Una raffica, il metallo che penetra nella carne e lo getta a terra.
 La Connessione, quel sottile filo – rosso, magari? – che fonde le loro menti e placa le loro anime sembra tremare e quasi spezzarsi mentre tutto il suo dolore si riversa nella psiche della gemella. Non vorrebbe, se potesse strapperebbe quel legame con le sue mani pur di non farle provare…la sua stessa morte.
 Si rende conto solo in quel momento che sta morendo, solo quando percepisce, secco e terribile, il rumore di qualcosa che si schianta nell’essenza stessa della sorella.
 Sta uccidendo anche lei, una parte – e Pietro quasi vorrebbe, egoisticamente, che si trattasse di una parte insostituibile – di lei.
 Ma sa anche se sopravvivrà, deve sopravvivere; perché loro se la sono sempre cavata a dispetto della fortuna, della sfortuna, del fato, delle probabilità.
 E lui è sicuro che lo farà di nuovo, che se la caverà anche senza di lui.
 L’oscurità si fa più fitta, l’energia che non gli è mai mancata ora scivola via silenziosa sgusciando fuori da quarantasette maledetti fori.
 Sì, quarantasette, ha pure avuto il tempo di contarli.
 Lui ha sempre avuto tanto, tantissimo tempo; che ora rimpiange perché sa che non potrà più avere…con un sorriso amaro, si rende conto che perfino la morte sembra lenta, per i suoi standart.
 Pietro si costringe a relegare il dolore in un angolo e a pensare a qualcosa di buono, di luminoso, di prezioso che possa consolare o perlomeno alleviare le pene della sorella. Il pensiero, rapido, inebriante, è mille e solo uno assieme: Wanda, quella vera, speciale, insostituibile.
 Non Scarlet Witch, che pur facendo sempre parte di lei è arrivata dopo.
 A Wanda, la sua gemella, l’altra metà della sua anima
 A dispetto di tutto e di tutti, lei era lì.
 Lei è sempre, sempre, sempre stata lì con lui.
 Quando il mondo è crollato.
 Quando le loro vite, le loro speranze, le loro anime sono andati in frantumi.
 Quando qualcosa – tutto – si è rotto, fuori, attorno e soprattutto dentro di loro, ma mai tra di loro.
 C’è sempre stata ed ora non c’è.
 Lui c’è sempre stato per lei e ora non potrà più esserci.
 E strano, ma pensa che, forse, è meglio così.
 Meglio che non lo veda, che lui non possa vederla…
Il buio si più denso e il dolore stempera prima nel rimorso e nel rimpianto, poi svanisce nel nulla che presto diventerà morte.
 Ma la certezza, quella brilla su tutto.
 Può vedere i suoi occhi diventare fuoco liquido per le lacrime, può sentire il suo profumo delicato nonostante l’odore di cenere, sangue e metallo bruciato che appesti l’aria.
 Ma soprattutto può percepire le sue mani che gli afferrano le spalle, i capelli color legno che gli sfiorano il viso…
Wanda è lì con lui.
 Ancora, per sempre.
 Adesso può andare davvero verso la luce, perché la sua vera luce è lì con lui.

 -Ehi, ci vuole ancora molto?-
 Il ragazzo apre un occhio e accenna un sorriso che diventa una risata alla vista degli occhiacci della gemella, ancora chinata su di lui.
 -Sempre il solito!- sbuffa lei di rimando, lasciando la presa sul sulle sue spalle e mettendo su un lieve broncio contrariato che viene tradito dal luccichio commosso delle sue iridi scure.
 Checchè dicano copione e regista, lei non può proprio vederlo morto.
 Neanche se per finta, neanche per uno stupido film.
 Qualcuno, da dietro le quinte, urla uno “Stoop!” quasi offeso e di lì a poco tutta la troupe arriverà a sgridarlo per aver rovinato la ripresa finale che deve durare tre minuti esatti e concludersi con uno zoom che…
Bla, bla, bla.
 Pietro non li ascolterà di certo, e nemmeno Wanda; poco ma sicuro.
 La felicità per l’essersi riabbracciati, ritrovati – anche se in realtà non si erano mai persi davvero – è troppo grande per dare peso a queste piccolezze.
“E poi, tanto mi resuscitano. O mi clonano. O si inventeranno qualcosa per farmi tornare in scena.”, pensa tutto tronfio mentre il regista gli urla dietro qualcosa di poco carino (che lui non sente nemmeno, tanto è concentrato a non ascoltarlo). “Non ne sarei così sicura.”, ribatte istantaneamente Wanda, lanciandogli uno sguardo di sottecchi e aggiungendo un “Non sei poi così fondamentale, sai? Potrebbero anche lasciarti morto per un po’…”

A dispetto di tutto e di tutti sono ancora assieme.
 Come sempre.
 Per sempre.

 *Mensola dell’Autrice*

‘Giorno gente!
 Rieccomi qui, a distanza di mesi e mesi, sempre e solo con una fanfiction sui gemelli.
 Beh, sinceramente peso si commenti quasi da sola…gli ultimi istanti di Pietro, e poi invece Booom!, era tutto finto gente è ancora vivo e vegeto e adorabilmente combinaguai!
  Giusto un paio di noticine:
 Non ho effettivamente contato i proiettili, ma ho letto da qualche parte che dovrebbero essere 47.
 La "Connessione" di cui si parla è il legame psichico che esiste tra Pietro e Wanda, che permette loro di scambiarsi pensieri in tempo reale e di leggere l’uno i sentimenti dell’altro. Funziona come già detto anche come “conduttore” che fa percepire le sofferenze dell’uno all’altra e viceversa come se fossero reali; quindi se uno sta male l’altro sta peggio.
 In poche parole…Maximoff Twins, spero vivamente di avervi reso un po’ di giustizia e, chissà, di essere un po’ profetica (?).
 Chiedo umilmente scusa per l’intro e per il titolo ma non sono riuscita a fare di meglio; se volete consigliare qualcosa dite pure!
 In ogni caso, grazie a chi legge e/o recensisce e a presto! <3<3

 Red 

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