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Autore: samari_chan    18/01/2016    0 recensioni
"ti amo"
La parola più importante e significativa di un rapporto... ma se non viene valorizzata o la si identifica solo come semplice parola, perde il suo significato e il suo valore, e Kethy, una ragazza italiana di 20 anni, si é illusa per troppo tempo del vero significato di ció.
Vola in Corea del Sud dove cerca una spalla su cui contare e una nuova vita lontana da brutti ricordi. Lì peró, l'aspetta un lavoro tanto aspirato, nuovi amici e inaspettati incontri.
Riuscirà ancora a credere in quelle due semplici parole che un tempo la ferirono?
Buona lettura da Samari-chan
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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- Mamma! Ho 20 anni! Ormai sono grande e quindi posso decidere ciò che devo fare! Lasciami vivere la mia vita!- - Che lavoro pensi di fare andandotene via dall'Italia?- - Ho studiato lingue e mi sono specializzata nelle lingue orientali in particolare il coreano... credo proprio che mi troverei bene come una traduttrice... pensi che non ce la possa fare?- - Io credo in te. Per il primo mese ti aiuteremo io e tuo padre... ma dopo di che per le spese, te la caverai da sola.- - Grazie mille mamma!- le saltai sopra abbracciandola e ricoprendola di baci. Mi chiamavo Kethy e avevo 20 anni. Ero nata in una famiglia italiana ma con un padre coreano, trasferitosi in Italia dopo aver incontrato mia madre: anche lei, da giovane, andò a esplorare il mondo e proprio in Corea trovò la sua anima gemella. Mio padre, per amore, si trasferì in Italia perchè i genitori di mia madre non volevano che lei vivesse in Corea. Avevo 20 anni e mi sentivo pronta ad affrontare il mondo per quello che era. Sinceramente, io non amavo tantissimo l'Italia per cui volevo andarmene e scoprire il mondo come un tempo fece mia madre... e sì, speravo anche di trovare a mia anima gemella in qualche parte del mondo: mi ero appena ripresa da un amore fallito e crudele perchè avevo scoperto che il mio ragazzo mi tradiva. Non posso negare di esserci stata male per mesi e mesi, per cui decisi che alla fine degli anni di specializzazione avrei cambiato aria. Il giorno della partenza, salutai mia madre e mio padre in coreano abracciandoli e con una valigia stracolma di vestiti, poster e oggetti vari, mi avviai verso l'aereo con il quale sarei finalmente andata via dalla mia città e da tutti i ricordi cattivi, portando con me solo quelli più dolci e commoventi. Sull'aereo iniziai a rovistare tra la mia borsa alla ricerca del mio cellulare e dei fogli per ripassare il coreano: con la musica nelle orecchie iniziai a rileggere più volte le regole e a ripetere i termini più complicati. Mio padre da piccola non mi parlava mai della sua città, dell'Oriente, ma conobbi il Giappone e la Corea grazie a una mia amica delle scuole medie e anche grazie alla sorella di mia madre che studiava giapponese. Furono loro a trasmettermi la voglia di cambiare e di provare cose nuove. Dalle scuole medie, iniziai ad ascoltare musiche giapponesi e coreane, guardando drama e scrivendo i nomi in coreano di quelli che erano i miei idoli. La musica che però, mi accompagnò fino alla fine fu quella degli Exo, dei BTS e di molti altri gruppi che amavo follemente. I miei poster in valigia raffiguravano proprio gli Exo e i BTS e anche molti attori visti nei drama come Kim Bum, Kim Hyun Joong o Lee Min-Ho di Boys Over Flower, Jang Geun-suk di You're beautiful e tanti altri di cui andavo pazza. Vidi il drama degli Exo che mi fece impazzire sin da subito e tutti gli show a cui avevano partecipato sia i BTS che gli Exo. Volli imparare il coreano dato che quasi tutti i video italiani riguardanti gli show degli Exo erano stati cancellati a causa dei copyright. Avevo 20 anni e affrontavo un periodo difficile per gli Exo: Luhan e Kris ormai avevano lasciato già il gruppo e in più la salute di Tao e la decisione sul da farsi teneva sulle spine tutte le fan compresa me e le mie migliori amiche. Atterrata all'areoporto di Seoul, tirai un sospiro di sollievo e mi guardai attorno come se avessi davanti ai miei occhi un affollato e immenso paradiso. Promisi alle mie amiche che se fossi andata in Giappone o in Corea avrei baciato il suolo... e lo feci. Una promessa era una promessa. Però non lo baciai veramente, mi inginocchiai soltanto: le persone mi guardavano stranite ma per me, essere sul territorio che sognavo sin dalle scuole medie, era una sensazione eccezzionale e straordinariamente rinfrescante. Faceva freddo e vedevo le persone con le mascherine, coppie che si riscaldavano a vicenda... e a quel punto mi ricordai del mio ex. Iniziai a rattristirmi, ma solo "i suoi occhi a mandorla" riuscirono a farmi ritornare sui miei passi. Sull'aereo mentre cercavo nella mia borsa le cuffie, mi caddero i fazzoletti e a raccoglierli fu un ragazzo con gli occhi a mandorla e con la bocca coperta da una mascherina nera. I suoi occhi mi rapirono: era come se li avessi visti da qualche parte, ma quell'immagine rapida e sfocata non mi permise di identificare bene chi fosse o chi mi ricordasse. Notai che scendeva dall'aereo con attorno altri ragazzi molto slanciati, anch'essi con delle mascherine nere. Lo fissai sia sull'aereo che all'uscita dell'areoporto. Mi guardai attorno, vidi delle coppiette e mentre ricordavo il mio ex, incrociai i suoi occhi così intensi e scuri e mi parve che sorrise. Rimasi imbambolata senza riuscire più a connettere il mio cervello, il mio cuore accellerò e i miei pensieri si rivolsero alla canzone che sentivo in quel momento: Love me right. ANONIMO'S POV Sull'aereo preso in Italia diretto verso la Corea trovai molte persone con gli occhi a mandorla e solo alcune con i lineamenti occidentali, una in particolare mi colpì, la iniziai a osservare mentre i miei manager pagavano il biglietto: si sedette al suo posto, guardò in avanti con aria triste e per tirarsi su di morale si schiaffeggiò la faccia, trattenni una risata. Sorrise. Aprì la borsa in cerca di qualcosa e pian piano uscì sia il telefono con dei fogli e un dizionario di coreano e allora capii che lei non era una semplice turista. Iniziò a uscire di tutto dalla sua borsa come se non avesse fondo e quando le cadde il pacco di fazzoletti io lo raccolsi buttando un'occiata sul suo cellulare: come immagine di sfondo aveva una mia foto. Mi imbarazzai e dissi tra me e me: "questa è una mia fan!". Lei alzò lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono. Evidentemente avendomi visto con gli occhi a mandorla mi disse grazie in coreano ma io feci un semplice cenno con la testa... mi aveva bloccato la voce. Mi sedetti al mio posto dove i miei compagni mi aspettavano con un sorriso ambiguo. Non ci feci molto caso e diedi uno schiaffo al mio vicino. Durante il viaggio, mentre tutti dormivano, risuonava la musica proveniente dalle cuffie del mio vicino e dopo essermi isolato, notai che "la ragazza occidentale" ascoltava una canzone particolare, la mia: Best Lucky che avevo cantato come Ost del drama It's ok that's love. Mi sentii particolarmente importante e felice. Sentì tutte le nostre canzoni: da Wolf fino a Love me right. E la playlist ricominciò di nuovo, non si stancava mai di ascoltare le nostre canzoni. Mi addormentai e al mio risveglio notai che con la coda dell'occhio anche lei guardava i miei occhi cercando di capire chi fossi. Quando incrociai il suo sguardo lei si girò di scatto facendo finta di non guardarmi ma dopo qualche minuto sentii i suoi occhi posarsi su di me. Socchiusi gli occhi e continuai a guardarla di nascosto. Il viaggio finì e dovetti scendere e staccarmi dal suo sguardo. Volevo continuarla a osservare ma la persi tra la folla e la ritovai in ginocchio mentre cercava di baciare il terreno. Soffocai una risata. Insieme ai miei 8 compagni, mi diressi verso l'uscita dell'aereoporto e quella fu l'ultima volta che i nostri sguardi si incrociarono così sfoggiai il mio sorriso migliore ma solo dopo, mi ricordai che indossavo la mascherina. Lei rimase lì, imbambolata come se avesse capito qualcosa. E io, a malincuore come se mi fosse appartenuta per pochi istanti, mi allontanai da lei. Quando ritornammo al dormitorio, il manager ci riferì che avevamo cambiato traduttrice e che la nuova, arrivava tra qualche minuto, per cui ci disse che la dovevamo accogliere in modo più decente perchè lei era occidentale. Pensai alla "ragazza" sull'aereo e mi dissi tra me e me "magari fosse lei". Quando la nuova traduttrice arrivò, giuro mi sarei voluto proclamare un mago. KETHY'S POV Il mio lavoro mi attendeva e sempre con quegli occhi tra la mente, mi incamminai verso quella che sarebbe stata l'azienda del mio nuovo lavoro. Avevo fatto domanda alle SM e loro dopo avermi fatto qualche domanda per verificare la mia preparazione, mi affidarono un gruppo musicale ma non mi dissero il nome nel caso la voce si fosse sparsa in giro. Arrivai lì, tutta innocente e spensierata e quando un ragazzo mi portò in una aula di ballo conobbi sia il manager di quello che sarebbe stato il gruppo a cui avrei fatto la traduzione che i truccatori, sceneggiatori, cameramen, fotografi, costumisti ecc. Dopo aver conosciuto una marea di persone il manager del gruppo mi disse: - Allora, Kethy, il gruppo sta facendo delle foto per aggiungerle al nuovo album. Per cui ti accompagnerò nel loro camerino.- - Ok la ringrazio.- - Comunque le volevo fare i complimenti, signorina Kethy, perchè la sua pronuncia coreana è quasi perfetta.- - La ringrazio- mi sentii fortissima per due secondi poi la mia mente venne spazzata da tutti i pensieri perchè il manager mi aveva appena presentato il gruppo. - Eccoci al camerino.- mi disse. - Ragazzi vi presento la vostra nuova traduttrice! Vi tradurrà dal coreano al cinese e viceversa si chiama Kethy.- Rimasi immobile con gli occhi sbarrati dato che mi trovavo davanti agli EXO (!!!!) che si truccavano e che giocavano tra di loro (!!!!). Pensai: "mi trovo in paradiso? sono morta sull'aereo e ora sogno di fare la trduttrice agli EXO?". Ero ipnotizzata dalla sorpresa e dalla loro sexsaggine. Il primo a mostrarsi amichevole fu Baekhyun. - Ciao Kethy! io sono...- Lo interruppi - Baekhyun- - conosci tutti i nostri nomi? Te li ha detto il manager?- Sembravo ad un interrogatorio - N-no...... sono una vostra fan.....- Kai mi disse - Woooow... ha una pronuncia perfetta! eh? Sei una nostra fan? Da dove vieni?- - Sì sono una vostra fan... Vengo dall'Italia....- Xiumin disse - Dall'Italia? anche in Italia ci seguite?- - S-si è ovvio! Siete diventati delle stelle universali.... è un piaciere fare la vostra conoscenza.- Si inchinarono tutti e D.O parlò dicendo - Non essere imbarazzata.. siamo quasi tutti coetanei. Spero che tu ci accompagna fino alla fine!- Volevo svenire ma non lo feci: non potevo permettermi di fare brutta figura con loro. I miei occhi esaminarono tutti e poi incrociai lo sguardo del mio bias: Chen.
   
 
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