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Autore: Prinzesschen    15/03/2009    5 recensioni

Gerard entrò nel camerino richiudendosi violentemente la porta alle spalle.
Era frustrato, incazzato, nervoso e, dulcis in fundo, deluso.
Deluso principalmente da se stesso ma anche da lui. Lui che sembrava non voler capire.
Lui che sembrava aver deciso di ignorare qualsiasi cosa gli dicesse.
Lui che sembrava così fottutamente deciso a distruggere ogni suo tentativo di porre fine a quella follia.

Frerard
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We'll carry on

We'll carry on...

La mia primissima Frerard che mi è venuta in mente vedendo il video in cui Gerard e Frank sembrano decisi a pestarsi a sangue.   

http://www.youtube.com/watch?v=1VcRjE5Snfk   <===== questo è il link del video anche se do per scontato che l'abbiate già visto.
Ho provato ad immaginarmi il DOPO. Le reazioni dei due ragazzi e i motivi di Gerard. Enjoy it! =D

PS: non credo ci siano fanfiction simili ma se così fosse conto sul fatto che me lo farete sapere e vedrò di provvedere.
I My Chemical Romance non mi appartengono e questa storia non è scritta a scopo di lucro.

Gerard entrò nel camerino richiudendosi violentemente la porta alle spalle.

Era frustrato, incazzato, nervoso e, dulcis in fundo, deluso. Deluso principalmente da se stesso ma anche da lui. Lui che sembrava non voler capire. Lui che sembrava aver deciso di ignorare qualsiasi cosa gli dicesse. Lui che sembrava così fottutamente deciso a distruggere ogni suo tentativo di porre fine a quella follia.

Erano sposati. Avevano due mogli fantastiche che li aspettavano a casa. Avevano promesso di amarle e rispettarle finchè la morte non li avrebbe separati da loro. Avevano promesso di esser loro fedeli sempre.

All’inizio sembrava possibile anche riuscire ad amarsi nonostante quel legame indissolubile e sacro che li divideva legandoli invece a qualcun altro, all’inizio sembrava ad entrambi che ce l’avrebbero fatta, che il loro amore sarebbe sopravvissuto. Ma niente di tutto questo era possibile adesso. E questa consapevolezza infilzava i loro cuori come un pugnale.

Si rivide su quel palco, pochi minuti prima. Si rivide spingere via Frank, buttarlo a terra e colpirlo. Rivide il suo volto sorpreso, poi deluso ed infine ferito.

Una lacrima solcò quel volto bianco trascinando con sè un po’ della matita nera che delineava i contorni di quei profondi occhi verdi e sofferenti.

Come aveva potuto farlo?

Era stata una reazione istintiva.

Aveva sentito le sue labbra troppo vicine. Aveva capito che non sarebbe riuscito a controllarsi. Aveva pensato a Lyn-z seduta davanti a quella fottuta televisione a guardare quel concerto e l’aveva colpito.

Ma adesso il pensiero di aver fatto del male alla persona che amava, di averlo colpito e di averlo ferito dentro, lo distruggeva dilaniandogli il cuore, stretto in una insistente e impossibile morsa di dolore.

Un’altra lacrima gli rigò il volto e corse fuori dal camerino, corse verso quella porta, quella porta su cui era affisso il cartello con inscritto il suo nome, e la aprì senza nemmeno chiedere il permesso di entrare.

-Frank…

Lui era accasciato per terra, con la schiena poggiata contro il muro e le gambe contro il petto.

Gli occhi vitrei fissavano il soffitto bianco e sembrò non essersi accorto dell’irruzione di Gerard.

Richiuse la porta e anche lui si accasciò, buttandosi sulle ginocchia e abbandonandosi ai singhiozzi.

Gattonò verso il ragazzo che continuava a far finta di niente e posò la fronte sulla sua spalla lasciando che le lacrime scorressero senza freni. Non si vergognava dei suoi sentimenti.

-Frank…Frank io…non possiamo! Lo capisci che non possiamo!?- disse scuotendolo prima piano e poi sempre più forte mentre l’altro manteneva sempre la stessa espressione.

-Non possiamo…- ripetè scosso dai singhiozzi.- Non è un gioco Frank! Siamo sposati cazzo! Non possiamo continuare a fingere che vada tutto bene! Non possiamo più neanche sfiorarci su quel palco! Perché se lì torniamo indietro nel tempo, se lì riusciamo ad amarci, una volta scesi da quel fottuto palco cosa ci rimane? Solo del Fan Service sul quale dobbiamo ridere! Sul quale dobbiamo giocare….ma l’amore Frank? Se ci lasciamo andare…quello rimane…non abbiamo un interruttore per spegnerlo quando ci viene scomodo…

E ricordò il momento in cui aveva capito di amarlo. Il momento in cui il suo mondo, che fin ad allora era sempre stato tinto di bianco e nero, aveva preso colore e forma, era diventato improvvisamente più ospitale e benigno.

 

Gerard sistemò il microfono sulla sua base e si voltò verso gli altri.

Mikey stava posando contro il muro accanto alla chitarra di Ray il suo basso e Matt stava riemergendo dalla sua batteria.

-Ho bisogno di un caffè…o forse meglio 2…- decretò Mikey abbassandosi per uscire dal  garage.

-Ti seguo…- convenne Ray congiungendo le mani alla nuca e seguendo l’amico fuori dal garage.

Matt sospirò.

-Avete idea di che ore sono?Io non ce la faccio più a provare fino a quest’ora! E la cosa che mi fa più rabbia è che non riusciamo a suonare da nessuna parte ancora!

Era vero. Erano le 10 di sera  e ancora provavano. Per cosa poi? Nessuno li conosceva e nei locali facevano fatica a dare fiducia a dei ragazzi ancora  così poco esperti.

-Sei sempre libero di mollare se la cosa ti disturba tanto…- sbottò acido il cantante appoggiandosi al muro e accendendosi una sigaretta.

-E mi sa proprio che è questo che farò!

Uscì dal garage dando un pugno alla serranda metallica.

Gerard continuava a fumare tranquillo.

-Gerard ma…se…se n’è andato- disse esterrefatto Frank fissando l’amico.

-Ma tu dici?- chiese quello tirando una boccata di fumo e scrollando per terra la cenere.

-Stai tranquillo Frankie, tornerà…torna sempre.

Frank era entrato da poco nella band e non conosceva ancora bene l’indole lunatica del batterista.

Posò Pansy per terra e si appoggiò scompostamente contro il muro accanto a Gerard.

Anche lui era dannatamente stanco.

-Sai Frank…ho un problema…- disse Gerard con un sorrisino malizioso voltandosi verso l’amico.

Quello alzò un sopracciglio, sorpreso.

-Mh? Ovvero?

Gerard rise in un misto di eccitazione e nervosismo chinando il capo.

-Temo di essermi “infatuato” del nuovo chitarrista della mia band e di aver mandato così a puttane 25 anni di eterosessualità…- comunicò sempre sorridendo e fissando Frank.

Il più piccolo strabuzzò gli occhi rimanendo immobile senza nemmeno respirare.

A dire il vero aveva sperato che Gerard dicesse quelle parole dal primo momento in cui quegli occhi verdi si erano posati nei suoi ma adesso che tutto si concretizzava l’impatto era davvero strano.

-Se ora provassi a baciarti mi prenderesti a pugni e mi elimineresti fisicamente?- chiese Gerard  con la solita espressione sorniona avvicinandosi sempre di più.

Scosse piano la testa e nel giro di pochi secondi le labbra di Gerard sfiorarono quelle di Frank che colto da una improvvisa frenesia approfondì quel contatto così magico e, forse, così sbagliato.

-Sarà difficile…- mormorò sorridendo radioso nonostante la serietà di quelle parole.

-Ma ce la faremo honey…nulla si metterà mai tra di noi…

 

E adesso? Ora che tutto era andato inesorabilmente a puttane? Ora che credendo di poter sopportare tra di loro una semplice amicizia avevano sposato Lyn-z e Jamia? Ora che il mondo era tornato ad assumere le sue tinte nere e bianche?

Cosa restava di quei giorni? Di quei baci? Di tutto quell’amore?

 

Erano sul palco, il concerto stava per finire.

Gerard si voltò verso Frank che saltellava dimenandosi sul palco.

Gli fece l’occhiolino ricevendo in risposta un sorriso di impareggiabile dolcezza.

Lo vide avvicinarsi e continuò a cantare anche quando sentì il volto di Frank  strusciarsi contro la sua spalla.

Cantò l’ultima parola del ritornello e si voltò verso il chitarrista baciandolo con irruenza ed urgenza.

Dalla folla si alzò un grido di giubilio.

I fan adoravano quelle cose ed il Fan-Service era un ottimo modo per sfiorarsi, baciarsi, toccarsi senza destare sospetti concreti.

Dopotutto per i produttori era un altro espediente per sfruttarli come macchine per far soldi.

Gerard si staccò accarezzando ancora i capelli di Frank e spingendolo via, quasi a voler allontanare quella tentazione.

Il concerto finì e gli artisti scesero dal palco rifugiandosi ognuno nel proprio camerino. Più o meno.

Gerard spinse Frank dentro il suo camerino e con lo intrappolò tra sé e il muro.

-Tu metti a dura prova il mio autocontrollo Iero…- biascicò baciandogli il mento.

Sentì il busto del più piccolo alzarsi e abbassarsi scosso da una leggera e roca risata.

-Ho mai detto di volere che tu ti controlli?

 

E senza saperlo entrambi stavano formulando gli stessi pensieri, rievocando gli stessi ricordi che come spine infilzavano i loro cuori.

 

-Gerard ho bisogno di sapere una cosa…- decretò Frank Anthony Iero stringendosi al petto del maggiore, nel letto dell’ennesimo albergo.

-Cioè?

Fece un profondo respiro incamerando quanta più aria possibile. Da quella risposta sarebbe dipeso tutto.

-Mi ami Gerard?

Quello sorrise prendendo a carezzargli i capelli neri e rossi.

-Tu che dici?

-Ho bisogno di saperlo…voglio sentirtelo dire…non posso solo  supporre una cosa così importante…non è sottinteso…

-Ti amo Frank…certo che ti amo…più di quanto tu possa immaginare…

-Anche io…

-E sei io avessi risposto di no? Tu mi avresti continuato ad amare ugualmente?

-Si… ti amerei anche se mi disprezzassi, anche se i miei sentimenti fossero palesemente non corrisposti…anche se dovessi sacrificare ogni mia certezza per dirlo…

 

-Frank…io non devo amarti…

A quel punto il chitarrista si riscosse e puntò i suoi occhi dorati in quelli del cantante. Il suo sguardo era deciso, risoluto, certo.

-E infatti non lo fai Gerard…

-Non lo faccio perché non posso! Tu sai quanto io tenga a noi! Sai quanto ti ho amato e quanto mio malgrado ti ami! Ma c’è di mezzo la felicità di altre due persone Frank! Non posso ancora una volta essere egoista!

-E alla mia felicità non ci pensi? Sono così poco importante?

-Ma cazzo non ci pensi per niente a tua moglie? A quanto starebbe male se solo sapesse cosa facciamo in quelle dannate stanze d’albergo al posto di scrivere testi? Se sapesse che quando vai a trovare il tuo migliore amico quello si trasforma in amante?

Gli occhi di Frank si rassegnarono finalmente alle lacrime.

-Sono disposto a sacrificare tutto per te lo capisci?! La felicità di chiunque per potere avere te! Se questo è peccare di egoismo, di adulterio o qualsiasi altra cosa sono disposto ad andare all’inferno!

Gerard sospirò sedendosi contro il muro, accanto all’altro.

-Perché ci stiamo distruggendo Frank? Perché è tutto così sbagliato?

-Perché siamo stati così stupidi da credere di poter vivere lontani…

-E adesso cosa pensi di fare?

-Non lo so…we’ll carry on.

  
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