Felicity sospirò amaramente, stesa su quel lettino.
Da quanto tempo era lì? Non lo sapeva quantificare nonostante ci avesse provato. Sua madre le aveva detto quanto esteso fosse il danno, trattenendosi dal piangere senza successo. Nessun medico le dava garanzie di guarigione ma, da Central City, sarebbe arrivo un luminare, il solo che avesse potuto fare qualcosa per riparare il danno a livello del sistema nervoso se fosse rimasta qualche possibilità.
Lo stato di benessere, indotto dalla morfina, la faceva sentire bene, come se potesse toccare il cielo con un dito. Mama Smoak le aveva raccontato che era già alla seconda operazione, per riparare ai svariati danni fatti da un solo proiettile. Per lei, però, era come se un camion le fosse passato sopra, schiacciandola più volte.
Alzò così la mano sinistra, volendo osservare ancora l’anello ma non c’era, probabilmente un infermiera glielo aveva sfilato.
Molte persone erano andate a trovarla, nei giorni precedenti: Thea, Laurel, Diggle e Sara. Oliver solamente aveva deciso di non presentarsi …. magari decidendo di partire, nascondendosi dalla sua ragazza dal destino segnato. Loro lo avevano giustificando in ogni modo possibile, dando sfogo alla loro fantasia ma lei, inconsciamente, sapeva la verità..... lui sentiva colpevole.
Sorrise, ironica, al buffo pensiero che le era passato per la testa. Felicity sapeva quanto si sarebbe spinto per il desiderio di vendetta, che lo avrebbe consumato, arrivando a pensare che, se non se ne fossero andati dalla loro bella casa, in un fantastico quartiere residenziale, tutto questo non sarebbero successo e loro, ora, sarebbero stati una coppia felice.
Una piccola lacrima scivolò al suo controllo, che ne sarebbe stata della sua vita?? Il Team Green Arrow aveva bisogno di lei così come Oliver. Coprì gli occhi con entrambe le mani, nascondendo quella piccola dimostrazione di debolezza.
Non voleva vedere l’ennesimo medico.
Il matrimonio doveva ancora celebrarsi quindi, la carta del ‘Nel bene e nel male’, non era ancora possibile utilizzarla…lui era ancora libero d’andarsene.
Non sapeva che cosa ne sarebbe stata della propria vita ne se avrebbe superato l'ennesimo intervento chirurgico ma, certamente, combattere il crimine, non rientrava fra le sue mansioni future.

Cercò così, al comodino, una penna e un foglio. Trovò il tutto nella borsa di sua madre.

"Caro Oliver.
Ti scrivo questa lettera con la speranza che, Diggle, possa trovare il momento giusto di consegnartela.
Potrei dirti di smetterla, non cercare vendetta nei confronti di Damien Dark, ma sono conscia che ti chiederei l'impossibile.
La mia vita sta per cambiare, per sempre. Nonostante stia per arrivare un medico, da Central City, so che, nemmeno lui, potrà aiutarmi. Vorrei poterti dire che sono serena, che nulla porterà via il sorriso dalle mie labbra ..... ma ti mentirei.
Sai, non abbiamo ancora pronunciato i giuramenti quindi 'nel bene e nel male' non vale ancora, nel nostro caso. Posso ancora aiutarvi, infondo ho sempre lavorato davanti lo schermo del computer, però non voglio che tu badi a me per il resto dei tuoi giorni.
Meriti una vita felice, Oliver.
Meriti qualcuno che possa lottare al tuo fianco.
Non so nemmeno se riuscirò a sopravvivere a questo intervento. In tal caso potre dirti di non impazzire ma semplicemente ti dico d'ascoltare 'Diggle', appoggiati sempre a lui ma, sopratutto, aiuta tua sorella Thea, perchè ha tanto bisogno di te.

Ti amo.
Felicity Smoak "