Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: VampERY    13/01/2016    0 recensioni
Dalla storia: "Mi stiracchio ancora sdraiato, mi allungo quel tanto che basta per avere consapevolezza del mio corpo, gambe e braccia soprattutto come una tartaruga che esce dal suo carapace dopo una minaccia. Mentre lo faccio poi inspiro dal naso quel dolce profumo appena accennato, rimasuglio del suo ovviamente".
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








Image and video hosting by TinyPic







Cazzo. Sono solo le 5 del mattino.
 
È questo il primo pensiero che ho appena sveglio. Sicuramente sarà una giornata pesante, sicuramente in ufficio avrò a che fare con colleghi svogliati o incompetenti, e sicuramente non vedrò l’ora che sia stasera.
Un lato positivo però c’è.
Sono ancora nel letto e non sono solo. Mi basta girare la testa a sinistra per scoprire una massa di capelli rossicci, anzi come ci tiene a sottolineare ogni volta, castano ramati che improvvisamente la sveglia all’alba non mi sembra più tanto male.
Con ancora gli occhi assonnati la guardo, o meglio cerco di scorgere le sue forme incastrate tra le lenzuola chiare, cosa che non fa che confondermi visto il pallore della sua pelle.
Mi stiracchio ancora sdraiato, mi allungo quel tanto che basta per avere consapevolezza del mio corpo, gambe e braccia soprattutto come una tartaruga che esce dal suo carapace dopo una minaccia. Mentre lo faccio poi inspiro dal naso quel dolce profumo appena accennato, rimasuglio del suo ovviamente. È un misto di creme, shampoo e altri prodotti con cui impreziosisce quella sua pelle che per me sarebbe comunque buonissima anche senza niente.
Mi decido: scivolo sul fianco più vicino a lei e con estrema lentezza abbasso la coperta quel tanto che basta per guardare il suo viso dormiente per ora. È bella, proprio bella e me ne sono innamorato a prima vista da quella sera al museo. E sì che non ci volevo nemmeno andare, ma quando Riccardo si mette in testa una cosa…e poi glielo dovevo. Chi avrebbe mai detto che tra quelle sale ampie la meraviglia più preziosa sarebbe stata questa ragazza acqua e sapone, per nulla esuberante e anzi, se ben ricordo, estremamente concentrata come volesse portarsi a casa solo con lo sguardo le pennellate di decine di pittori famosi? Credo anche che mi sia venuta addosso troppo presa da un mondo alternativo ed è stata l’occasione per conoscerci e da lì non separarci più.
Aaaaaaa ma chi voglio prendere in giro? Sinceramente di mattina (e non solo) ho anche altri pensieri e la spalla nuda “coperta” solo dalla bretellina della canotta rosa mi rimanda subito ad altro. Per esempio le sue labbra carnose e così rosse che sembrano dipinte, per rimanere in ambito artistico. O le lunghe ciglia che serrano gli occhi nocciola e che vedo sempre con piacere quando sono dentro la sua bocca.
Uh qualcuno è già bello sveglio, eh? Dico tra me e me guardando un po’ più in basso, sotto il piumone che non nasconde cosa sta succedendo. C’è tempo per quello però, per ora mi voglio godere il paesaggio al mio fianco; sì perché è come un ambiente collinare la mia vicina di letto: i fianchi morbidi lo ricordano, i seni piccoli ma piacevolissimi assomigliano a due montagnette che non mi stanco mai di accarezzare, il boschetto là sotto è sempre la meta da esplorare mentre allunga il collo e mi guarda farla venire prima di strizzare gli occhi e abbandonare la testa all’indietro. So che finirà così anche questa mattina come del resto tutti i giorni o quasi, ma mi piace anche il prima, soprattutto il prima direi.
 
-Mmmm…..-
Un lieve mormorio, quasi un lamento esce da lei accompagnato da un gesto di stizza che le fa allontanare le lenzuola fino alla vita. È tutta rosa: canotta e slip e anche le unghie su cui solitamente non usa nulla. Normalmente non l’avrei mai notata una cosa del genere, ma se per un buon quarto d’ora te le ritrovi sul corpo e in particolare sull’addome teso e sull’inguine trattenuto a stento da un paio di jeans neri, non puoi non concentrarti su quelle dita affusolate arricchite da quel tocco di colore.
Le tocco il viso cosa che la fa muovere lievemente e adattarsi al mio palmo come lo cercasse ancora. Si umetta le labbra forse in preparazione di quello che è il consueto bacio del buongiorno.
-È ancora presto. Continua a dormire- le sussurro all’orecchio con il lobo brillante per la piccola tartarughina che porta lì e come promesso lascio un bacio a fior di labbra.
L’averla rincuorata non fa altro che favorire il mio giochino: si gira sulla pancia scalciando via con eleganza il resto del lenzuolo chiaro e dandomi una visione del suo fondoschiena florido.
Sono troppo lontano per questo, maledizione.
 Potrei passare le ore solo ad osservarla e un’altra occhiata alla sveglia dietro di me mi conferma che effettivamente posso prendermi un po’ di tempo per questa attività. Se prima l’avevo paragonata ad un paesaggio ora mi sembra un grafico, sempre fatto di curve che salgono e scendono, per poi risalire e appiattirsi di nuovo. Non la posso vedere in faccia, peccato, e mi fa allungare le mani su di lei come a voler riprendere parte di quello che ho “perso”.
Dice sempre che tra le prime cose che ha notato di me ci sono le mie mani. Ne porto una di fronte per studiarla, trovare magari un particolare unico, ma per me non sono niente di che. Acquistano senso solo quando lavoro o sono su di lei e infatti….
Con il braccio sinistro mi appoggio al cuscino sotto e sposto tutto il mio corpo a contatto col suo, mentre se ne rimane buona e ferma; le accarezzo i capelli lunghi e sottili spostandole sul lato più lontano del letto rispetto a dove mi trovo io così da rivelare la sua schiena quasi completamente scoperta e poggiare lì il palmo aperto e scaldarla con il calore del mio corpo. In mezzo alle dita fanno capolino quelle meravigliose spruzzate di un colore lievemente più intenso che sono le sue lentiggini. Le ha proprio dappertutto!
-Se fai così…..-
Ancora la sua voce che adesso articola qualche parola in più rispetto a prima ma che voglio far tacere a modo mio.
-Non ti ho detto forse di dormire?- ammonisco docilmente e -Non svegliarti-
Non farlo, non sono ancora arrivato dove voglio.
Potrebbe sembrare il contrario ma il divertimento è per tutti e due, anzi più per lei. L’ho sperimentato io stesso la volta che mi ha fatto un lavoretto di bocca una notte in cui era stressata. Sì è la prima ragazza che incontro che invece di incazzarsi e sbraitare tutto il giorno quando qualcosa gira storto o fare la stronza e metterti il muso, utilizza qualsiasi oggetto a sua disposizione come più le aggrada, in quel caso il mio cazzo. Ricordo che è stato oltremodo piacevole perché continuavo a slittare tra sonno e dormiveglia e tutto mi sembrava più intenso.
Quasi la sovrasto con tutto il mio corpo senza però pesarle quando mi metto sopra di lei e comincio a baciarla mentre la mano vaga sul sedere tondo e palpa vogliosa. Uso tutto quello che ho per moltiplicare così l’effetto: mani, bocca e capelli. Questi ultimi a parer mio troppo lunghi ma è lei a decidere di tenerli così. Quando siamo passati dalla fase “usciamo insieme” al “stiamo insieme”, con in mezzo la fase del “non resisto a starti lontano, facciamolo!”, abbiamo stabilito un paio di regole, niente di che, semplici norme di convivenza nel weekend o quando ci capita di viaggiare; tra queste potevamo decidere su quale parte del corpo dell’altro avere l’esclusiva. Inutile dire che io avevo puntato sul suo triangolino magico ma non mi ha voluto accontentare, ripiegando così sulla pelle (mossa vincente per uno come me). Lei, invece, ha scelto i capelli: lunghezza, taglio, qualche volta mi fa persino lo shampoo perché ci trova non so che di sexy a farlo. Perciò i ciuffi le sfiorano la schiena quasi come un massaggio ma presto sia a lei che a me non basta più.
Si solleva mollemente, testa bassa, e mi consente di prenderla sotto, circondarle la vita con un braccio e portarla nella posizione che più mi piace; la metto di fianco, metà sul letto e metà contro di me; scosto il cotone della maglia e la bacio centimetro dopo centimetro.
Fa dei lunghi e profondi respiri ora. Non ha ancora aperto gli occhi e ostinatamente cerca di non svegliarsi.
Brava la mia piccola.
-Quando vuoi mi ascolti, eh?- le dico piano per non interrompere quel sogno.
Ma ha comunque durata troppo breve. Le ho arpionato le gambe con le mie, imprigionandola in una posizione strana, le massaggio senza sosta il seno destro e riesco a sentire le costole sotto perché si allunga inarcando la schiena. Come avevo fatto poco prima io rimette in asse le ossa e in quel momento di sospensione, quando non hai il completo controllo di te mi cinge il collo con il braccio e mi attira verso il suo. Non mi sottraggo neanche a questo.
La trascino su di me, per coprirmi col suo corpo anche se non ho freddo. Se fossimo completamente nudi sarebbe ancora più bello ma mi accontenterò di sentirla così, di perdermi nei suoi capelli che se non mi piacessero tanto mi soffocherebbero e nella morbidezza della sua carne.
L’istinto sessuale si affievolisce e lascia il posto al tranquillo poltrire con le sue dita che giocano con i miei capelli e con l’altra mano abbandonata nella mia sull’altro cuscino vuoto.
Passa qualche minuto e le posizioni cambiano ancora. Si rigira sul fianco ormai sulla via dell’assopimento e io non posso far altro che stringerla a me, cullare con le mie braccia il suo esile corpo se paragonato al mio e riaddormentarci entrambi occupando solo una metà del letto, come accade ogni singola mattina, dopo il primo risveglio sempre troppo presto ma tanto piacevole.
 
 
 
 
 
NdA:
Si può scrivere una storia a partire da una cosa così normale come stiracchiarsi? Questa ne è la prova.
A chiunque voglia perdere 10 minuti per leggerla.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: VampERY