Light fuggì dal magazzino. Sentiva male dappertutto e le ferite non accennavano a smettere di sanguinare, ma continuò a correre nella calda luce del tramonto. Dove aveva sbagliato? Cosa gli era sfuggito? Non riusciva a credere di essere stato scoperto. Aveva da sempre organizzato tutto nei più che minimi dettagli: come poteva esser stato sconfitto così facilmente da quel bastardo di Near? 
Sentì le forze venirgli meno. Incapace di andare avanti, si accasciò su una rampa di scale. Il cuore cominciava a perdere colpi, il respiro andava lentamente attenuandosi. Socchiuse gli occhi: nel fascio di luce che trapelava dalle fessure delle assi della parete, una figura cominciò a prendere forma.
- L ...?
- Ci si rivede, Light Yagami. 
Light sentì le lacrime salirgli agli occhi. L non si era mai sbagliato sul suo conto: sin dal primo sguardo, aveva capito la sua vera identità. E nonostante tutto, gli era comunque stato amico. Davanti agli occhi, come in un film, rivide tutti i momenti passati con lo strano detective: le loro liti, la caccia a Kira, quella sera sul tetto sotto la pioggia battente ...
Una lacrima argentea gli sfuggì dall'occhio, correndo giù per la guancia.
- L ... tu hai avuto sempre ragione su di me. Ero convinto ... ero convinto di essere io la giustizia. Credevo davvero ... davvero di poter cambiare il mondo. E invece ... invece stavo sbagliando tutto!
Le lacrime ora scivolavano libere, irrefrenabili. 
- Sono stato uno stupido, completamente. Solo perché avevo trovato un quaderno di uno Shinigami credevo di essere un dio. Ma chi sono io per giudicare gli altri? Chi sono io per ...
- Sh, smettila Yagami.
L gli si avvicinò, sedendosi al fianco del ragazzo.
- Eri fuori di te, il potere del Death Note ti aveva dato alla testa. In fondo, chi non avrebbe reagito come te? C'era l'1% di possibilità di rimanere sani di mente con un'arma tale tra le mani.
- L ...
- Speravo di poter vedere questo momento. Anzi, credevo che sarei stato io, smascherandoti, a farti capire che eri nell'errore. Ma ci sei arrivato anche da solo, alla fine. L'ho sempre detto, hai delle straordinarie doti deduttive Light.
Light aprì la bocca per ribattere, ma la richiuse subito. Come al solito, L aveva ragione. 
I due ragazzi si alzarono. Light si voltò a guardare il suo corpo, ormai senza vita.
- Tutto bene?- domandò L, chinando la testa da un lato. 
Light sorrise mestamente. 
- Guardami. Sono morto così, solo, abbandonato, odiato da tutti. E io che credevo di andarmene tra gli onori e le lodi ...
L mise una mano sulla spalla del ragazzo.
- Il futuro riserva sempre sorprese inaspettate, belle o brutte che siano. È vero, la tua morte non è delle migliori, ma guarda il lato positivo. Ora ci sono io a farti compagnia, e anche tuo padre non vede l'ora di rivederti.
Light aprì la bocca, poi abbassò lo sguardo.
L gli porse la mano. 
- Andiamo? 
Light guardò il ragazzo negli occhi. Aveva odiato L per tutta la sua vita, ed ora lo stesso gli stava dando il benvenuto nell'altro mondo. Era questo che si provava ad avere un amico? 
Afferrò la mano del detective, stringendola con determinazione.
- Andiamo.
L sorrise, e i due ragazzi si incamminarono nella luce del tramonto.