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Autore: Gli Avventurieri GDR    14/01/2016    0 recensioni
Ad Ashzara, un orco ex seguace di Garrosh mentre riflette sulla sua condizione fa un un incontro inaspettato che cambierà la storia di Azeroth.
Riusciranno un burbero elfo della notte disertore, una vanitosa elfa del sangue piromane, una saggia e pacata chierica Draenea, un onorevole guerriero umano con un passato tormentato e una giovane e inesperta elfa animata esclusivamente dalla rabbia ad andare d'accordo, mentre tentato di catturare Gaxatox?
E se in mezzo al loro obiettivo si mettessero terribili complotti, naga, mezz'orsi, uno psicopatico assassino reietto e molta, anzi moltissima sfortuna?
Questa storia è nata come una discussione sul forum officiale di World of Warcraft e si è evoluta fino a diventare quello che è oggi. Anche se al momento si è interrotta speriamo che dopo averla pubblicata molte persone si interessino a partecipare al nostro gioco di ruolo :)
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 2
POV Ulfrim, Umano Guerriero
Il povero Ulfrim stava (tanto per cambiare) sognando la "dolce occhi blu ", ovvero la
graziosa Alta Elfa che aveva conosciuto a Dalaran e che gli aveva rubato un pezzo di
cuore, quando improvvisamente fu svegliato da un dolore orrendo e trasformato in una pecora da un'elfa del sangue e ora una enorme palla di fuoco si stava creando di fronte a lui, senza che potesse fare nulla ,se
non sperare che l'incantesimo svanisse in fretta.
 
E così fu. Ulfrim era un cavaliere di re Varyan, un eroe dell'alleanza, un appassionato di elfi, ma era anche tante altre cose...era baciato dalla fortuna. Con abile mossa scattò di fronte la maga e con un pugno interruppe l'incantesimo dell'elfa stordendola. Non era fiero di aver sferrato un pugno ad una donna, avrebbe preferito di gran lunga un combattimento onorevole, ma era in gioco la sua vita.
 
Cercò il suo scudo e la sua lama, ma non li trovò “Ah, dovrebbero essere questa pozza di metallo, ma non importa: il mondo è pieno di lame, anche se qualche trucchetto di magia non mi dispiacerebbe..."
 
Prese una corda e legò per bene mani e piedi della maga, oltre ad imbavagliarla, i nodi erano davvero ben fatti ma non strettissimi, non voleva far del male all'esile elfa. "Ora io e te andiamo a farci una bella chiacchierata lontano da qui" disse Ulfrim sottovoce, mentre sistemava la maga sulla sella di Neromanto e si avviava lontano dalle rovine.
 
"Ti porterei dai tuoi cugini della notte, ma probabilmente ti "farebbero sparire” e non voglio questo.
 
Dopo diverse ore Ulfrim entrò in un capanno molto vecchio e scricchiolante, ma che in confronto alle rovine dove stava per essere ucciso, gli sembrava fantastico. Quindi, Poggiò delicatamente l'elfa su una colonna di legno e lanciò una pergamena antimagia nella stanza, ora la Sin'dorei era del tutto innocua e inoltre la zona era molto sicura e lui poté sedersi di fronte a lei in attesa che si svegliasse.
 
POV Allandria, Maga Elfa del Sangue
"Mi ha davvero colpita... un comportamento tipicamente da Umano!" penso l'Elfa irritata non appena si risvegliò dal suo torpore.
 
Di fronte si trovò anche la faccia dell'Umano che l'aveva appena rapita, e la stava fissando.
 
"Per fortuna è coperto da un elmo" pensò divertita. "Ma in che luogo deprimente e sporco mi ha portata... non sarà mica casa sua spero... Oh, guarda un po’…una pergamena anti-magia... divertente, molto divertente... un artefatto potente, contro qualsiasi Mago... non contro un’Elfa del Sangue però..."
 
 
Ll'incantatrice iniziò lentamente a muovere la punta delle dita verso la pergamena ARCANA... poteva sentire il suo potere che annullava i suoi... ancora per poco però. Non le serviva la magia per distruggere un artefatto magico, bastava solo il normale metodo di assimilazione Sin'dorei poteva risucchiare il potere magico non solo dalle persone, ma anche dalle cose....
 
E mentre assorbiva lentamente l'essenza magica della pergamena stessa nel suo corpo, rendendola lentamente inutile per contenere il potere dell'Elfa ancora a lungo.....l'incantatrice fece gli occhi dolci all'Umano e lo guardò in maniera dolce e innocente.. voleva che le togliesse il bavaglio, almeno così avrebbe potuto tenere distratto il Guerriero e rispondere alle sue domande...
 
"per quanto stupide siano" sorrise la Maga mentre si nutriva compiaciuta della magia arcana della pergamena......
 
POV Simik, Elfo della Notte Cacciatore
 
Simik stava seguendo già da un po' le orme dei due. Sembrava avessero virato verso sud, ma perché? E più di ogni altra cosa non capiva come mai Zannaluna non fosse davvero interessata a quelle orme, ma anzi si girava continuamente. Mentre era assorto nei suoi pensieri, finalmente li vide: erano lì, a portata di tiro, che camminavano lentamente e ignari del pericolo.
 
“Qualcosa non mi convince” – pensò.
 
C'era un solo modo per provare i timori dell'elfo, un modo alquanto pericoloso. Simik estrasse una delle frecce e la incoccò nel su arco lungo. Mirò con precisione verso una delle immense spalline dell'orco, si morse il labbro e infine scoccò il colpo. Per un secondo il tempo sembrò dilatarsi, tanto che poté sentire le vibrazioni provocate dal suo arco lungo le sue braccia. Se i timori fossero stati infondati, si sarebbe trovato in guai seri.
 
“Come pensavo, ancora quella dannata magia!”
 
La freccia aveva attraversato la sagoma dell'orco e precipitata qualche metro in avanti, deteriorata dalla magia arcana che animava quei fantocci.
 
“Volevano portarmi verso sud, ma perché?”
 
La risposta fu subito chiara: il territorio di Azshara era stato deturpato, ma vicino a quella che sembrava una cava di Goblin si poteva vedere in lontananza un grosso portone.
 
“Orgrimmar! Era lì che volevano portarmi”
 
Ancora una volta Simik strinse il suo arco con rabbia. Ora più che mai era risoluto nel cercare quei due vigliacchi. Solo quando fosse stato sicuro del motivo della loro presenza avrebbe potuto finalmente raggiungere i Mezzorsi della zona a cui avrebbe cercato di chiedere accoglienza. Non c'era tempo da perdere: con un fischio richiamò le sue bestie e avanzò a passo svelto, sicuro di non essere vicino a pericoli stavolta.
 
"Ti devo le mie scuse Zannaluna. E la parte migliore della nostra prossima preda!"
 
 
POV Andunj, Draenei Chierica
 
La chierica, ancora avvolta nell'oscurità mistica, studiò i movimenti e i pensieri del cacciatore, assumendo un'espressione via via più seria.
 
"In nome dei Naaru. Scambiare due elfe illusorie per un'elfa e un orco..."
 
Decise di rivelarsi al Kal'dorei apparendo a una trentina di metri di distanza, staffa in mano e pronta a deviare le eventuali frecce dell'elfo impulsivo e a proteggersi dai compagni animali con scudi di pura Luce.
Eseguì il piano spostandosi sotto l'arco formato dai rami di due antiche querce e dissolvendo il suo incantesimo.
 
Sorrise in modo amichevole, tranquilla, usando la lingua darnassiana con uno strano accento musicale.
 
"Elune adore, cacciatore"
 
 
POV Simik, Cacciatore Elfo della Notte
Mentre procedeva svelto in quelle terre un tempo rigogliose e magnifiche e ora deturpate dalle diavolerie goblin, Simik si trovò innanzi una figura snella e flessuosa, ma al tempo solenne. Tra gli scuri indumenti della Draenei spiccava il bianco puro e il sole dorato della Crociata d'Argento, l'ordine di guerrieri della Luce di Tirion Fordring. Ella lo salutò in perfetto Darnassiano, e Simik rispose subito al saluto genuflettendosi con rispetto e piantando goffamente l'arco nel terreno e reggendolo con la mano sinistra. Alto era, tra la sua gente, il tributo verso le sacerdotesse.
 
"Ishnu-alah, sacerdotessa. Cosa porta il Suo ordine in queste terre devastate?"
 
Anche le sue bestie non poterono fare a meno di avvertire l'aura di sacralità che la creatura aliena sprigionava. Zannaluna si sedette educatamente vicino al suo compagno, Trucebecco atterrò sul guanto foderato del cacciatore guardando con i suoi grossi occhi d'ambra la figura che si parava loro di fronte.
 
 
 
POV Zafiris, Cacciatrice Elfa della Notte
 
Quando la giovane cacciatrice Elfa del Sangue Zafiris si era recata ad Ashzara con l'intento di allenarsi e di incontrare qualche rara creatura da addomesticare, rimase sorpresa di vedere due Elfe esattamente identiche camminare in direzione di Orgrimmar che la Sin'Dorei riconobbe immediatamente.
 
-Magistra Allandria Sbocciasole?-salutò entrambe seguendo le regole sociali dei Sin'dorei su come comportarsi con una personalità illustre.
 
Ma per tutta risposta, le due elfe la ignorarono e continuarono per la loro strada cosa che fece infuriare la giovane.
 
-Sarà anche una magistra, ma non può ignorarmi così. Da quando il Lord Reggente Lor'thermar Theron ha preso il poter, il prestigio sociale di noi ranger è aumentato a dismisura.
 
La giovane Elfa stava per allontanarsi offesa, quando capì: non si trattava di una singola copia evocata dall'incantatrice per confondere in nemici, ma di ben due copie distinte! Quello che non riusciva a comprendere era per la ragione per cui ella potesse averlo fatto.
 
Come chiunque la avesse incontrata era ben conscia della vanità della maga e dell'alta possibilità che avesse evocato le due copie unicamente per avere due specchi in più.
 
Ma non potendo escludere che alla Sin'Dorei fosse successo qualcosa di grave, decise di dirigersi in direzione opposta seguita dalla sua splendida tigre azzurra dai denti a sciabola che aveva catturato pochi giorni prima a Fontefredda fino a quando nascosta dietro un cespuglio vide un cacciatore Elfo della Notte e una sacerdotessa discutere tra loro in una lingua che non conosceva.
 
Ritenendo sospetta la loro presenza, nonostante non intendesse violare la tregua tra Orda e Alleanza si sentì moralmente obbligata a controllare le loro mosse.
 
POV Andunj, Sacerdotessa Draenei
 
La chierica si inchinò cortesemente. “Il mio nome è Andunj. Ti prego, non è necessaria alcuna formalità"
 
Osservò il cacciatore studiandolo attentamente, sedendosi comodamente su una roccia.
 
"Lord Fordring ha inviato alcuni di noi in queste terre con il duplice scopo di individuare potenziali reclute per l'ordine e compiere, con l'autorizzazione dell'orda, una ricognizione in quello che rimane delle rovine di Eldarath, nel tentativo di eliminare la presenza dei Naga su queste sponde. Personalmente mi affascina l'idea di imbattermi in manufatti di valore storico ancora intatti, sperando che i goblin non li abbiano già sottratti e venduti a qualche furfante..."
 
Andunj sospirò.
 
"A Zin-Malor, specialmente, da quando è stata rinvenuta la prova della leggenda riguardo a un antichissimo contatto tra voi Kal'dorei e i Pandaren. Di sicuro quegli antichissimi viaggiatori possedevano un discreto senso dell'ironia e una formidabile saggezza... il dono di un cofanetto vuoto come simbolo di quello che il potere arcano rappresenti quando fine a sé stesso."
 
Guardò intensamente il cacciatore, poi volse il capo indicando la direzione presa dalle copie dell'incantatrice, emettendo un lieve sospiro.
 
"Ma questo probabilmente non ti interessa e sai già che si tratta di un inganno magico, quindi mi limiterò a chiederti di condurmi da loro. La maga dispone di un notevole talento e forse anche lo sciamano a cui davi la caccia, desidero parlare con loro se possibile ammesso che..."
 
Si interruppe percependo la forza spirituale di una creatura umanoide nei paraggi - una seconda giovane donna Sin'dorei a giudicare dai suoi pensieri pregni di timore per la sorella maga e diffidenza verso draenei ed elfi della notte - intenta ad osservarli, ma non riuscì a scoprire il punto in cui si nascondeva. Guardò Zannaluna ancora all'oscuro della sua presenza.
 
Ragionò rapidamente. -Una seconda Elfa abile a muoversi nei boschi, una esploratrice o cacciatrice esperta opportunamente nascosta sottovento per celare il suo odore dai compagni animali.
 
 Non rilevando intenti ostili - non ancora - da parte di lei, dismise la questione non volendo uno scontro tra i due cacciatori e proseguì il suo discorso. “Ammesso che non tentino di attaccarmi, naturalmente."
 
Si concesse una piccola pausa ed emise una lieve risata cristallina e dolce, ma stranamente triste.
 
"Qual'è il tuo nome?"
 
POV Ulfrim, Guerriero Umano
Ulfrim notò gli occhi dolci della maga, era davvero bella, ma sapeva che tramava qualcosa.
Fece finta di essere ignaro di tutto, ancor meglio fece credere all'elfa che stava per essere sedotto da essa.
 
"Scusami per il pugno mia signora, non è stato molto cavalleresco, ne molto onorevole..neanche tu sei stata gentile con me, mi hai trasformato in un animale e stavi per uccidermi, era mera sopravvivenza."
 
Ulfrim tolse delicatamente il bavaglio all'elfa
 
"Ma lascia che mi presenti: Sono Ulfrim della casata Mantheran, cavaliere di Roccavento e soldato dell'alleanza, ma questo a te non interessa, ti chiedo solo di non odiarmi perché' umano o perché' ti ho sferrato un pugno, io sono amico della vostra gente e mi piange il cuore vedere una cosi' nobile stirpe in mezzo a quei selvaggi. Il vostro posto e nell'alleanza, l'ho sempre pensato e detto."
Ulfrim camminava in cerchio e scrutava da cima a fondo l'elfa, specialmente le mani."Mi spiace non aver trovato sistemazione migliore, sicuramente una magistra sarà abituata agli sfarzi di Lunargenta e all'architettura elfica...io stesso, da umano , non posso far a meno di Dalaran e delle sue meraviglie, e soffro all'idea che i Sin'dorei non siano più ammessi. La mia gente purtroppo è ignorante e non è conscia delle possibilità di avere gli elfi dalla sua parte, non solo come alleati in battaglia, ma come amici nella vita" -
 
Ulfrim notò le dita puntate dell'elfa sulla sua pergamena, sapeva che gli rimaneva poco tempo e doveva agire. “Ora, veniamo a noi, ti prego di interrompere qualsiasi cosa tu stia facendo con quelle manine, non voglio farti del male, ma tu non devi farlo a me..."
 
Il guerriero prese in maniera molto delicata le mani della Sin'dorei e strinse più forte il nodo, facendo in modo che le dita fosse completamente immobilizzate. “Sono settimane che seguo quel selvaggio, l'orco, probabilmente lo avrai visto ci avrai anche parlato, sennò non si spiegherebbe la presenza di signoria vostra in quelle rovine. A Dalaran ho avuto modo di conoscere la cultura Sin'dorei...voi magistri dividete la fedeltà alla vostra razza e a voi stessi... volete sempre più potere, e sicuramente quel selvaggio ha a che fare con cio'.. Sai, ho promesso a mio padre di massacrare ogni orco che mi capiti a tiro, hanno arrecato troppo danno al mondo e alla mia razza per essere perdonati, o anche solo compatiti. L'ho notato da un po’... ero in viaggio per la capitale degli scuri, un po' per visitarla e un po' per affari di Roccavento quando lo vidi... una preda troppo gustosa per essere lasciata a sé stessa."
 
Terminato il lungo discorso aggiunse "Ho una proposta da farti, mi ascolterai?"


SPAZIO AUTORE
Ciao! Rieccomi con il secondo capitolo di questa storia! Sono successe molte cose importanti! Per prima cosa Ulfrim è riuscito a salvarsi e ad imprigionare Sorceress? Ma che proposta avrà intenzioni di fare alla sua quasi-assassina? Inoltre, Simik e Andunj hanno fatto conoscenza, ma solo la seconda è consapevole che nella boscaglia sia nascosta un nuovo personaggio: l'elfa del sangue Zafiris. Che cosa succederà nei prossimi capitoli?
Per scoprirlo restate con noi!
Come sempre vi invio il link del nuovo forum che stiamo creando dato che abbiamo bisogno di qualche iscrizione per poter almeno iniziare una nuova avventura!

http://gliavventurierigdr.forumfree.it/

A presto,
Zafiris :)

 
   
 
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