Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Recchan8    12/01/2016    2 recensioni
Uno a uno vide i suoi compagni salire su quella maledetta imbarcazione e tradire Passione. Lui non lo fece. Fugo fu l'unico a rimanere a terra.
Perché?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bruno Bucciarati, Giorno Giovanna, Guido Mista, Leone Abbacchio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Non poteva averlo detto.
No, doveva aver capito male. Impossibile che fosse serio, impossibile.
-"Lo ripeterò una seconda volta: ho intenzione di voltare le spalle a Passione e di dare la caccia al Boss. Se mi seguirete, sarete marchiati anche voi come traditori"- disse Bucciarati. Un piede sulla barca e uno sul molo, in equilibrio precario, teneva in braccio il corpo privo di sensi di Trish Una. La determinazione nei suoi occhi tendenti al lilla era fortissima.
Fugo lo guardò incredulo, senza capire quali fossero le motivazioni che avevano spinto il suo capo a prendere quella decisione. Cos'era successo all'interno del campanile alle sue spalle? Bucciarati doveva entrare da solo e consegnare la ragazza al Boss; perché era ancora con lui? Che a causa dell'intromissione di Giorno qualcosa fosse andato storto?
-"P-perché?"- riuscì a domandare Fugo con un fil di voce.
-"Non fate domande. Non vi riguarda"- tagliò corto Bucciarati.
-"Invece dovresti..."- iniziò Giorno.
Abbacchio, in un impeto di rabbia, si precipitò contro Giorno e lo afferrò per il colletto della giacca, scuotendolo più volte.
-"E' tutta colpa tua!"- ringhiò.
-"No"- disse Bucciarati sorprendendo tutti. -"No"-. Lui e Giorno si scambiarono uno sguardo complice che non sfuggì agli occhi di Fugo.
-"Spiega"- ordinò Mista.
Bucciarati adagiò Trish sulla barca e tornò sulla terraferma. Un poco riluttante, svelò ai compagni le vere intenzioni del Boss, ovvero uccidere la propria figlia allo scopo di eliminare l'unica persona in grado di fornire qualche indizio sull'identità del Boss stesso.
-"Non potevo permetterlo"- concluse indurendo lo sguardo.
Giorno, senza proferire parola, salì sulla barca e diede al capo una leggera pacca sulla spalla. Era stato l'unico a tenere la testa alta durante il racconto di Bucciarati. Nei suoi occhi azzurri brillava la stessa luce che stava illuminando gli occhi di Bucciarati.
-"Da ora in poi non sarò più il vostro capo, perciò non vi ordinerò di seguirmi, ma vi chiedo comunque il vostro aiuto"-.
Tradire l'organizzazione mafiosa di cui facevano parte? Sarebbe costato loro la vita. Era...
-"...Una follia!"- gridò Fugo. -"E' una follia! Non puoi dire sul serio!"-.
Il giovane si guardò intorno in cerca dell'approvazione dei suoi compagni, ma tutti avevano il capo chino e lo sguardo rivolto verso il basso.
-"Siete pazzi, completamente pazzi!"- insistette Fugo.
Da quando Giorno si era unito alla loro gang, Bucciarati aveva iniziato a comportarsi in modo strano. Solo Fugo se n'era accorto; del resto Abbacchio stava troppo sulle sue per farci caso, Mista non era per niente un buon osservatore e Narancia... Be', Narancia era davvero ingenuo.
Pensandoci bene, se Bucciarati voleva andarsene con Giorno e Trish non era un suo problema. L'importante era che gli altri suoi compagni avessero abbastanza sale in zucca da comprendere l'idiozia della decisione del loro capo.
-"Bucciarati"- esordì a un tratto Fugo. -"Capisci che senza Passione non potremo vivere? Nessuno di noi salirà sulla barca"-.
-"Fugo ha ragione. Passione ci darà la caccia finché non ci avrà ammazzati. Abbiamo giurato fedeltà all'organizzazione, non a te, Bucciarati. Ma..."-. Con grande sorpresa da parte di tutti, Abbacchio salì sulla piccola imbarcazione; un leggero sorriso gli incurvava le labbra tinte di viola scuro. -"Non ho un luogo che definisco casa. Sto bene e in pace col mondo solo quando sono al tuo fianco, capo"- disse a Bucciarati.
Fugo non riuscì a credere ai propri occhi. Abbacchio, la persona più saggia e riflessiva della gang, aveva deciso di seguire quel pazzo di Bucciarati.
-"Oh, al diavolo!"- esclamò Mista. Rinfoderò la pistola e con un salto salì anche lui a bordo della barca. -"Sono dei vostri! Avrete bisogno della mia forza!"-.
Giorno, Abbacchio e Bucciarati lo accolsero con un sorriso, poi i loro sguardi si rivolsero verso gli unici due rimasti a terra: Fugo e Narancia.
-"No!"- gridò Fugo vedendo un altro dei suoi compagni imboccare la via del suicidio. -"Siete tutti impazziti?! Non ve ne andrete vivi da Venezia! Narancia!"- si rivolse poi al ragazzo. -"Tu...!"-.
-"Tu cosa vuoi fare?"- gli domandò Giorno sovrastando le parole dell'ormai ex compagno.
Fugo vide negli occhi di Narancia spalancarsi il baratro della paura e dell'indecisione. Il suo sguardo terrorizzato continuava a passare dai compagni sulla barca a Fugo in piedi accanto a lui.
-"Bucciarati, cosa devo fare?"- piagnucolò.
-"Hai paura?"- gli domandò il capo.
-"Sì!"-.
-"Allora non venire"- lo freddò. -"Andiamo. Una volta partiti non potremo più tornare indietro. Siete sicuri della vostra decisione?"- domandò serio ai compagni che avevano deciso di seguirlo.
Giorno, Abbacchio e Mista annuirono. Bucciarati azionò il motore e l'imbarcazione salpò.
Perché? Erano tutti andati fuori di testa all'improvviso? Qual era il loro obiettivo? Perché sacrificarsi per il bene di una ragazza che nemmeno conoscevano? Perché gettare al vento le loro vite?
Fugo guardò Narancia accasciato al suolo in un bagno di lacrime. A un tratto quest'ultimo alzò la testa e guardò la barca che si stava allontanando. Vide e pensò subito a qualcosa, perché i suoi occhi si accesero di colpo.
-"Lei... Lei è stata abbandonata"- mormorò.
-"Non è affar nostro"- disse subito Fugo. Aveva un brutto presentimento.
Lentamente, Narancia si alzò in piedi e mosse qualche passo verso il mare. Teneva lo sguardo fisso sulla barca di Bucciarati, gli occhi che richiamavano alla memoria qualcosa che Fugo non poteva comprendere.
-"Anche io sono stato abbandonato..."- sussurrò Narancia. -"Io e Trish siamo... uguali..."-.
-"Narancia, non...!"-.
Narancia fece un respiro profondo e alzò il mento. Il presentimento di Fugo stava per realizzarsi.
-"Fugo, grazie per tutto quello che hai fatto per me"- furono le ultime parole che Narancia pronunciò prima di tuffarsi in mare per raggiungere a nuoto i suoi compagni.
Fugo, una figura solitaria, guardò la sua famiglia andarsene.
Avevano firmato la loro condanna a morte, lo sapeva. Il Boss non avrebbe permesso loro di vivere ancora a lungo.
Strinse i pugni lungo i fianchi, un tremito continuo che gli scuoteva il corpo.
Non sarebbero sopravvissuti ai sicari di Passione, ne era certo. Sarebbero morti tutti, dal primo all'ultimo, e lui non avrebbe potuto farci niente.
In realtà una cosa avrebbe potuto farla.
Avrebbe potuto seguirli come aveva fatto Narancia e combattere al loro fianco.
Le gambe non riuscirono più a sostenerlo, e Fugo crollò a terra in ginocchio.
-"Sono un codardo..."- mormorò tra le lacrime. -"Sono un codardo perché voglio vivere?"-.




NOTE DELL'AUTRICE
Ho letto "Vento Aureo" parecchi mesi fa, perciò non ricordo perfettamente come andarono le cose; spero di non aver stravolto troppo la storia originale D: Ho deciso di raccontare la divisione della gang di Bucciarati dal punto di vista di Fugo perché è un personaggio che mi ha sempre incuriosita. 
Grazie per aver letto la mia fic :)
Alla prossima ^^

   
 
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