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Autore: Lely1441    15/03/2009    8 recensioni
Il suo vero problema era quello di non essersi mai innamorato.
Di non averlo fatto prima, prima di incontrarla, prima di questo, prima di tutto.
Semplicemente prima.

HavocAi, RoyAi. A Rue.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jean Havoc, Riza Hawkeye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Long before

A Rue







Il suo vero problema era quello di non essersi mai innamorato.
Di non averlo fatto prima, prima di incontrarla, prima di questo, prima di tutto.
Semplicemente prima.
Perché ora avrebbe avuto qualcuno da cui tornare, con cui magari farsi un goccio e magari da portarsi pure a letto, con l'alcool ancora in circolo.
Perché faceva male, faceva semplicemente male, vederla lì, davanti ai suoi occhi, splendente in quella folla, mentre salutava tutti con un sorriso felice.
Già, felice.
Felice con al fianco l'uomo che non era lui.
Jean Havoc si era reso da tempo conto di amare Riza Hawkeye; era successo un giorno, uno dei primi giorni in cui avevano preso a lavorare assieme. Lui fumava, come suo solito; lei gli si era avvicinata silenziosamente, posandogli davanti un posacenere pulito sul piano ingombro di carte in disordine.
- Cerca di non appiccare il fuoco a questi documenti.
Jean l'aveva fissata, con la bocca semi-aperta, incurante della cenere spenta che cadeva dal mozzicone fino ai suoi pantaloni puliti.
Riza l'aveva guardato e aveva sorriso.
- Il posacenere!
Gli aveva sussurrato, indicandoglielo con un gesto. Havoc si era riscosso e aveva gettato quel che rimaneva della sua sigaretta nel contenitore trasparente.
E non aveva più fumato per il resto della giornata. Un record, per lui.
Sapeva di non avere molte speranze, ma le aveva chiesto comunque di uscire, un giorno, sottovoce, prima che se ne andassero tutti dall'ufficio. Riza l'aveva guardato seriamente, prima di dargli un rifiuto, fissando la schiena del Colonnello che si stava allontanando. Gentile, ma pur sempre un rifiuto. Poi aveva sorriso e aveva seguito il suo superiore, per fargli, come tutte le sere, da autista.
Fu in quell'esatto momento che Havoc capì. Stringendosi amaramente nel lungo cappotto della divisa, si era avviato a casa sua, dove l'attendevano solo dei piatti sporchi ed un letto vuoto.
Perché sì, Roy Mustang gli rubava tutte le fidanzate, ma Riza era stata la prima e l'unica per cui l'uomo si era sentito veramente male, e per la quale aveva odiato il suo superiore. Si era sentito inferiore, terribilmente invidioso. Lo detestava, perché non riusciva a fargliene una colpa, ad odiare sul serio l'uomo per il quale avrebbe dato la vita.
Il Colonnello era affascinante, carismatico, aveva successo con le donne, che gli cadevano ai piedi ad un solo battito di ciglia. Letteralmente.
A lui invece, ne sarebbe bastata una di donna, una sola, lei.
Ma si sa, la vita non va mai come vorremmo; quando abbiamo un desiderio, sembra far di tutto per evitare che si avveri, per metterti i bastoni fra le ruote.
Havoc sapeva di Roy e Riza, sapeva che il loro legame non era semplicemente lavorativo; i loro sguardi bruciavano sulla sua pelle ogni giorno come il primo.
Ma sapeva altrettanto bene che non era colpa loro; una volta in più, era arrivato troppo tardi, troppo per poter contare di essere qualcosa di più per il bel Tenente.
Riteneva quasi divertente vedersi rubare le ragazze dal Colonnello, ogni volta; ci stava male, ma la donna per cui continuava a soffrire era una sola.
Ecco perché avrebbe tanto voluto essersi innamorato prima, di un'altra: per non essere costretto a stare lì, accanto allo sposo in qualità di suo testimone, mentre la vedeva risalire la lunga navata con quell'aria così radiosa, e rivolgergli un sorriso che per un attimo lo lasciò senza fiato, prima che capisse con una stretta dolorosa allo stomaco che quel sorriso era rivolto all'uomo al suo fianco, e mai lo sarebbe stato per lui.
All'improvviso gli venne in mente una frase, sentita tanto tempo prima, chissà dove, chissà da chi.
La guardia muore, ma non si arrende
Un po' come l'amore. E pensò che l'amore no, non si arrende, ma il soldato l'aveva fatto tanto tempo prima.
E sì, faceva decisamente male.
Tanto male che l'ultima sigaretta di quella lunga, estenuante giornata, gli parve talmente amara da farlo piangere.
Da solo, seduto sul suo letto vuoto.




Note: Poco più di una flashfic. Dedicata a Rue, alla zietta, che aveva chiesto una HavocAi XD Spero sia stata di tuo gradimento.
Ho scoperto con orrore che sono portata per il pair. Devo preoccuparmi?
Long before significa molto prima.

   
 
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