiesto di fare…pensò tra sé e sé.
“E poi è andato tutto bene, no?” lo guardò Derek sorridendo.
Stiles rimase senza fiato per un attimo. Si soffermò a guardare quell’uomo d’avanti a lui. La barba più lunga di come l’avesse mai avuta, a causa delle settimane di prigionia. Gli occhi palesemente stanchi ma magnetici. Quegli occhi che non erano mai usciti dalla sua testa.
“Per fortuna, si.” Sussurrò Stiles.
Si sdraiò sul letto con entrambe le mani dietro la nuca. Non sapeva cosa dire ma non voleva uscire da quella stanza. Non avrebbe voluto uscire mai più.
“Sono contento che siamo riusciti ad uscirne tutti vivi.” Disse dopo qualche secondo di silenzio.
“Già, anche io. Stavo per perdere la speranza. E poi sapevo che anche voi avevate bisogno di me… di aiuto.” Il silenziò cadde per un attimo nella stanza.
Si riferiva al suo messaggio. Stiles arrossì, ma sperò che l’oscurità della stanza celasse il suo imbarazzo. A poco serviva, visto che Derek poteva percepire il suo cuore andare a mille.
“A proposito, cosa sta succedendo a Beacon Hills? Perché avevate bisogno di me?” chiese Derek cercando di ignorare il cuore di Stiles che gli batteva nelle orecchie come un martello pneumatico.
Stiles si voltò verso Derek, poggiando la testa sul cuscino. Iniziò a raccontargli tutto. Gli parlò dei Dottori del Terrore, di Theo, delle chimere, di quello che era successo a suo padre, della situazione con Malia, con Scott. E gli raccontò di Donovan.
“Ma è stato un incidente. Giuro. Non avrei mai voluto che andasse a finire così.”
“Ti credo.” Gli disse subito Derek, senza alcuna esitazione. Si sistemò con il viso sul cuscino proprio come aveva fatto Stiles. La stanchezza iniziava a farsi sentire, per entrambi. Stiles all’udire di quelle parole chiuse gli occhi per quello che gli sembrò un attimo, si rilassò completamente, come se parlare con Derek avesse dato un senso a tutto quello che era successo in quegli ultimi mesi. Come se avere la sua comprensione gli permettesse di perdonarsi, una volta per tutte.
“Lo pensi davvero?” disse Derek all’improvviso.
Stiles riaprì gli occhi, trovando Derek a fissarlo. Solo la distanza di un comodino li separava.
“Cosa?” chiese lui.
“Che sono un dono…” rispose Derek con voce bassa.
Stiles rimase di sasso. Non pensava che l’avesse sentito. Invece eccolo lì, a chiedergli se pensava davvero che quell’uomo splendido, forte, altruista e coraggioso fosse un dono.
“Lo penso… davvero.” quasi bisbigliò distogliendo lo sguardo per evitare l’imbarazzo. Ma ormai era troppo tardi. Rialzò gli occhi e trovò quelli di Derek ad accoglierli. Sembravano casa.
Derek rimase senza parole, e il solito Stiles sarcastico che aveva sempre la battuta pronta lasciò spazio ad uno Stiles nuovo, una Stiles che non aveva più parole da dire.
Rimasero in quel modo, in quella posizione, a guardarsi negli occhi finché non si addormentarono.

“Toc, toc, sveglia! Dobbiamo partire!” Stiles sentì una voce da fuori la stanza. Matthew aveva bussato velocemente e si era allontanato subito dopo.
Che ore erano, cosa era successo, si erano addormentati?
Stiles si alzò dal letto e vide la luce del sole filtrare dalla finestra. “Ehi, Derek. Svegliati. Dobbiamo prepararci, è ora di partire.”
Senti Derek ringhiare piano nel sonno mentre si contorceva nel letto. Gli mise una mano sulla spalla.
“Derek… svegliati” riprovò.
Derek aprì finalmente gli occhi. Guardò la mano di Stiles sulla sua spalla, poi lo riguardò negli occhi.
Stiles rimase a guardarlo per un attimo, gli sorrise come per ringraziarlo tacitamente per la serata prima, per averlo ascoltato, per averlo capito. Poi si allontanò per andare nel bagno della stanza.
Derek si sedette in mezzo al letto e rimase pensieroso per un attimo. “Si torna a Beacon Hills.” Disse tra sé e sé mentre Stiles apriva il rubinetto del lavandino.
Era il momento di tornare a casa.  
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: RobertaShaira