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Autore: Fengari    16/01/2016    0 recensioni
Dal primo capitolo:
"Toshiko si svegliò intorpidita e infreddolita, sempre sul fondo del pozzo.
Chiamò più volte suo padre ma non ricevette risposta.
Alla fine, vide una parete di roccia, e decise di scalarla.
Quando riuscì a salire, rimase a bocca aperta: quella non era casa sua."
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. TRASFERIMENTO

 

L'imponente scalinata che dava accesso al tempio era davanti a lei; immobile, altezzosa.

Quando il padre di Toshiko aveva annunciato che sarebbero andati ad abitare accanto al tempio Higurashi, lei non aveva avuto il coraggio di opporsi. Suo padre era un grande appassionato di storia Giapponese, e dunque per lei era impossibile negargli questa felicità, anche se non era molto entusiasta della cosa.

“Allora, come ti sembra?”

Il signor Yamashita aveva gli occhi che brillavano. Toshiko si strinse nelle spalle.

“Può andare” si limitò a dire, per poi iniziare la scalinata.

Quando giunse in cima, davanti a lei vide solo vecchie mura tipiche dell'antico Giappone. Ornamenti, statue di dragoni o demoni, proprio come glie li descriveva suo padre. A sinistra, un po' più lontana, vide infine la casa. Una villetta molto carina e lontano da occhi indiscreti. Era l'unica parte che le piaceva.

La casa, prima, apparteneva alla famiglia Higurashi, sua legittima proprietaria. I costi di manutenzione del tempio, senza l'aiuto dello Stato, erano diventati troppo alti per loro. Dunque suo padre aveva deciso di comprare la proprietà per mantenere il tempio e la sua importanza storica. La famiglia Higurashi, aveva accettato con entusiasmo, conoscendo per fama il padre di Toshiko. Sia lei che loro, infatti, sapevano benissimo che avrebbe fatto di tutto per far sì che il tempio rimanesse tale.

Toshiko ad incamminarsi verso casa, quando suo padre la fermò: “Non vuoi fare un giro per il tempio?”

“Magari più tardi, papà, sono stanca” rispose lei, riprendendo la camminata.

 

La sua camera era più piccola rispetto a quella che aveva prima, ma molto accogliente.

La ragazza che abitava qui prima di me doveva avere veramente buon gusto, pensò Toshiko.

La serata trascorse piacevolmente: il signor Yamashita raccontò a Toshiko tutto quello che sapeva sul tempio, e lei dovette riconoscere che era una storia molto interessante.

Quando andò a dormire, dalla sua finestra, notò un piccolo bagliore vicino all'edificio dedicato al “pozzo magico” – come lo aveva chiamato suo padre –, ma non ci fece molto caso.

 

Toshiko...

Si svegliò di soprassalto. Qualcuno l'aveva chiamata? Giurava di aver sentito un sussurro che assomigliava al suo nome. Riprese a dormire, credendo di essere troppo stanca e dunque di immaginarsi le cose.

Toshiko... PROTEGGI LA SFERA!

Questa volta la voce l'aveva sentita forte e chiara.

Si alzò immediatamente dal letto e prese la mazza da baseball firmata dal giocatore preferito di suo padre.

“Chi sei? Cosa vuoi? Fatti vedere!” disse in preda al panico. Come avevano fatto ad entrare in casa?

Notò un altro bagliore sempre più insistente vicino al pozzo. Decise di andare a controllare, nonostante avesse moltissima paura.

Dunque si recò di sotto. Stava piovendo, ma non le importava.

Vide ancora quel bagliore e lo seguì. C'era una specie di sfera che stava brillando nel buio.

Quando la raccolse, le porte dell'edificio nel quale si trovava il “pozzo magico” si aprirono, e un forte vento la spinse all'interno.

“Fermati! Io... non voglio... entrare!” disse Toshiko, anche se non era del tutto consapevole di quello che stava dicendo.

Sentì una mano dietro la schiena. La mano la spinse dentro al pozzo.

Il fondo del pozzo si illuminò di una luce intensa e Toshiko chiuse gli occhi. Aveva molta paura.

Dopo qualche secondo la luce si spense, e Toshiko si ritrovò sempre sul fondo del pozzo.

Ora staranno domendo tutti, aspetterò domani mattina e poi griderò di tirarmi fuori da questo dannato coso, pensò tra sé, accucciandosi e chiudendo gli occhi.

 

Toshiko si svegliò intorpidita e infreddolita, sempre sul fondo del pozzo.

Chiamò più volte suo padre ma non ricevette risposta.

Alla fine, vide una parete di roccia, e decise di scalarla.

Quando riuscì a salire, rimase a bocca aperta: quella non era casa sua.





*spazio autrice*
Benvenuti in questa nuova fanfiction, la prima che scrivo a dire la verità.
E niente, spero di avervi incuriosito almeno un po', fatemelo sapere!
   
 
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