Kaleidoscope

In principio, non aveva notato nulla di strano.
Era una vita che conviveva con quella peculiare condizione di moto perpetuo, fisico e mentale, per cui non vi aveva badato poi molto.

Poi qualche cosa si era mosso, nel retro del suo cervello, e inconsciamente doveva aver registrato qualcosa di strano.
Ma nemmeno quella volta vi aveva dato il giusto peso, incolpando il caffè dell'agitazione che lo pervadeva, e l'adderall. O forse un mix di entrambi, anzi, probabile.

La volta dopo, immerso in una piscina, minacciato da una lucertola gigante, mentre cercava di mantenere a galla un maledetto lupo mannaro fin troppo scontroso per i suoi gusti, aveva pensato fosse l'adrenalina.
Oh, ne aveva parecchia in circolo, poco ma sicuro. E aveva dormito poco le notti precedenti.
Doveva essere quello.
E si chiedeva chi diamine glielo avesse fatto fare di mettersi in quella situazione, per Lui poi.

Solo che poi lo aveva rifatto, mettersi in situazioni assurde per Quello Lì, che i ringraziamenti non sapeva nemmeno cosa fossero, e nemmeno le buone maniere.
Nemmeno la semplice, civile cortesia a dirla tutta.
Forse, a furia di far incontrare la sua fronte con il volante della sua bambina, gli aveva causato qualche danno permanente.

Non riesce a ricordare esattamente il momento in cui il formicolio costante che sentiva sotto pelle ha smesso di essere quello familiare dell'ADHD per diventare qualcosa di nuovo.
Che è anche ADHD, ma non più solo quello.
Ricorda però che l'attimo della realizzazione è stato abbastanza scioccante da lasciarlo con il respiro rotto, seduto al centro del letto, con la sensazione di dover improvvisamente vedere due occhi di brace emergere dal buio.

Capire, capire realmente l'entità di quel cambiamento è stato un processo lento che lo ha fatto sentire stordito, come dopo un giro sulle montagne russe, o una passeggiata ubriaco nella casa degli specchi.
O come quando mescola zuccherose bevande energetiche, caffeina e farmaci.
E forse solo così avrebbe potuto trovare la forza di vomitarGli addosso tutte le sue parole, confuse, frenetiche, vere.

E il sorriso, oh, il sorriso che gli fa Derek in risposta!
Gli scatena cosi tante sensazioni dentro, lo rimescola a tal punto da fargli giurare che, Dio!, non berrà mai più quegli intrugli.
Perchè c'è già questo ragazzo strano, misterioso e rotto, e contemporaneamente luminoso e forte, e aggressivo, prepotente, leale e protettivo, che gli fa vibrare ogni cellula.

Baciarlo sarà la sua nuova cura.


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E' ricominciato Teen Wolf (programmazione americana), ma io non ho assolutamente voglia di vederlo.
Mi manca la prima stagione e mi mancano questi due insieme. Era tutto tanto bello prima, per cui mi sono lasciata prendere dalla nostalgia.
I personaggi non sono miei e spero di non averli sciupati troppo...ci pensa già Jeff mannaggia a lui!

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