Ciao a te lettore. Allora, ho ideato questa os ispirandomi alla canzone Dead Inside dei Muse che, secondo me, è la seconda canzone Hannigram per eccellenza. Leggendo capirete che le frasi in corsivo sono versi della canzone stessa o parti di versi che purtroppo ho dovuto tradurre. E' ambientata nella seconda metà della seconda stagione, quando Will entra nel mondo di Hannibal (forse un po' troppo) per cercare prove della sua colpevolezza invece si innamora scopre di essere simile a lui più di quanto potesse mai immaginare.
Enniente, questa è la mia prima ff in assoluto quindi se avete qualche consiglio o qualche appunto sulla storia mi farebbe piacere sapere le vostre opinioni. Potete anche liberamente consigliami di darmi all'ippica se vi va insomma.
Oh, volevo ringraziare proprio tanto la mia amica V che ha letto questa...cosa e mi ha convinto a pubblicarla. Se non fosse stato per lei non sarei qui a scrivere queste note pallosissime che vi stanno annoiando a morte. Beh, buona lettura. -M
Will si ritrovò davanti al portone d'ingresso di casa
Lecter. Era
una serata gelida ma la sua mano non tremava a causa del freddo. Da
un po' di tempo il profiler sentiva che qualcosa dentro di lui era
cambiata, quando Hannibal gli aveva permesso di entrare nel suo mondo
oscuro e perverso. All'inizio faceva parte del piano per smascherare
lo Squartatore di Cheesapeake, era pura finzione. Will faceva finta
di comprenderlo, di emularlo, di essere come lui, di provare quello
che provava lui. O almeno credeva di fingere.
Will
si accorse che cominciava a piacergli.
La
caccia, lo
smembramento, il sangue,
le
cene prelibate a casa
sua, Hannibal. Non poteva più fare a meno di ammettere a se
stesso
che tutto questo lo divertiva. E voleva che Hannibal lo sapesse.
Strinse i pugni fissando la porta chiusa davanti a lui per qualche
secondo, poi decise finalmente di suonare il campanello. Da dentro
casa si poteva sentire qualche lieve nota di pianoforte che si
interruppe e dopo poco tempo lo psichiatra si presentò alla
porta.
«Oh Will, non mi aspettavo di ricevere una tua
visita così tardi. Prego, entra.»
Hannibal accennò un
sorriso che venne debolmente ricambiato dal profiler che si
affrettò
ad entrare in casa. Lo psichiatra non poté far a meno di
notare
l'evidente nervosismo di Will.
«Qualcosa ti turba,
Will?»
«No, no. E' che...» Will spostò il
suo sguardo da terra su Hannibal, e poi su tutta la sala da pranzo
<
«Era questo che
volevi, no? Influenzarmi. Il tuo obiettivo era quello di creare un
altro...essere come te. Ma possiedi davvero un'anima,
Hannibal?»
Lo psichiatra lo guardava con occhi curiosi
mentre parlava e aveva intenzione di scoprire fino a dove si sarebbe
spinto.
«E' come se fossi morto tanto tempo fa
eppure continui ancora ad esistere. All'esterno sei raggiante
e vivo ma tu sei morto dentro, Hannibal.»
Lui stava
dall'altro capo del lungo tavolo, confuso e ancora più
desideroso di
scoprire i pensieri dell'altro così decise di avvicinarsi a
Will ma
questi lo fermò con un cenno della mano. Hannibal
piegò e ruotò
leggermente la testa da un lato, non aveva completamente idea di cosa
Will volesse fare a questo punto.
«Hai bisogno di
controllo. Non ti importa nulla delle
conseguenze dei tuoi
orribili atti e se volessi potresti toccare il cielo perché
in realtà non c'è nulla che può
fermarti o distoglierti dal tuo
credo.»
Mentre parlava, Will non distolse il suo sguardo da quello di
Hannibal neanche per un attimo. Era come se si fosse creato un legame
di fuoco tra i loro occhi profondi.
Will cominciò a fare qualche passo verso Hannibal, non
interrompendo
il legame visivo e dimezzando la distanza che c'era tra loro e lo
stesso fece lui, quasi come se avesse letto il volere di Will nei
suoi occhi. Si ritrovarono faccia a faccia, e fu in quel momento che
continuò a parlare.
«Sentimi adesso, stringimi per
favore. Ho
bisogno di vedere chi sono.»
Hannibal mise la sua mano
sul viso di Will e gli accarezzò delicatamente lo zigomo con
il
pollice, rivolgendogli uno sguardo e un lieve sorriso intrisi d'amore
per l'altro.
Your skin is warm to caress.
«Will...»
Will chiuse gli occhi per qualche secondo, respirando lentamente e
godendo di quel contatto con l'altro.
«Ti ho dato tutto.
Tu mi hai insegnato a mentire e ad uccidere senza rimorso. Adesso
sono diventato come te, Hannibal.»
Will riaprì gli occhi appena in tempo per vedere lo sguardo
di
Hannibal che si posava sulle sue labbra, pieno di desiderio.
Your lips feel warm to the touch.
Will annullò la già poca distanza che li separava
e posò le sue
labbra su quelle dello psichiatra. Il loro era un bacio desiderato da
troppo tempo, colmo di passione e di comprensione. Era come un patto
di sangue che rendeva ufficiale quello che già esisteva tra
di loro,
un legame così profondo e intimo che nulla avrebbe mai
potuto
sciogliere.
Will poggiò la sua mano sopra il viso dell'altro e si
allontanò, giusto per permettergli di guardarlo negli occhi.
Lui
aveva finalmente accettato il suo essere. Aveva accolto la sua
oscurità così come aveva fatto con Hannibal,
aveva permesso ad
entrambi di farsi loro. Adesso Will apparteneva ad Hannibal, e
Hannibal apparteneva a Will.
Will gli fece un sorriso, un sorriso
che avrebbe rivolto solo ed esclusivamente a lui.
«Adesso
sono morto dentro.»