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Autore: TheDays    18/01/2016    1 recensioni
La protagonista ha sedici anni e va al liceo. Non è alta. Non è una figa. Non va bene a scuola. Non si chiama Hope, e Il ragazzo che le piace non è Harry Styles in versione 'ragazzo pericoloso'.
La vita non è una fanfiction. Alla base di questa storia c'è l'umanità, il destino, la casualità dei fatti, e il lieto fine NON assicurato.
La vita non è una favola. E la morale è che non c'è nessuna favola.
-Tratto da estratti di vita; riferimenti a cose e persone sono reali.
Genere: Commedia, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Threesome | Contesto: Scolastico
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Stalker? Non proprio…
 
 
 
 
[Day 4 at Montrèal- part 2]
 
 
Ma che cosa ci fa la piccola Claire qui?” penso, confuso. I capelli tinti di arancione le stanno lunghi fino alle spalle, sciolti. La t-shirt nera è accollatissima e non lascia intravedere neanche le clavicole, e i jeans strappati sul ginocchio le fasciano il suo lato posteriore notevolmente formoso. Non è di grossa corporatura: è piccola (molto piccola) ma non con l’aria da bambina, ed è formosa solo sui fianchi.
Non capisco perché si senta così visibilmente in imbarazzo. Certo, credo di averlo capito da un pezzo che le piaccio –o almeno credo- , soprattutto da quando l’altro ieri quelle due ragazze l’hanno beccata a guardarmi, e ne ho avuta la conferma oggi, parlandone con Alex. Le ho fatto vedere i messaggi, e dice che sicuramente mi viene dietro da parecchio tempo.
Fatto sta che non capisco come possa essere così a disagio in mia presenza. Insomma, metto soggezione? Bah.
Stà lì muta a fissarmi. Immobile. Le ho solo chiesto “Come va”, Dio, che disagiata.
La vedo arrossire di colpo alla mia domanda, mentre mi guarda dritta negli occhi.
-Bene! Come.. come dovrei st-stare?- Poi scuote la testa e dice: -AH, non importa-.
Mi siedo tranquillamente su una delle sedie del terrazzo, ma non prima di essermi sporto un po’ da bordo del muretto, a guardare il panorama.
--
-Cazzo, Claire! Vaaaii…- la intimò a bassa voce Paige, dando alla ragazza una leggera spintarella verso Neal, che si era sporto leggermente verso il muretto.
Si girò, guardando furiosamente la sua compagna di classe, e tornò indietro.
-Ma che fai dai!-
-No- rispose decisa. Era stata una cattiva, anzi no: pessima, orribile, stupidissima idea.
-Brook…- lo sguardo accanito di Paige la stava quasi convincendo ad avvicinarsi, quando Neal si sedette sulla sedia accanto al tavolino, vicino a Simon e Morrison.
Nick si stava pericolosamente avvicinando a Claire e Paige.
-Ciao Paige, ciao Brook- disse lui. –Che ci fate qui?-
“Ti prego.. fa che non dica nulla a Nick…”
-Oh niente! Dovevamo solo passare dal terrazzo, ho dimenticato le chiavi della camera dentro e siamo rimaste chiuse fuori- rispose prontamente e con aria sufficientemente convincente.
Ma una scintilla passò per la mente del ragazzo, ed esclamò: -Ahh, forse ho capito cosa dovete fare…-
“Ahh, cazzo, la mente arguta di quello lì non sbaglia mai eh?”
-Nah, impossibile, non lo hai capito- cercò di persuaderlo Claire.
Quella faccia da culo di Morrison si rivolse a Neal, mentre si accendeva una sigaretta.
-Fumi Freeman?-
-No, ma provo. Dai, passa qui, faccio un tiro-. Prese la sigaretta fra le lunghe dita affusolate, rigirandosela tra di esse. La posò in mezzo alle labbra per un secondo, e fece un brevissimo respiro.
-No aspetta, ma la devo buttare giù sta roba? No no, allora passo.
Claire non sapeva come le potesse venire in mente una cosa del genere, proprio in questo momento, ma si ritenne fiera di lui per non aver fumato. I suoi pensieri  vennero interrotti proprio da lui.
-E tu Claire? Tu fumi?- sembrava veramente curioso.
-Nah…sono una brava ragazza-
-Ehi! Lo hai visto il nuovo video dei TheShow? La seconda parte di quello della panetteria!- le chiese nuovamente.
-Oddio sì! L’ho visto proprio poco fa…-
Neal cominciò a ridere, e Claire gli si stava lentamente sciogliendo davanti.
-Il Pene-Pane!- il ragazzo non riusciva più a smettere di ridere, e probabilmente anche Claire, se non fosse che si ricordò di trovarsi insieme ad altre persone, che conosceva ben poco, e sapeva di stare facendo una figura di merda.
-Nella città dove sei nata…- continuò.
Come? Si era persa un pezzo, di cosa stava parlando? Cercò di ricordare le ultime parole che aveva detto, ma ricordava solo “Pene-Pane”… non è che la stava prendendo in giro dandole della Troia?
-Co-come? Non ho capito…-
-No, dico… Binasco! La città italiana in cui sei nata tu! Eh, me lo avevi raccontato tu, non puoi dire che non è vero ora!-
“Oddio.. che stupida, certo! Ora non penserà che quella volta gli abbia raccontato una balla?”
-Ahh, si si certo! Infatti è vero-
A un certo punto, Neal si alzò, e fece per rientrare in camera.
-Bene noi… noi andiamo!- annunciò velocemente Paige, trascinandola con sé attraverso la porta.
Okay, Claire aveva capito: ora, o mai più.
“E’ la tua occasione Claire”
-Ah… ehm, Neal? Posso…due secondi… dirti una cosa?-si avvicinò a lui, visibilmente agitata. Le tremavano leggermente le labbra mentre parlava, ma poco importava. Doveva farla finita con sta storia.
-Sì, dimmi pure-
Neal era più che tranquillo… forse fin troppo. Si sedette sul bordo del letto, mentre trafficava con qualcosa. Claire poteva giurare di non riuscire a capire cosa lui stesse facendo.
Si stava allacciando le scarpe? Stava forse staccando il cellulare dalla presa del carica batterie? Si stava mettendo una felpa? Stava bevendo un sorso d’acqua dalla bottiglietta?
Non vedeva nient’altro se non i suoi occhi, che stavano fissando i suoi nonostante stesse facendo altro, e il pavimento. Tutto attorno a lei era sfocato, non capiva assolutamente nulla. Per un momento si scordò persino che Paige nella stanza, oltre a loro due.
Cercava solo di mantenere la calma, non straparlare, e non balbettare.
-Ecco… Io credo che tu abbia frainteso alcuni miei comportamenti. Perchéperché se ti ho scritto su Facebook era solo perché volevo conoscerti perché mi sembravi… simpatico- tirò un sospiro di sollievo
 –Tutto qua-
-E… cosa ci sarebbe di sbagliato?- Gli occhi nocciola ancora fissi nei suoi. Erano vispi, svegli, curiosi.
 
--
 
-E… cosa ci sarebbe di sbagliato?- chiedo quindi curioso: non capisco dove vuole arrivare. Ma vedo che alla mia domanda rimane piuttosto sorpresa, forse non se l’aspettava.
-Beh, ho saputo che pensavi ti stessi stalkerando, quindi…-
Come? E da chi lo ha sap- … Ahh, ovviamente. Alex lo avrà detto a Clara, e Clara lo avrà detto a Claire.
Mi sento quasi in dovere di dargli delle spiegazioni, e infatti decido di dargliele.
-Ma no, guarda che hanno fatto tutto loro-
Sì, le do spiegazioni, ma non sarei Neal Freeman senza qualche giochino divertente. Vedo la sua faccia stranita, e mi trattengo per non ridere.
-“Loro” chi?- chiede.
-Ma siii… hanno fatto tutto loro!- ripeto.
-Ma LORO CHI?!- Ora è esasperata, snervata. Forse anche un po’ arrabbiata.
-Chi è che ti ha detto quella cosa?-
-Alex. Cioè, Clara… cioè-
-Ecco, te l’ho detto! Hanno fatto tutto loro!-
Ecco, forse ora ci è arrivata. Tutta questa stronzata della stalker, l’hanno tirata fuori quei deficienti dei miei amici. Spero quasi che non se la sia presa troppo.
Poi, non capisco perché mi stia dicendo tutte queste cagate. L’ho capito io, come l’hanno capito tutti che le piaccio. Ma non lo dico perché sono vanitoso! Proprio per niente, sono tutto meno che vanitoso, fingo solo di esserlo come difensiva. Lo dico perché si vede lontano un miglio.
Ma mi sento buono, e decido di darle corda, non appena vedo che si è chiarita le idee.
Un attimo prima che possa parlare, entrano nella stanza anche gli altri, quelli che erano sul terrazzo, e si crea uno strano brusio di sottofondo che distoglie la mia attenzione da lei, e in una frazione di secondo è sparita.
No, anzi, non è sparita, è solo molto piccolina, e Nick e Paige, con la loro altezza la stanno coprendo.
Pochi minuti dopo decidono di andarsene, e salutano alcune persone.
-Claire- la chiamo a bassa voce, toccandola leggermente con un braccio sorridendo. –Comunque, guarda che non hai fatto nulla di male-.
E sono serio. Non ha fatto veramente nulla di male.
 
 
--
 
Buon lunedì, miei cari discepoli! HAHAH ROTOLO.

Comunque sia, venendo ai fatti.
Vi giuro, che mi aspettavo venisse molto meglio questo capitolo. Ma è passato del tempo da questo accaduto, tipo dei mesi, e perciò 1)Non ho i ricordi vividi come dopo una settimana, e non sono riuscita a riproporvi la scena con abbastanza sincerità e accuratezza, e 2) Sono –quasi- ampliamente passata oltre.
Che dire ragazzi… questo è praticamente l’ultimo capitolo. Il prossimo sarà solo un epilogo.
A questo proposito vorrei dire due parole.
So che i miei lettori sono ben pochi, e ho una sola persona che ha recensito tutti i miei capitoli, ma non importa. Diamine, ho solo 17 anni, e sono fiera di avere concluso per la prima volta una storia, e tutto questo lo devo a voi: miei, anche se pochi, lettori.
Sono contentissima ogni volta che vedo che qualcuno, anche una persona in più, comincia a seguire la storia, o che la recensisce, o che addirittura la mette tra le preferite! Per me significa veramente molto sapere che ci sono state ben 1162 persone che hanno letto il primo capitolo di questa storia, perché per me che sono piccola, è un grande numero.
Ed è per questo che faccio questo angolo autore un po’ più lungo del solito.
Vorrei reclamare a recensire qua sotto tutte le persone che hanno messo tra i “seguiti”, “ricordati”, o “preferiti” questa storia, SOPRATTUTTO loro. Se non avete cliccato quel pulsantino con il cuore, o con la stella, a caso… allora fatevi sentire e fatemi sapere le vostre opinioni più sincere su questa storia che avete appena letto, perché ne ho un gran bisogno per andare avanti, e per credere in quello che faccio.

Un bacione grande, ci vediamo all’epilogo per gli ultimi saluti, TheDays.
   
 
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