Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Calya_16    14/01/2016    2 recensioni
Dove si trova Hook? Cosa gli è successo dopo che Emma lo ha dovuto sacrificare?
I pensieri di lui, mentre l'aspetta.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ tutto buio, completamente. Muovo le mani, provo a capire dove mi trovo.
Non vi è nulla attorno a me. Chiudo allora gli occhi, cercando di calmare il mio respiro, improvvisamente accelerato.
Sudo, ho caldo, ma sento freddo sulla mia pelle. Ho la pelle d’oca. Faccio per ripararmi da quel freddo con le mie braccia, ma non si muovono.
Provo ancora, e ancora, ma è come se delle catene invisibili le trattenessero. Eppure non sento dolore. Non sento niente, a dire il vero. E la cosa mi spaventa.
“C’è qualcuno?”
Provo a chiedere, urlando, poi sempre più piano.
“Dove sono?”
Cambio domanda, ma la risposta è sempre la stessa. Infine sussurro:
“Perché sono qui?”
Già, cosa ci faccio io in questo luogo? Perché mi tengono prigioniero, non mi permettono di andarmene, né di vedere. O sentire. In questo luogo non vi è eco, e la mia voce sembra sparire appena mi esce di bocca.
Chi sono io?
 
Non so quanto tempo passa, ma a un certo punto vedo una piccola luce farsi avanti, e sbatto più volte gli occhi per adattare la mia vista. Quella luce diviene sempre più forte: è una sfera, che inizia a girarmi attorno.
Prima quasi timorosa di me, come se volesse annusarmi, poi sempre più velocemente, finché non mi sento quasi la testa scoppiare.
“Basta, smettila!”
Urlo allora a un certo punto. E come se mi avesse sentito la sfera si ferma, a pochi centimetri dal mio volto. La fisso, gli occhi socchiusi.
“Non sai cos’è, vero?”
Una voce, intorno a me. Non riesco a darle un punto preciso, ma di sicuro so che non viene dalla sfera che mi galleggia davanti. Provo a girare il capo, a guardarmi attorno, ma vi è solo buio.
“Non puoi vedermi, puoi solamente sentirmi”
“Cosa sei?”
“Tante cose. Perfino tu hai fatto parte di me”
“Non capisco” replico. Ed è vero: quella voce non mi dice niente. Per caso è uno che fa parte di un mio vecchio equipaggio? Un capitano cui ho fatto da secondo prima di mettermi in proprio? Prima di divenire pirata?
“Ti ridarò i tuoi ricordi. Lei sta arrivando, e vi voglio entrambi qua. Siete uno dei trofei più belli che abbia mai avuto”
Adesso non sto proprio capendo. Chi sta arrivando? Dove? Trofei: io e chi altro? Scuoto il capo, abbassandolo leggermente, senza però staccare gli occhi dalla sfera. Questa è ferma immobile davanti a me.
“Sarà doloroso, non lo nego. Ma spero che questo vi tratterrà mentre trovo un modo per confinarvi qua con me. Oh, che squadra! Questa non posso lasciarmela scappare. No no, per niente!”
“Dimmi chi sei!” Urlo a un certo punto, non capendo più quei discorsi. Solamente, ho capito che questo pazzo vuole tenermi qui, ma questo non coincide esattamente con i miei piani.
“L’Oscurità. Ma capirai tutto meglio quando riavrai i tuoi ricordi. Ci vediamo, capitano”
Sento la voce andarsene, e capisco che mi ha lasciato nuovamente solo. I miei ricordi, ha detto. In effetti non so come sono finito qui, so solo che voglio tornare alla mia Jolly Roger e continuare ad andare per mare.
Improvvisamente la sfera di luce torna a muoversi e si avvicina sempre più al mio volto. Le soffio contro, poiché è l’unica arma che ho. Questa naturalmente non si lascia spaventare, ma a un soffio dalle mie labbra si ferma, per poi alzarsi di pochi centimetri ed entrarmi in testa velocemente.
Neanche me ne rendo conto, ma sto urlando. Lo percepisco, sento i miei muscoli tendersi, la bocca aprirsi e l’aria lasciare i polmoni, ma non sento alcun suono.
Eppure son consapevole che questo è l’urlo più forte e potente che abbia mai cacciato.
La mia testa è piena di immagini, di volti, di situazioni. Improvvisamente tutto torna: Emma, Storybrooke, Cora. Tutto. Avevo dimenticato gli ultimi anni della mia esistenza. Qualcuno me li aveva fatti dimenticare. Perché? Non ho risposte, so solo che adesso sono stremato e tremo, come non mi era mai capitato.
Inizio a piangere, sapendo quello che ho fatto a Emma e quello che lei ha dovuto fare a me.
Ma a causa mia, solamente mia.
Forse è per questo che mi ha tolto i ricordi, l’Oscurità: per farmi soffrire di più alla fine, per farmi sentire tutto insieme, senza che io potessi realizzare davvero, capire, ascoltare me stesso e la nostra storia.
Ma ha detto che lei sta arrivando, giusto? Solo che vuole tenere anche lei qua.
Non posso permetterglielo. Devo trovare un modo di fuggire, di avvisarla.
Provo a muovermi, lentamente, ma le catene invisibili ancora mi bloccano. E il dolore emotivo sembra rispecchiarsi anche sul mio corpo: inizio a sentire bruciore, tagli, ferite che sanguinano.
Ancora non so quanto è passato, ma quella voce è tornata.
“Divertito, capitano?”
“Perché mi fai questo?”
“Come, perché? Per farti capire che posto malvagio sia la terra, mentre qua puoi essere te stesso. A noi non importa dei tuoi sbagli: ci interessano i tuoi successi. E tu stavi facendo grandi cose. Un giorno mi tornerai utile, insieme alla tua Emma”
“Lasciala stare” vorrei gridare, ma le parole mi escono con un filo di voce.
“Dove siamo?” chiedo allora.
“Nell’oltretomba. Ma stai tranquillo, non è così male come può apparire. Ti piacerà, vedrai. Appena capirai che sei qui tra i tuoi simili, che nessuno vuole farti del male, ti lascerò uscire”
Se ne sta andando di nuovo! Lo sento! Non so come spiegarlo, ma vi è ancora più silenzio quando l’Oscurità se ne va.
Piango, piango ancora. Emma mi ha mandato nell’oltretomba. O meglio, mi ci sono mandato da solo.
Non sono stato abbastanza forte, per lei.
Scuoto il capo: no, devo farmi forza, devo tornare a essere un pirata per poterla salvare.
La prossima volta che l’Oscurità si presenterà sarò pronto, mi farò vedere convinto, non più sconfitto. Mi lascerà uscire, mi lascerà vedere l’oltretomba e riuscirò a mettere in guardia Emma, in un modo o nell’altro.
So che ce la farò, perché se lei mi ha salvato una volta e poi ha salvato il mondo, io riuscirò a fare lo stesso. Salverò lei, e salverò il mondo. Perché questo ha bisogno di Emma Swan, e non lascerò che l’Oscurità la porti di nuovo a sé.
Ti aspetto, Emma, ti salverò. Ci salveremo, e riuscirò a darti il lieto fine che ti meriti.


Nota dell' autrice: non so di preciso dove sia Uncino, qquesta è un delle tante idee che mi son venute in mente. Forse scriverò anche le mie altre idee, per adesso spero che questa versione vi sia piaciuta.
A presto!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Calya_16