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Autore: echekilliot    20/01/2016    0 recensioni
Will si ritrovò davanti al portone d'ingresso di casa Lecter. Era una serata gelida ma la sua mano non tremava a causa del freddo. [...] Strinse i pugni fissando la porta chiusa davanti a lui per qualche secondo, poi decise finalmente di suonare il campanello. Da dentro casa si poteva sentire qualche lieve nota di pianoforte che si interruppe e dopo poco tempo lo psichiatra si presentò alla porta.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a te lettore. Allora, ho ideato questa os ispirandomi alla canzone Dead Inside dei Muse che, secondo me, è la seconda canzone Hannigram per eccellenza. Leggendo capirete che le frasi in corsivo sono versi della canzone stessa o parti di versi che purtroppo ho dovuto tradurre. E' ambientata nella seconda metà della seconda stagione, quando Will entra nel mondo di Hannibal (forse un po' troppo) per cercare prove della sua colpevolezza invece  si innamora scopre di essere simile a lui più di quanto potesse mai immaginare.
Enniente, questa è la mia prima ff in assoluto quindi se avete qualche consiglio o qualche appunto sulla storia mi farebbe piacere sapere le vostre opinioni. Potete anche liberamente consigliami di darmi all'ippica se vi va insomma.
Oh, volevo ringraziare proprio tanto la mia amica V che ha letto questa...cosa e mi ha convinto a pubblicarla. Se non fosse stato per lei non sarei qui a scrivere queste note pallosissime che vi stanno annoiando a morte. Beh, buona lettura. -M

Will si ritrovò davanti al portone d'ingresso di casa Lecter. Era una serata gelida ma la sua mano non tremava a causa del freddo. Da un po' di tempo il profiler sentiva che qualcosa dentro di lui era cambiata, quando Hannibal gli aveva permesso di entrare nel suo mondo oscuro e perverso. All'inizio faceva parte del piano per smascherare lo Squartatore di Cheesapeake, era pura finzione. Will faceva finta di comprenderlo, di emularlo, di essere come lui, di provare quello che provava lui. O almeno credeva di fingere.
Will si accorse che cominciava a piacergli. La caccia, lo smembramento, il sangue, le cene prelibate a casa sua, Hannibal. Non poteva più fare a meno di ammettere a se stesso che tutto questo lo divertiva. E voleva che Hannibal lo sapesse.

Strinse i pugni fissando la porta chiusa davanti a lui per qualche secondo, poi decise finalmente di suonare il campanello. Da dentro casa si poteva sentire qualche lieve nota di pianoforte che si interruppe e dopo poco tempo lo psichiatra si presentò alla porta.
«Oh Will, non mi aspettavo di ricevere una tua visita così tardi. Prego, entra.»
Hannibal accennò un sorriso che venne debolmente ricambiato dal profiler che si affrettò ad entrare in casa. Lo psichiatra non poté far a meno di notare l'evidente nervosismo di Will.
«Qualcosa ti turba, Will?»
«No, no. E' che...» Will spostò il suo sguardo da terra su Hannibal, e poi su tutta la sala da pranzo < «Non capisco cosa intendi.»
«Era questo che volevi, no? Influenzarmi. Il tuo obiettivo era quello di creare un altro...essere come te. Ma possiedi davvero un'anima, Hannibal?»
Lo psichiatra lo guardava con occhi curiosi mentre parlava e aveva intenzione di scoprire fino a dove si sarebbe spinto.
«E' come se fossi morto tanto tempo fa eppure continui ancora ad esistere. All'esterno sei raggiante e vivo ma tu sei morto dentro, Hannibal.»
Lui stava dall'altro capo del lungo tavolo, confuso e ancora più desideroso di scoprire i pensieri dell'altro così decise di avvicinarsi a Will ma questi lo fermò con un cenno della mano. Hannibal piegò e ruotò leggermente la testa da un lato, non aveva completamente idea di cosa Will volesse fare a questo punto.
«Hai bisogno di controllo. Non ti importa nulla delle conseguenze dei tuoi orribili atti e se volessi potresti toccare il cielo perché in realtà non c'è nulla che può fermarti o distoglierti dal tuo credo.»
Mentre parlava, Will non distolse il suo sguardo da quello di Hannibal neanche per un attimo. Era come se si fosse creato un legame di fuoco tra i loro occhi profondi.
Will cominciò a fare qualche passo verso Hannibal, non interrompendo il legame visivo e dimezzando la distanza che c'era tra loro e lo stesso fece lui, quasi come se avesse letto il volere di Will nei suoi occhi. Si ritrovarono faccia a faccia, e fu in quel momento che continuò a parlare.
«Sentimi adesso, stringimi per favore. Ho bisogno di vedere chi sono.»
Hannibal mise la sua mano sul viso di Will e gli accarezzò delicatamente lo zigomo con il pollice, rivolgendogli uno sguardo e un lieve sorriso intrisi d'amore per l'altro.


Your skin is warm to caress.


«Will...»
Will chiuse gli occhi per qualche secondo, respirando lentamente e godendo di quel contatto con l'altro.
«Ti ho dato tutto. Tu mi hai insegnato a mentire e ad uccidere senza rimorso. Adesso sono diventato come te, Hannibal.»
Will riaprì gli occhi appena in tempo per vedere lo sguardo di Hannibal che si posava sulle sue labbra, pieno di desiderio.

Your lips feel warm to the touch.


Will annullò la già poca distanza che li separava e posò le sue labbra su quelle dello psichiatra. Il loro era un bacio desiderato da troppo tempo, colmo di passione e di comprensione. Era come un patto di sangue che rendeva ufficiale quello che già esisteva tra di loro, un legame così profondo e intimo che nulla avrebbe mai potuto sciogliere.
Will poggiò la sua mano sopra il viso dell'altro e si allontanò, giusto per permettergli di guardarlo negli occhi. Lui aveva finalmente accettato il suo essere. Aveva accolto la sua oscurità così come aveva fatto con Hannibal, aveva permesso ad entrambi di farsi loro. Adesso Will apparteneva ad Hannibal, e Hannibal apparteneva a Will.
Will gli fece un sorriso, un sorriso che avrebbe rivolto solo ed esclusivamente a lui.
«Adesso sono morto dentro.»

  
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