Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
Ricorda la storia  |      
Autore: Degonia    14/03/2009    7 recensioni
Quello che non abbiamo visto del Festival del Cinema di Roma. // Mhm...vediamo...ovviamente Jared e Colin non mi appartengono, il mio racconto non è a scopro di lucro e non sto dicendo nulla dei personaggi da me citati, visto che l’intera fan fiction è, ovviamente, frutto della mia Fantasy-a. Le parole in inglese sono tratte dal testo di varie canzoni del secondo album dei 30 Seconds to Mars (ovviamente!!...avevate qualche dubbio?).
Premessa: E’ stata la prima fan fiction che ho scritto sulla coppia Slash Jay/Col *_*
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Era stata davvero una brutta giornata.
I viaggi in aereo, per quanto frequenti, gli facevano sempre quell’effetto e non si era ancora abituato. A Fiumicino i fottuti e insistenti paparazzi attendevano il suo arrivo a “flash” aperto.
Ma non gli importava essere paparazzato quand’era da solo.
Si guardò intorno in cerca di qualcosa, forse di qualcuno, mentre continuava a camminare verso l’autovettura che l’avrebbe condotto nel suo bel Hotel Romano; sperava di non vedere il Suo bel viso che lo guardava da qualche angolo nascosto.
Ma non vide nessuno e ne fu sollevato: essere paparazzati nello stesso giorno e nello stesso posto…no! Questo non andava per niente bene!!!
Inoltre lui era lì per qualcosa, l’altro no…o più che altro, l’altro era lì per qualcuno…


***


Lie awake in bed at night
And think about your life
Do you want to be different?


Sentì un gelo polare corrergli lungo la schiena…

Try to let go of the truth
The battles of your youth
'Cause this is just a game


-Ma che cazzo!! Dio che spavento! La devo togliere questa cazzo di suoneria o la prossima volta mi verrà un colpo!!!- frugando tra le tasche dei jeans prese il suo BlackBerry Blu.

It's a beautiful ...

-Pronto!?-

-Sono 30 minuti che provo a chiamarti, ma dove cazzo sei?-

-Potresti anche salutare!-

-E perché dovrei sprecare del tempo a salutarti?- sbottò –Tanto lo sai che sono io…sai, le suonerie, la memorizzazione dei numeri, l’hanno inventata per questo motivo.-

-Non mi serve una lezione di telefonia mobile!- sbuffò Colin, era sempre così quando si parlavano.

-E allora che chiedi a fare?! Comunque…dove sei?-

-Sono qui! E non urlare che ti sento!-

-Qui dove? A Roma?- chiese paziente.

-No, a Honolulu!! E dove se no? Sono sceso adesso dall’aereo- e mise il primo passo fuori dal terminal.

-Ah si?! E io che…-

-Che…- disse curioso.

-No no, nulla! Dicevo solo che … - cercava nella sua mente una giustificazione fattibile.

-Senti COSO, non è che sei qui e mi stai spiando da chissà dove!!-

-Sei proprio diffidente! Non sono a Roma!-

-Si, come se non ti conoscessi!! Valla a raccontare ad un altro…- disse mentre si avvicinava alla BMW metallizzata con autista.

-Ma davvero!! Se non vuoi credermi allora fottiti!- esclamò mentre l’ammirava.

-Fottiti tu, stronzo!- urlò mentre passava di fianco ad un’auto nera coi vetri oscurati.

Rise deliziato -Fottimi allora-

-Ti piacerebbe!- buttò nell’auto la sua giacca scura e attese che le sue valigie fossero caricate.

-E’ una proposta indecente?- sorrise mentre si metteva la cintura e accendeva il motore.

-Oh, smettila americano del cazzo. Adesso chiudo, ci vediamo lì…- entrò in auto.

Voleva riposare un attimo prima di arrivare in Hotel. Sapeva che ci sarebbe voluta quasi un ora con tutto il traffico che c’è nell’Eterna città.

-Colin!- disse con un tono alto, senza urlare, mentre seguiva con lo sguardo la BMW appena partita.

-Fuck Leto! Sono stanco.- disse irritato.

-Mi sei mancato…- accennò con un sottilissimo filo di voce e poi chiuse la chiamata.

-Ja…!-

Ma l’altro aveva già chiuso e faceva retromarcia per non perdere d’occhio la BMW che veloce si allontanava dall’aeroporto.


***


Come sempre vinci tu! Bastardo che non sei altro. Io non sono niente se non ci sei tu.
Sei come un bambino capriccioso, anzi, forse io sono più bambino di te, perché sentire le tue labbra che mi sfiorano, il tuo corpo accanto al mio, i tuoi occhi su di me, le tue mani sulla mia pelle…che gioco perverso che abbiamo iniziato…dovrei smetterla di giocare…ma non posso mentire: anche tu mi sei mancato tantissimo…


***


Fruga nella sua giacca –Dove diavolo l’ho messo?- disse tra sé.
-Eccolo bastardo!- estrasse il suo I-Pod viola e rosso, regalo di uno svitato che conosceva bene, e si posizionò le cuffie nelle orecchie; la testa china in avanti, il mento e le labbra nella kefiah bianca e nera, gli occhi chiusi, il corpo rilassato, la mente altrove…


***


Sei un fottuto bastardo Leto! Un fottuto bastardo, si, è quello che sei…

I won't suffer, be broken,
get tired, or wasted
Surrender to nothing,
or give up what I
Started and stopped it,
from end to beginning
A new day is coming,
and I am finally free

Run away, run away, I'll attack
Run away, run away, go chase yourself
Run away, run away, now I'll attack
I'll attack, I'll aa-WHOOOAAAAAAAAA

I would have kept you, forever,


Ti terrò per sempre, sei dentro di me...

but we had to sever

No! Non pronunciare queste parole, bandiscile dalla tua mente...

It ended for both of us,

Bugiardo! Idiota! Jared...


***


Ma si era già addormentato. Il sonno l’aveva sorpreso e ne era cosciente. Le Luci esterne della cittadina romana si avvicinavano sempre di più, ma lui questo non lo vedeva. A lui forse non importava. Era già stato a Roma, ma questa volta era più importante, perché era riuscito a conciliare il suo lavoro con quello dell’amante e inconsciamente, sapeva che quell’auto nera che lo seguiva non conteneva un altro paparazzo assatanato.

-Signor Farrell. Mr Farrell- sentiva una voce in lontananza che lo chiamava, che lo destava.
La voce era molto più vicina di quello che pensava.
-Mr Farrell, siamo giunti a destinazione. Il suo Hotel è appena a due passi.-
-Ah si…- rispose senza pensarci troppo Colin.
Uno delle sue guardie del corpo gli aprì uno sportello posteriore dell’auto invitandolo a scendere.
L’I-Pod scarico si era spento e solo adesso aveva realizzato che si era addormentato sulle note di una melodia composta da quel folle cantante.
Guardò l’orario sul cellulare che aveva con sfondo la foto di un personaggio caro ad Alessandro Magno. Era lì da un paio di mesi, non l’aveva ancora tolta anche se si prometteva sempre di farlo.
Ma poi se ne dimenticava, oppure voleva dimenticarsene.
-17:30- esclamò –In perfetto orario-
mentre da lontano sentiva urlare il suo nome –Coliiin! Coliiin!- Alcune fan lo avevano beccato.
Come dire di no a chi lo ama incondizionatamente pur non potendolo avere?


***


Le valigie di Colin furono portate in camera.
Avrebbe voluto visitare Roma. Roma, non è come Bruge ^__^ è questo che pensava, forse, perché la sua mente adesso non ha spazio per pensieri che non sono diretti a Lui.


***


-Cazzo!! Fottiti Colin!! Ho perso quella dannatissima BMW del cazzo!-
il guidatore incazzato nero bestemmiava come non mai.
-Stronzo! Fuck!- il dito medio alzato e il finestrino abbassato –Chi cazzo t’ha dato la patente idiota! La freccia, cazzo! La freccia!!!-
aveva inchiodato l’auto per non imbattersi in un cazzo di incidente e mostrarsi in pubblico.
-Cazzo!- le macchine sfrecciavano da ogni lato. Il semaforo rosso continuava a rimanere di quel colore e la BMW metallizzata era scomparsa.

ORE 20:45

-Chi cazzo è!?- Colin sapeva che gli avrebbe risposto in un modo simile a questo.

-Jared dove sei? E poi…che cazzo di modi! Rispondere così!!-

-Non mi rompere adesso!!- concluse.

-Dove sei? Sei arrivato a Roma?- aggiunse calmo guardando fuori dalla finestra aperta della sua suite.

-Sono qui da 4 fottutissime ore e non so dove cazzo sono! Fottuta città del cazzo!-

-Ehi ehi smettila, dovresti portar rispetto per una tale bellezza- richiuse la finestra.

-Ma che mi fotte adesso!!! Mi sono perso e non so dove cazzo sono! Ti pare che stia a guardare la città?-

-Ma non hai il navigatore?-

-E credi che starei qui se non ce l’avessi? Ovvio che ce l’ho…ma s’è rincoglionito!-

-E certo…se ti dice di voltare a destra e tu vai a sinistra…-

-Ma che ne so! Tanto non servono a un cazzo questi oggetti moderni! Era meglio la vecchia cartina stradale, semplice e …-

-…e piccola, con le vie scritte in minuscolo e senza i segnali stradali che cambiano in continuazione!-

-Oh Colin! Aiutami cazzo!- supplicò stanco -Sono di fronte ad un edificio molto alto!-

-Ti pare che conosca Roma? E poi…come se ce ne fosse uno di edificio alto a Roma!!-

-E’ una cosa antica…rotonda pare. C’è un cartello con su scritto qualcosa, ma non capisco!- cercava di leggere.

Una cosa antica e rotonda a Roma… -Il Colosseo?-

-Ah si si, quello!!-

-Come quello o_O il Colosseo non è quello…il Colosseo è il Colosseo!!-

-Vabbè, qualunque cosa sia…aspe… che forse se imposto quella cosa sul navigatore e il nome del tuo Hotel mi ci porta.-

-Ancora con ‘quella cosa’!- ci teneva molto ai vecchi edifici.

-Oh, ma stai un po’ zitto-

Qualche minuto dopo…

dall’altro lato si sentiva un casino terribile…

-Se abbassassi quello stereo forse capiresti meglio! Jared!! Ehi…mi senti!?-

Silenzio.

-Jared? Jared? Parla…cazzo mi preoccupo se non parli, idiota! Jare…-

-Ehi ehi, modera i termini, ci sono. Un attimo solo…-

Si sentiva ancora trafficare con il navigatore, poi –Ok, adesso ci sono, sto arrivando!-

-Era anche ora! Sono le 21.00 passate!-

-Vabbè le 21.00 o le 17.00 è la stessa cosa!-

-Si certo …- TU TU TU –Jared!? Ha chiuso O_o non ci posso credere! L’ha fatto di nuovo! Ma come si può interrompere una telefonata così!?-


***


Stupido idiota americano! Sbrigati, ho bisogno di vederti, di sentirti…non ce la faccio più e tu cosa fai? Ti perdi anche! La Luna è sorta da poche ore…le stelle nel cielo, le luci della città illuminano a giorno la notte. Vorrei una notte che fosse notte…Jared fa presto. Il mio corpo freme per te, ti vuole, sbrigati. Ho voglia di assaporare il tuo cattivo umore, di farlo scivolare via come quella dannata maglietta che sicuramente ti sarai messo.
Disfare le poche valigie…che peso! Tanto domani sarò di nuovo in viaggio.

Dopo una mezz’oretta.

Lie awake in bed at...

-Jared!? Dove sei finito! Perchè non mi hai risposto!-

-Scusa e che ero preso col navigatore, poi ha cominciato a piovere e le strade erano piene di gente di ogni tipo e…-

-Ma dove sei ora?-

-Affacciati!-

Colin lo fece e vide l’auto nera parcheggiare velocemente. Da lì scese un tizio…si, un tizio, perché non era possibile identificarlo!! Aveva una camicia scozzese rossa, no, non una a caso, ma quella camicia scozzese rossa, jeans scuri, VANS che molto probabilmente erano blu, i capelli uscivano da sotto il borsalino scuro. Poteva già sentire il suo buon odore.
Un volto coperto da Ray Ban scuri si voltò verso l’irlandese.

-Stupido irlandese del cazzo!-

-Ma ti sei guardato allo specchio?-

-Ti pare che abbia tempo per fare ciò?-

E di nuovo aveva chiuso quella conversazione.
Ma adesso non importava, stava arrivando…era giunto lì solo per Lui.
Sarebbe stato tutto suo quella notte. Solo Suo.

Lie awake in...

-Colin! In che camera sei!?-

era rimasto vicino all’entrata continuando a guardare la finestra.

-430- rispose veloce –Aspetta però...-

-Cosa c’è ancora?- disse veloce.

-Credi che in un Hotel come questo facciano entrare tipi anonimi come te?-

-Anonimo io?- °_° si meravigliò

-Ma dai! Non ti farebbero mai entrare…- voleva quasi ridere, ma non lo fece.

-Vuoi scommettere?-

-Si…che ti sbattono fuori a calci in culo!- rifletté un attimo –Stai fermo lì, vengo a prenderti io!-

-Ma ci ved…- preoccupato

-Ah, tranquillo! Dirò che sei la mia ragazza!- sghignazzò Colin sorridente

-Fallo e ti ammazzo irlandese!!- aveva già pronta una mazza dentro al borsone che aveva in mano.

-Beh, scendo…-

-Perché sei ancora in camera?-

-Sto uscendo adesso!-

-E che cazzo, sbrigati che qui si congela! Ma non lo vedi il tempo com’è cambiato? Non lo senti che vento c’è e che nuvole nere che ci sono! Pare che ricomincerà a piovere a breve, sbrigati! E …-

…ma non fece in tempo a continuare le sue lamentele.
Colin gli era di fronte e offrendo una cospicua ‘mancia’ all’uomo della reception, si assicurò assoluto silenzio sulla persona che aveva portato con se l’attore di Hollywood.

-Su, sbrigati cammina!- gli intimò mentre gli prendeva la borsa dalle sue mani –Ma che c’hai messo all’interno?-

-Nu…nulla!- rispose sottovoce.

Finalmente le porte dell’ascensore si chiusero dietro di loro. Jared aveva la testa china, il ragazzetto ormai uomo sempre arrabbiato o scherzoso, adesso era muto.


***


Colin! Mio amato…è passato così tanto tempo da quando ti ho rivisto l’ultima volta. Sei dimagrito, il nero non ti dona molto, stai benissimo coi capelli lunghi in quel modo, sorrido, mi ricordi quasi il mio Alessandro che mi rivolgeva il suo ultimo sorriso, no, non era il suo, ero io che non l’avrei più rivisto!
-Jared che hai?- mi chiedi guardandomi e io che non ti rispondo, che non ci riesco, perché sono stupido e questo lo so. Ma tu sei il mio irlandese, il mio drogato amico che non beve più, una persona buona e triste, un padre, un ex marito…Colin…forse io non dovrei essere qui con te. Non ne ho il diritto, ma tu te ne freghi e appena l’ascensore si ferma mi trascini in camera tua e senza neanche accendere la luce mi baci. Mi abbracci forte, sento la tua forza nel nostro bacio perché io non posso non ricambiarlo, perché sarebbe insensato e perché Jared Leto non si tira mai indietro.
Ma tu Colin…comprendi fino in fondo ciò che sento? Sono 4 anni che ci vediamo di nascosto, che ci baciamo sui muri della notte, che facciamo sesso guardati dalla silenziosa Luna. E da così tanto tempo che non vedo il tuo volto baciato dal Sole. Ma te ne freghi. Mi annusi piano, gentile mi prendi una mano tra la tua e la baci. Premuroso mi alzi i capelli mentre mi baci sul collo, mentre mi lecchi avido del mio corpo più vecchio del tuo. Incosciente mi inizi a togliere la camicia, la mia bellissima camicia scozzese che ho comprato per avvicinarmi al tuo Paese, al tuo popolo che tanto ami e per differenziarmi da quegli americani che non ti piacciono. Ma tu questo non lo sai. Mi abbracci ancora, lo sai che sono un tipo freddoloso, che ho subito freddo…ma te ne freghi e mi baci e trasformi il mio freddo in calore che non riesco a sopprimere. Perché vorrei esserti indifferente, vorrei non avere il coraggio di toccarti i capelli mentre mi baci, ma lo faccio, l’ho già fatto. Mentre ti tocco il volto, cerco di vedere i tuoi occhi scuri, attraverso il buio. Mentre le tue labbra si avvicinano ancora a me…mentre la tua lingua si insinua violenta dentro me, va a cercare la sua metà perduta. La trova e ti lascio giocare con essa…penso che potrei morire adesso, qui con te. E sarei schedato in quelle morti misteriose, come la storia di Nancy e Sid Vicious dei fottuti Sex Pistols, che cazzo di nome, tanto per stare in tema! Non puoi sentire i miei pensieri. Mentre continui a baciarmi il collo e scendi verso il basso, io appoggiato alla porta, fuori dalla finestra vedo la Luna quasi piena che ci guarda sorridente come sempre. Ma che dico! La Luna è così triste. Forse sto pensando troppo, vorrei che mi abbracciasi soltanto adesso. Prima del sesso, abbracciami e basta, ti prego, per favore...sei già arrivato al mio ventre piatto, sei veloce in queste cose mio amato; in silenzio continui ad annusarmi, come un perfetto animale che riconosce il suo padrone dall’odore. Sei un bastardo animale Colin; mentre metti le braccia attorno alle mie gambe fasciate dai jeans.
Mentre leggi –Calvin Klein- e mi sbottoni i jeans, tiri giù la cerniera. Sei un fottuto bastardo Colin!
Ma ti fermi…vuoi davvero uccidermi? Mi abbracci per la vita e tieni la tua testa, il tuo orecchio sulla firma del mio intimo…stronzo! E io che rimango immobile! Me idiota! Mi scende quasi una lacrima. Gli uomini non piangono! Ma chi l’ha detta questa cazzata enorme? Chi è quel fottuto che l’ha detto? Gli uomini piangono e tanto anche. Mi inginocchio per essere alla tua altezza. Fottuto bastardo di un americano! Fottuto bastardo che mi fai commettere atti che neanche sognavo, che mi rapisci in tutti i sensi in cui una persona può essere rapita. Ti metto le mani attorno al collo e ti abbraccio, affondando la testa tra i tuoi capelli sciolti sul tuo collo; ritorno bambino e per qualche minuto rimaniamo immobili. Mi abbracci forte, non vuoi lasciarmi andare…neanche io, non lo voglio.
Anche se sarebbe la cosa migliore, non lo voglio! No! Non potrei mai sopportare una tua lontananza senza amore. Resisto perché so che ci sei tu, che posso contare sempre su di te…ma se non dovessi esserci più…impazzirei più di quanto non lo sono!
-Tienimi con te- mi sfuggono queste parole e le senti distintamente.
-Sempre- mi rispondi e come se fosse uno dei tuoi film mi dici –Tu non mi perderai mai! Io sarò con te sempre, fino alla fine!- No, non mi piace questa cosa. Mi stacco veloce da te e vedi che ho gli occhi lucidi. -Smettila di dire queste cose- gli urlo contro senza una ragione precisa.
-Jared…- mi ferma le braccia con le sue strette, cerca di abbracciarmi, ma non voglio che lo faccia. Mi stringo in me –L’ultima volta che l’hai detto sono morto!Stupido!- gli urlo ancora. Ma forse questa volta capisce…ciò ce io ancora non ho capito. Mi abbraccia, mi tiene la mano e mi aiuta a mettermi in piedi. Mi tiene ancora stretto sotto la Luce alta dell’astro spendente. Mi bacia. Un bacio semplice e pieno d’amore. Mi bacia sulla fronte scostando i capelli umidi. Mi tiene ancora stretto a se: semplicemente così, senza doppi sensi, senza restrizioni. Chiudo gli occhi. So con chi sono e mi piace sentire Colin su di me. Mi tira a se verso una stanza, verso un letto morbido e confortevole, verso delle bianche lenzuola e un copriletto rosso che risplende al contatto dei deboli raggi lunari. Oggi, sono facile da spogliare, non ho indossato vestiti complicati, avevo solo una camicia e dei jeans che pian piano solo scivolati via. I Ray Ban sono da qualche parte assieme alla camicia, li avevo quasi dimenticati. Spero di non calpestarli domani mattina, spero… -Ah!Colin!- sembra che la notte abbia preso pieno controllo delle mie azioni. Il mio pensare, piano svanisce.
-Colin…- mi bacia ancora. –Ssh…- mi sussurra… -Voglio mangiarti, per colpa tua non ho cenato- …
-Colin, ho freddo- mi bacia. Ha ancora i vestiti addosso…ma la mia mente non ragiona più…sento solo freddo e caldo insieme, sento l’eccitazione portata al massimo dei livelli…sento che voglio solo Colin e che non ci potrebbe essere qualcun altro al suo posto. Lo voglio ora e subito.
–Colin…- sussurro piano. Mi sente…mi ascolta sempre quando gli dico qualcosa, quando pronuncio il suo bel nome. –Ah…Col…in…ah!!- chiudo gli occhi, sento la sua pelle sulla mia.
Si è svestito senza che me ne accorgessi. E’ calda come il fuoco, mi fa andare in estasi peggio di una droga. Le sue mani che mi toccano dalla testa ai piedi, il suo respiro affannato, il mio cuore che aumenta i suoi battiti.
Il mio amante è crudele, mi fa soffrire prima che possa star bene…malvagio, spietato, feroce, atroce e di nuovo dolce. Sento il suo amore su ogni centimetro della mia pelle, sento Colin dentro di me, sento...
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto / Vai alla pagina dell'autore: Degonia