Memory
Dedicata
ad un’amica, che spero capisca quanto le voglio bene…
Lo sguardo era duro, perso e
vacuo.
Gli occhi chiari fissi su un
punto inutile della stanza.
Ogni anno quel giorno
diventava per lui un giorno strano e dall’aria triste.
Merlino rannicchiato accanto
a lui ascoltava il suo respiro lento e osservava la sua aria altezzosa, la sua
enorme corazza invincibile che sembrava ancora più insormontabile del
solito.
Lo strinse alla vita, a volte
bastava il contatto fisico per un momento doloroso o triste, era il calore di
un altro corpo umano che portava poi alle parole.
Artù strinse la mano
del mago che lo stava stringendo e sospirò pesantemente.
“non l’ho mai
conosciuta…” il mago guardò incuriosito verso di lui.
“mia madre, non so
nemmeno che aspetto abbia avuto” Merlino incominciò a capire.
Capì il sentimento che
lo stava logorando.
“oggi è il
giorno in cui è morta” disse abbassando lo sguardo “ se ne
è andata così dandomi alla luce, avrà fatto la cosa giusta
?”
“Artù…”
Merlino si spostò dalla sua posizione e si mise di fronte al principe in
ginocchio.
“non dovete dire
così, voi non l’avete conosciuta, è vero … non sapete
i lineamenti del suo volto, il suono della sua voce e il suo carattere, ma
vostra madre è qui anche in questo momento e contrariamente di quello
che vi direbbero altri, sarebbe contenta di sapere che state parlando e state
pensando a lei adesso…” il principe alzò lo sguardo verso il
suo umile servo.
“il vostro ricordo la
mantiene in vita, pensatela come una madre, semplicemente come una madre”
disse mentre si grattava distrattamente con una mano la fronte, lievemente imbarazzato e avendo paura di usare le parole
sbagliate o di invadere la sfera personale del principe.
“anche io ho vissuto
senza la presenza di un padre, in parte posso capirvi e posso dirvi che
è molto difficile quando le persone vengono a mancare…”
Il principe non fiatava
semplicemente stava ad ascoltare il discorso del suo servo che lo fissava
intensamente.
All’improvviso
allungò le braccia e lo strinse a sé.
Non aveva voglia di dirgli
niente, solo di stringerlo, poi gli alzò il mento con due dita e
unì le labbra con le sue.
Merlino si staccò poco
dopo da quel caldo e dolce bacio e accarezzò la sua guancia.
“credo che lei sia
fiera di voi, non potrebbe essere altrimenti….” Sussurrò.
“ anche io lo sono da
quando sto con te” disse prima di stringerlo di nuovo a sé e
crogiolarsi del calore del piccolo ed esile corpo del suo saggio mago.