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Autore: Emy Potter    16/01/2016    0 recensioni
(Sequel de "New city, new Life") Hiro e i suoi amici sono partiti per le loro splendide vacanze con Rebecca e Noemi. Destinazione? Italia. Come le passeranno? E che succederà?
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: GoGo Tomago, Hiro Hamada, Honey Lemon, Nuovo personaggio, Wasabi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'New city, new life'
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Capitolo 20: Little trip

16 luglio 2015

Dopo che tutti furono pronti, uscirono di casa, presero il pullman e scesero alla stazione.
Attesero 20 minuti prima dell'arrivo del treno, intanto decisero di fare un giro nei negozi del posto. La prima tappa fu il negozio di libri, dove si divisero, ognuno per il proprio reparto: Hiro, Tadashi e Wasabi nella sezione scientifica, Fred e Yume, ovviamente, nella parte dedicata ai fumetti, Honey si ritrovò immersa nei romanzi rosa, Gogo tra le riviste sportive, mentre Smile si immerse tra i suoi amati libri fantasy.
Mentre i suoi amici sfogliavano un libro sulla fisica quantistica, Hiro dava delle fugaci occhiate a Rebecca, geloso sulla sua interazione con Fred. Stavano solo parlando, ma non poté fare a meno di infastidirlo quella loro vicinanza. Sapeva che era troppo apprensivo verso di lei, ma il solo vederla parlare con un altro lo irritava.
“Hiro, mi stai ascoltando?”
La voce di Tadashi lo risvegliò dai suoi pensieri e si voltò per guardarlo. “S-sì, scusa.”
Il maggiore seguì la traiettoria del suo sguardo e capì, facendosi sfuggire un sorriso furbo. “Sei geloso?”
Il ragazzino sobbalzò e cercò velocemente di smentirlo. “Ma che dici?! Rebecca e Fred? Impossibile.”
Tadashi alzò gli occhi al cielo e rispose con un semplice: “Come vuoi tu” per poi riprendere la lettura. Non si era accorto di aver un paio di occhi color cioccolato addosso.
 
-O-

Quando arrivò il treno, salirono e presero posto. Wasabi, Gogo, Honey e Smile erano seduti da una parte, mentre Fred, Tadashi, Hiro e Rebecca erano seduti dall’altra, di fianco a loro. Mentre gli altri chiacchieravano, Noemi si era messe le cuffie alle orecchie e ascoltava una delle sue canzoni preferite: Cry baby di Melanie Martinez, la sua cantante preferita. Un po’ la rispecchiava, lei che piangeva facilmente ma ricacciava sempre le lacrime indietro, dicendosi che doveva essere forte.
Non si era neanche accorta del paio di occhi che ogni tanto di posavano su di lei. Tadashi continuava a chiedersi cosa avesse detto di tanto sbagliato quel giorno, quando lei era seduta sul suo letto e parlavano tranquillamente. Che fosse che i suoi sentimenti non erano davvero ricambiati? In quel momento gli sembrava l'unica logica spiegazione.
"Tadashi mi stai ascoltando?" chiede Fred per l'ennesima volta all'amico.
Il giovane di risvegliò dai suoi pensieri per poi posare lo sguardo sul suo vicino. "Scusa, stavo riflettendo"
"Non ce ne siamo accorti" lo prese in giro Hiro, la spalla occupata dalla testa di una Yume dormiente.
"Tu pensa a pulirti la faccia dal rossetto" ribatté Tadashi facendo arrossire il fratello fino alle orecchie.
E mentre rideva, Noemi lo guardava sforzandosi di non sorridere.
 
-O-

“Eccoci!" esclamò Fred.
Erano appena scesi dal treno cominciarono a guardarsi in giro, in cerca del famoso maggiordono del biondo.
"Sei proprio sicuro che-?" cominciò Tadashi, ma non fece in tempo a finire che Honey lo investì con un "è lì, lo vedo!".
Infatti, il famoso servitore della famiglia di Fred era poco più lontano da loro, la schiena dritta e lo sguardo serio.
"Benvenuto signorino" disse con eleganza l'uomo.
"Ci sei mancato, amico mio!" rispose il biondo battendogli allegramente il pugno.
Yume ridacchiò, chiedendosi come quel pover'uomo riuscisse a sopportare un ragazzo come Fred tutti i giorni. Certo, era simpatico e vivace...forse fin troppo vivace...
"Va tutto bene?" chiese Hiro vedendola pensierosa.
"Oh, sì" rispose la ragazza sorridendo.
"Hey Hiro, non tenertela tutta per te, ci siamo anche noi!" si lamentò Smile mettendo un finto broncio.
"Nessuno ti ha interpellata. Rebecca è mia, fine della storia" continuò il quindicenne stringendo la ragazza più vicino a sé.
"Oh, che carini" lo prese in giro Tadashi. "Noemi ha ragione però, state sempre attacati, potreste considerarci di più. Giusto?" Ma quando si voltò la rossa se n'era già andata, ed ora rideva e scherzava con Gogo e Wasabi.
Appena posso devo parlarle; si disse il corvino. Era davvero stufo di quella situazione, del fatto che lei stava cercando di evitarlo come un appestato. Se era per quella specie di dichiarazione voleva chiarire il loro rapporto una volta per tutte.
Quando uscirono dalla stazione rimasero a bocca aperta nel vedere una limousine bianca e splendente solo per loro, specialmente Tadashi, Yume e Smile. Il ragazzo non riusciva a credere quando gli avevano detto che Fred faceva parte di una ricca famiglia, così come le due amiche!
"Pensi ancora che ti stavamo prendendo in giro?" gli domandò Gogo ridendo. "Tranquillo, ci farai l'abitudine"
Salirono elettrizzati sul veicolo, che partì sotto il suono delle urla entusiaste e dei chiacchierii impressionati del gruppo che ospitava. Il viaggio fu fin troppo breve, avrebbero voluto passare l'intero pomeriggio in quella limousine, ma il panorama del lago riuscì a farli uscire sorridenti e senza rimpianti.
La vista che si prospettava davanti a loro, infatti, era a dir poco mozzafiato: il grande lago si estendeva per tutto il paesaggio, l'acqua specchiava i raggi del sole che vi si posavano sopra, creando splendidi giochi di luce. La superficie era calma, sembrava cullare l'intero luogo con la sua dolcezza, mentre il verde degli alberi incorniciava la vista.
Rebecca, Noemi e Fred non rimasero tanto impressionati dato che avevano già visto quel posto, ma il resto del gruppo rimase affascinato da tale visione. Honey cominciò a scattare foto ovunque il suo occhio si posasse, Gogo si avvicinò all'acqua e gli avvicinò una mano, mentre Wasabi la teneva dalle spalle, terrorizzato che potesse cadere in acqua. Hiro rimase affianco alla sua fidanzata, appoggiando la sua testa a quella di lei, sorridente, mentre Tadashi, invece, rimase semplicemente imbambolato.
Solo dopo notarono la grande barca che navigava nel lago, e il suo lusso non fu un particolare che sfuggì ai loro occhi.
"Lì è dove staremo" spiegò Fred.
"Stai scherzando?!" rise entusiasta Smile.
"E' a dir poco favolosa!" esclamò Honey correndo verso il molo e seguita dagli altri, non si accorsero nemmeno del maggiordomo che tentava di portare tutte le valige dentro, finendo più volte per cadere.

-O-

La cena di quel giorno fu a dir poco squisita: mangiarono (o meglio divorarono) lasagne, pesce, un'insalata leggera e un tiramisù da leccarsi i baffi. Ovviamente nessuno si stupì del fatto che ci fosse un cuoco professionista a bordo.
"Mangiato bene?" chiese Fred.
"E lo chiedi pure?" ridacchiò Gogo che cercava di togliere i pezzetti di pesce con uno stuzzicadenti.
"Era tutto delizioso" si complimentò Honey.
"Sì, George è abbastanza bravo. Ora mettetevi i pigiami, comincia la festa!"
Sì, un altro pigiama party stava per avere inizio, ma questa volta era diverso. Corsero tutti a cambiarsi, e in men che non si dica erano tutti sul ponte principale.
Wasabi era con il suo solito pigiamone verde, Gogo con la sua canotta bianca e i pantalocini viola, Honey aveva una camicia da notte rosa che le arrivava fino alle ginocchia, Fred un pigiama colorato di Superman, Rebecca un completo lilla con un orsetto sulla parte di sopra, Tadashi una t-shirt semplice e dei pantaloni blu, Hiro una maglia rossa e la parte sotto grigia, mentre Smile una canotta nera e un pantaloncino azzurro.
Erano pronti a quella serata che erano sicuri non avrebbero dimenticato mai.
"Bomba in arrivo!" gridò Fred e si tuffò in acqua vestito.
"Ci sono anch'io!" esclamò invece Gogo che saltò sopra il biondo, e il resto del gruppo si unì.
L'acqua era calda al contrario di quello che si potesse pensare, dato che il sole l'aveva scaldata per l'intero giorno, e fu un sollievo quando i loro corpi la incontrarono.
Cominciarono a schizzarsi, le risate che per poco coprivano la musica che avevano acceso qualche secondo prima. Gogo sfidò Hiro e Wasabi  ad una gara di nuoto che, ovviamente, vinse.
"Hey, Fred, prendi questa!" disse la corvina lanciandogli la palla, presa prontamente da Fred.
"Tadashi, tocca a te" la passò poi lui all'amico.
Ma lui non c'era.
 
-O-

"Quindi è qui che sei"
Smile sobbalzò nel sentire quella voce familiare e quando si voltò lo vide davanti a se, con il suo solito sorriso. "Ho bisogno di stare da sola"
"Prima devo parlarti" disse lui deciso per poi appoggiare le braccia alla parapetto della nave.
Noemi rimase in silenzio e lo guardò. Tadashi era davvero bello. I suoi occhi a mandorla brillavano alle luci notturne, la pelle chiara era perfetta, così come i lineamenti del suo viso, così maturi e dolci al tempo stesso.
"Perchè mi stai evitando?" domandò senza badare al suo sguardo che sembrava cercasse di vedere dentro di lui.
"Pff, io non ti sto evitanto" mentì lei con una leggera risata.
"E' per la mia dichiarazione?" continuò lui come se non l'avesse neanche sentita.
La ragazza perse un battito a quelle parole e tornò subito seria.
"Io non voglio perdere la nostra amicizia, e deduco che comunque tu non provi lo stesso per me, quindi-"
"Aspetta, aspetta!" lo interruppe subito Smile. "Credi che io ti abbia evitato tutto questo tempo perchè non mi piaci?"
"Quindi ammetti che mi stavi evitando"
La rossa aprì bocca per ribattere, ma la richiuse subito dopo, per poi abbassare lo sguardo sui suoi vestiti bagnati come se questi gli dessero una risposta. Tadashi, invece, rimase in silenzio. Ora era lui che la studiava con lo sguardo.
"Sì, lo ammetto" disse infine. "Ma non era per quello...tu mi piaci, Tadashi, e anche molto, ma temevo che non fosse lo stesso. Mi chiedevo se tu mi avessi mentito quel giorno, e se anche non fosse stato così temevo che poi ti saresti stufato di me, ed io avrei sofferto ancora"
Il ragazzo non aveva mai pensato che quella potesse essere la vera causa e si ritrovò a darsi mentalmente dello stupido. Insicura, ecco quello che lei era in realtà, ma lo nascondeva sotto maschere che sorridevano. Eppure era già a conoscenza di quel problema, come aveva fatto a non considerare minimanente il problema?
Solo più tardi, ripensando alle sue parole, si rese conto completamente di quello che aveva detto.
"Quindi...ti piaccio" mormorò lui e rimase sollevato quando la vide ridere per l'imbarazzo.
"Sì...e anch'io a quanto pare" continuò lei tenendo lo sguardo basso, le guance rosse.
Tadashi si avvicinò e portò una mano sul suo volto, sentendolo bollente sotto il suo tocco. "Già" fu la sua risposta, un sussurro dolce che a malapena si sentì.
Solo quando i loro occhi si incontrarono perse il controllo. La baciò senza nemmeno riuscire ad apporsi a se stesso, come se quel contatto fosse ciò che lo avrebbe salvato da tutto, le palpebre si chiusero, come se quel momento fosse troppo bello per essere visto. Sentì lei ricambiare il suo bacio, le piccole mani passare tra i suoi capelli ancora bagnati e stringerlo più vicino.
La musica in lontananza finì per essere il loro sottofondo, la loro musica, e la luna era l'unica testimone di quel momento.
 
-O-

NOTA AUTRICE: Perdonatemi per il tremendo ritardo, sono davvero mortificata, ma le idee non volevano proprio saperne di arrivare, così mi sono costretta comunque a finire di scrivere. So perfettamente che questo capitolo non è dei migliori, ma non volevo farvi aspettare ancora, perdonatemi.
Comunque che ne pensate? Sappiate che il prossimo capitolo è l'ultimo, quindi la storia sta finalmente per giungere al termine. Mi concentrerò sulle altre e sulle nuove idee che mi passano per la testa.
Grazie davvero a tutti quelli che mi hanno sostenuta fino ad ora, davvero grazie mille, siete persone fantastiche e non avete idea di quanta gioia e soddisfazione mi avete dato. Grazie ancora.
Ci vediamo al prossimo capitolo, dolcetti!
Kisses, Emy.
   
 
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