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Autore: Smeralda Elesar    18/01/2016    4 recensioni
Anche se è in ginocchio, la voce di Saga si leva sicura nella sala delle udienze.
-Io non riprenderò la Cloth di Gemini-
Non si azzarda a sollevare lo sguardo per scrutare la reazione di Mu dell’Ariete, adesso Grande Sacerdote della dea Athena.
-Devi farlo. Devi rispettare i tuoi doveri. Questo è un ordine, Saga-
Se lo aspettava, ma…
-Non c’è ordine che potrà farmi fare qualcosa di cui non sono capace-
-Perché mai non dovresti essere capace?-
-Perché il Cosmo si è spento in me-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brucia, Cosmo!

 

***

 

Anche se è in ginocchio, la voce di Saga si leva sicura nella sala delle udienze.

 

-Io non riprenderò la Cloth di Gemini-

 

Non si azzarda a sollevare lo sguardo per scrutare la reazione di Mu dell’Ariete, adesso Grande Sacerdote della dea Athena.

 

-Devi farlo. Devi rispettare i tuoi doveri. Questo è un ordine, Saga-

 

Se lo aspettava, ma…

 

-Non c’è ordine che potrà farmi fare qualcosa di cui non sono capace-

 

-Perché mai non dovresti essere capace?-

 

In un lampo Saga non può fare a meno di fare un rapido confronto tra l’atteggiamento di Mu e l’atteggiamento che lui aveva tenuto quando vestiva i panni del Pontefice, confronto che, con sommo orrore, si risolve a suo favore: tsk! lui non si sarebbe mai lasciato sfuggire quella sfumatura di umana curiosità nella voce.

Immediatamente si costringe a testa bassa più del necessario, e prova una fitta di sollievo quando da la sua risposta.

 

-Il Cosmo si è spento in me-

 

-Ma la Cloth dei Gemelli?-

 

-Non risponde più a me-

 

-Ed i colpi di Gemini? Il Galaxian Explosion e l’Another Dimension?-

 

È umiliante.

 

-Non posso più lanciarli. Io non sono più capace di bruciare il mio Cosmo-

 

Santo cielo, è così umiliante ammetterlo a voce alta!

Dietro la maschera.

Saga ha la netta impressione di sentire il sollievo dietro la maschera che copre il viso di Mu.

Davvero sono così felici di liberarsi di me?

Deve ricacciare in fretta un moto di delusione in fondo allo stomaco.

Mu è il Gran Sacerdote di Athena adesso, non sta a me contestare le sue decisioni. No, non lo farò mai più.

Eppure il tono di voce di Mu lo fa sentire come se gli avesse appena strappato qualcosa dal torace.

È chiaro che l’ex Saint dell’Ariete sa perfettamente come si sente perso un Saint che per qualche motivo non può più bruciare il suo Cosmo; il Cosmo è una parte di loro: è il settimo senso, il più importante di tutti, ed esserne privi è doloroso e destabilizzante come una vera e propria mutilazione.

Ma è altrettanto chiaro per Saga, che ha avuto anni di pratica per decifrare i pensieri delle persone dal minimo gesto, che Mu è sollevato dalla sua situazione più che impietosito.

E d’altra parte…

In un attimo di vertigine vede se stesso come appare agli occhi dell’attuale Sacerdote: una bomba che ha appena fatto a tutti loro il grazioso favore di disinnescarsi da sola.

Perché, sì, il pentimento, il perdono e la promessa di non farlo più sono belle cose, ma ancora più bella è la certezza materiale che certi problemi non si presenteranno più.

 

-Capisco, Saga- Riprende il Sacerdote –Ma deve esserci un Saint a custodire la Cloth di Gemini. Tuo fratello Kanon…-

 

-Suo fratello Kanon si farà strappare il fegato, piuttosto-

 

Kanon esce dall’ombra dietro una colonna.

Per un attimo Saga pensa che sia stato Mu ad ordinargli di non farsi vedere, magari per sottoporre lui ad una specie di test, ma la voce di Mu dietro la maschera del Pontefice è assolutamente scioccata.

 

-Kanon! Perché sei qui?-

 

Saga si sente impallidire e desidera ardentemente scomparire sotto metri e metri di solida roccia al di sotto della sala delle udienze.

Suo fratello è riuscito in pochi secondi a devastare secoli di tradizione: è entrato nella sala delle udienze di nascosto e senza permesso, è rimasto ad origliare una conversazione privata tra il pontefice ed un Gold Saint ed ha troncato il Sacerdote nel mezzo di una frase. Con un linguaggio non appropriato per giunta!

Lui è a testa bassa perché è così che bisognava stare davanti al Pontefice, ma nonostante tutto si sforza per indirizzare a Kanon uno sguardo omicida.

Che stai facendo, razza di idiota? Non ti sembra che io abbia già abbastanza problemi per conto mio?

Kanon ignora il suo disappunto ed ignora anche la domanda del sacerdote.

Un’altra cosa da aggiungere all’elenco delle infrazioni.

Marcia sul tappeto porpora con la schiena dritta e lo sguardo fisso su Mu.

 

-Kanon…?-

 

Il cosmo dell’Ariete Celeste si accende. Come per difendersi.

Ed in effetti l’atteggiamento di Kanon, così determinato, può anche generare qualche inquietudine circa cosa fosse determinato a fare.

Quando arriva accanto a Saga, Kanon ha i pugni serrati, mentre sembra che Mu debba scattare da un momento all’altro in piedi in posizione di difesa con il suo Crystal Wall.

Non accade niente di tutto questo.

Kanon posa un ginocchio a terra ed una mano sulla spalla di Saga.

 

-Grande Sacerdote, io vi chiedo il permesso di provare a risolvere questa cosa-

 

La mano di Kanon è una morsa d’acciaio che gli affonda nei muscoli della spalla.

 

-Credi di poter riuscire?-

 

Domanda il Sacerdote, una nota di preoccupazione nella voce.

 

-Voglio provare. Datemi un paio di ore, fino al tramonto di oggi o al massimo fino all’alba di domani-

 

Saga si chiede perché.

Cosa spinge Kanon ad abbassarsi in ginocchio a dare del voi ad una persona più giovane di lui per una questione che in fondo non lo riguarda?

Mu sembra valutare l’ipotesi.

Ad un'altra persona sarebbe sembrato che il Sacerdote fosse una figura ieratica immersa in profonde meditazioni che trascendevano i misteri più antichi dell’universo, Saga invece, che quella maschera l’ha portata molto più a lungo e ci ha nascosto sotto cose più importanti (e l’ha anche fatto meglio), sa benissimo quali somme sta tirando Mu.

Se non accetto che Kanon ci provi, tanto vale che ammetta che non voglio che Saga riacquisti il suo Cosmo. Ma vorrebbe dire ammettere che non sono in grado di controllarlo, e ammettere anche che il Santuario di Athena non è un luogo di pace e giustizia come si dice.

Se non accetto sono nei casini.

Se invece accetto e Kanon ci riesce, e se prima o poi Saga dovesse tornare malvagio ed armato del suo Cosmo, allora tutti noi saremo nei casini.

Nell’attesa la stretta di Kanon è diventata così forte da fargli scricchiolare l’articolazione.

 

-Accordato, Kanon. Potete andare-

 

Dice il Sacerdote.

Alla fine ha scelto la via politicamente corretta.

Kanon scatta immediatamente in piedi.

Certo, tu non saresti rimasto in ginocchio un secondo più del necessario.

Tutti e due si inchinano nello stesso momento per salutare, anche se più che un inchino quello di Kanon è un secco cenno di assenso.

Escono dalla sala insieme, e sempre insieme percorrono in discesa la scalinata delle dodici Case.

Non si scambiano né una parola né uno sguardo mentre i loro passi scandiscono la discesa sui gradini di marmo, come se ognuno dei due fosse solo.

Certo, la tentazione di dare una sbirciata di lato è forte, ma ognuno dei due sa che il momento scelto per voltarsi sarebbe quello scelto anche dall’altro, e per il momento, finché non saranno in privato, è meglio evitare qualsiasi contatto.

Solo quando rientrano nella zona privata alla Terza Casa la facciata di compostezza crolla di schianto.

 

-Tu!-

 

Sbotta Saga contro il fratello.

 

-Io-

 

Ripete Kanon calmo.

 

-Non fare finta di niente! Cosa stai cercando di fare, Kanon?-

 

-Perché non mi dici piuttosto cosa stai cercando di fare tu-

 

Per un attimo la rabbia viene cancellata dalla sorpresa.

 

-Non capisco cosa…-

 

Kanon lo stronca subito.

Lui è sempre stato così: quando ne vale la pena sa aspettare, in caso contrario non è disposto a perdere tempo.

 

-Allora te lo spiego io. Perché non vuoi riprendere il tuo posto?-

 

Saga si trattiene a stento dal pestare un piede a terra come un bambino che fa i capricci.

 

-Non è che non voglio, perché non lo capite? È il mio Cosmo che…-

 

Kanon lo blocca di nuovo, stavolta con una smorfia che ha il sapore del disprezzo e della pietà assieme.

 

-Il tuo Cosmo, certo. Da solo? Vai a raccontarla a qualcun altro, Saga, non a me. Il Cosmo non si spegne così, da un momento all’altro. Fa comodo crederlo, ma non è così-

 

Saga comincia a sentirsi inquieto: Kanon ha sempre avuto la dannata capacità di arrivare dritto al cuore delle cose, come un coltello a cui non importa quanti veli ci siano, li squarcia tutti e arriva inesorabile a conficcarsi nella verità.

 

 -Non. Intrometterti-

 

Sibila Saga a denti stretti.

 

-Altrimenti? Mi rinchiudi di nuovo? E dove stavolta?-

 

-Ti avverto, Kanon, falla finita!-

 

Non gli piace alzare la voce o perdere il controllo in qualunque altra maniera, ed è per questo che Saga teme Kanon: lui è l’unico essere al mondo in grado di farlo uscire dai gangheri in meno di dieci minuti.

Ed è anche l’unica persona al mondo in grado di affrontare la possibilità di fare arrabbiare lui, Saga dei Gemelli, senza esserne spaventato, anzi divertendosi.

Ed infatti Kanon butta indietro la testa e ride.

Un suono volutamente sguaiato, fatto apposta per irritarlo, e Saga deve stringere le nocche fino a farle sbiancare per controllarsi.

No, non permetterà più a Kanon di portarlo alla reazione che vuole lui!

 

-Perché ridi?-

 

Mentalmente ci aggiunge un paio di insulti, tipo imbecille e cretino.

 

-Per te, Saga! Rido di te e di come fai di tutto per mantenere l’apparenza. Andiamo, sono tuo fratello, con me potresti anche lasciarti un po’ andare! Non hai bisogno di fare il santo come fai davanti agli altri. Dai, a me puoi dirlo cosa stai facendo-

 

-Io non sto facendo proprio…-

 

-Niente? Allora non è vero che sei tu stesso a bloccare il tuo Cosmo-

 

Saga boccheggia stordito.

 

-Io non… questo non…-

 

E Kanon non gli da tregua, con il suo scetticismo ed un sogghigno di scherno.

 

-Non è cosa? Non è vero? Avanti, non dirmi che ancora non hai imparato a non mentire a te stesso! Tu lo sai che è così, oppure vuoi che ti faccia io il favore di dirti esattamente come stanno le cose?-

 

Fermalo! Non lasciarglielo dire, non lasciargli neanche aprire bocca o…

 

Troppo tardi: le parole di Kanon lo colpiscono con stoccate rapide e precise e dolorose.

 

-Tu sei patetico, Saga. Stai cercando disperatamente di dimostrare che sei diventato un bravo ragazzo, e per farlo sei anche disposto a castrarti da solo-

 

Saga boccheggia, sconvolto da quanto è brutale e volgare e vera quella frase.

 

-Adesso basta, Kanon! Lasciami in pace!-

 

Ecco, ci è riuscito! Kanon è riuscito a farlo gridare alla fine.

 

-Ah, bene, allora hai ancora qualche reazione umana! Sai, vorrei che mi urlassi addosso più spesso: saresti meno noioso-

 

Saga ispira a fondo. Molto a fondo.

Non tirare un pugno a quell’odioso sorrisetto saccente.

Espira lentamente.

Calma… calma… ignora il fatto che ti abbia detto che sei noioso perché non dai di matto come vorrebbe lui.

 

-Senti, questa discussione sta portando solo fastidio a tutti e due, quindi chiudiamola qui, d’accordo?-

 

Prima che a me venga un gran mal di testa.

Invece Kanon non è per niente disposto a mollare l’osso.

 

-Ma come devo fare con te?! Persino quando è palese che vorresti mandarmi al diavolo cerchi di essere diplomatico! Hai ancora così tanta paura di me, Saga? Perché io vedo quello che riesci a nascondere a tutti gli altri e anche a te stesso?-

 

No, non va per niente bene. Quello in cui sta entrando Kanon è un terreno pericolosissimo.

 

-Vorrei che tu mi stessi lontano. La tua vicinanza non mi ha mai portato altro che guai-

 

Ma Kanon non accenna  ad allontanarsi, anzi continua più spietato che mai, preciso e crudele come solo la verità sa essere.

 

-La mia vicinanza? O piuttosto la tua stessa debolezza? La tentazione ha bisogno di terreno fertile per crescere, e se la tua anima fosse stata davvero casta e pura come volevi far credere né io né nessun altro sarebbe riuscito a corromperti. Lo sai, non è vero, Saga? Lo sai che alla fine la colpa è stata tua-

 

-Basta, Kanon! Sparisci dalla mia vista!-

 

Qualcosa si contorce dentro di lui, Saga lo sente distintamente.

Non è il demone che lo relegava in un angolo della sua stessa mente per muovere il suo corpo a proprio piacimento; Saga sente che tutta quella rabbia è genuinamente sua, tutta, fino all’ultima, infuocata stilla.

 

-Io posso anche andarmene, ma questo non cambierà le cose. Tu sei e resterai sempre il fallimento più clamoroso del Santuario. Ritirati pure a fare l’eremita dove vuoi, a me non interessa. Ci sono altri Saint, e tutti più degni di te. Persino i santi di bronzo sono più capaci di affrontare le difficoltà di quanto lo sia tu. A pensarci bene è meglio che tu abbia spento il tuo cosmo, perché un ipocrita, inetto e complessato come te sarebbe solo d’intralcio per questo posto!-

 

-ADESSO BASTAAA!!!-

 

Ed il Cosmo di Gemini esplode in tutta la sua potenza, brillante e terribile come una supernova.

È il Cosmo che sbriciola le galassie con una forza pari a quella del big bang originario.

 

-Non osare rivolgerti mai più  me in quel modo, è chiaro?! Io non sono perfetto, ho sbagliato quando mi illudevo di esserlo ed ho pagato cara la mia presunzione-

 

Kanon riesce per poco a resistere alla potenza dell’onda d’urto, ma neanche lui può contenere l’esplosione delle galassie.

Finisce sbalzato contro il muro, ad incrinare le pietre con l’impatto del proprio corpo.

 

-Non so quanta forza c’è dentro di me, ma nessuno deve mettere in dubbio che la userò per la dea Athena!-

 

Il Cosmo di Gemini torna calmo dopo quell’esplosione, e anche se non è più un Cosmo aggressivo, esiste.

Saga lo sente di nuovo palpitare dentro di se, il settimo senso che credeva di aver perduto, ed è un sollievo nonostante tutto.

La Terza Casa è semidistrutta e probabilmente l’esplosione si è sentita fino al Tredicesimo Tempio ed ancora più lontano, ed il giorno dopo i giornali riporteranno di un’attività sismica anomala tra la placca Egea e quella Eurasiatica per giustificare quella scossa.

Non gli importa. Per il momento è solo troppo felice di sentirsi di nuovo pienamente se stesso.

 

-Ah, bene! Alla fine ti sei deciso!-

 

Ridacchia Kanon.

Quando Saga lo guarda Kanon gli sorride soddisfatto.

 

-Bè? Neanche un grazie? O ti devo presentare ufficialmente la mia parcella da psicoterapeuta?-

 

-Ma che vai dicendo?-

 

-Ti ho fatto superare il tuo blocco emotivo o sbaglio? Ammettilo che sono troppo bravo-

 

-Quindi… lo hai fatto apposta? Razza di idiota, tu lo hai fatto apposta! Hai rischiato di farti ammazzare, lo sai?-

 

-Figurati! Una volta più una volta meno…-

 

Saga scuote la testa esasperato.

 

-Tu sei completamente pazzo-

 

Però gli da la mano per aiutarlo a rimettersi in piedi.

I gemelli si trovano fianco a fianco con una complicità che non conoscevano da anni.

 

-E adesso come spieghiamo tutto questo al Sacerdote?-

 

Chiede Saga accennando alla devastazione che li circonda.

Ci fosse una, almeno una colonna rimasta in piedi! Ed un ameno angolo di cielo fa sfoggio del suo azzurro attraverso il tetto sfondato.

 

-Non preoccuparti, Saga, sono sicuro che ti inventerai qualcosa-

 

__________________________________________________________________________________________________________________

 

Cantuccio dell’Autore

 

Ben ritrovati! Io mi sono distratta un attimo dalla stesura di “SAINT – The Hades Chapters” per seguire questa ispirazione momentanea. Fortuna che la Cloth di Gemini mi ispira anche qualcosa di serio e non solo “Macchie”.

Un paio di chiarimenti alla fine, vi va di leggerli?

 

1-      Nel mio ipotetico what if? Il nuovo Sacerdote è Mu dell’Ariete. Sion e Doko, che hanno dato entrambi pure troppo alla causa del Santuario, non sono stati resuscitati ma le loro anime sono rimaste nell’Elisio.

2-      Mu non è cinico di natura, è che, dopo un numero non ben specificato di tradimenti, anche l’essere più pacioccoso  dell’universo comincia a farsi furbo.

3-      Saga ha un blocco di natura psicosomatica.

4-      Kanon si spaccia per psicoterapeuta ed i suoi metodi sono assolutamente non ortodossi.

5-      I motivi per cui Kanon rifiuta che Saga venga messo da parte sono molti, tra cui il non voler su di sé la responsabilità permanente della Cloth di Gemini ed il fatto che Kanon sa benissimo che per Saga sarebbe devastante essere escluso dal Santuario.

 

Grazie per aver letto

 

Makoto

 

   
 
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