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Autore: Little Redbird    25/01/2016    5 recensioni
L'ultima volta che si sono ritrovati dopo essere stati lontani si sono stretti l'un l'altra. Stavolta sono stati lontani più tempo e forse un abbraccio non basta.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A venusmarion, che ha lasciato il prompt in una recensione.
E lo sappiamo cosa mi fanno i prompt.

 

Right in front of me.

 
I've moved further than I thought I could
But I miss you more than I thought I would


 

Non aveva previsto di correrle incontro come aveva fatto – come un forsennato –, come non aveva immaginato di potersi sentire così risollevato nel vederla tutta intera – diversa, ma intera. Non aveva calcolato di ritrovarla in un mare di guai, prigioniera di bruti qualunque e con una taglia sulla testa – beh, forse quello se l'aspettava un po', conoscendola; immagini simili lo avevano perseguitato per mesi ogni volta che provava a chiudere gli occhi. Quello di cui era certo, però, sicuro al cento per cento, su cui avrebbe scommesso tutto il poco che aveva, era che non le sarebbe mai e poi mai corso incontro per baciarla come aveva fatto: le mani strette sul suo viso, il corpo premuto contro il suo a cercare il suo calore, i polmoni che si riempivano del suo sospiro sorpreso, le mani di lei esitanti per quel contatto inatteso – mai sperato, eppure a lungo agognato – e gli occhi chiusi per estraniarsi dal resto, per lasciare fuori tutti quelli che non fossero Bellamy Blake e Clarke Griffin, e che ora li fissavano attoniti, forse un po' scioccati, nel vederli cercarsi come anime gemelle divise da troppo tempo.
Mai, si ripeté, avrebbe pensato di fare una cosa del genere – perché il più sorpreso di tutti era proprio lui –, ma la verità era che non aveva pensato affatto in quel momento. Rivederla – con il viso sporco della terra su cui aveva dormito, le nocche delle mani macchiate di sangue, i capelli tinti di un rosso che poco le s'addiceva e che per fortuna stava già lasciando il posto a quel biondo lucente che le aveva fatto guadagnare il soprannome di Principessa –, era stato come ricevere un pugno nello stomaco e due al cuore, le viscere gli si erano contorte in una dolorosa voglia di contatto, di accertarsi che fosse davvero lei, che fosse davvero viva, e che le sue labbra fossero davvero morbide quanto aveva sognato in quei lunghi mesi di separazione.
Le loro bocche si staccarono, ma Bellamy non ebbe il coraggio di aprire gli occhi per affrontare quelli azzurri di Clarke, convinto che li avrebbe trovati come minimo spalancati per la sorpresa, se fosse stato fortunato – e non era conosciuto per la sua fortuna.
Rimase con la fronte sulla sua, sicuro che se l'avesse lasciata andare anche stavolta non l'avrebbe ritrovata mai più – mai così intimamente come aveva avuto la sfacciataggine di osare.
“Bellamy.”
La voce di Clarke era strana, tremante. Qualcuno dietro di loro si schiarì la gola, ma lui continuò a premere il viso contro il suo.
“Bellamy” ripeté Clarke, più sicura. Esigeva che la guardasse in faccia.
Riluttante, Bellamy alzò le palpebre per affrontare le conseguenze di quello che aveva fatto e le sue iridi scure incontrarono quelle azzurre e rilucenti di lacrime di lei.
Non poteva vederle le labbra, concentrato com'era sui suoi occhi, ma proprio da quelli capì che stava sorridendo. Gli posò le mani gelide sulle sue, accarezzandogli le dita per indurlo a lasciarla andare.
“Torniamo a casa” mormorò.
Bellamy si staccò da lei quel tanto che bastava a guardarla bene in viso.
A casa, aveva detto. In tutti quei mesi, non aveva mai pensato ad Arkadia come a casa sua. Era solo “il campo” per lui. Ma ora – ora che con lui c'era Clarke, ad occuparsi dei ragazzi, a prendere decisioni difficili, a guardare le stelle e ad aspettare l'alba – gli sembrava già più accogliente, più familiare.
Annuì deciso, costringendo le sue dita a staccarsi dalla sua pelle scottata dal sole, promettendo loro che non avrebbe aspettato troppo per toccarla ancora. Promise lo stesso alle sue labbra, ché già le sentiva nude senza quelle di lei a coprirle.

 

I found love where it wasn't supposed to be
Right in front of me



 


AN:
Quando mi si promptano cose, io non posso fare a meno di fillare. Soprattutto se si tratta di una delle mie sfiga-OTP, che o non si vedono da mesi o sono state ammazzate dai produttori (sì, parlo dei BonKai).
Spero che vi sia piaciuta questa visione alternativa del loro futuro (speriamo prossimo) incontro. E anche se dal trailer rilasciato vediamo un nuovo abbraccio, mi piaceva l'idea di venusmarion di farli baciare.
E niente. Questo è.
A presto,
Red.
   
 
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