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Autore: ReginaOrchidea    14/01/2016    4 recensioni
Storia Swan Queen ambientata dopo la 5a.
Anni e anni fa, dicesti ad una Biancaneve ancora bambina che l’amore, il VERO AMORE, è magico. Ed è così, il Vero amore è la Magia più potente che esista, ti rende forte, ti rende migliore, completa… e tu puoi trovare questa magia, c’è, esiste… ed è vicina a te, non devi fare altro che accettarlo. Devi solo trovare il coraggio di guardarti dentro e capirai.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Nuovo personaggio, Regina Mills
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Note dell’autore:
 
Salve a tutti!
Cosa dire su questa FF… tanto per cominciare tengo a precisare che la quinta stagione di OUAT, o almeno la prima parte, non l’ho seguita. Come vedo hanno fatto molti altri spettatori. Credo che non seguirò nemmeno la seconda.
Mi sono limitata a leggere opinioni (di fan SQ) e a vedere qualche filmato su You Tube. Quindi, se qualcosa non dovesse tornarvi, il motivo è questo, non ho seguito la stagione.
La mia idea degli inferi non rispecchia quella degli sceneggiatori, quindi niente Storybrooke distrutta e infernale.
Francamente non so dirvi da dove mi sia uscita questa stramba storia senza senso… è solo successo, spero tuttavia che vi piaccia.
 
Buona lettura.
 
 
 
Gita negli inferi
 
 
 
Caronte traghettò Emma e gli altri nell’Ade.
La barca che galleggiava nel nulla venne ormeggiata vicino ad un vecchio ponte, gli eroi scesero dalla barca guardandosi intorno. A parte l’acqua invisibile e il vecchio ponte, c’erano una riva fatta di sassi neri e una foresta con alberi fitti e sinistri.
 
<< Questa è stata l’idea più stupida che potesse venirti in mente, Emma >> disse Regina osservando gli alberi poco distanti da loro, scricchiolii inquietanti giungevano dall’oscurità della foresta.
 
<< Io avrei detto patetica >> rispose una voce sconosciuta che fece sobbalzare tutti << ma stupida può andare bene… immagino >> continuò la voce, quando Regina e gli altri si voltarono verso di lei.
 
C’ara una ragazza, comodamente appoggiata ad uno degli alberi all’inizio della foresta, non avevano notato la sua presenza prima, era sempre stata li?
La ragazza aveva un aspetto strano, era vestita completamente di nero, non molto alta, il viso pallido, capelli corti castano scuro, gli occhi talmente chiari da sembrare quasi bianchi… o forse lo erano davvero, le pupille erano azzurre.
 
Emma si fece avanti, superando Regina << chi sei? >> la situazione non le piaceva per niente, la ragazza sembrava aspettarli. Emma era pronta a combattere, se necessario. Dopotutto era colpa sua se la sua famiglia era finita in quel posto.
 
La strana ragazza si mise dritta e si avvicinò di qualche passo ad Emma << le anime mi chiamano Mietitore, ma se è il mio nome che vuoi sapere… io sono Tamin >>.
 
<< E che cosa vuoi da noi, Tamin? >> domandò Tremotino nel tono più tranquillo che riuscisse ad avere in quel momento. Dovevano mantenere la calma, tutti.
 
La ragazza sorrise prima di rivolgergli la parola << Ade vi sta aspettando >>.
 
Regina corrugò la fronte sorpresa << ci sta aspettando? >>
 
Il sorriso della ragazza si allargò maggiormente << credevate di poter entrare nel regno di Ade senza che lui lo sapesse? Senza che lui ve lo permettesse? >> la ragazza voltò loro le spalle e incominciò ad addentrarsi nella foresta  << andiamo, io ho l’eternità a disposizione… voi no >>.
 
Emma e gli altri indugiarono, scambiandosi occhiate, chiedendosi mentalmente la stessa cosa: è il caso di fidarsi?
 
La ragazza tornò fuori dalla foresta << se non mi seguirete finirete per perdervi. E non c’è niente di peggio che perdersi in questo posto… è pieno di creature che non vedono l’ora di avervi per cena >>.
Emma guardò gli altri e annuì, prima di seguire la ragazza.
 
 
…………………
 
 
Non seppero dire esattamente quanto durò la camminata all’interno della foresta.
Gli alberi fitti non permettevano alla luce di filtrare, sarebbero stati completamente al buio se il mietitore non avesse fatto comparire una torcia il cui fuoco era di un azzurro spettrale.
Più e più volte sentirono degli scricchiolii e videro ombre intorno a loro, ombre che li seguivano.
 
<< Non preoccupatevi >> li rassicurò la ragazza << non vi faranno nulla se non vi allontanate da me. Loro odiano i Mietitori >>.
 
<< Che cosa sono? >> le chiese Henry, indeciso sul fatto di voler sapere davvero che cosa nascondeva quel bosco.
 
<< Di tutto >> rispose la ragazza << mostri di ogni sorta, ragni giganteschi, serpenti a tre teste, creature deformi… qualsiasi abominio che la tua mente può immaginare, ti assicuro che in questo bosco troveresti ben di peggio >> con questo, la ragazza fece passare la voglia ad Henry di fare qualsiasi altra domanda.
 
Finalmente giunsero al limite della foresta, quando uscirono si trovarono davanti una gigantesca villa.
 
<< Benvenuti nell’Ade >> disse semplicemente Tamin.
<< Questo è l’Ade? >> chiese Henry sorpreso << dopo il bosco, pensavo a qualcosa di molto peggio >>.
 
<< Questo aspetto è a vostro beneficio >> gli disse la ragazza << Ade sa essere magnanimo, quando vuole. Ha pensato che questo aspetto potesse mettervi a vostro agio >>.
Il mietitore aprì la porta e li fece accomodare.
L’interno, più che una villa, sembrava hall di un Hotel. La hall era spaziosa e lussuosa, c’erano divani in pelle rossa, mobili in legno pregiato, una musichetta rilassante in sottofondo.
Poco lontano da loro una donna stava battendo a macchina, al suo fianco tre pile di fogli alte più di un metro.
 
<< Lorna >> la salutò semplicemente Tamin, ricevendo un grugnito dall’altra donna che continuò a scrivere.
 
<< Odia la tecnologia >> spiegò il mietitore superando la segretaria << sarebbe infinitamente più facile per lei se si decidesse ad usare un computer… è una barba inserire a quel modo i nuovi morti nei nostri archivi… ma è affar suo come passare la sua eternità >> il mietitore fece spallucce scendendo la scala in legno e oro, voltando poi a sinistra.
Si trovarono a percorrere un lungo corridoio, pieno di porte rosse sia a destra che a sinistra.
 
<< Questo è il limbo. Le anime che attendono di essere giudicate si trovano qui >>.
 
<< Killian è qui? >> La interruppe Emma guardando le porte, indecisa su quale aprire per prima.
 
Tamin si voltò verso di lei, sorridendo << sei un’ottimista, proprio come i tuoi genitori. No, il tuo amore non si trova in questo posto. Con lui non c’è stato bisogno di pensarci troppo. La maggior parte delle anime restano in questo luogo il tempo necessario per valutare attentamente ogni loro comportamento, pensiero, azione. Dopodiché si decide: Inferi o Tartaro, chiamatelo come preferite, per chi ha commesso crimini e vari misfatti in vita. Prato degli Asfodeli è il luogo dove vanno la maggior parte delle anime, quelle che in vita non sono state ne particolarmente buone, ne particolarmente cattive. Poi ci sono i Campi Elisi, è li che vanno gli eroi >>.
 
<< Killian è andato nei Campi Elisi? >> le chiese speranzosa Emma.
 
Il mietitore non riuscì a trattenere una risata << il tuo caro Killy non ha fatto nulla per meritarsi i Campi Elisi >>.
 
<< E’ morto per salvarci! >> le urlò contro Emma.
 
Tamin si fermò e in tutta tranquillità si voltò verso di lei << Killian ha cercato di farvi fuori tutti. Semplicemente ha cambiato idea all’ultimo minuto >>.
 
<< Era l’oscurità a farlo agire così >> lo giustificò Emma.
 
Il mietitore alzò un sopracciglio << l’oscurità? Anche tu hai portato l’oscurità dentro di te e certo hai fatto scelte tutt’altro che giuste. Ma non hai mai voluto uccidere le persone che ami. Lui si. Non hai mai ceduto completamente al male, lui si… e gli è piaciuto. Senza contare le colpe di cui si è macchiato in precedenza, senza la scusa di essere “l’Oscuro”. Devo rammentartele? Le persone che ha ucciso e\o derubato durante la sua lunga vita da pirata? Il dedicarsi anima e corpo a coltivare il suo odio e la sua sete di vendetta? Il fatto che faceva ubriacare le donne per rendere inclini a giacere con lui? Il fatto che andasse con donne sposate? Il suo divertirsi a deridere e minacciare gli storpi e i deboli? Forse Tremotino può accennarti qualcosa su questo. Aggiungiamo anche il fatto che ha aiutato due umani a catturare e torturare Regina, la tua… amica >> disse la parola “amica” scandendo bene le parole, usando una punta di sarcasmo che però sfuggi ad Emma e agli altri << poi aggiungerei anche il fatto che ha sparato a Belle, un’altra tua amica. Non ha mai fatto nulla per rimediare al male fatto, non ha mai davvero intrapreso un cammino di redenzione >> il mietitore voltò le spalle ad Emma e riprese a camminare << una cosa gliela concedo, era un gran comico. La frase “lasciami morire da eroe, come l’uomo che hai conosciuto” ha fatto morire noi, ma dal ridere >>.
 
Emma strinse i pugni, pronta a ribattere. E lo avrebbe fatto, avrebbe colpito la ragazza se Regina non fosse intervenuta prendendole una mano e stringendola forte con la sua. Quel contatto fece calmare la bionda all’istante << lo amo e lo riporterò in vita >> concluse Emma infilando una mano nella tasca dei suoi jeans, toccando l’anello che Killian le aveva regalato prima di morire, riprendendo poi a camminare.
 
<< Se ti piace pensarlo, fai pure >> le disse Tamin senza voltarsi, alzò gli occhi al cielo e bisbigliò << patetica >> senza farsi sentire.
 
 
…………………………..
 
 
<< Ed eccoci arrivati, questo è l’ufficio di Ade >> Tamin si fermò davanti ad una imponente porta di legno lavorato. Il mietitore bussò alla porta e aprì solo quando sentì un “avanti” pronunciato da qualcuno all’interno della stanza.
<< Signore >> disse Tamin << li ho portati, come mi avete chiesto >> la ragazza indico Emma e gli altri che pian piano entrarono nell’ufficio di Ade.
 
Ade era seduto alla sua scrivania, si alzò appena vide entrare le persone che stava pazientemente aspettando. Era un uomo alto, vestito in modo elegante, giacca, pantaloni e camicia neri e una cravatta rossa. Un uomo elegante, con strani capelli azzurri. Ade sorrise al mietitore, annuendo << ottimo lavoro, cara >>, ad un leggero gesto della testa dell’uomo, Tamin si spostò vicino ad un muro dove si appoggiò incrociando le braccia.
 
<< Benvenuti, miei cari >> disse Ade allargando le braccia e mostrando un sorriso che voleva essere caloroso, ma che risultò inquietante.
 
Emma e gli altri rimasero in silenzio, scambiandosi occhiate preoccupate.
 
<< Ma chi abbiamo qui? Niente meno che Biancaneve e suo marito James! >> disse Ade, rompendo il silenzio. Si avvicinò alla coppia stringendo loro le mani con le sue, gelide come la morte << Tremotino! Quanti possono dire di essere scampati alla morte per così tanto tempo? Per poi morire e resuscitare!  Le care Emma Swan e Regina Mills! Abbiamo seguito le vostre vicende con particolare interesse! Siamo i vostri più grandi Fans! >>
 
<< Ci avete seguito con interesse? >> fece eco Henry sorpreso, mentre gli altri non poterono far a meno di guardarsi preoccupati.
 
Ade si voltò verso di lui sorridendo <<  Henry, mio caro ragazzo, capirai che il mio regno non è un posto particolarmente allegro, ci divertiamo a guardare le vicende dei viventi… così diverse dalle nostre. Abbiamo osservato le vostre vite, le vostre imprese, proprio come voi fate con quelle cose che chiamate soap! E abbiamo tifato per tutti voi… beh >> Ade si interruppe per un secondo, lanciando un’occhiataccia a Robin << quasi… per tutti voi >> l’occhiata non era sfuggita a nessuno di loro, Tamin trattenne a stento una risata. Regina si mise davanti a Robin con fare protettivo.
 
Ade sorrise nel vedere quel gesto << Coraggiosa Regina, leale e forte Regina. Se sapessi quello che sappiamo noi, probabilmente non lo faresti >>.
 
<< E’ il mio vero amore, lo proteggerò sempre. E poi sapere cosa? >> chiese confusa Regina.
 
<< Mi pare ovvio, la verità sul tuo boscaiolo amoroso. Quello che ha fatto >> rispose Tamin, prima che Ade potesse dire qualcosa. Robin guardò allarmato la ragazza, diventando improvvisamente teso… loro sapevano davvero?
 
<< Tamin… >> la ammonì divertito Ade << lo sai che non possiamo interferire con le faccende umane. Le regole vanno rispettate >>.
 
Tamin sbuffò alzando gli occhi al cielo << Le regole non sono divertenti, e se restassimo ad aspettare che la Signora si dia una svegliata da sola, moriremo tutti di vecchiaia! Se non fossimo già morti… ovvio! E poi sono stufa di vedere che quello la passa sempre liscia >>.
 
Ade le sorrise << perdonate il mio mietitore. Sa essere tremendamente testarda a volte… ma è il mio miglior agente >>.
 
<< Di quale verità stanno parlando? >> Regina guardò negli occhi Robin, che in risposta abbassò lo sguardo. Non ottenendo risposta da lui, la donna guardò prima Ade e poi il mietitore.
 
Tamin si allontanò dal muro e si avvicinò a Robin << se non glielo dici tu, lo farò io. E ti assicuro che non le addolcirò la pillola >> il mietitore gli sorrise malignamente. Mentre Ade sbuffò fingendosi infastidito dall’atteggiamento della ragazza.
   
 
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